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Autore: Flavie    18/06/2012    1 recensioni
Una serata d'estate,poco sonno e Jacques Bral con la sua Ne me quitte pas di sottofondo ed ecco cosa ne è uscito.
Spero vi piaccia.
"Ore 10.00 di mattina.
Roma centro.
Attico dello stesso appartamento costoso.
Al centro della terrazza c’è una donna stesa a terra,con molto oggetti buttati intorno.
Sono sempre io."
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 20.00 di una sera d’estate.
Roma centro.
Attico di un appartamento costoso.
Stanza grande,circolare.  Quadri costosi appesi ai muri,una cassettiera in legno con sopra un’abat-jour,al centro c’è un gran divano lungo,in pelle,varie poltrone comode sono sparse qua e là.
Tutto il pavimento in marmo è ricoperto da preziosi tappeti.
Dal soffitto pende un grandioso lampadario di cristalli arancioni,come le tende eleganti in seta del balcone,esattamente dietro il divano.
Salotto.
Il mio. E sul bel divano ci sono io. Una donna elegante in tailleur nero. Sola.
 
“Scusa,è colpa mia ma devo andare”hai detto sommessamente,poi,con una misera pacca fraterna sulla spalla te ne sei andato,lasciandomi nel mio,nostro,appartamento,con lo sguardo vacuo e gli occhi lucidi.
 
Mi alzo,finalmente,quasi in trance,dopo ore.
Sarebbero potuti essere mesi e non me ne sarei accorta.
Cammino lentamente fino alla vetrinetta dove tengo gli alcolici ed il servizio buono di bicchieri e prendo una vodka Kauffman con un calice.
Osservo la bottiglia ed il bicchiere nelle mie mani,me ne verso un po’. Non so se bere o no. Vado verso il balcone,mi avvicino al lettore di cd e premo play,senza badare a chi sia il cantante.
 
Ne me quitte pas
Il faut oublier
Tout peut s'oublier
Qui s'enfuit deja

 
Apro i vetri ed esco. Un lieve vento mi accarezza il viso,scompigliandomi i capelli. Roma vista dall’alto e di notte è uno spettacolo meraviglioso e struggente allo stesso tempo.
Ti verrebbe voglia di avere delle ali e sorvolarla tutta, ma poi capisci che non puoi e ti avvolge la tristezza.
Un po’ come la nostra storia. Avremmo potuto volare alto,scalare montagne altissime,nuotare in mari sconosciuti,stupire il mondo,essere felici.
Ed invece no.
Te ne sei andato. Non mi lasciare,ti ho pregato. Non importa se hai sbagliato,quel che hai fatto,se mi hai tradito.
Posso dimenticare,posso perdonare,ma non andare.
Potrai avere tutte le amanti che vorrai,quando vorrai,ma non mi lasciare.
Però lei l’amavi.
 
Oublier le temps
Des malentendus
Et le temps perdu
A savoir comment
Oublier ces heures
Qui tuaient parfois
A coups de pourquoi
Le coeur du bonheure

 
Finalmente mi decido e bevo.
È forte ed io non sono abituata.
Chiudo gli occhi e bevo ancora,come se del semplice alcol potesse cancellare dalla mia mente quel che è appena successo,e tutti i fraintendimenti e le litigate,e le volte che me ne sono andata,tornado poi subito dopo.
Mi sciolgo i capelli e levo le decolté.
Avanzo fino alla ringhiera e mi ci poggio,gustandomi la visuale.
Dov’ho sbagliato?
Non sono capace di tenermi un uomo?
O magari ho detto,fatto qualcosa di sbagliato.
Non lo so.
Un altro sorso,direttamente dalla bottiglia.
 
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
 
 
Vorrei non pensarti o anche solo essere arrabbiata –qualunque cosa è meglio di questo strappo al cuore- ma proprio non riesco.
E piango.
Per la prima volta piango.
In tailleur,sul mio balcone,una sera d’estate,a trent’anni.
E allora mi accascio,giù,a terra,con la bottiglia di Kauffman in mano. Le cose se vanno fatte vanno fatte per bene.
 
