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Autore: marig28_libra    16/06/2012    3 recensioni
Quando il sogno infrange le barriere della morte. Quando l'amore vuol tornare in vita anche nell'illusione. Hagen, abbandona per un attimo il Cielo, per ricongiungersi all'animo di Flare. Sul brano " Nuvole e lenzuola" dei Negramaro, l'incanto di un incontro che va oltre le mura dello Spazio e del Tempo...
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di Masami Kurumada. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 


 

Ore che
lente e inesorabili
attraversano il silenzio
del mio cielo…


Qui non vi è nessuna cognizione. Il Tempo è una parola che sfrigola sulle braci dell'Eterno.
La pace è ovunque. La pace che tace.
La pace che mi tormenta.
Questo è il Paradiso, ma io erro stordito dalla vacuità di un’inutile calma.

Questo è il Walhalla. Io sono un guerriero: Hagen di Sleipnir.
No…in fondo no…
Sono straniero.
Le terre che mi circondano hanno sguardi alieni.

Non sono lì, con te.

 

per poi nascondersi
ad un tratto
dietro nuvole
che straziano il sereno…


Le ore irreali del mio firmamento cavalcano le nuvole di questa  notte, Flare.
Vedo il palazzo reale. Il più magnifico dell'Asgard.
Vedo te. Il fiore più splendido delle steppe ghiacciate.
Sei affacciata al davanzale della finestra della tua stanza.
I tuoi bellissimi occhi verdi  non hanno voglia di parlare. Desiderano solo dormire, esasperati di tristezza.
 

sentirle riaffiorare
quando tutto
sembra aver trovato il giusto peso


I minuti  mai condivisi. I minuti in cui ci saremmo finalmente completati.
Ore che non abbiamo mai convissuto.
Che grigia canzone…

Non sei rassegnata.
Sei dolce come al solito ma t’illudi d’avvertire  quiete.
Niente, in verità, ha trovato il giusto peso.

 

aver la voglia
di rubarle al tempo
per potergli dare
tutto un altro senso

 

Lo dicevi che era assurdo che io combattessi. Non t’importava della legge di Odino. Volevi solo la tranquilla normalità. Mi volevi al tuo fianco su qualunque sentiero, così come facevamo da piccoli che correvamo in mezzo alle betulle e ai pini imbiancati calpestando quella neve fredda che non sentivamo.

Il ghiaccio non era gelido.
Non era gelido al pari delle battaglie contro il Grande Tempio e Atena.

Sono stato un emerito idiota.

Non ti ho dato ascolto. Sordo e ottuso ho continuato a combattere.
Quel cavaliere, Hyoga del Cigno, è stato costretto ad uccidermi.
E il Tempo va solo in una direzione.
Continua ad avanzare su un vascello di ferro avanti,avanti…
Il timone per invertire la rotta non l’ha.

Però…

distratto, stupido e testardo
come sempre provo a farlo
ho deciso di fermarlo
per poterti avere ancora…

non dire una parola…


Il tempo non possiede ancore per attraccare, ma il Sogno non viaggia su navi del genere.
Traiettorie orizzontali o verticali sono irrintracciabili sulle sue mappe.
Danza luminoso senza dare conto ai minuti, alle ore…
Danza nell’aria.
Danza nel tuo animo.

Aspetto, Flare, aspetto.

È una follia, lo so,comunque me ne infischio.
Basta che  ti sdrai sul letto e chiudi gli occhi.

Io sarò con te. Anche solo in un sogno.
Nell’invisibile riesco a navigare perché il Tempo non mi vede.
La Morte non mi vede.

 

sperando che non se ne accorga
ho strappato via anche l'ultima mezz'ora
pensando che sia l'unica maniera
per sentirti qui vicino ancora

 

Il sonno ti sta abbracciando.
Hai spento le luci ma il tuo cuore è perennemente acceso, singhiozza come se avesse appena pianto, seguita a sbattere l’ ali tentando di non fissare ciò che ha dietro, ciò che ha perduto…

Non fare così.
Tra poco tornerò di nuovo.
Anche soltanto nella tua mente.
Io rivivrò. Ti rivivrò.
Ci doneremo quello che non abbiamo avuto modo di donarci.

Può darsi che alla fine sarà una tortura.
Ora però il dopo è inesistente…

 

sempre più stupido e testardo
come sempre torno a farlo
e di nuovo per fermarlo


Sì, adesso inizio a scendere. Mi getto giù.
Cado dalle stelle che splendono cieche.

Che vada all’inferno il Tempo con lo Spazio.
Io precipito lontano dalla luna, dalle tenebre per piombarti dentro.

 

e poterti dire
ancora
tra nuvole e lenzuola…


Eccomi, Flare.

Accanto a te, sul tuo stesso giaciglio.
Mi sorridi allibita di felicità.
Vorresti pormi delle domande.

 

non farlo per un’ora
non farlo mai per ora…


Non parlare.

Le nostre anime devono incontrarsi con le labbra.
Con i corpi.

È talmente strano, naturale tutto questo.
Talmente concreto, evanescente…

e stringimi allora
tra nuvole e lenzuola…
non dire una parola…
non dire una parola…

 

La mia pelle imbrunita di sole, di lava vulcanica si mescola alla tua lucente e fresca, uguale alle nuvole che ammiravamo da bambini nei cieli delle brevi estati.

