Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: rospina    17/06/2012    6 recensioni
Innamorata e infelice, bella e triste, vedeva passare di fronte a lei ciò che più amava e non poteva averlo, non poteva neppure sfiorarlo; poteva solo sperare che lui la guardasse per un attimo fugace, nulla più. E avrebbe goduto di quell’attimo in eterno come suggello di un amore impossibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Io la Dea Scarlatta? Come potrei mai interpretare la Dea Scarlatta?”

 Questo era il pensiero che tormentava Maya. La signora Zukikage le aveva dato la speranza di farlo. Ma com’era essere il fiore dell’albero del susino? Cosa bisognava fare … dondolava sull’altalena avanti e indietro come se fosse stata ancora bambina. Ma bambina non lo era più. Da quando aveva vinto il premio come miglior attrice non protagonista tutto era cambiato. Persino lei non si riconosceva più. Sakurakogi era partito e lei non ne sentiva la mancava. Studiava e recitava, stava dedicando la sua vita a tutto questo, e niente la distoglieva dai quei suoi progetti, da quegli obbiettivi  così lontani e tanto faticosi da raggiungere; eppure il suo amico dalle rose scarlatte non lo scordava mai. Era il suo primo pensiero al mattino e l’unico che avesse in tutta la sua giornata. Dal giorno in cui l’aveva abbracciato non poteva scordarlo.

Quell’abbraccio così caldo e avvolgente.

Così forte e rassicurante allo stesso tempo.

Per un istante aveva pensato che avrebbe potuto essere Masumi Ayami il suo ammiratore segreto, ma tutto questo era impossibile.

Era molto più facile che lei fosse degna di interpretare la Dea Scarlatta … eppure ora lo guardava con occhi differenti …

Adesso in lui vedeva una luce nuova, qualcosa che non sapeva spiegare, ma era qualcosa che le faceva battere il cuore. E per lei che non aveva mai conosciuto i palpiti dell’amore era una sensazione totalmente nuova, calda e che la impauriva.

Vide passare il signor Masumi con la sua macchina rossa. Il suo cuore palpitò, un lieve rossore le imporporò le guance, ed in quel momento un lampo attraversò la sua mente.

Ecco com’era la Dea del fiore del susino:

Innamorata e infelice, bella e triste, vedeva passare di fronte a lei ciò che più amava e non poteva averlo, non poteva neppure sfiorarlo; poteva solo sperare che lui la guardasse per un attimo fugace, nulla più. E avrebbe goduto di quell’attimo in eterno come suggello di un amore impossibile.

Lei era l’albero del susino.

Lei era la Dea Scarlatta.

Lei amava Masumi.

Una lacrima cristallina le scese dai grandi occhi azzurri.

“Che succede ragazzina? Perché piangi?” era la voce di Ayami e Maya si ritrova in bilico tra la voglia di essere scortese o gridare il suo amore a quell’uomo.

Indossò la maschera di cristallo.

“Tutto bene, nulla che la riguardi”

“E invece tutto ciò che fai mi interessa”

I suoi grandi occhi azzurri si incatenarono a quelli della ragazza

“Io credo che a lei debba solo interessare la mia recitazione, visto che sarà lai a produrre la Dea Scarlatta”

Stanco di essere trattato in quel modo Masumi sbottò:

“Ora basta! Sono stufo di essere trattato in questo modo! Io sono … Sono …” l’amico delle rose. Ma quest’ultima frase la tenne per se. Non voleva essere amato per ciò che aveva fatto ma per ciò che era.

“So che lei è un uomo importante … ma io …” il cuore di Maya pareva scoppiare. Per la prima volta in vita sua non riuscì a recitare e lentamente si ruppe quella maschera di cristallo che sempre indossava quando incontrava Masumi, quando recitava, quando voleva velare il suo cuore, e mille lacrime scesero dai suoi mentre parlava:

“Io vorrei, vorrei che lei non mi chiamasse più ragazzina, ma Maya, vorrei che lei non guardasse più con rimprovero, ma con dolcezza, vorrei … vorrei mille cose che non riesco più a dire” si abbracciò a lui piangendo e bisbigliò:

“Io la amo …”

Masumi le carezzò i capelli castani con dolcezza. Non poteva credere ai suoi occhi lei non lo odiava.

Lei lo amava.

Con la sua stessa intensità.

Con il suo stesso amore.

“Io non ti chiamerò mai Maya, ma amore mio, non ti guarderò con dolcezza, ma con amore, e non ti farò più dire nulla, ti parlerò io … ti dirò solo parole d’amore”

Incastonò il volto della giovane fra le sue mani enormi e lo attirò a sé. La baciò con dolcezza e intensità.

Finalmente lei lo amava.

Finalmente le aveva aperto il cuore. Ci sarebbe stato il tempo di parlare dell’ammiratore segreto e ci sarebbe stato il tempo per imparare ad essere la Dea Scarlatta.

Ora per Maya e Masumi era giunto il tempo di essere felici.

 

   
 
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