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Autore: Princess_Klebitz    18/06/2012    5 recensioni
Ok, guarita dalla mia Bowie-Berlino mania, ho pensato di tornare in pista con le idee più sgombre.
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Questo movie.verse si svolge durante i fatti di Avengers; Loki ha perso qualcuno nella sua vita, grazie ai suoi inganni, e qualcuno ha perso Loki per i suoi inganni... Un inaspettato incontro li riporterà a confrontarsi, e vedere se secoli passati lontani hanno cambiato qualcosa, o forse no.
Ovviamente OOC, OC e talvolta IC (più per qualche botta in testa che per merito mio).
Ps: Loki è pazzo. Loco. Ma non è scemo. Per una volta
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Loki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I AWAKE
FROM BLOOD THICK DREAMS
WASHING BLAME
FROM MY KNEES
SOFTLY DONE
SOI AWAKE
FROM BLOOD THICK DREAMS
WASHING BLAME
FROM MY KNEES
SOFTLY DONE
 SECRETLY
(Charlie Big Potato, Skunk Anansies)
 
-STOCCARDA, Piazza Principale-
'In ginocchio..ORA!!'
Finalmente, da anni, Loki Laufeyson, il mancato Re di Asgard, sentiva una punta di...
Soddisfazione?
Soddisfazione di cos'era riuscito a fare?
Dopo anni in cui aveva messo in gioco tutto, la sua famiglia (EX famiglia!!,ricordatelo, stupido!), i suoi affetti, persino l'amore, e come ultima cosa, la sua vita stessa, stava FINALMENTE VINCENDO!
Avrebbe voluto che Odino, il suo fantomatico padre, lo vedesse, in quel momento... 
Anzi no.
Che crepasse nel suo sonno, dove sperava fosse ricaduto!
Oh, si stava persino divertendo, lasciando cadere quì e lì, con voce sarcastica, perle impressionanti di cinismo, davanti a quei midgardiani inutili, quando...
Un ribelle.
Ce n'era sempre uno.
Non che fosse un problema, per il suo fidato scettro, eliminare...
E si ritrovo steso a terra, colpito dalla sua stessa forza!
A terra.
Ancora.
Forse non per molto, se avesse insegnato l'esempio anche a quel Soldato senza tempo!
Peccato che poi un barattolo di latta malfatto di posizionasse sui suoi piani, e fosse costretto, ENNESIMAMENTE, ad alzare le mani.
Non così del tutto spiaciuto, comunque...
*
-NEW YORK, Manatthan
Due studentesse dell' esclusiva  'Hildegard von Bingen High School', il dannato istituto che frequentavano assieme a poche altre centinaia di oche, camminavano a passo lento per Tribeca, la testa abbassata e uno sguardo mogio.
A dire il vero, una era più mogia, l'altra era più baldanzosa.
Sebbene Gretchen ed Anja fossero sorelle, il loro atteggiamento, più che la conformazione fisica, le rendeva agli antipodi. 
Gretchen, maggiore di un anno, i capelli rosso magenta stirati con le punte rivolte all' insù e i vivaci occhi ambrati, assieme al passo di carica e lo sguardo sornione, dietro la sigaretta e il pesante trucco nero degli occhi, camminava impettita, forte del suo metro e ottanta e dei suoi anfibi new rocks, cose che, combinate, le avevano causato non pochi guai a scuola.
Guai in cui trascinava anche Anja, che spesso malediceva di non poterle suonare a quella specie di armadio della sorella, dal suo misero metro e settanta e esilità, cui non donavano slancio certo le ballerine d'ordinanza della scuola, e la fatica di dover stare dietro a Gret, che camminava incurante di intossicare lei e una marea di newyorchesi e di bruciarne altrettanti.
Neppure lei era un carattere da prendere con le molle, ma cedeva troppo in fretta all' irruenza della sorella e alle sue stupide, stupidissime idee!!
Come quella di chiudersi in bagno delle femmine per fumarsi una sigaretta, due ore prima. 
Il motivo per cui erano nei guai.
