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Autore: karikeehl    16/06/2012    3 recensioni
"Eravamo soli, è vero, ma la propria solitudine, se condivisa con altri, si trasforma in qualcosa di diverso.
Amicizia, amore, comprensione.
Eravamo tutte queste cose e nessuna di esse".
Ultimamente, ho letto molte fic su Fairy Tail ed ognuna di queste ha dato vita ad una strana forma di ispirazione, oltre ad aver aumentato la mia voglia di scrivere. Speriamo bene x)
[Pairing presenti: NaLu, NaLi, LoLu + pairing a sorpresa]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lisanna, Loke, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Last brick in a wall of false certainties



Dolore, disperazione.
Queste furono le sensazioni che provai in quel momento.
Tristezza, angoscia.
Queste le parole che esplicavano le mie lacrime.
Tradimento.
Sì, perché alla fine si è trattato di questo: tradimento.
Sono passati quattro anni da quando ti chiesi se mai avessi potuto essere tua moglie e altri due sono stati buttati al vento a causa di Anima che, trattenendomi su Edoras, ci ha allontanati sempre più. Quindi, a conti fatti, sono trascorsi ben sei anni. Sei anni dall'ultima volta che abbiamo parlato apertamente dei nostri sentimenti, una volta reciproci e che in quel momento sembravano essere spariti.
Dolore, disperazione.
Finalmente ero tornata su Earthland, dopo tanto tempo. Il mio primo pensiero quando realizzai la veridicità del mio ritorno fu il poterti essere di nuovo accanto, il poter condividere nuovamente con te le mie insicurezze e le mie emozioni. Ma non immaginavo che tutto sarebbe finito così: il nostro meraviglioso rapporto che oscillava tra l'amicizia e l'amore, il nostro modo di vivere le cose, uniti e insieme, sempre.
Tristezza, angoscia.
Quel giorno il tuo team era appena rientrato da una missione importante ed io volevo farti i miei complimenti per il successo del vostro lavoro. Arrivai in gilda verso le 11 e quando varcai la soglia mi accorsi subito che qualcosa non andava: nell'aria c'era la solita atmosfera allegra, ma con un leggero velo di tensione. Lanciai un'occhiata a Macao e Wakaba, intenti in una sfida di bevute mattutine con Kana e il Master, allungai una mano in direzione di Levy che ricambiò il gesto con un sorriso, salutai Erza e diedi una pacca sulla spalla di Gray.
- Ciao Gray, ciao Erza! Complimenti per il lavoro!
- Grazie.
La voce calma e pacata di Erza mi strappò un sorriso e mi incoraggiò a porre la domanda successiva.
- Sapete dov'è Natsu? Volevo complimentarmi anche con lui.
- Probabilmente sarà con Lucy al piano di sopra.
Lungo la schiena mi scese un brivido freddo, ma non perché avesse parlato Gray. Infatti balbettai:
- C-con Lucy?
Gray mi rivolse uno sguardo confuso, ma si riprese quasi subito.
- Giusto, tu sei appena arrivata, non puoi sapere l'ultima novità.
L'ultima novità? Quale ultima novità? Il singolo brivido si trasformò in goccioline di sudore freddo quando Erza pronunciò una frase che non avrei mai voluto sentire.
- Natsu e Lucy si sono messi insieme! Non è fantastico?
BOOM. Alcuni mattoni con su incise le parole "fiducia", "lealtà", "amore" caddero dal muro delle mie certezza. Il mio cervello rielaborò lentamente quelle parole e, non appena riuscii a coglierne il senso, le mie gambe iniziarono a tremare e per poco non caddi a terra. Non poteva essere successo: come poteva aver accettato Lucy? Come poteva avermi rimpiazzato con lei?
Tradimento.
- S-sì... fantastico.
L'espressione di Erza si fece interrogativa, ma la rossa non ebbe il tempo di chiedermi cosa mi stesse succedendo che io ero già sfrecciata verso le scale, diretta al piano di sopra: dovevo avere conferma di quelle parole, avevo bisogno di capire quanto fosse profondo il vuoto che i due anni d'assenza avevano lasciato. Davvero ero diventata così insignificante per te, Natsu? Davvero ero così poco importante?
