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Autore: __Aivlis    17/06/2012    1 recensioni
« L'abbiamo trovato in un marciapiede qua dietro l'angolo »
E' la voce di Ray, alle spalle di Frank. Guardo in quella direzione, ci provo. Mikey mi guarda con gli occhi iniettati si sangue e mi ci specchio, mi vedo in quegli stessi occhi. Come quando sai di essere nella stessa barca. Quando condividi lo stesso dolore.
Magari è un brutto sogno.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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© 17/06/2012

Disclaimer: I fatti riportati di seguito non sono fatti realmente accaduti e sono di mia invenzione. I personaggi citati sono realmente esistenti ma con questo scritto non intendo dare un'idea neanche vaga del loro carattere, e non scrivo a scopo di lucro.

Avvertimenti: Ho la mononucleosi, quindi non chiedetemi perché io abbia scritto questa cosa. Parla della morte della nonna di Gerard e della sua reazione, anche se dubito sia andata realmente così.


Questa è la vita, quella grandissima puttana. Ti spinge in alto finché vuole, e poi ti trascina in basso come piace a lei.
Sono disperato ai margini di una strada. Drogato e ubriaco, e vorrei solo smettere di lamentarmi. Vorrei solo avere la forza per andare avanti.
Succede quando non ti rimane nulla in cui sperare, niente per cui vivere.
Succede quando inizi a morire e non te ne accorgi.
Lo dico per farvi capire come ci si sente a sentirsi respinti dal mondo.
Sento una mano tirarmi su dal pavimento ma non ho la volontà di reagire. Sento qualcuno caricarmi in spalla e portarmi a casa. Sì, quella doveva essere casa mia.
E' per farvi capire in che modo ci si sente soli quando ciò che ti dava la forza muore. E ora cosa ci resta? Siamo al capolinea?
Sdraiato sul mio letto, con le orecchie formicolanti e la vista appannata, prendo un mezzo respiro e urlo, butto fuori tutta la rabbia che ho. Frank cerca di tenermi fermo e mi blocca per le spalle. Così, mentre urlo, scoppio a piangere.
Non ho più fiato nei polmoni, non ho più forza, non ho più niente.
Ci sono ferite che non si cicatrizzeranno mai, questa è una di quelle. Sento le mani di Frank stringermi forte il volto e obbligarmi a stare zitto e guardarlo negli occhi, anche se sembra impossibile. Ho le ciglia impastate dalle lacrime e dal trucco colato.
« Gerard, calmati! » mi urla contro.
Cosa  sono senza di lei adesso? Un povero scemo deriso dal mondo. Quello che sono sempre stato.
E come si fa ad andare avanti? Ho un dolore lancinante al petto che mi fa sentire quasi morto. Mi manca il respiro.
« L'abbiamo trovato in un marciapiede qua dietro l'angolo »
E' la voce di Ray, alle spalle di Frank. Guardo in quella direzione, ci provo. Mikey mi guarda con gli occhi iniettati si sangue e mi ci specchio, mi vedo in quegli stessi occhi. Come quando sai di essere nella stessa barca. Quando condividi lo stesso dolore.
Magari è un brutto sogno.
Sono a disagio come mai mi sono sentito. Mi gira la testa, voglio vomitare.
Mi alzo di scatto e barcollo velocemente verso il bagno mentre tutti cercano di fermarmi. Mi trattengono a loro agguantandomi le braccia, le spalle...
Mi inginocchio davanti alla tazza e vomito tutto quello che ho bevuto.
Mia nonna era il mio angelo. Mia nonna Helena era l'unica cosa per la quale valeva la pena vivere. E' quella che mi ha salvato dalla crudeltà del mondo prima che fosse troppo tardi. La mia guida. E ora mi chiedo se ne valga la pena.
Ero qualcuno che non volevo essere. Anche se in realtà non avevo mai avuto la più pallida idea di chi io volessi essere, quando ero appena un'adolescente. Avevo i miei fumetti, una voce scoperta troppo tardi, qualche testo scritto nei momenti più difficili. Una manciata di cose messe un po' a caso. Lei, invece, è stata l'artista che mi modellato e mi ha creato. Lei che mi ha dato identità.
Mi chiedo se sarà mai più lo stesso.
La vita è un po' più buia.
Forse Gerard Way è morto su quel marciapiede.

Note: E' corta, e spero abbia espresso cosa intendevo. Fatemi sapere lasciandomi una recensione. :)

   
 
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