Let’s meet again in the next
life
La
pioggia cadeva fitta nel mondo dei Nessuno. Ormai da tempo essa non cessava di
scrosciare in quel luogo dimenticato; gli unici segni di vita erano le ombre
della notte che perennemente avvolgevano quei luoghi.
Una
figura ammantata camminava a passo deciso per una strada deserta, sfidando le
raffiche impetuose di vento e acqua; un cappuccio gli copriva il viso: solo due
ciocche bionde si potevano intravedere, cadenti sul suo
viso.
-Hei ragazzino, avevi intenzione di andartene senza
salutare?
Un’
altra sagoma si stagliava nella pioggia, sbucata fuori da un vicolo abbandonato;
il viso coperto dal medesimo copricapo, un sorrisetto beffardo sotto due lacrime
tatuate sulle guance. L’ altro fermò la sua avanzata, senza voltarsi verso colui
il quale aveva proferito parola.
-Perdonami, ma non posso più
restare…
-Perché?
Il
rosso aveva cambiato registro. Dalla sua voce, ora, traspariva rabbia, rabbia
verso quella persona che, credeva, non lo avrebbe abbandonato a se stesso. Il
sorriso aveva lasciato il posto ad una smorfia di dolore, le labbra serrate, in
attesa di una risposta che non avrebbe mai potuto
accettare.
-Io
voglio capire, Axel…capire il motivo per cui noi non possiamo essere
completi…
-Lo
sai che non è così…
-Siamo Nessuno, perché dovremmo provare
qualcosa?
-Io…non lo so…
-C’
è stato un tempo in cui entrambi provavamo sentimenti. Io li rivoglio
indietro…
La
voce del biondo si era leggermente incrinata, il capo era basso sul petto, le
braccia abbandonate lungo i fianchi. In fondo, cosa c’ era di sbagliato in
quello che faceva? Cercare di tornare normali…era, questo, un peccato?
Pretendere ciò che gli spettava come essere umano…era, questo, un
errore?
-Non andare, Roxas…
-Ma
Axel, perché ti rifiuti di capire? La pioggia che scorre sul mio viso è fredda,
ma non posso percepirlo; il fuoco brucia, ma non ce ne accorgiamo, e poi l’
amo…
-Adesso mi stai facendo decisamente incazzare: non è un
sentimento anche questo?
-E’
solo il ricordo di una vita che non ti appartiene più…
Il
rosso era rimasto interdetto. Possibile che loro stessero conducendo una vita
così vuota e priva di senso? Tutto quello che credeva di provare era una
menzogna: la stessa rabbia del momento non era altro che la reminescenza di un
passato lontano e dimenticato. Eppure non poteva essere
che…
Se
ne stava andando. L’ aria fredda faceva danzare il suo cappotto nella pioggia, i
ciuffi biondi accostati sull’ orecchio destro.
Se
ne stava andando: non poteva permetterlo.
Axel digrignò i denti, urlò più forte che potè,
nonostante la sua voce venne ben presto soffocata dallo scroscio incessante.
Nelle sue mani apparvero i chakram; si lanciò contro la figura che gli dava le
spalle: non lo avrebbe lasciato andare.
Roxas si fermò; sospirò, prima di sfoderare i suoi
Keyblade. Ruotò il bacino, incrociando le armi e parando l’ attacco dell’ amico.
Erano in una situazione di stallo, semplicemente si fissavano. Una folata di
vento sfilò loro i cappucci dal viso.
-Roxas, perché piangi?
-E’
solo pioggia…
I
muscoli delle braccia erano tesi, il respiro corto; i loro occhi cristallini
erano fissi gli uni negli altri, i capelli fluttuavano nel vento
tempestoso.
-Proprio non vuoi sentire ragioni, questa volta, vero
biondino?
-…
-Che idiota che sei…
Cedettero.
Inutile mandare avanti uno spettacolo insensato.