L’Asgard soffia d’inverno.
Il freddo serpeggia tra le case e gli astri del buio.

Tu però sei avvinghiata a me.
Le tue gambe attorno ai miei fianchi.
Le mie mani che t’accarezzano le anche e il seno.

La mia bocca che afferra il tuo respiro.

ore
che lente
e inossidabili
attraversano il silenzio del mio cielo…

 

Non slacciare le tue braccia dalle mie spalle. Non slegarti da me.
Non ricordarmi che il mio posto è lassù.

Stiamo sognando. Sognando.

Lì in alto c’è troppo silenzio.
Lì non posso immergermi nel tuo fiume immenso e profondo.


 

E si nascondono ad un tratto
dietro nuvole
che straziano il sereno…

 

No. Le ore non devono prendermi.
Non voglio abbandonare il tuo cuore, le tue meravigliose membra, i tuoi occhi verdi...
Nessuna nube deve avvolgere la tua bellezza.
Gli unici nugoli da cui desidero lasciarmi irretire sono i tuoi capelli dorati.
L’unico sole che mi può bruciare sono le tue labbra.

Niente, niente deve straziare quest’ardente serenità.

le senti riaffiorare quando tutto,
tutto sembra aver trovato il giusto peso


Non pensare alla mestizia, Flare.
Non pensare all’epilogo.
Sono incapace d’accettare quell’odioso abisso che ci separa.

 

aver la voglia di rubarle al tempo
per potergli dare ancora un altro senso ancora …


La Morte ignora qualsiasi regola.
La distanza è priva di significato.

stringimi allora
tra nuvole e lenzuola…
non dire una parola…
non farlo mai per ora…


Anche i sogni, purtroppo, vivono nell’anarchia.
Ogni tuo abbraccio, ogni tuo bacio mi diviene sempre più delizioso, sempre più doloroso…
Il tuo profumo mi coccola con una tristezza che corrode…
Ho paura che questa magia venga soppressa nella sua culla.

Che le ore stiano iniziando a vendicarsi?

abbracciami ancora
tra nuvole e lenzuola…
non dire una parola…
non dire una parola


Sto per scivolare via.
La luce dell ’illusione sta scivolando via.

I sensi arroventati esplodono nell’ultimo riverbero di gioia.

La fine…la fine…

Posi la tua testa sul mio petto, speranzosa che io sia in grado di offrirti un rifugio…
Un castello splendente…

Amore, sto svanendo.

Desidero abbracciarti  con ancora più fiamme di prima, ma mi sto dissolvendo.
Il Cielo mi sta richiamando.
 

ore
che lente
e inossidabili
attraversano il silenzio del mio cielo…
e si nascondono ad un tratto
dietro nuvole
che straziano il sereno…

 


Tu aprirai gli occhi.
Per davvero.
Io a quel punto sarò evaporato.

Questa non è la realtà.
Il desiderio sta sigillando la propria corolla.


 

le senti riaffiorare quando tutto
sembra aver trovato il giusto peso

 

Ti svegli.

L’incanto è sbriciolato.

Nessuno affianco a te.

Io, qui in alto, senza la tua essenza.
 

aver la voglia di rubarle al tempo
per potergli dare ancora un altro senso ancora…

 

Ti alzi. Spalanchi la finestra. Scruti il bosco che orna il suolo del palazzo. Cerchi il mio viso, i miei occhi azzurri, i miei capelli biondi in mezzo ai tronchi degli alberi.
Era come quando giocavamo a nascondino.
Adesso però non ti comparirò più davanti.
Non ti porterò neanche più sulla slitta.
Non esiste una scala che  ti possa calare da questi portali.


Che crudele alleato, il sogno.

Ci ha concesso tutto e non ci ha concesso nulla.

Rimaniamo sospesi. Piume fluttuanti e perdute.

I gioielli dell’alba giaceranno dimenticati nell’angolo del futile orizzonte.

Il passato ci saluta. Le sue rughe diventeranno profonde.
I suoi sorrisi sospirano lacrime.

Lacrime che crollano nel gelo, tra nuvole e lenzuola.



 

Note personali:  Eccomi con una terza song-fic!! Pensavo soltanto ad una one-shot a dire il vero, poi  è venuta l’illuminazione della canzone! “ Nuvole e lenzuola” è uno dei brani dei Negramaro che preferisco e riascoltandola di nuovo ho trovato che potesse essere adatto alla piccola storia che avevo in mente tra Hagen e Flare. ^^ è da un po’ che l’avevo programmata e finalmente l’ispirazione è venuta! Beh, ho voluto far emergere il mio lato romantico ( condito con la consueta dose di mestizia e amarezza XD) ! Mi intristiva tanto l’amore di questi due giovani mai coltivato fino in fondo…qui ho dato al povero Hagen l’opportunità di unirsi, anche in sogno, alla sua dolce Flare…sigh! Tutto purtroppo va in frantumi -.-  ( se no che spirito tragico sarei? XD )
Spero che questa storia vi sia piaciuta! ^^
Un grazie a tutti i lettori che mi seguono!! In particolare a Lady Dreamer che mi sostiene costantemente in ogni mia impresa narrativa!! XD
Riguardo “ L’occhio dell'’ariete” sto andando avanti un pochino a rilento per via degli studi, ma tranquilli! A luglio gli aggiornamenti ci saranno!!^^

   
 
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