Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: J_e    17/06/2012    8 recensioni
La storia è ambientata dopo il Cell game. Un principe ferito nell'orgoglio si tiene chiuso dentro tutto e alla fine rischia di scoppiare. Ma potrà trovare un appoggio sulla debole spalla di una donna terrestre?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Lacrime inaspettate

 

Bulma stava sorseggiando del tè durante una calda giornata estiva. Il Cell game era finito da una settimana e quei momenti di pace dovevano essere vissuti fino in fondo, almeno finchè un bimbo non iniziava a piangere e ti costringeva ad alzarti per sistemarlo.

Trunks non era mai così inquieto come in quei giorni, la donna non riusciva proprio a capire cosa gli prendesse, non gli stava crescendo alcun dentino e non poteva avere le coliche, non le aveva avute nemmeno nei primi mesi di vita.

Il bimbo continuava a piangere ed urlare, con le manine puntava verso un punto preciso della casa. Bulma ci fece caso solo in quel momento e guardò cosa verso quella direzione, quasi le prese un colpo quando vide le tende della stanza di Vegeta che si chiudevano, spostandosi lievemente davanti al vetro. Appena le tendine si accostarono e l'ombra dietro di loro scomparve, Trunks si calmò e Bulma lo rimise nella culla a dormire. Il piccolo sembrava non gradire la presenza del padre, ma si sarebbe dovuto abituare, visto che Vegeta non sembrava intenzionato ad andare in nessun altro posto e visto che Bulma non gli avrebbe più permesso di andarsene, in ogni caso. Era stata così male nel periodo in cui era partito prima dello scontro, che non voleva mai più ripetere l'esperienza.

Non si considerava per niente debole, anzi solo una persona forte poteva amare un uomo come quell'orgoglioso Principe saiyan e non rimanerne disintegrata. Aveva cercato in tutti i modi di dimenticare quell'uomo ma si era persa irrimediabilmente nei ricordi e ogni volta che vedeva il figlioletto le tornava in mente il volto del guerriero. Si era arresa, mettendosi il cuore sanguinante, in pace e aspettando solo il ritorno del principe per poterlo riconquistare. Ma tutti i suoi piani andarono in fumo quando Vegeta si rinchiuse nella sua stanza e non ne uscì più. Almeno non era ancora uscito e non voleva che nessuno entrasse nella stanza, non voleva nemmeno mangiare e Bulma iniziava a preoccuparsi per lui.

Non poteva continuare a stare rinchiuso in quella camera senza cibo e la cosa più strana era che non lo aveva più visto nemmeno allenarsi e questo la inquietava ancora di più.

Decise di andare a fargli visita, anche se sapeva che l'avrebbe trattata male, ma cosa poteva importarle? Se serviva quello a farlo uscire da quella dannata stanza lei lo avrebbe sopportato. Non si sarebbe lasciata andare alla rabbia e gli avrebbe tenuto testa. Questa volta lo avrebbe costretto a dirle cosa gli passava per la testa e non gli avrebbe permesso di sfuggirle.

“Mamma, mi guardi Trunks un attimo?”

La signora Brief si accomodò con i suoi pasticcini sullo sdraio vicino alla culla.

“Certo tesoro.”

Bulma corse su per le scale e si bloccò davanti alla porta del saiyan. Le parole che aveva in mente le sfuggirono in un sospiro quando Vegeta aprì la porta e la guardò serio.

“Non avvicinarti a questa stanza, donna.”

Bulma si appoggiò a lui costringendolo ad indietreggiare per farla entrare. Si chiuse la porta alle spalle e girò la chiave nella toppa.

Vegeta sembrava quanto più scocciato e la lasciò fare, tornando a sdraiarsi e a fissare il soffitto.

Bulma gli si sedette affianco prima di iniziare il proprio discorso.

“Vegeta, cosa ti prende? È da una settimana che non fai altro che stare chiuso in questa stanza e non ti stai nemmeno allenando. Non è da te.”

“Non sono affari tuoi, donna.”

Bulma sbuffò, si era ripromessa di non arrabbiarsi ma iniziavano proprio male.