Non solo nei guai.
Anche a spasso!
Anja tossì un'altra nuvola che la stava affumicando, mentre tentava di spostarsi i capelli dagli occhi.
Quel dannato nuovo taglio, che (ovviamente!) Gretchen aveva tanto caldeggiato, molto scalato, non le risultava comodo, nossignori!!
Fulminò la sorella con lo sguardo, mentre quella la aspettava impaziente vicino alla metro che avrebbero dovuto prendere. 
'Oh, non mettermi il muso, Angie!'
'Non chiam... NON METTERTI IL MUSO?? Sai cosa dirà lo zio, quando arriviamo a casa?!'
'Uuuuh, non c'è per tutta la settimana, vedrai che poi si sarà sbollito e ce la caveremo!'
'Ti hanno SOSPESO, Grete! Per la settimana!'
'E tu mi devi fare compagnia, no? AVANTI!, ci divertiremo e quando zio Philip tornerà con Elizabeth, lei ci difenderà, come sempre!'
E Grete OSO' ANCHE STRIZZARLE L'OCCHIO, QUELL'INCOSCIENTE!!
Dire che Anja perse il lume della ragione, e proprio nella stazione affollata, fu poco.
Dire che ESPLOSE in mezzo al vagone del treno, rendeva più l'idea!
'BRUTTA CRETINA!, NON SOLO TI SEI FATTA SOSPENDERE, MA HAI FATTO SOSPENDERE ANCHE ME!! APPENA AD INIZIO ANNO! L'ULTIMO! NEANCHE QUESTO MI FAI PASSARE IN PACE! E PER COSA?!!? PER UNA FOTTUTA SIGARETTA!! E passi... passi anche la sigaretta...MA BLOCCARE LA PORTA DEL BAGNO CON L'ESTINTORE PER FARTI IL TUO SALOTTO PRIVATO...!'
'Sssssh, sorella...', tentò di zittirla Gretchen, allarmata, ma ormai Anja era in un loop, nel suo personale loop di 'Iwannabeaneldersister' oppure 'Diomioperchèame!!', e proprio nel bel mezzo di un vagone della metro, urlando a pieni polmoni e facendo volare i capelli castani chiari ovunque!
'PERCHè HAI DOVUTO TRASCINARE ANCHE ME?!? PERCHè?!? TI SERVE LA DAMA DI CORTE PER FUMARTI UNA DANNATA SIGARETTA??E PERCHè POI...AHHuuummmph!!!!', protestò, venendo zittita dalla mano della sorella maggiore, che la trascinò a sedere, mollando incurante la borsa con i libri. 
Anja esplodeva sempre nei momenti più inopportuni, nonostante sembrasse sempre così carina e sottomessa ai suoi atteggiamenti impulsivi e..deleteri, è vero.
Come due ore prima.
E si era addossata la colpa condivisa, per tentare di mitigare la sua pena, ma ora eccola a saltarle addosso!!
Le tenne la mano sulla bocca per un po', mentre i passeggeri non facevano neppure caso; erano newyorchesi, non del New Jersey, per la miseria, se ne vedevano di svitate del genere!
A parte la gonna tartan plissettata della divisa, sembravano provenire da due pianeti diversi!
Anja, che sembrava in preda ad un attacco epilettico o un attacco fulmineo di rabbia repressa per soffocamento, portava la divisa regolare, con i calzettoni bianchi, le scarpe a mezzo tacco alla bebè e il maglioncino blù sopra la camicia bianca regolare da uomo, truccata sì anche lei, ma con più finezza della sorella, e i capelli castano dorati, quasi biondi, con un taglio un po' scialbo ma illuminata da due intensi occhi azzurri quasi viola, ormai, dalla rabbia.
Gretchen, che le teneva la mano sopra la bocca, aveva i capelli di un innaturale magenta, diritti e scalati tranne qualche ciocca all'insù, un pesante trucco nero a malta, assieme a chili di rossetto, la sola camicetta sbottonata e legata sopra la pancia per rivelare il piercing all'ombelico e il tatuaggio sulla schiena, appaiati al vistoso anello al naso, e agli anfibi new rocks.
