Fanfic su attori > Robert Pattinson
Ricorda la storia  |      
Autore: Zecho    13/06/2012    3 recensioni
In questa storia io, Francesco, e le mie amiche incontriamo Robert Pattinson, di cui una di loro è innamorata. Ho la loro autorizzazione a pubblicare questo racconto; anzi, sono state loro a suggerirmi di pubblicarla!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'amore....'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ragazzi!” Martina entrò nell'aula e raggiunse gli amici, tre femmine e un maschio.“Cosa c'è Martina? Calmati, o ti verrà un accidente!” si preoccupò Caterina, carezzandosi la capigliatura mora.
Martina si sedette sul banco e iniziò “Sapete perché c'era quella fila in via Carracci?”.
Tutti scossero la testa e la ragazza continuò:“È arrivato Robert Pattinson!”.
“Accipicchia!” esclamò la bionda Francesca “E non è tutto!” sorrise elettrizzata Martina “Io l'ho visto e....” la ragazza chinò gli occhi.“Avanti, ti si legge negli occhi che muori dalla voglia di dirci altro!” la spronò il grosso Francesco, l'unico maschio. La ragazza alzò gli occhi e comunicò, felicissima “Mi ha sorriso, mi ha lasciato l'autografo e mi ha anche dato la mano!” “Che fortuna!” commentò la minuta Marica. “C'è ancora dell'altro...” sorrise Francesco.
Martina esitò, carezzandosi i lunghi capelli marroni, poi si sporse e sussurrò “Penso di piacergli”.
“Ma non è possibile!” fece Marica “Ha quasi 25 anni, undici in più di noi! È un divo! E poi bisogna vedere se è vero amore o una passioncella”.
“Il tuo modo di pensare è sommamente ingiusto, Marica!” osservò Francesco, tenace sostenitore dell
'omnia vincit amor “Oserei, anzi, dire Martina è perfetta per Robert...” il ragazzo fece finta di ricordare qualcosa e, dopo una breve pausa, buttò lì “Egli è, infatti, amante delle ragazze molto giovani, cerca una partner effervescente e allegra e ha bisogno di ripetizioni di latino, materia in cui Martina è versatissima!”.
Le quattro ragazze rimasero a bocca aperta “Dove hai scovato tutte queste cose? Non le ho mai lette!” esclamò Caterina: che Francesco (pubblicamente allergico al gossip, ai circoli VIP e simili frivolezze) sapesse più di loro tre messe insieme (twilighters accanite e, per giunta, donne) era cosa da mettere sugli annali.
“Non basta leggere su delle porcherie platinate per avere vere informazioni.” affermò Francesco, che riteneva “acqua lavata” (leggi informazioni di seconda mano) le chiacchiere sui giornali “Proprio ieri, sul profilo facebook di Robert (a cui ho accesso come amico, ovviamente) era pubblicata una nota in cui chiedeva disperatamente ripetizioni. Ieri sera, inoltre, ho trovato online molti suoi commenti rapiti su una ragazza molto giovane. Infine, in un'intervista fatta a due mie amiche, ha confidato che la sua ragazza ideale deve essere come la Fanta, effervescente e allegra!”.
“Allora ho qualche speranza!” disse Martina, saltellando dalla felicità “Mai dire mai!” caldeggiò Francesco; la ragazza corse e, abbracciando l'amico, lo soffocò di ringraziamenti “Calma! Devi circuire Robert, non me!” scherzò Francesco. “Questo Robert non cadrà certo ai tuoi piedi con uno schiocco di dita!” li riportò alla realtà Francesca che era la più pragmatica dei quattro “Prepariamo un piano!” propose Caterina, che aveva una vera e propria fissa per gli schemi. “Giusto! E io avrei un idea!
Praebete auri!” sorrise Francesco.

Ma sei sicuro che vada bene?” domandò dubbiosa Martina “Ma certo! Se anche lui non fosse il cavaliere che sappiamo essere, dovrebbe aiutare una donzella in difficoltà almeno per fare una bella figura!” chiuse la questione Francesco.

Poi fece un segnale “Andiamo e badate a dove mettete i piedi...almeno fino a quando non ve lo dirò io!”; detto questo i ragazzi uscirono da un vicolo, carichi all'inverosimile di scatole contenenti cianfrusaglie, di poco valore ma ottime per fare scena.

Costeggiarono il viale e salirono in piazza, poiché erano certi di trovare l'albergo di Robert nel quartiere di massimo lusso.

Ad un tratto Francesco si fermò e disse “Ragazzi, abbiamo trovato il nostro uomo!” “Come fai a saperlo?” “Chi altri, a Maggio, passeggerebbe per la strada tanto imbacuccato, se non un divo che non vuole farsi riconoscere?” . Infatti, il tizio additato dal ragazzo camminava a passi svelti, con un cappello sulla faccia e un pesante cappotto nero.

