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Autore: _Chimi    15/06/2012    3 recensioni
Il Presidente Snow: una figura che odio e che mi affascina allo stesso tempo. Ho cercato di immedesimarmi nella sua mente malvagia, ed ecco cos'è venuto fuori.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Presidente Snow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odio queste cene. Tutte ugualmente noiose,formali,false. I tavoli sono imbanditi con le pietanze più raffinate di tutta Panem, nei calici è versato un vino dolce e aromatico. Le personalità più influenti di Capitol City sono già sedute ai rispettivi tavoli quando entro io. Mi piace pensare che sono tutti lì per me,per ascoltare il discorso che pronuncerò tra qualche istante. Tutti applaudiranno,e poi verranno a congratularsi con me. La verità? Non mi interessa l’ amicizia o l’appoggio di quei palloni gonfiati. Semplicemente, amo il potere. Avere il controllo sulla vita di tutti gli abitanti di Panem:ecco,forse,cosa mi spinge a lottare per essere rieletto presidente ogni volta.  E’ sempre stato nella mia indole il desiderio di comandare, ma,ancora più forte, quello di infliggere dolore. Le mie vittime vengono torturate lentamente: mi diletto a scegliere per ciascuna il “trattamento” più efficace,sia fisico che psicologico. Tutti hanno un punto debole. Anche io lo avevo, ma per fortuna il Caso me lo ha levato dai piedi,rendendomi invulnerabile. Aveva un nome, Meredith,aveva dei capelli biondi lunghi e lisci, una faccia spruzzata di lentiggini, gli occhi blu, un fisico atletico, un modo di sorridere così speciale che faceva star male. Aveva avuto la disgrazia di nascere in un Distretto, ma soprattutto quella di ricambiare il mio amore. Avevo 24 anni allora. Così, quando morì nella 26esima edizione degli Hunger Games di una morte orribile, divorata pezzo dopo pezzo da un ibrido mostruoso, e le telecamere inquadrarono ogni suo minuto di agonia,non mi stupii. Creig,il mio principale nemico nell’ ascesa al potere. Era lui in carica, quell’ anno. Voleva intimorirmi,farmi capire che aveva dalla sua parte gli strateghi e che tutti i miei tentativi di salire al potere erano vani. Un idiota, pensai. Niente che qualche goccia di veleno non potesse sistemare. Dicono che la tetradotossina sia uno dei più dolorosi e lenti che esistano. Io ci spero. Dolce,dolce vendetta.
Da allora, ci presi gusto,e ci furono tantissime morti da avvelenamento. Casualmente, il vostro povero Snow sopravvisse ad ogni attentato per un pelo. Pura fortuna,dicono i medici. Ed io credo che questa fortuna non mi abbandonerà mai. Ormai è diventato quasi automatico. Bere quel tantino di vino contaminato, giusto per star male e non fare cadere i sospetti su di me. Metterne una leggera quantità nei bicchieri delle persone poco pericolose, come avvertimento. Abbondare in quelli dei miei veri nemici. Preciso, pulito, semplice. Nessuno mi ha mai scoperto, ma, col tempo, i miei avversari sono diminuiti.
E ora cosa sono? Un candido vecchietto,rimbambito secondo alcuni. Prossimo alla morte,secondo le speranze di qualcun’ altro. Deciso a schiacciare la Ghiandaia Imitatrice,in realtà. Mi é sempre piaciuto l’ ordine, la regolarità. Guardo con diffidenza ai cambiamenti. Soprattutto,a quelli che hanno il loro compimento nella mia morte. Già una volta i distretti si sono ribellati. Guardate cos’è successo. Caos,disordine. Tutto sommato, la mia è un’opera caritatevole verso Panem. Mantengo la pace, che è la cosa giusta da fare, no? Qualcuno ci rimette, ma,suvvia, non si può mica accontentare sempre tutti. Sono vecchio,ormai, ma il mio carattere non è cambiato. Questa sarà la mia ultima sfida. Tra me e Katniss, senza possibilità di uscirne vivi entrambi. Ma sono sicuro di vincere: lei ha troppi punti deboli.
Basta, basta perdermi nei miei pensieri. Mi sistemo la cravatta,sfioro il taschino. La boccetta è lì, colma di veleno. Questa volta si tratta di un giovane idealista. Bello, coraggioso. Che piace. Non è stato saggio da parte sua riscuotere così tanto successo. Che palle, penso. L’ennesimo funerale, l’ennesima operazione in ospedale, le ennesime indagini. Ormai sono stanco. Ma devo finire,devo spegnere l’ultimo fuoco di ribellione. 
  
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