Entrambi lasciarono cadere le armi a terra, facendo riposare le braccia,
riprendendo a respirare normalmente.
-Almeno, però, potevi venire a dirmi
addio.
Erano l’uno di fronte all’ altro. Roxas aveva lo sguardo
basso.
Il
rosso prese il viso del biondo tra le sue mani, lo guardò dritto negli occhi, in
quelle porte verso il paradiso. Si avvicinò di più; ormai poteva sentire il suo
respiro sulla pelle. Schiuse le labbra, per poggiarle su quelle di Roxas. Quel
contatto, quanto tempo lo aveva desiderato.
Approfondirono il bacio; ora le loro bocche si muovevano
in sintonia, le mani si intrecciavano in giochi sempre più stuzzicanti, i loro
corpi, privi dei cappotti dell’ Organizzazione, si erano ormai abbandonati alla
lussuria.
Eppure non poteva essere che…
La
pioggia cadeva fitta nel mondo dei Nessuno. Ormai da tempo essa non cessava di
scrosciare in quel luogo dimenticato; gli unici segni di vita erano due figure,
stese a terra. I corpi affaticati erano battuti da acqua e vento, i capelli
incollati al viso dei due.
Axel era perso nei suoi pensieri. Ne era convinto, ora
più che mai.
La
passione, l’ eccitazione, il piacere: lui li aveva provati, in quei momenti;
quei sentimenti li aveva sentiti suoi. Aveva visto la malinconia negli occhi di
Roxas, e aveva percepito il calore di quella pelle pallida come i raggi della
luna, che da tempo aveva smesso di brillare in quel cielo terso.
Siamo Nessuno, perché dovremmo essere completi? Perché
dovremmo provare qualcosa?
E’
vero, i nessuno non hanno sentimenti, poiché non hanno un cuore dove essi
possano albergare.
Eppure non poteva essere che il suo amore per Roxas
fosse una menzogna, non poteva accettarlo.
-Axel…
-Dimmi.
-…devo andare…
Tornò alla realtà; osservò il biondino, gli carezzò
dolcemente una guancia, sorrise.
Si
sollevarono entrambi da terra, rivestendosi con le loro
divise.
Questa volta non lo avrebbe fermato: questa volta sapeva
di amarlo.
-Io
mi riprenderò ciò che mi appartiene, e lo farò anche per
te.
-Lo
so…
Roxas raccolse i suoi Keyblade e cominciò ad
allontanarsi, lo sguardo fisso in un punto indeterminato avanti a sé. Era un
Nessuno, ma avrebbe provato dolore, dovendo rivedere ancora quegli occhi
smeraldini, lo sapeva.
-Ci
rivedremo nella prossima vita, Axel…
Non
si voltò, ma continuò ad avanzare, fino a che non venne inghiottito dalle
tenebre di quella notte perpetua.
Axel era immobile, gli occhi volti nel punto in cui il
biondo era scomparso. Un’ unica lacrima rotolò giù dalla sua guancia, perdendosi
in quel mare di pioggia che lo avvolgeva.
-Si, nella prossima vita noi saremo
insieme…
Sono un tipo strano! Sono passata dalla parodia alla
malinconia!! Spero che questo repentino cambiamento non vi abbia scombussolati
più di tanto, anzi mi auguro che possiate apprezzarlo. Pensate che questa storia
è nata come fumetto yaoi (che, chiaramente, per pigrizia non ho ancora
finito!!...mi manca solo la fine…Sob…)Ringrazio in anticipo coloro i quali
(forse) recensiranno…grazie mille!!! Ma soprattutto…AKUROKU 4
EVER!!!!
Bie
Bie!!!
P.S: Di tanto in tanto andate a controllare il mio
account…chissà che potreste trovarci un’ altra fic un po’…imbecille…(in questa
frase è nascosto un indizio al titolo della fic…hi hi
hi…)Bie!
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