Salite le scale, setacciai a tappeto il piano sopraelevato dell'edificio: lo stanzino, il bagno, la bacheca degli annunci per le missioni di classe S. Di loro nessuna traccia. Il livello della mia disperazione crebbe sempre di più. Dov'eri, Natsu? Dove ti stavi nascondendo?
Ripercorsi le scale alla velocità della luce, ignorando lo sguardo stupefatto di Erza e Gray, e sfrecciai fuori, diretta verso la piscina. Nuovamente, controllai passo passo la zona, ma senza successo. L'ansia del non trovare nessuno fu indescrivibile: e se avessero portato la loro relazione già a quel livello? Se fossero a casa di Lucy e stessero...
La mia mente si rifiutò di terminare la frase. No, no, NO! Erano nei paraggi, appartati da qualche parte, ne ero convinta. O, almeno, speravo fosse così.
Cercai di tranquillizzarmi un attimo, ipotizzando l'ennesimo posto in cui non avevo ancora controllato; analizzai lentamente nel mio cervello ogni stanza del piano sopraelevato, ogni spazio del giardino, ogni angolo del pian terreno e trovai la soluzione: il terrazzo del secondo piano. Era l'unico luogo che mancava nella mia tabella d'ispezione. Sentii nella mia testa l'eco della voce di Happy che rispondeva con un classico "aye!" al mio ragionamento disperato e mi buttai a capofitto sulle scale per l'ennesima volta. Ogni passo percorso corrispondeva ad un mattone in meno nella mia sempre più piccola fortificazione; "coraggio", "consapevolezza", "amicizia": tutte queste sicurezze erano sparite. Attraversai di corsa la sala del secondo piano, tralasciando le occhiate incredule dei membri della gilda e puntai dritta verso il balcone. E lì, non appena svoltai l'angolo della porta finestra, al riparo da sguardi indiscreti e curiosi, intravidi gli stivali di Lucy.
Una coltellata in pieno petto, un pugno nello stomaco. Avanzai, senza far rumore. Il mio subconscio mi disse di non farlo, che tutto ciò avrebbe solo peggiorato la situazione, ma il mio cuore, masochista, mi incitò ad andare avanti, ordinandomi di controllare quanto tutto ciò fosse reale.
Maledetto cuore traditore.
Appena allungai il collo, infatti, il mio sguardo, nascosto agli occhi dei due ricercati, catturò completamente la scena: Lucy adagiata sulle gambe di Natsu, Natsu seduto su una panchina la quale aveva lo schienale appoggiato alla parete esterna dell'edificio.
Sottoposti a tale visione, non so come né quando, i miei occhi vennero messi a riparo dalle palpebre che stesero un velo d'oscurità sulle mie iridi blu, le lacrime iniziarono a prendere vita sotto di esse mentre le mie gambe cedettero ed io caddi a terra, in un tonfo senza suono: l'amore della mia vita e la biondina che lo aveva allontanato da me erano letteralmente appiccicati, tanto da far invidia alle cozze. Un bacio caldo e passionale li univa, le labbra dell'una incollate a quelle dell'altro in un contatto che mostrava tutto l'amore reciproco che provavano.
La coltellata di poco prima di trasformò in una stretta soffocante: i muscoli dei miei polpacci non davano cenno di vita e la mia mano destra  si portò davanti alle mie labbra, per soffocare i singhiozzi emessi dalla disperazione provata in quel momento. Lacrime calde e salate scesero lungo il mio viso, bagnando la manica sinistra della mia maglietta che tentava di asciugarle, invano.
Ormai anche l'ultimo tassello del mio puzzle, l'ultimo mattoncino del mio muro con l'incisione che riportava la sensazione più importante di tutte, cadde in un abbisso di dolore buio e senza fondo.
Addio, "speranza".
Ero in uno stato indecente e penoso: mi sentivo ridicola, incompresa.
Improvvisamente però una mano fredda si posò sulla mia spalla. Mi girai di scatto, scossa per la sorpresa e impaurita per i commenti che il proprietario di quell'arto avrebbe potuto riservarmi. Il mio sguardo offuscato intravide una chioma arancione e degli occhiali da sole, il tutto contornato da un giacchetto color verde prato.
- Non vergognarti dei tuoi sentimenti, Lisanna. Comprendo quello che provi.
Quella frase giunse alle mie orecchie come un sussurro.
- Come fai a dirlo?
- Perché anch'io mi sento esattamente come te.
