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Autore: Moonshade    16/06/2012    3 recensioni
Una delle mie solite one shot ma è una stupidagine... spero comunque che qualcuno si fermi a leggerla ^^ e a recensirla
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai è finita, basta. Sono stanca di tutti questi pregiudizi, di questi gruppi, di questo odio tra aggregazioni. Perché devo diventare popolare se poi alla fine diventerò come loro? Basta, è finita! Mi alzo dal posto in cui sto mangiando, prendo il vassoio e me ne vado da quel tavolo pieno di chearleader, tutte stupide, bionde e senza cervello. Scuoto i lunghi capelli corvini e socchiudo i miei occhi azzurro ghiaccio. Non è mai stato il mio ambiente e io lo sapevo. Quindi perché unirmi a loro? Stavo meglio tra gli sfigati e facevo bene a non mirare in alto ma invece no! Appena mi hanno proposto di fare parte delle cheerleader non ci ho pensato due volte e mi sono fiondata a capofitto in quel gruppo di arpie e false amicizie. Mi ricordo che ero felice di essere popolare per una volta… Bei ragazzi, privilegi e rispetto di tutti. Nessuno osava contraddirti e tutto era stupendo. Ma ho capito, ho aperto gli occhi. Tutto quello è un mondo che non mi appartiene, tutto fondato sulla cattiveria e la perfidia di persone che cercano di pugnalarti alle spalle solo per occupare il posto come capo cheerleader. Ma non ne voglio più sapere, basta! Ho rinunciato a tutte le mie amicizie per questo gruppo e mi sono resa conto che ho fatto male. Non dovevo rinunciare a loro per questo schifo. Vado via, con portamento fiero e deciso. Le mie compagne mi guardano con lo sguardo pieno di stupore. Sento qualche mormorio. - dove sta andando?-, -che le è preso?- ormai non mi interessa più niente di quegli sguardi. Non dopo la millesima cattiveria che mi avevano detto. Ero troppo grassa. Mi sono ridotta pelle e ossa per loro e ancora mi ritenevano troppo grassa. Forse non sembra tanto, ma quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Arrivo di fronte al mio vecchio tavolo, dove i miei ex amici stanno mangiando. Tutti mi fissano ammutoliti. Con che faccia mi ripresento da loro dopo averli mollati? Di sicuro se lo stanno chiedendo, e non sono gli unici perché me lo chiedo anche io. Passano cinque minuti tra sguardi e frecciate e nel silenzio più completo finché qualcuno non si alza e prende coraggio, un ragazzo. Pelato, alto, con gli occhi grigi. è considerato uno sfigato come noi ma io so che tutte le cheerleader gli sbavano dietro, è un bellissimo ragazzo e poteva anche lui approfittare della popolarità… perché ha preferito noi non lo so proprio…
- Beh, ciao Yin. Cosa ci fai qui? - chiede con cattiveria e rancore.
- Ehm… ecco… Ciao Yang… io…. - balbetto. Non mi è mai successo.
- Cosa c'è? Vuoi prenderci di nuovo in giro con le tue nuove amichette? Oppure vuoi rubarci il pranzo?-
- Ehm, io veramente…-
- Non mi dire che vuoi tornare da noi!-
- Sì, allora… lasciami spiegare…-
- No, ascolta tu!- Urla lui - Noi siamo sempre stati tuoi amici, giusto? Ma tu hai preferito chiudere con noi, perché hai scelto la popolarità, le cheerleader e tutto il resto! Ti ho dato la mia amicizia il primo giorno in cui sono arrivato in questa scuola e non ho mai preferito la popolarità a te! Tu invece cosa hai fatto? Eh?-
Ha perfettamente ragione. Me ne vergogno… mi vergogno di quello che ho fatto e mi vergogno di me stessa. Lo continuo ad ascoltare con lo sguardo basso. Se non la smette subito credo che scoppierò a piangere.
