Mio caro Kazuya…

 

Immagino che nelle lettere formali bisogni chiedere prima come stia la persona alla quale si scrive: ma posso chiederlo a te?

Mio caro, anche se non so dove sei, anche se so che non potrò inviarti questo messaggio, voglio almeno mantenere viva la speranza che un giorno tu possa trovartela tra le mani e leggerla.

Sai, devo ammetterlo, è difficile essere madre: cambiare tutti quei pannolini poi! Ma ne è valsa la pena…

Nostro figlio, Jin, è un bambino meraviglioso oltre che forte; è molto sveglio e impara in fretta. Non ho ancora avuto il coraggio di parlargli di te, di tuo padre, della Mishima Zaibatsu e né tantomeno ho insegnato lui le arti marziali. So cosa penserai: “Jun è una donna debole che non sa affrontare le proprie paure e le proprie angosce”, ma lui è così piccino…

Jin ha solo cinque anni, ma già mostra di chi ha preso nel ramo della famiglia; è forte, bello, i suoi occhi traboccano di felicità e di energia, ma è anche testardo come un mulo ( e qui non so chi dei due abbia preso!). ti assomiglia moltissimo…ogni volta che lo guardo, so di non essere sola; Jin è il nostro futuro, il frutto del nostro amore.

So che hai sofferto tanto e che non c’è rimedio a quel che ti ha fatto Heiachi, ti capisco.

Comprendo la tua decisione di vivere solo, per paura di farci del male a causa del demone che hai dentro di te, ma non sopporto l’idea di sapere che per il resto della vita vivrò con il timore che mio marito sia stato catturato, usato come cavia da laboratorio, forse addirittura ucciso…ma la cosa peggiore è temere che tu venga sconfitto dal tuo stesso io…che questo demone ti possa mangiare internamente il cuore, che possa strapparti via tutti i ricordi più belli che hai dentro di te e nei quali spero di esserci anche io…o almeno Jin.

Io ti amo Kazuya, ti amo più della mia stessa vita e sarei rimasta affianco a te, a lottare con te contro tutti coloro che ti avrebbero fatto del male, ma ero incinta del nostro piccolo fiore…

Jin è la cosa più preziosa che ho al mondo e farei qualsiasi cosa per lui, anche morire.

È tardi, devo mettere a letto il piccolo diavoletto altrimenti non si addormenta più.

Ricordati che io sarò sempre al tuo fianco, che veglierò su di te e su Jin affinché non vi accada mai nulla di male.

 

Abbi cura di te, amore mio.

 

                                                                                                                  Jun Kazama

 

 

 L’uomo richiuse la lettera ingiallita dal tempo. La luna era così splendente che riusciva ad illuminare anche il bosco in cui si trovava. Dopo aver letto la lettera ed essere rimasto a riflettere per qualche istante, posò un giglio bianco sul terreno davanti a lui. Il suono di un ramo spezzato lo fece rinvenire dai suoi pensieri; l’uomo si nascose dietro ad un tronco là vicino. Non riuscì ad identificare la figura che avanzava nel bosco finché questa non venne rischiarata dalla luce lunare. Un ragazzo alto, moro, muscoloso si era fermato davanti al terreno nel quale vi aveva posato il giglio. Il suo sguardo era teso e inespressivo, ma i suoi occhi erano accesi di dolore e di amore…l’amore per una madre e il dolore per averla perduta. Dopo essersi piegato per accarezzare la terra umida, posò anch’esso un giglio bianco, per poi pregare. Kazuya si staccò dal tronco e cominciò a camminare senza farsi sentire dal giovane.

 

“ sai Jun, hai scritto una bugia…lui è l’esatto contrario di me.”

 

 

                                                                                                                             Fine