Apparivano decisamente assurde, specialmente Gretchen. 
Nulla era valso il frequentare una scuola privata assieme alla sorella, come sperava il loro caro zietto, e loro tutore, dopo la morte dei loro genitori; era stata bocciata e ne combinava una a settimana.
Di quel passo solo Anja avrebbe finito la scuola, sempre che Gretchen non la portasse dalla sua parte, poichè le si era anche posizionata vicina di banco!
Sembrava che Grete fosse la sua dannazione e che comunque, nonostante i suoi atteggiamenti ribelli, non volesse mai lasciarla andare, sebbene fosse più immatura e infantile di lei.
Sventata, era la prima parola che le veniva in mente, si disse Anja, mentre scendevano alla loro fermata, ormai lasciata dalle grinfie della sorella. 
'Almeno lo zio non c'è...', si consolò, pensando che sarebbe stato a Portland fino al prossimo lunedì...
Quella sera avrebbero potuto andare a vedere Billy mettere i dischi alla StarLounge, e 'Billy era sempre uno spettacolo!', era il commento delle due sorelle. 
Peccato che quando Gretchen infilò la chiave nella porta del loro appartamento, la porta si spalancò prima che potesse girarla.
E una voce, che sapeva essere maledettamente gentile prima di metterle in punizione, le accolse, ovviamente melliflua e convincente come sempre.
'Gretchen Coulson!, che piacere vederti così presto!', mimò zio Phil, mentre Anja fece mentalmente quattro scongiuri, nascondendosi dietro la sorella, che era troppo basita anche per tentare una debole difesa.
'Cia...o. Zio. Portland non doveva essere...cioè...'
E prima che parlassero ulteriormente, Phil Coulson le trascinò dentro, con una luce omicida negli occhi.
Quelle due gli stavano decisamente martoriando la vita, oltre a Nick Fury e all'altro bel soggetto!!
*
-Hellicarrier, al largo di Manatthan
Il 'bel soggetto' stava avendo il suo piacevole scambio di punti di vista con Fury, e ascoltato da tutti gli altri Avengers.
Dopo dieci minuti, Fury si trovò ad imprecare mentalmente contro il buon cuore di Thor (imbecille asgardiano!), contro Loki e i suoi piani che, era sicuro, stava mettendo in atto MA SPECIALMENTE CONTRO PHIL COULSON!!
Il suo agente migliore era dovuto correre a N.Y.C per sistemare quelle due pesti delle nipoti, che aveva visto una volta e le erano sembrate assolutamente svitate, dalla testa ai piedi.... 
Specialmente la testa rossa.
Un vero peccato, poi, perchè con un giusto addestramento avrebbe potuto...
Rabbrividì al pensiero dell'impulsività di Gretchen, magari persino allenata nel combattimento, e tornò a quello che gli riusciva meglio.
Incazzarsi.
Il giorno dopo Coulson sarebbe dovuto essere lì, vivo o morto.
E una giornata intera a rimproverare le nipoti, faceva presagire che sarebbe stato più morto che vivo.
*
Altrodove, altroquando
 
Lei era vestita di una strana corazza rossa, metallica, ed era immersa fino alle ginocchia del sangue dei suoi nemici. 
Brandiva una lancia, anch'essa rossa, acuminata ad entrambe le estremità, era tutta dolori, ma si trascinava per la collina, dove cadaveri umani come lei, in armatura, e mostri che si stavano già decomponendo, si accumulavano, lasciando...
Solo una cosa in vita.
Oltre a lei.
Qualcosa di bianco, che stava lentamente cambiando.
Qualcosa che la fissò, da sopra il baratro.
'Hai difeso il tuo regno, Guerriera. Purtoppo esso non esiste più.'
A quelle parole, la Guerriera cadeva, e urlava il suo dolore, davanti alla figura che sembrava portata dal vento, i capelli argentei lunghissimi, come la sua veste.
Le dava la mano, e la aiutava a rialzarsi, imbrattandosi di sangue.