- Tu hai preferito essere una cheerleader e ci hai accantonati in un angolo, ci hai snobbati e ci continuavi a prendere in giro. Yin, non puoi giocare con i nostri sentimenti in questa maniera! Non puoi venire qui e pretendere di fare come se non fosse successo nulla! Vuoi tornare da noi? Bene! Dimostralo!-
Con queste parole Yang se ne va e tutto il resto del gruppo lo segue. Appena si svuota il tavolo, ci sbatto sopra il mio vassoio e mi siedo. Stringo la testa tra le mani, disperata. Adesso sì che sono sola. Le cheerleader non mi vorranno più dopo questa scenata e i miei ex amici non mi vogliono ascoltare. Faranno un tavolo solo per me, allora… mangerò da sola per il resto della mia vita. Le lacrime cominciano a scendere lungo il mio volto scarno e pallido. Cerco di non dare a vedere che piango, ma d'altra parte nessuno mi noterà piangere, tutti troppo indaffarati. Piango, ma perché piango? Perché ho perso i miei amici o perché ho perso per sempre Yang? Il mio migliore amico, o qualcosa di più? Non ci avevo mai pensato. Non avevo mai pensato a Yang come qualcosa di più di un amico. Ma non voglio pensarci ora. Sono troppo disperata.
Qualcosa, però, fa vibrare il tavolo. Alzo lo sguardo languido e noto una ragazza seduta di fronte a me.
- April…- sussurro con quel filo di voce che mi era rimasto
- Ciao Yin… Volevo dirti che…- April fa una pausa per prendere fiato, le lacrime ricominciano a scendere
- Secondo me Yang ha esagerato… Non doveva trattarti così male… Ma sai com'è fatto, è irascibile.-
Salto addosso al collo della rossa facendo volare il vassoio e mi metto a piangere.
- Mi… Dispiace tantissimo, April!!!-
Lei ricambia l'abbraccio, un po' sorpresa.
- Lo so che ti dispiace… -
sorride allontanandomi da quella stretta durata forse troppo poco.
- Il problema ora è farlo capire agli altri- dico io
- Non ti preoccupare- afferma lei - Lo capiranno-

Ormai sono passate settimane e sono riuscita a riconquistare la fiducia di tutti quanti. Ma l'unico che non sono riuscita a riconquistare è stato Yang. Ancora non vuole ascoltarmi, ogni volta che ci vediamo tra i corridoi della scuola, gira l'angolo e mi ignora completamente. Non riesco a capire, so di aver fatto male a molte persone ma ho cercato in tutti i modi di fargli capire che mi dispiace. Forse se lo beccassi quando è da solo riuscirei a parlargli. Giro per la scuola in cerca di lui ma non lo trovo da nessuna parte. Chiedo in giro ma niente, nessuno l'ha visto. Ci rinuncio. Le lezioni scorrono veloci finché non finisce questa maledettissima giornata. Prendo il bus e scendo vicino casa. Prima di arrivare a casa mia, però, decido di passare davanti alla sua, forse lo trovo lì. Passo di fronte al giardino ma non c'è nessuno. Suono il campanello e vengo accolta dalla nonna. è una donna di chiare origini orientali, dai capelli lunghi e bianchi, con gli occhi grigi e il viso segnato dall'età.
- Buona sera signora. -
Le sorrido e lei ricambia con un altro sorriso sereno e rilassato. Non sa quello che ho fatto a suo nipote, ecco forse perché sorride.
- Cercavo Yang-
- Certo signorina, lei è Yin giusto?-
Rimango un attimo stupita. Come sa il mio nome? Beh, Yang gli avrà parlato di me forse.
- Sì, sono io-
- Yang si trova nel giardino che sta nel retro. Sa Yin, è un luogo molto tranquillo ed è perfetto per meditare-
- Yang sta meditando? Allora preferirei non disturbarlo… -
- Non lo disturberai… ultimamente Yang non riesce a concentrarsi… Credevo che avesse dei problemi e quando mi ha parlato di te ho capito per quale motivo-
L'anziana signora sogghigna guardandomi in modo strano. Sono sicura di essere arrossita perché ho sentito le guance andare a fuoco.
