Necessità all’ombra di un melo.

Roxas, capelli biondo chiaro ed occhi celesti, ha cinque anni, quasi sei: ormai è un bambino grande, ed ovviamente ha le proprie esigenze, come è giusto che sia.
Ad esempio, pretende sempre di restare sveglio fino alle nove perché “non ho più tre anni!” dice, e vuole sempre la cannuccia verde quando beve i succhi di frutta, perché il verde è il suo colore preferito, lo stesso delle pareti della sua stanza e della copertina del libro che non si stancherà mai di leggere, oltre che dell’aquilone che gli ha regalato il suo papà per il compleanno.
Inoltre, ed è questa la cosa cui tiene di più, ha intenzione di passare tutti i pomeriggi della sua vita assieme al suo vicino dai capelli rossi Axel, un anno più grande di lui: la loro amicizia è cominciata quando un caldo pomeriggio di agosto l’ha invitato a stare assieme nella casetta di legno, quella che suo padre gli ha costruito sul grande melo che c’è nel giardino fuori casa.
È davvero bella, la casetta, ma Roxas pensa che sia ancora più bello passare il pomeriggio assieme ad Axel, che è sempre così divertente, e lo fa sentire speciale.
Da qualche giorno, tuttavia, ha un bisogno diverso dal solito ed un po’ se ne preoccupa, ma lo pretende ugualmente, perché lui è un bambino esigente e un po’ tutti lo sanno, del resto.
Questo pomeriggio Roxas è in ritardo al loro appuntamento, allora si affretta e corre più veloce che può alla casetta.
Alza lo sguardo e chiama Axel, che è già nella loro tana e si affaccia sorridendogli contentissimo, perché ormai non ci sperava più che lo raggiungesse.
Con un bel respiro che gli fa gonfiare il petto, il biondino mette le mani e i piedi sui gradini della scala di legno e comincia a salire, il cuore palpitante: è più che deciso a non nascondere per altro tempo ancora quel desiderio che non lo fa dormire la notte, e che lo fa arrossire ogni qual volta gli torna in mente, anche quando è a scuola e colora i suoi disegni.
Quando gli è vicinissimo, il rosso si tira più indietro per farlo passare e gli afferra la mano per aiutarlo a salire, e in un attimo Roxas fa uso di tutto il coraggio che ha nel piccolo cuore che batte all’impazzata contro il petto: si alza sulle punte, lo tira verso di sé ed allunga il collo, riuscendo finalmente a premere le labbra sulle sue, dando ad Axel un fugace bacio, come ha visto fare in quel film in TV che piace tanto alla sua mamma.
Gli occhi verdi si spalancano increduli, fissi nei suoi, allora Roxas si allontana a malincuore dalla sua bocca e scendendo velocemente scappa via, il viso arrossito: anche dopo averlo fatto, continua a sentire il bisognodi baciare Axel e probabilmente lo farà ancora, si trova a pensare mentre continua a correre, perché è stato davvero bello.
Roxas del resto è un bambino esigente, e questo Axel lo sa benissimo.


 

...Non ho molto da dire, tranne che questa scena è ad altrissimo contentuto di pucciosità.
Ma... awwwwwwwwwww, dai, solo a me fa venire la carie pensare ad un piccino Roxas ed un piccino Axel che si danno un bacetto? ;w;
Adesso fuggo, la smetto di blatereggiare :3
Spero sia piaciuta, naturalmente :3333

See ya!