Sbrighiamoci, prima di perderlo!” pregò Martina e il gruppo si mosse. “Al mio tre, Martina, io farò un fischio a Robert, lui si volterà e colpirà i tuoi pacchetti (te, nel frattempo, sarai al mio posto). Mentre essi cadranno, noi faremo cadere i nostri, così avrai più tempo per conoscerlo!” Detto questo, Francesco fischiò.

Il suono era forte, ma Robert non lo sentì.

Mentre Francesco passava, due operai stavano portando l'insegna di un negozio che si trasferiva. Caso o fortuna che fu, i due colpirono alla fronte il ragazzo che fece cadere i pacchetti, imitato dagli altri.

Robert si voltò spaventato e corse in direzione del ragazzo dato che il suono della fronte sbattuta ricordava uno scatto di un paparazzo vecchio stile, proprio ciò che Robert voleva evitare. I ragazzi, comunque sia, non gli parevano a caccia di notizie e perciò corse subito in loro aiuto, dimentico del travestimento.

Il ragazzo era bellissimo e, appena le ragazze lo riconobbero, rimasero a bocca aperta, specialmente Martina che sembrava una lobotomizzata. Il prode Robert le sorrise e chiese, in un italiano stentato ma comprensibile “Non ci siamo già visti da qualche parte?” Martina continuò a tacere. “Ah! Ora ricordo!” disse Robert “Sei quella mia bellissima fan! Come ti chiami?” Martina, rialzatasi, iniziò a balbettare “Fr..Fra...no, scusa...Martina!” “Incantato!” fece Robert, baciandole la mano “E chi sono i tuoi amici?”

Sono Francesco, Francesca, Marica e Caterina”

Piacere! Che ne direste di pranzare con me, finito di mettere a posto questa confusione?”

Noi dovremmo andare a scuola...”

Vi giustificherò io! Allora andiamo?”.

I quattro accettarono Robert li portò nel ristorante più costoso della città, pagò lui il conto e divertì i giovanotti con degli aneddoti gustosi. Mentre i ragazzi si gettavano sui piatti, una lussuosa limousine apparve all'uscita del ristorante.

Martina si era appena ripresa da questa ondata di novità, quando la limousine li portò alla villa dove alloggiava Robert. Il giovane permise loro di toccare alcuni attrezzi di scena dei film, poi chiese due minuti per andare in bagno.

Quando ne uscì, era vestito e truccato da Edward e si faceva tranquillamente strapazzare.

Dopo una cena luculliana (Robert cucinava benissimo!) riaccompagnò i quattro in piazza Armeni, dove avrebbero preso il bus per tornare a casa.

Quando toccò a Martina scendere, Robert la fermò e, sotto lo sguardo del quartetto, le diede un bellissimo bacio sulla guancia. Poi sgommò via. “Oh, adesso posso morire!” mormorò estaticamente Martina, mentre il prode Francesco correva a sostenerla.

Siccome non è normale morire mentre sta passando l'autobus per tornare a casa, la ragazzina venne portata subito sul bus.
Il giorno dopo, Martina arrivò a scuola con la testa totalmente tra le nuvole che alle offese del nemico giurato Giacomo, rispose con un sorriso a ebete.

“Che dite, è il caso di avvertirla?” domandò Francesco a Caterina, trattenendo una risata “Eh si! Quando siamo a questo livello...” rispose lei “Però fai in fretta...rischiamo di perderla irrimediabilmente!” lo spronò Marica.

Francesco si scostò dal termosifone e raggiunse Martina che, sorda ai vaneggiamenti di Giacomo e delle comiche volgarità di Giulia, si stava pettinando con l'astuccio mentre si specchiava nella lavagna.

“Ehm ehm!” tossicchiò Francesco; la ragazza saltò in aria, manco avesse avuto sotto il sedere una bomba. “Vuoi formaggio o prosciutto sul cellulare?” le chiese Francesco, proponendole l'infallibile domanda per la distrazione “Prosciutto, grazie!”.

