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Autore: vallyjessi    18/06/2012    4 recensioni
Ambientata alla fine della terza stagione. Elena è una vampira e sta attraversando un periodo difficile, Caroline si renderà conto di provare dei sentimenti per la persona che ha rovinato la sua vita e quella dei suoi amici. Mystic Falls è tormentata da un nuovo cattivo che scombussolerà le vite dei nostri eroi.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Klaus si trovava di fronte alla casa dei Salvatore.  Non aveva la minima idea del perché  Bonnie quella mattina l’avesse chiamato chiedendogli con urgenza di raggiungerlo proprio lì, ma sapeva solo una cosa: lui era in debito con lei. Si, perché quando sei un ibrido millenario assassino, le probabilità che una persona in caso di morte ti salvi la vita sono indiscutibilmente poche. Anzi, quasi inesistenti, soprattutto se questa persona è una strega molto potente, che ti odia e ti vorrebbe morto perché tu hai praticamente distrutto la sua vita, quella dei suoi amici e quella di tutti coloro che abbia mai amato. Perciò, Niklaus Mikaelson, per la prima volta in tutta la sua lunga vita vampiresca, si sentiva in debito con qualcuno. Suonava un po’ strano, ma era così. Certo, non che la streghetta l’avesse salvato di sua “spontanea volontà” , si era sentita costretta a farlo per salvare la vita dei suoi amichetti del cuore, la quale morte sarebbe giunta subito dopo la sua, essendo lui il creatore della loro stirpe, la loro linea di sangue.
Bonnie  non appena ebbe parcheggiato la macchina nel vialetto dei Salvatore, lo raggiunse a passo felpato.

“Non pensavo saresti venuto” esclamò priva di entusiasmo, Klaus aveva fatto proprio come lei gli aveva chiesto.
Chi  l’avrebbe detto che anche il più crudele dei vampiri potesse essere un uomo di parola?

"Perché siamo qui? Hai deciso finalmente di rivelare ai tuoi amici con quanto zelo ti sei adoperata per salvare la vita al vostro peggior nemico?”

 Klaus sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato, ma non così presto. Aveva fatto un patto con Bonnie quando aveva riavuto il suo corpo ed era uscito da quello di Tyler: lui non si sarebbe rivelato finché lei non lo avesse ritenuto opportuno. E così aveva fatto.

“Sai bene che l ho fatto per loro, Klaus.”

“Già, e so anche che si arrabbieranno con te e che non ti perdoneranno.”

“è un rischio che sono pronta a correre” affermò  Bonnie con tale decisione da far quasi sorridere Klaus. Quella ragazza dopotutto gli piaceva, era coraggiosa.

***

Quella non era decisamente una bella mattinata per Damon Salvatore. Non era riuscito a chiudere occhio per tutta la notte. Elena aveva avuto una delle sue tante crisi esistenziali da neo vampiro: si rifiutava di nutrirsi. Di nuovo. Da quando aveva bevuto sangue umano per completare la transizione, era diventata un intrattabile, irritante, depressa vampira con i sensi di colpa. Di questo passo avrebbe senz’altro fatto concorrenza al suo caro fratellino per il premio “miglior martire dell’anno”.  Dato che lei si rifiutava di cacciare, Stefan l’aveva fatto al posto suo e le aveva portato dal bosco qualche suo amico coniglietto affinché il suo corpo non si seccasse. Ma niente, non voleva saperne. Lei e la sua maledettissima anima altruista da sostenitrice del WWF. Poi era arrivata la sua amica Caroline, le aveva fatto uno dei suoi soliti discorsetti super commoventi da best friend “ Non rinnegare te stessa e accetta ciò che sei, ora questa è la tua natura”  e chissà per quale ignota ragione, l’aveva convinta e trascinata nel bosco.  Che assurdità! Da quando Barbie era diventata così profonda? Bah, quando era umana e lui ci era andato a letto per poi soggiogarla, le era sembrata tutto fuorché profonda. Ma forse era stata proprio la sua trasformazione in vampira a farla cambiare.

