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Autore: Sai Sama    02/01/2007    6 recensioni
I pensieri di Rukawa dopo aver compiuto un atto sconsiderato e senza ritorno, tutte le droghe fanno male tranne una.
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DRUG

DRUG

 

Sei bellissimo, lo sai?

Amo la tua pelle dal sapore del sole e della libertà, quella che io ho perso quando ti ho incontrato.

I tuoi capelli di fiamma sono così setosi sotto la mia mano, le tue labbra, sensuali tentatrici, appena socchiuse, gli occhi chiusi come se stessi riposando dopo che abbiamo fatto l’amore, solo che ora non stai dormendo, ora non ti risveglierai mai più.

Mia stupenda Ofelia, incoronata di fiori di sangue e fiamme, fra poco darò fuoco alla casa, e non saranno più solo le fiamme del camino a lambirti e ad illuminarti, sono quasi geloso sai?

In mano ho ancora il coltello con cui ti ho ucciso, il tuo sangue caldo bagna la lama, rendendola perfetta, completa, proprio come tu facevi con me, ironico vero?

Mi spiace solo che per ucciderti abbia dovuto deturpare il tuo bellissimo petto, ora, infatti, all’altezza del cuore c’è un taglio profondo, da cui sgorga ancora un rivoletto di sangue che, gocciolando, si aggiunge a quello che bagna il pavimento sotto di te.

Non ti ho fatto troppo male vero?

Sai ho studiato per giorni il modo di ucciderti facendoti soffrire il meno possibile.

Vuoi sapere come ho fatto?

Ho messo sulle mie labbra e sul mio corpo una crema nella quale avevo aggiunto del sonnifero, sapendo che non avresti resistito alla tentazione di baciarmi ed assaggiarmi mentre facevamo l’amore.

Dopo sei crollato semiaddormentato sul pavimento, il sonnifero faceva effetto, quando hai chiuso quei laghi di cioccolato che sono i tuoi occhi ho tirato fuori il coltello e ti ho ucciso.

Non ce l’avrei mai fatta se tu fossi stato sveglio e mi avessi guardato, ma non sono un vigliacco.

Ma questo lo sai già, quante volte abbiamo partecipato a delle risse insieme, quante sfide abbiamo vinto?

Ricordi, alcuni nitidi altri sfocati, mi scorrono davanti agli occhi mentre ti contemplo, scuoto la testa sperando che se ne vadano, che tu te ne vada, come ha fatto la tua anima.

Ma è inutile, perché tu sei come una droga, la mia droga, una volta che ti ho assaggiato non ho più potuto fare a meno di te.

E proprio come una droga gradualmente ho dovuto aumentare le dosi, perché non mi bastavi, da una stretta di mano ad un abbraccio amichevole, ad un bacio sulla guancia, a tenersi per mano, ad un bacio alla francese, come in un gorgo dove non potevo tornare indietro, ma più mi accorgevo di avere bisogno di te, più mi odiavo, in un circolo vizioso.

Ho dovuto ucciderti, amore mio, tu mi capisci vero?

Era l’unico modo per riuscire ad uscirne, per tornare il me stesso di sempre, perché Kaede Rukawa non appartiene a nessuno, nemmeno a te, Hana.

Kaede Rukawa appartiene solo a se stesso.

Ho deciso di ucciderti quando mi è arrivato un ingaggio da parte di una prestigiosa squadra americana ed io ho quasi rifiutato.

Allora mi sono accorto di quanto mi fossi entrato dentro, nella mente, e mi sono deciso, non potevo permetterti di farlo, dovevo riprendere le redini della mia vita, andrò in america Hana, e diventerò famoso, e la tua morsa su di me si allenterà con il tempo, ma non scomparirà mai completamente, lo so, perché qualsiasi droga lascia il segno, Hana, come hai fatto tu, nell’anima e nel corpo.

Osservo la mia mano sinistra dove c’è una cicatrice a forma di H, e senza neanche spostare lo sguardo nella mia mente si forma l’immagine della tua mano destra dove una K fa la sua comparsa.

Mi alzo e butto il coltello nel camino, il calore lo scioglierà.

Prendo le taniche di benzina, spargo il liquido infiammabile per tutta la casa tranne che sul tuo corpo amore mio, non lo sporcherei mai con una cosa del genere.

Devi essere fiero, la tua pire funeraria sarà un’ intera casa, solo i più grandi re e condottieri antichi hanno avuto pire simili sai?

Questo sarà il mio regalo d’addio, sono sicuro ti piacerà, me lo hai detto tu di non volere una lapide su cui qualcuno potesse piangere sentendo la tua mancanza, ma che allo stesso tempo vuoi qualcosa di spettacolare.

Bhè, questo lo è non credi?

Nessuno avrà un posto per piangerti e l’incendio si vedrà a molti chilometri di distanza, oltretutto l’eccessivo calore brucerà tutti gli indizi e le tracce che potrebbero portare a me, perché tu non vorresti che mi mettessero in prigione, io lo so, ti conosco molto meglio di chiunque altro, meglio di te stesso.

E ora addio amore, il mio aereo parte tra due ore, devo andare, augurami buona fortuna.

Esco dalla casa e, messi i guanti, accendo l’accendino di Mitsui, lo lascio cadere a terra e in pochi secondi tutto va a fuoco, due piccioni con una fava Hana, la mia libertà e Mitsui sospettato di omicidio, perché vedi, amore mio, l’accendino non brucerà e le uniche impronte che troveranno saranno le sue, così imparerà che non si deve toccare ciò che è mio.

-Ti amo, Hana-

Dico ad alta voce così assuefatto da te da essere sicuro della tua risposta, quando non la sento il significato di tutto quello che ho fatto mi cade addosso ed una lacrima solitaria mi scende da una guancia.

Perdonami Hana, perdonami almeno tu, perché io non ci riuscirò.

Ma dovevo, le droghe sono malvagie, vanno distrutte, non diceva così quel vecchio monaco?

Bhè, allora io ho fatto una cosa buona, no?

Comunque non ti preoccupare io tornerò da te, perché già mi sono reso conto che questa è una libertà illusoria e temporanea.

Tu mi sei entrato troppo dentro e non c’è più possibilità di libertà, redenzione, ma non mi pento di nulla di noi due, di nessun attimo, perché non è mai esistita e mai esisterà una droga più dolce di te amore mio.

   
 
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