Il ragazzo scoppiò in una risata gioviale e la ragazza si impermalì “Cosa c'è di tanto buffo?” “Ah nulla!” ironizzò Francesco “Ti stai pettinando con un astuccio, di fronte ad una lavagna che non riflette e vorresti mangiare il cellulare col prosciutto!” Martina si carezzò i capelli imbarazzata “Bella mia...” si fece avanti Francesca “That's ammore!” cantò in coro con Francesco e gli altri amici “E si da il caso” sorrise Francesco sornione “che abbia il numero di una certa persona....” “Che proprio ieri ci ha detto che le piacevi...” aggiunse Francesca melliflua “Sempre per caso” continuò Marica “Oggi Rob ha organizzato una festicciola.” “E sempre per caso, abbiamo ricevuto l'invito...allora?” propose Caterina “Andiamoci!” esclamò Martina “Dove, Martina?” fece la professoressa di lingue antiche, appena entrata in classe “Ehm....ad un congresso!” mentì Francesco “Sulla lingua greca” lo aiutò Martina “e latina” aggiunse Marica “A cui noi siamo stati invitati” concluse Caterina “Sono contenta” sorrise la professoressa di Greco “perché voi avete preso i voti più bassi della classe e, se non venite interrogati e prendete almeno sei, prenderete l'insufficienza a latino!” “Porca di quella....” imprecò Francesco.

Certo, abbiamo rischiato di non passare!” esclamò Francesco, giocherellando con la cravatta “Ma ne avevi dubbi?” gli chiese Martina “Ho più dubbi sul tuo equilibrio, su quei trampoli!” rispose Francesco “Io ci cammino bene!” replicò quella offesa “E poi sono argentati e sono abbinate alla pochette.”

Io sto zitto...” si censurò Francesco. Si sentiva effettivamente stravagante circondato dalle ragazze; lui, infatti, si era messo solo lo smoking con la cravatta mentre le ragazze avevano dato sfogo al loro estro: Martina si era fatta riccia e il suo vestitino pervinca aveva un ampio spacco sulla schiena; Checca aveva un vestito attillato alla vita; Marica aveva ripreso un vecchio vestitino della nonna con una collana di paillettes; Caterina, infine aveva un vestito color panna, smalto nero e orecchini complicatissimi.

Appena Robert apparve alle quattro ragazze, esse rimasero incantate: era abbigliato in un meraviglioso vestito da vampiro, che lo rendeva indescrivibile. Lui sorrise e salutò calorosamente i cinque adolescenti, con particolare attenzione a Martina, poi li condusse presso una piccola rotonda, dove aveva allestito un ricchissimo buffet.

Ad un tratto, si sentì un fischio discendente e Robert fece un agilissimo salto verso la rotonda; aveva infatti visto una cassa audio che stava per fracassare la testa a Martina. Dicevo, Robert saltò e si gettò su di Martina, evitandole per un pelo la morte. Martina lo guardò, a metà tra l'ammirato e il sorpreso, e lui si accorse della situazione; fece, quindi, per rialzarsi ma gli altri quattro gridarono: “Attento!”, cosa che non gli risparmiò una solenne craniata.

Francesco, mentre l'attore e la ragazza si dileguavano, scattò verso lo spiazzo adiacente alla rotonda, seguito da Caterina e Francesca; ad un tratto si fermò, prese una cerbottana e un sassolino, fece un respiro profondissimo e soffiò in un punto imprecisato del cielo.

Da un albero cadde una figura umana che, per fortuna, finì su uno spiazzo particolarmente soffice di erba. Era Giacomo; Francesco era sul punto di sottoporlo alla tortura della pera, quando sentì la voce di Martina provenire nitida da uno piccolo parco.

Lui e le ragazze si misero dietro di esso e videro uno spettacolo meraviglioso: la loro amica e il famoso attore con dietro la luna piena. “Siamo ad un passo dal bacio!” sussurrò Francesco“Non ci sono dubbi!” confermò Francesca “Aspettiamo il fattaccio!” propose Caterina.

L'acustica era perfetta per cui sentirono che Rob era alquanto nervoso, c'era qualcosa che non sapeva dire... “Ascolta Martina...” “Si, caro!” fece Martina, speranzosa “Io....” (sottofondo fatto da Francesco e Caterina: “Ba-cia-la, ba-cia-la, ba-cia-la!).

L'aria si fermò e l'atmosfera si fece sospesa; tutta la natura aspettava le parole di Robert. “Devo partire, mi hanno obbligato.”
Tutta l'atmosfera scomparve e il viso di Martina si tinse della più profonda disperazione; intanto, dal cespuglio, i quattro dubitavano pesantemente del lavoro delle madri di certi viziati fan di Twilight.

Passò una settimana, ma Martina non si smetteva di piangere e gli amici non sapevano più che fare per tirarla su di morale.
Un giorno, qualcuno bussò alla porta della classe; Martina andò ad aprire e rimase a bocca aperta; gli amici si spostarono e videro Rob, sorridente, che annunciava il suo ritorno in Italia, con tutta l'intenzione di trasformarlo in trasferimento.
Ovviamente, non poteva essere venuto solo per questo; infatti Robert strinse la ragazza e la baciò, mentre tutta la classe esplodeva in un applauso.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Pattinson / Vai alla pagina dell'autore: Zecho