 L’intricata situazione di Elena e la morte dell’unico suo amico nonché compagno di sbronze Alaric, non erano gli unici suoi problemi.  Dopo la morte di Klaus, a Mystic falls era arrivato un nuovo villain. Non si sapeva nulla su di lui. Nè il suo nome, nè cosa fosse: vampiro, lupo mannaro, ibrido, mutaforma , tartaruga ninja…. Niente di niente. L’unica cosa che si sapeva è che nel giro di due settimane, erano stati trovati squarciati nel bosco  un intero gruppo di campeggiatori e quattro agenti della polizia, e sulle loro fronti erano state incise due lettere: una D e una M il che confermava che erano stati uccisi dalla stessa persona e che il nome di questa persona aveva a che fare con quelle due lettere. E dato che Elijah e i suoi fratelli o meglio, quel che  restava di loro, avevano concesso a lui, a Stefan e a tutti  i cittadini di Mystic Falls, la grazia di levare le loro chiappe originali dalla cittadina, non poteva che essere stato questo tizio sconosciuto ad uccidere quelle persone. Inoltre, il corpo di uno dei campeggiatori, un giovane sulla trentina, era scomparso dall’obitorio e non era più stato ritrovato. PUFF, volatilizzato. Sparito nel nulla!   Perbacco! Mai che a Mystic Falls si potesse avere un po’ di sana tranquillità! Non facevano in tempo a sbarazzarsi del cattivo che nel giro di pochi giorni ne arrivava subito un altro a rimpiazzarlo. E ovviamente più crudele, più psicopatico e soprattutto intenzionato ad uccidere tutti. Manco fossimo in un romanzo di Stephen King! pensò amareggiato sorseggiando il suo bourbon. Non fece in tempo a stendere le gambe sul suo bel divano e a rilassarsi perché suonarono al campanello. Sbuffò, chi diavolo poteva essere a quell’ora? Andò ad aprire la porta controvoglia e si trovò di fronte una Bonnie alquanto tesa. Non era una sorpresa per lui vederla poiché ultimamente sia lei che Jeremy e quell’umano… com’è che si chiamava ? Mutt? … o forse Met?... Comunque  qualcosa con la M Donovan, avevano quasi preso residenza a casa sua. Già, se quel sempliciotto non fosse stato l’ex di Elena, un fallito giocatore di football  ancora cotto di lei, avrebbe pensato che il misterioso D.M potesse essere lui. Ma andiamo, Matt(ecco come si chiamava!) Donovan il quarterback? Seriously? E poi, c’era sempre il fatto che ormai viveva a casa sua e si cimentava a fare da babysitter ad Elena. Accidenti, non c’era più la privacy di una volta! Quella casa era diventata una sorta di ospizio per sostenitori di Elena. Ma in cuor suo, sapeva che avere accanto a se tutti i suoi cari  non poteva che essere un bene per lei, e lui voleva solo che lei, la ragazza che amava, fosse felice. Il resto non gli importava.

“Cos’è quell’aria affranta?” domandò Damon sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori  “Ti hanno cacciata da Hogwarts?”

“ Devo parlarti.”

“Non avrai mica combinato qualche marachella da streghetta?” Continuò a scherzare facendole l’occhiolino.
Il bello di Damon era che anche se in quel periodo la sua vita-non vita era un autentico e completo schifo e aveva una marea di problemi irrisolti e preoccupazioni, lui continuava a fare dell’ironia. Era la sua arma migliore, la sua ancora di salvezza e nessun essere, soprannaturale o umano esistente al mondo avrebbe potuto negargliela.

“Non ho voglia di giocare Damon, ok?”

“Come vuoi…..dimmi tutto!”