La mano di Loki si staccò dalla mia spalla, fino a raggiungere ed afferrare la mia, ancora posizionata come scudo davanti alla bocca. Lo spirito stellare mi aiutò a rialzarmi e mi cinse con le sue braccia forti in un abbraccio rassicurante e colmo di tristezza. Nonostante ciò, il mio pianto disperato non si arrestò e le lacrime continuarono il loro percorso lungo le mie gote arrossate.
Sentii una goccia calda bagnarmi il collo e mi accorsi che anche lui stava piangendo. Anche Leo, il leader dello zodiaco, lo spirito più forte dei 12 favoriti, stava versando stille di dolore per una maga mortale.
Lentamente, mi sciolsi dall'abbraccio e Loki mi porse un fazzoletto, che però non accettai.
- Tienilo: è più utile a te che a me.
Rimandando indietro il pezzo di stoffa, cercai di abbozzare un sorriso, ma non ebbi molto successo.
- Che gentleman sarei, se non ti offrissi neanche un fazzoletto per asciugare le lacrime del tuo cuore spezzato?
Sorrise, malinconico. Io a quel punto afferrai l'oggetto e mi asciugai le ultime gocce salate; dopodiché sfilai al Leone gli occhiali scuri, scoprendo i suoi bellissimi occhi azzurri, lucidi e arrossati dal pianto.
- Grazie.
- Figurati. Che ne dici di fare un giro in città? A volte un gelato può risolvere tanti problemi.
Valutai la sua proposta e resistetti all'impulso di lanciare un'occhiata alle mie spalle. Il solo pensiero di rivedere Natsu e Lucy uniti da un altro bacio, passionale a approfondito come il precedente, fece fare una capriola al mio stomaco e l'apparato lacrimale per poco non si rimise in funzione. La mia mente elaborò l'intera situazione in poche parole: oramai era finita. Il mio muro era crollato: ogni certezza che fino a quel momento mi aveva aiutato ad andare avanti, ogni sicurezza avuta fino ad allora era sparita, abbandonandomi in un sentiero colmo di solitudine e tristezza. Una parte di me però sapeva che sarebbe finita così; in fondo, io non ero mai stata bella, gentile e radiosa quanto Lucy e lui ha preferito la sua allegria piuttosto che la mia spontaneità. Tra me e lei aveva vinto lei. Io non ero stata all'altezza, non avevo saputo sfruttare l'occasione di tenere Natsu per me quando questa si era presentata: tutto ciò che ora potevo fare era essere felice per loro, anche se questa soluzione, come ovvio che fosse, mi sembrò tanto scontata quanto difficile da mettere in atto.
- Vada per il gelato.
Loki mi diede un buffetto sulla guancia, leggermente umida.
- Ti dispiace se evito il portone principale? Non è un bello spettacolo vedere il playboy della Fairy Tail scosso per la perdita di una ragazza qualsiasi.
- Come facciamo ad uscire, allora?
Lo spirito si avvicinò ad una finestra vicina e mi fece cenno di avvicinarmi.
- Percorso alternativo. Reggiti forte.
Mi afferrò sotto le ginocchia, mi sollevò da terra in una posa che ci ritraeva come una principessa tenuta in braccio dal suo principe azzurro e saltò giù dalla finestra, verso il suolo distante 150 metri dal primo piano della gilda.
 
 





Angolo dell'autrice:


Salve a tutti! ^-^
Innanzitutto, ringrazio tutti coloro che hanno letto questo capitolo inziale: ci tengo infatti a precisare che questa storia è nata come una one-shot in un momento di ispirazione e, nonostante non sia molto soddisfatta del risultato, ho deciso di pubblicarla ugualmente. Perciò, un ringraziamento particolare va anche a coloro che decideranno di lasciare una recensione per questo primo capitolo, che sia positiva, neutra o negativa. Grazie! *^*
Ora, come ho già scritto nei periodi precedenti, questa fanfiction è nata come una storia autoconclusiva: il fatto che si sia poi digievoluta in una long-fic è un mistero anche per me D:
Per farmi perdonare, posso comunicarvi che questa così detta "long-fic" non sarà tanto long e si dividerà in quattro capitoli complessivi.
Spero che, almeno il primo, sia stato di vostro gradimento. ^w^
Un saluto generale e a presto! :)
karikeehl
   
 
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