Sono rinata dal mio disfacimento
E' inutile piangere per quello che sono diventata,
troppo fredde le speranze e distanze irraggiungibili da una terrazza.
Ogni parola detta può essere solo un mare nero di disperazioni,
attraverso iridi troppo spente e distanze irragiungibili dalle persone.
Come Caronte spingo la mia barca nera lungo il fiume dell'Ade…
Troppe anime stanche e affamate strisciano lungo i fianchi,
arroventate da una strana luce malata.
Le stelle adornano quell'abito eternamente mio,
come riquadri di luce morta,
che hanno sempre percorso il cielo in scie di filo d'argento falso.
Luci di un palcoscenico buio, di attori seduti in platea a guardare il loro stesso nulla silenzioso, silenziosi e distanze irraggiungibili per tutti.
Ogni divintà è caduta troppo in basso per portare consiglio agli uomini
Ogni gloria è fatta di piena invidia.
Troppi eroi caduti per il loro stesso male,
Come gli angeli di brandelli luminosamente vuoti.
E continuo a guardare le distanze irraggiungibili da una
terrazza, baciata da una piccola stellina bianca.
***
Un saluto speciale a PinFloi, che ritengo una persona speciale (Anche se non ho avuto modo di conoscerlo molto ;)), un saluto anche a jessychan91, get_this, IceWarrior, Speedlink, _Laura_ e Takke, per aver commentato (Grazie infinite!) le mie precedenti composizioni. P>