La strega esitò , si irrigidì ulteriormente e disse “Ora puoi uscire” non spostando il suo sguardo da quello di Damon che leggermente confuso alzò un sopracciglio. Quando quest’ultimo capì che Bonnie non si stava rivolgendo a lui era troppo tardi, perché di fronte ad esso apparve l’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere. Ma soprattutto, l’ultima che avrebbe voluto vedere.

***

“Quindi, ricapitoliamo. Noi non siamo morti perché Klaus non è affatto morto.”

Il vampiro guardò irrequieto la detestabile figura che sedeva tranquilla nel suo divano, affianco a suo fratello. “Anzi, direi che è fottutamente vivo.” Constatò con tono afflitto, “e questo, per colpa tua?”

Una delle tante cose che Klaus amava, era vedere Damon Salvatore confuso, nervoso, arrabbiato e incredulo. E in quel momento lo era… e anche molto. Si trovava seduto nel suo divano affianco ad un Stefan decisamente combattuto. Probabilmente stava pensando al modo in cui l’aveva essiccato piantandogli un paletto nel cuore. Lui aveva paura. Si, perché Niklaus il cattivo era tornato. Come biasimarlo?

Bonnie, in piedi di fronte a loro, camminava avanti e indietro mangiandosi le unghie dal nervoso. L’unico che in quella stanza non pareva affatto teso e che anzi, sembrava assai rilassato, era proprio Klaus. Sapeva di non essere più al sicuro come una volta. Primo, perché Bonnie aveva recuperato il paletto di Alaric, l’unica arma in grado di ucciderlo. Secondo, perché non avrebbe più potuto creare altri ibridi che l’avrebbero protetto dagli attacchi altrui, dal momento che la sua doppelganger era diventata un’ inutile vampira. E questo a causa della sua stupida sorellina, che aveva avuto la brillante idea di ucciderla facendola affogare nel Wickery Bridge (se in quel momento Rebekah si fosse trovata nei paraggi, le avrebbe piantato volentieri un paletto nel cuore). Così l’ibrido, non poté non provare divertimento per quell’ambigua situazione in cui si trovava. Damon intanto continuava a discutere con Bonnie.

“L’ho fatto per salvarvi la vita Damon, se a quest’ora siete ancora qui lo dovete solo a me”

“E  Elena? Non pensi a lei?  È morta perché quella pazzoide di sua sorella voleva vendicarlo!”  Rosso dalla rabbia indicò Klaus, il quale aveva uno sguardo compiaciuto che Damon avrebbe volentieri voluto cancellare da quell’insopportabile faccia da schiaffi che si ritrovava.

“ Non dire sciocchezze! Elena è morta perché la sua morte era l’unico modo per uccidere Alaric”

“ Ok, ora basta.” Stefan, che era stato in silenzio per tutto quel tempo, si era alzato spazientito ed era andato di fronte a Bonnie, la quale continuava a guardare Damon con astio.

 “Grazie… Bonnie, per averci salvato.” Disse con grande sorpresa di Damon, appoggiando una mano sulla spalla in segno di gratitudine.

C’era una cosa che Klaus però non riusciva a capire. Perché Bonnie non aveva detto ai Salvatore che incantesimo avesse fatto per salvarlo? Non aveva menzionato ne Tyler, ne lo scambio di corpi, aveva omesso la parte più importante e ciò lo lasciava perplesso.

“Fai sul serio fratello? Sono due ora gli psicopatici che vogliono ucciderci” borbottò Damon versandosi dell’altro bourbon.

“Oh non essere sciocco! Se solo volessi ucciderti ti ritroveresti smembrato nel giro di mezzo secondo” gli riferì Klaus riprendendosi dai suoi numerosi pensieri.

“E allora cosa vuoi?”

Klaus non fece in tempo a rispondere alla domanda perché una voce cristallina, che conosceva molto bene, risuonò nel salotto. Non appena la vide, ebbe un tuffo al cuore. Caroline.
 
 
  
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