Tra i vari BLA BLA BLA: Sopprimetemi! Dico davvero. Dopo questa storia posso dire di aver conculso la mia carriera(mai iniziata) di scrittrice. Ho dovuto farlo, ma non sono stata io, lo giuro! Era la mia fantasia a guidarmi perciò io sono esonerata da ogni colpa. u.u
Non mi pare di aver visto in giro NESSUNA Duncan/Trent perciò ho voluto pensarci io, ho solo trovato il pretesto giusto per scriverla e quindi eccomi qui!
Immagino che non tutti possano gradire ciò che ho scritto ma ho comunque fatto del mio meglio perciò non fate troppo i cattivi. (?) T_T
Con questo basta, leggete e ditemi cosa ne pensate di questa mia innovazione. Che più di tanto non lo è alla fine ma fa lo stesso!
*Si eclissa*

Good resolutions.

Ci aveva provato così tante volte che ormai avevi perso addirittura il conto.
Quel dannato punk pensava sempre Trent osservandolo mentre teneva stretto a sé la ragazza che aveva cambiato letteralmente la sua vita, sin dal primo giorno in cui era approdata sull'isola di Muskoka.

Ne era rimasto come impressionato! Perchè lui al contrario degli altri concorrenti era andato aldilà del suo trucco, del suo modo di vestirsi e del suo modo di rapportarsi con il mondo.

Ed era andato tutto liscio finchè non aveva cominciato ad esagerare, anche se in realtà non ne aveva una vera colpa – ecco, la colpa era sempre di quel dannato punk che aveva messo in testa a Gwen che il numero 9 dipendeva dalla somma delle lettere dei loro nomi.
Era da tempo che aveva deciso di parlargli, faccia a faccia, senza litigi o almeno era quello che avrebbe tentato di fare, se lo avesse affrontato in uno scontro diretto avrebbe perso sicuramente, non conveniva scherzare.
Quindi lo aveva chiamato in disparte e Duncan non si sarebbe mai tirato indietro, a Trent non sfuggì lo sguardo di Gwen e aveva letto il labbiale delle sue labbra tinte del solito colore blu notte. Non andare.
Invece Duncan non l'aveva ascoltata, si era diretto verso di lui senza degnarla di uno sguardo di rassicurazione. Lui non lo avrebbe mai fatto, sarebbe stato lì, a tenerla stretta tra le sue braccia e magari sussurrandole parole dolci.
Non capirà mai come Gwen abbia potuto preferire Duncan a lui. Mai lo capirà.
Ma non era più il momento di pensare, si erano allontanati parecchi metri più in là in modo che nessuno potesse sentire ciò che avevano da dire.
Trent prese un respiro profondo e poi cominciò « Sarò breve o almeno ci tenterò, abbandonerò anche tutta la mia finezza perciò fattelo dire, sei un vero e proprio BASTARDO! » e la prima fase era fatta, si sentiva veramente carico e pronto ad esprimere ogni pensiero che aveva nascosto in tutto quel tempo « Primo perchè hai tradito la tua ragazza senza alcun pudore e senza tentarlo di nascondere, insomma come non hai potuto pensare nemmeno un momento che eri davanti ad una telecamera? Secondo non posso perdonarti il fatto di avermi portato via Gwen mettendole in testa strane idee come la mia fissazione per il numero 9, se non fosse stato per la tua inutile presenza e te ne fossi rimasto buono buono accanto alla tua tanto amata Courtney niente di tutto questo sarebbe successo, io sarei ancora...».

      « Hai finito? » intervenne il punk bloccando totalmente il suo filo del discorso.

      « Eh? ».

      « Ti ho chiesto sei hai finito ».

Trent rimase in silenzio per qualche istante prima di riprendere a pieno potere la sua mente. Ma lo stava almeno ascoltando? « Io non h—».

« Lascia che ti dica una cosa bello » si avvicinò minacciosamente « Non ho intenzione di rimanere un minuto di più a farmi insultare da uno smidollato come te, non me ne fotte niente dei tuoi pensieri ne tanto meno le tue critiche sul mio comportamento, non cambi nulla parlando con me, se c'è una cosa che devi fare è andare dalla ragazza che ami, sbatterla contro una parete...» la mano del punk spinse il petto del moro più indietro in modo da riuscire a tenerlo schiacciato tra lui e il muro in mattoni retrostante « e baciarla senza pensarci ».
Rimasero in quella posizione per qualche secondo, le loro labbra si erano unite in un bacio che nessuno dei due aveva programmato. Nemmeno Duncan.
Si sentiva davvero stupido avergli mostrato anche la parte pratica oltre che a quella teorica. Non approfondì il suo lavoro, neanche aveva l'intenzione di farlo poichè di quel gesto se ne sarebbe pentito a vita.
Si staccò guardandolo dritto negli occhi non mostrando alcuna emozione che potesse tradire imbarazzo. Eppure gli passò per la testa quella malsana idea di ripetere l'azione appena compiuta.

« Perciò mostra le palle e conquistala di nuovo ».

Al contrario delle parole taglienti che Trent aveva pronunciato poco prima si era ritrovato ad assaggiare una bocca calda, straordinariamente morbida. Stupido. Stupido. Stupido.
Non erano di certo quelli i pensieri che un vero uomo doveva fare, era diventato improvvisamente gay? Assolutamente no. Di quello ne era più che convinto.
Lasciò che i suoi pensieri si placassero cominciando ad incamminarsi verso la direzione in cui aveva abbandonato la sua ragazza. Aveva bisogno di un contatto femminile. Subito.
O probabilmente sarebbe impazzito.
Ciò che non sapeva però era che anche Trent, nonostante tutto, aveva materializzato nella propria mente le stesse idee.