“Invece sono proprio affari miei. Non posso permettermi che tu muoia di fame in una mia stanza, il mio nome è troppo in vista per poter affrontare uno scandalo simile.”

“Non morirò di fame.”

Girò il volto dall'altro lato, per non guardare la donna. Quella maledetta riusciva a fargli provare cose che mai in vita sua aveva sperimentato, lei lo aveva indebolito legandolo a quella maledetta Terra. Non sarebbe più riuscito ad andarsene per colpa sua, perchè ogni volta che si allontanava gli occhi di cielo di quella donna lo facevano tornare indietro. E ora c'era anche quel marmocchio, che ogni volta che sentiva la sua presenza iniziava a piangere e la sua aura cresceva incredibilmente nonostante la giovane età. Trovava scandaloso il fatto che a volte desiderasse stare in compagnia di quella debole terrestre e di quel mezzosangue, il proprio orgoglio non lo poteva accettare e sapeva di chi era la colpa.

Volse lo sguardo negli occhi della donna che aveva osato cambiarlo tanto, che aveva osato indebolirlo a tal punto da fargli provare una punta d'affetto e molto di più, anche se non lo avrebbe mai ammesso.

Bulma si sorprese di quel contatto inaspettato e soprattutto di quello sguardo che sembrava volerla incolpare di qualcosa. Voleva capire cosa provava quel duro principe dei saiyan ma non riusciva a penetrare quella maschera di odio e rabbia che lui ostentava davanti agli altri.

“Vegeta, cos'hai?”

“Come osi chiedermelo, proprio tu! Con la tua dolcezza e il tuo stupido amore mi hai indebolito e ora guarda come mi hai ridotto.”

Bulma lo guardò senza capire.

“Io?! Se non fosse stato per me tu a quest'ora non avresti nemmeno un posto in cui dormire, figuriamoci una Gravityroom che non usi.”

Aveva cercato di non arrabbiarsi, ma ora stava esagerando. Vegeta la guardò ancora più infastidito.

“Io non ti devo proprio niente, stupida terrestre. Caso mai sarai tu a dovermi ringraziare per non averti uccisa.”

L'afferrò per il collo e la fece sbattere contro la testiera del letto.

“Ti lascio dieci secondi per uscire da questa stanza.”

La mollò e la sfidò a non fare ciò che le aveva ordinato. Bulma, non si sentiva minimamente spaventata per quel comportamento, anche troppo abituale, di Vegeta. Si accomodò meglio sul letto, davanti agli occhi attenti del principe.

“Io da qui non mi muovo finchè non mi dici che cos'hai e perchè te ne stai rintanato in questa stanza.”

Fissò i suoi occhi azzurri in quelli d'oscurità del principe e lui restò quasi spiazzato dalla tenacia della donna, non che si fosse mai comportata diversamente ma davanti ad una minaccia di morte non pensava che avrebbe persistito in questo suo obbiettivo stupido.

“Donna, non scherzare con me. Vattene subito.”

Non sapeva più che cosa inventarsi per far uscire quella donna dalla sua stanza e dalla sua testa. La disperazione lo stava invadendo e mai aveva provato sensazione così brutta, nemmeno l'incontro ravvicinato con la morte nella sua vita era stato tanto spaventoso. Una tristezza e disperazione così opprimenti che si sentì tremare in tutto il corpo. Senza accorgersene i suoi occhi iniziarono a bagnarsi di quelle che sembravano lacrime di disperazione, ma anche lacrime inaspettate che mai il principe si era lasciato sfuggire in tutta la sua vita. Seduto sul letto con quella nuova e terribile sensazione si coprì il viso con le mani, per non far vedere quella vergogna a nessuno.

Bulma fu sorpresa quando vide le lacrime solcare il volto di marmo del principe. Però capiva che per lui doveva essere una cosa orribile, mettersi a piangere davanti ad una debole donna terrestre. Lo abbracciò di lato, circondandolo con le sottili braccia. Le labbra vicine all'orecchio del principe.

“Vegeta, la tristezza colpisce anche i più forti, proprio come l'amore. Non avere paura di piangere, così come io non ho paura di amarti.”

 

 

Fine

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: J_e