Bambola di carta.

L'aria è veleno, punge la pelle e arde nelle narici. Il cielo è tinto di tutto il sangue versato su quel mondo ignobile senza anima. Il sole soffoca fra le montagne, trascinato in un sonno inevitabile, versando i suoi ultimi bagliori come lacrime.
Tutto è rossastro, feroce, ostile. Fuoco. Un gioco grottesco con pedine di carne. Le fiamme atroci di un inferno che tutti vogliono credere paradiso. Una realtà crudele che non la vuole più.
Chi può manovrare tutto ciò? Un dio senza occhi, un demone assetato di pianti. Nessuno.
Un passo avanti, Misa. Verso l'inizio della salvezza. Verso la fine del suo percorso da pedina in una vita spietata.
Non è triste, non è arrabbiata, non è spaventata. Non sa di niente, un involucro a trascinarsi lungo quella strada deserta, una marionetta senza fili che striscia sull'asfalto.
Un altro passo. Bramoso. Incantato. Avido d'essere l'ultimo.
Erano venuti a dirglielo, loro. C'era Matsuda e Ide e Aizawa. Li aveva guardati, e aveva capito tutto. Nemmeno una parola. Il suo sorriso si era stracciato e sciolto, un disegno di carta sotto la pioggia. Erano venuti a dirglielo, ma non avevano detto niente.
Misa, la bambola di carta. Avanza. Un vento bruciante soffia tenue e infido, agitando il pizzo bianco della gonna, cercando di strapparle i capelli.
Le bambole di carta hanno bisogno di una mano per essere sostenute. Le dita di Light l'hanno lasciata scivolare. Le dita di Light non la stringeranno mai più.
L'acqua infuria tuonando sotto di lei, fiotti di inchiostro e terrore, ma in realtà l'ha già sommersa.
L'ennesimo passo. Sono stanchi, gli occhi di Misa. Hanno visto troppo. Cristallo fragile, ossidato dalle fiamme. Carta.
Sull'orlo. Light che chiude gli occhi, senza fare rumore. Light che la bacia sulla fronte mentendo spavaldo, sicuro che lei non ne sia consapevole. Light che la zittisce distratto, donandole solo illusioni già dissipate e la speranza di un ritorno che non ci sarà mai.
Light. La luce che illuminava la sua vita, il buio a cui si era promessa senza riserva. Rinascita e morte, creatore e assassino di una bambola di carta.
Cade. Senza fare rumore.


La bambola di carta si squaglia lentamente nelle lacrime del suo pianto.




































Note dell'Autrice: Non ho molto da aggiungere, se non che quei pochi secondi in cui viene fatta intendere la morte di Misa mi hanno ispirata. ^-^
Non mi è nè dispiaciuto nè fatto piacere, insomma. Però avevo voglia di scriverci qualcosa.
Grazie per avere letto!
Lucy