“Chi disprezza ama”
Una frase da poco, il solito proverbio popolare inalato nelle menti dei più deboli e dei più emarginati per farli sentire parte di qualcosa che non sarà mai loro.
Una frase che farebbe ridere chiunque, chiunque sia di questo mondo. Macchine lussuosissime, soldi a palate e tante...tante feste a tema, un mondo fatto di bellezza e potere.
O almeno è ciò che tutti credono.
Anzi... quel “ almeno” è superfluo, sarebbe più giusto dire: è ciò che tutti credono.
Nessuno, neanche quelli che stanno oltre quelle mura sociali, sapeva cosa esiste veramente in tutta quella sporcizia che ogni giorno sporcava e corrompeva le anime di noi giovani.
Perchè la chiamo sporcizia? Da come avrete capito anche io facevo parte della classe scolastica più influente, ero una cheerleader per l'appunto... frequentavo giocatori di football e mi potevo permettere di avere incollate alle mie labbra quelle dei ragazzi più ambiti dell'istituto. Figo no? No.
Io odiavo tutto questo, odiavo me stessa, odiavo ogni minimo particolare di questo universo... era tutto così uguale, tutti dovevamo pensarla allo stesso modo...
Le borse di Prada? Roba per intenditrici. Il glee Club? Roba per sfigati senza attributi. I gay? La feccia più fecciosa che si poteva trovare.
“Chi disprezza ama”
Quando ci pensavo ridevo anche io
Io odiavo me stessa, quindi in teoria per l'inventore di sta frase io avrei dovuto amare me stessa.
Che stronzata, ho appena dato prova di come sia flebile tutto ciò, chi disprezza... disprezza e basta.
E se ama... lo fa solo per pararsi il culetto bello sodo... un po' come me.
Io amavo ciò che disprezzavo con il solo scopo di guadagnare.
Non c'era verso.
Sono state molte le volte che ho pensato di cambiare vita, di darmi da fare... crearmi un futuro dignitoso ma proprio non ce la facevo. Il male che comportava mi feriva, mi faceva vomitare, mi faceva sentire un essere spregevole ma io imperterrita continuavo. Era una droga, ritrovarsi con le “vipere” giù al parcheggio, mettermi gli occhiali da sole, camminare come una gatta in calore e lanciare sguardi maliziosi a quei due rincoglioniti di Puck e Finn.
-Sei bellissima- Mi disse il crestone, una volta.
-Non sono bellissima...- Gli risposi in cagnesco.
-Ma sì che lo sei... sarebbe un suicidio dire che sei brutta... poi con il fisico che ti ritrovi... non svalorizz....-
E già lì i miei nervi erano saltati come cavallette.
-Io non sono bellissima, sono sexy... è diverso, stronzetto-
-Oh.. già- Mi fece lui con l'aria trasognante con un pelino di bava nell'angolino destro delle labbra.
-Ma credo che per oggi questo corpo sexy non possa fermarsi con te... ha altri impegni e non può far aspettare. Bye Bye-
E fu così che lo congedai, lasciandolo annegare nella sua stessa pozzanghera puzzolente.
“ Chi disprezza ama”
Ah Ah Ah Andatela a raccontare a qualcun altro.
E se ve lo dice una come me, l'unica e sola Brittany S. Pierce ci dovete credere.
È così che avrei risposto tempo addietro.