Never give up
Sei
con le spalle al muro, in tutti i sensi. Ormai
non ti resta più un sol briciolo di forza, tutta quella che
avevi l’hai
sprecata a correre per salvarti, per cercare almeno una via di fuga.
Piccole
stille di sudore cadono sull’arido terreno, goccia dopo
goccia, quasi a
scandire il tempo che ti resta da vivere.
La vista inizia ad annebbiarsi, non riesci più a distinguere
ciò che ti
circonda: le forme, i lineamenti, i contorni, i colori; solo macchie
sbiadite
di colore.
Puoi sentire la sua aura nera e malvagia a un palmo dal tuo naso,
eppure
non puoi fare niente. Sei impotente. Per
la prima volta tu, C-18, non puoi fare nulla per salvare i circuiti.
Ma, in
fondo, arrivata a questo punto che cosa potresti fare?
Lunghi e
affilati artigli neri ti prendono il viso, ti voltano da un lato, poi
dall’altro. –Che peccato…-. Una ventata
d’aria fetida ti inonda le narici,
mentre la voce ipocrita e smielata del tuo nemico ti frastorna
–Se solo non
fossi stata così carina…-
–Mi
avresti risparmiato la vita?
–No,
ma sicuramente non avrei fatto tanta fatica a farti fuori, bambolina…
La lingua viola e
viscida del mostro lascia una traccia indelebile sulla tua pallida
guancia. Al
sentire pronunciare quell’ultima parola, unita poi al
disgustoso gesto ne
segue, a stento trattieni un conato di vomito. Facendo appello alle
ultime
forze che ti restano, tenti un ultimo, disperato tentativo di
divincolarti da
quella morsa, ma quanto più cerchi di sfuggire a quei
dannati artigli, tanto
più quegli stessi ti costringono con le spalle al muro.
–Sei tenace per essere una che è in fin di vita, i
miei più sinceri
complimenti! Ammetto che ti avevo sottovalutata: credevo che con te
sarebbe
stato facile quanto con il tuo caro fratellino…
La
tua immagine viene riflessa nelle iridi di ghiaccio della mostruosa
creatura davanti a te; e tu,
Androide 18, non hai forse le iridi di ghiaccio come lui? In fondo,
siete pur
sempre figli di una comune mente perversa, come potrebbe essere
altrimenti?
–Un peccato, un vero e proprio peccato…- continua
a ripetere quella voce
così dannatamente smielata, attorcigliando la lunga e
viscida coda al tuo corpo
e puntandoti il pungiglione alla gola –Tanto carina, tanto tenace, eppure tanto
ingenua…
Con uno scatto improvviso il
pungiglione recide parte della tua carotide; un taglio profondo ma non
mortale:
che senso avrebbe, infatti, assorbire un corpo morto? Questo non
gioverebbe
certamente alla creatura bisognosa delle
cellule, delle tue in special modo, come l’ossigeno per un essere
umano.
Grosse stille di sangue vermiglio gocciolano a terra, mescolandosi a
quelle di sudore. Vuoi ancora combattere? Sì che lo vuoi,
fino alla fine.
Senza nemmeno tu sapere da quale misteriosa forza, spari un ultimo,
micidiale colpo verso la ripugnante creatura verde, sperando con tutta
te
stessa di farlo fuori una volta per tutte. Ma la sorte, purtroppo, non
sembra
parteggiare per te.
In un attimo, l’androide semi-perfetto è di nuovo
a un palmo dal tuo
naso: due paia d’occhi di ghiaccio, dove gli uni riflettono
l’immagine
dell’altro.
–Maledetta sgualdrina!
Ti senti afferrata per le braccia e incastrata alla parete rocciosa
alle
tue spalle. Basta, C-18, sei arrivata al capolinea.
Alzi appena lo sguardo sopra di te: qualcosa di grosso pende sopra la
tua testa.
–Mi spiace
che il tuo amichetto non possa godersi lo spettacolo, sai?
Già,
perché lui non
è qui?
E’
questione di un secondo: tutto si oscura, una forte corrente
d’aria ti trascina
verso l’alto; resisti, ma la corrente è
più forte. Basta così, C-18, hai
lottato e sei arrivata al capolinea.
Dopodichè, il buio.
*Angolo
dell’autrice*:
E
poi..boh, ti esce fuori una cosa del
genere. Mentre stai dormendo, per giunta, quindi non puoi nemmeno
affidarti a
carta e penna per memorizzare il tutto. Come sempre, la one-shot
è
completamente diversa da come me l’ero immaginata (doveva
essere un flashfic,
pensate un po’!). Sì, ok, lo so che non
è il massimo del romanticismo scrivere
qualcosa sul momento in cui la bella androide viene assorbita dal
lucertolone,
ma che volete farci: ho la mente contorta, io!
Spero
comunque che abbiate apprezzato, fatemi sapere, ci conto! ^^
Un abbraccio PiccolaEco