 
 
 
Moi je t'offrirai
Des perles du pluie
Venues de pays
Ou il ne pleut pas
Je creuserai la terre
Jusqu'apres ma mort
Pour couvrir ton corps
D'or et de lumiere
Je ferai un domaine
Ou l'amour sera roi
Ou l'amour sera loi
Ou tu seras reine
Ne me quitte pas

 
 
 
Sopra di me un cielo stupendo,pieno di stelle.
L’aria calda ed un dolce vento.
I lontani rumori della città,la musica dal mio lettore dentro la sala.
I miei singhiozzi,il rumore del liquido nella bottiglia.
Il tuo volto nella mia testa,il tuo sguardo nella mia testa,
il tuo odore nel mio naso,la tua risata nelle orecchie,
le tue parole nel cervello,
la tua partenza nel cuore.
Se tu tornassi ti renderei felice,ti porterei dovunque,ti direi le più belle parole d’amore che siano mai state pronunciate.
Se solo mi chiedessi di camminare con la testa ti direi di si. E si e si. E mille altre volte si,ma non mi lasciare.
Non te ne andare.
Come puoi farmi questo così?
Chi ti può amare,chi ti può dare quel che io so dare a te?
Chi ti stringerà,chi ti bacerà,chi ti dirà dolci parole?
Mentre io son qui, a pensare a te,a pensare a te.
 
 
 
Ne me quitte pas
Je t'inventerai
Des mots insensés
Que tu comprendras
Je te parlerai
De ces amants là
Qui ont vu deux fois
Leurs coeurs s'embraser
Je te racont'rai
L'histoire de ce roi
Mort de n'avoir pas
Pu te rencontrer
Ne me quitte pas

 
Il mio amore sarà forte.
Più di tutto,più di sempre.
Saprò proteggerti,aiutarti,confortarti.
Ti lascerò far quel che vuoi,se solo tu,tornassi qui.
Ti darei tutta me,tutto quel che ho,ancor di più.
Se tornassi qui.
Renderei la città un parco giochi per noi,casa il nostro rifugio e me la tua ancora di salvezza.
Se tornassi qui.
Oh non mi lasciare,t’implorai.
La bottiglia è quasi vuota,il bicchiere giace ormai inutilizzato e vuoto in bilico sulla ringhiera.
Sfilo lentamente la giacca e,tirandomi su inizio a volteggiare lentamente,un po’ brilla.
Avrei fatto tante cose se tu fossi stato qui,ma non ci sei,ora. E non ci sarai nemmeno dopo.
Inizio a cantare timidamente,poi dopo a gran voce,più sicura di me.
 
 
 
 
Ne me quitte pas
Je ne veux plus pleurer
Je ne veux plus parler
Je me cacherai là
A te regarder
Danser et sourire
Et à t'écouter
Chanter et puis rire
Laisse-moi devenir
L'ombre de ton ombre
L'ombre de ta main
L'ombre de ton chien
Ne me quitte pas

 
 
Non mi lasciare,torna.
Non voglio più piangere,non voglio stare male.
Ti prego.
Non lasciarmi.
Non voglio rimanere sola,nel silenzio,accasciata a piangermi addosso.
Torna,torna.
Ti perdonerò qualsiasi errore,i tradimenti,le bugie, ma torna.
Sarò il tuo amore,sarò la tua donna,
sarò lo scoglio dove ti riparerai.
Sarò un’ombra,
la tua ombra,
ti seguirò dovunque andrai,
ma tu non lasciarmi,
non lasciarmi.
La fine della canzone mi impegna moltissimo.
Canto quasi gridando,allargando le braccia,la testa all’indietro e gli occhi chiusi.
Poi il buio.
 
 
Ore 10.00 di mattina.
Roma centro.
Attico dello stesso appartamento costoso.
Al centro della terrazza c’è una donna stesa a terra,con molto oggetti buttati intorno.
Sono sempre io.
Mi risveglio con grandi dolori di testa e ancora quasi tutta vestita.
Sono stesa a terra,in una posizione alquanto scomoda.
Supina,le gambe completamente rigirate e le braccia larghe.
Il viso poggiato di lato.
Prima il laccio per capelli ed una scia di forcine e poi le scarpe e la giacca conducono sino a me,come un sentiero.
Mi alzo lentamente.
Barcollando,senza nemmeno guardare intorno cos’altro c’è,o prendere qualcosa entro e mi butto sul letto.
Senza bicchiere,
senza bottiglia,
senza scarpe,
spogliandomi,senza tailleur,
senza musica.
Senza te.
 
 
 
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas. 
  
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