- Che… che cosa vuole dire con que…-
- Avanti, non farti sfuggire questa situazione per chiarire con lui!-
La signora mi spinge in giardino e poi chiude la porta a vetri della casa. Mi guardo in torno e noto una figura seduta a gambe incrociate in mezzo al giardino. è lui, Yang. Strano che non fosse ancora scappato via. Devo ringraziare lo stato meditativo per questo. Lentamente mi avvicino a lui cercando di non fare rumore. Mi siedo di fronte a lui a gambe incrociate. Sto in silenzio per un po' prima di parlare. Faccio un respiro profondo e provo a salutarlo.
- Ciao Yang…-
- Ciao Yin, ho sentito la tua presenza da quando sei entrata in casa.- dice lui continuando a rimanere concentrato.
- Yang, io…- mi blocco cercando il suo sguardo, anche se lui continua a tenere gli occhi chiusi.
- Dimmi, Yin. Ti ascolto. Credo di averti ignorata abbastanza… -
- Ecco, io volevo dire che mi dispiace. Non volevo fare quello che ho fatto e mi rendo conto che sono stata una stupida a rinunciare a te e agli altri.- Le lacrime cominciano a scendere lungo il mio viso rivolto verso il basso per la vergogna.
- Mi dispiace… io non volevo…-
Un pollice mi asciuga le lacrime e due mani sollevano il mio viso dalla polvere di vergogna che mi aveva ricoperto.
- Lo so che ti dispiace Yin. E non sai quanto ho sofferto io standoti lontano-
- Yang…- il mio sguardo ricade nel suo, non mi ero mai accorta che i suoi occhi fossero così belli
- C'è una cosa che devo dirti…-
- Anche io ho una cosa da confessarti…- dice lui continuando a fissarmi negli occhi, quasi a volermi leggere avidamente nel pensiero.
- Ti amo, Yin ed è dal primo giorno in cui sono arrivato qui che te lo volevo dire.-
- Yang…- - Lo so che mi ami anche tu e non negarlo. -
- è vero, Yang. Ti amo anche io.-
Abbasso lo sguardo imbarazzata ma lui continua a cercare i miei occhi. Mi accarezza il viso e lentamente si ci avvicina per poi darmi un bacio dolce ma intenso. Niente a che fare con quelli che scambiavo con i miei precedenti ragazzi.
In quel momento tutto intorno a me sembrò sparire. C'eravamo solo noi due, noi due in un dolce universo.

- Nonna, e alla fine com'è andata?- Chiede uno dei tre bambini.
- Vuoi sapere cosa successe, piccolo mio?- dissi scombinando i capelli neri di quella piccola creatura
- Sì, per favore nonna! Dov'è adesso Yang? Che fine ha fatto- gli occhi color rugiada rimangono fissi su di me con insistenza.
- E va bene Yu-Jin…- dico abbandonandomi alla poltrona
- Yang mi accompagnò per tutta la vita, fin che un giorno non ci unimmo per sempre e Yang è proprio quel uomo che si è appisolato nel divano- dico indicando il mio grande amore e sorridendo.
-Colui che adesso chiamo marito.-


Note dell'autore:
Sono consapevole che questa storia e la maggior parte delle mie storie fanno schifo... spero comunque che a qualche anima pia piaccia! Accetto anche critiche in tutte le mie storie ma vi prego di essere gentili con me e non rivolgervi come se io fossi un cane da bastonare (ho avuto brutte esperienze con altre persone che si vantavano di aver scritto storie fantastiche e che dicevano che le mie facevano schifo quando le prime a doversi guardare con le loro storie, piene di congetture e prive di grammatica italiana, erano loro) anzi per favore criticatemi anche sprecando qualche parolina in più ma vi prego di non trattarmi male perché io non vi ho fatto nulla!
  
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