E la tirava a sè, incurante della sua arma e della sua armatura, mentre uno scettro con una pietra rossa appariva, all'improvviso nella sua mano. 
'Noi siamo i morti.'
-
Gretchen si svegliò urlando, mentre Anja la scuoteva, come impazzita, non riuscendo a svegliarla...
Quel maledetto incubo!
Anche lo zio arrivò di corsa, allacciandosi la vestaglia, e interpellando la sorella minore, che appariva più piccola e spaventata del solito.
'Ancora incubi?'
'Pare...', mormorò Angie, mentre Gretchen riprendeva a tremare convulsamente.
A niente valsero i calmanti che le somministrò lo zio Phil e le rassicurazioni della sorella... 
Quella figura, quel sangue, quella frase...
Quell'aria di morte, di abbandono, di tradimento...
La opprimevano, e non riposò neppure quando Anja si offrì di dormire con lei. 
Il senso di colpa.
Colpa per cosa??
Nè le terapie nè i farmaci la aiutavano, e solo Anja le credeva.
Ma MAI aveva avuto un incubo simile, più simile ad un attacco di panico che ad un sogno...
Aveva un sapore, in bocca, di morte silenziosa ed imminente, di silenzi nascosti e polverosi da non aprire.
Phil Coulson, consapevole che erano comunque le 5 del mattino e che comunque Fury l'avrebbe già bastonato, decise a tentare il suicidio nella maniera più spettacolare.
Non poteva lasciare Grete da sola, non dopo quello spaventoso attacco di quella sera, in cui niente pareva calmarla. 
Le avrebbe portate con sè.
E, sospirando, si decise a telefonare al suo bilioso capo; aveva il presentimento che sarebbe morto presto, e non in modo piacevole... 
Telefonare a Fury per dargli quella notizia, sarebbe stato un buon inizio, di certo.
*
-Helicarrier, base S.H.I.E.L.D
Loki di Asgard, sorrrise compiaciuto, mentre sentiva qualcosa di nuovo ridargli forza, in quella specie di gabbia per topi. 
Banner lo osservava, e si rivolse a Thor.
'Nessuna leva psicologica su cui fare pressione?'
Stark mangiava le sue dannate caramelle, accidenti a lui, e pareva fregarsene altamente. 
Era soddisfatto di essere il VERO supereroe lì dentro!
A lui praticamente bastava. 
Thor scosse la testa, tentando di scavare a fondo.
'Loki non brama solo vendetta. Vuole potere. Io sono solo suo nemico.'
'Ma...', Banner era confuso, e la sua faccia era molto eloquente.
'Un amore, un affetto, un qualcosa...'
'Se è mai esistita qualcosa del genere, io non ne sono al corrente...', affermò sconsolato Thor, pensando a quanto poco sapeva del fratello. Oltre al fatto che voleva rivalsa. 
Su tutto.
E su niente. 
Era pazzo, senza ombra di dubbio. 
Neppure lui avrebbe rischiato di avvicinarlo.
'Loki è sempre stato un abile menzognero, non a caso è il dio degli Inganni... ', per poi fermarsi, come colpito da un pensiero.
'Se c'è stata una persona a riuscire ad avvicinarlo, secoli fa, quella è morta da tempo.', mormorò, sconsolato.
Non solo per il fratello.
Stark ingoiò le sue dannate caramelle, facendogli venire la voglia di assaggiare Mjolnir SENZA armatura, e lanciò il pacchetto allo scienziato, ancora rimuginante.
'Allora...siamo belli e fottuti. Se non si decide a parlare, mi metto l'armatura e lo torturo un po' finchè non ci dice cosa diavolo ha intenzione di fare...'
E poi li fissò, con gli occhi che non sembravano più così sornioni.
'Oltre ad ucciderci tutti, chiaro.'
 
Ooooooooooooookk, scusate ladies!, ma mi è andato il cervello in pappa per studio e lavoro e una notte (giuro) ho sognato questa cosa pazzesca che poi si è sviluppata durante un ripasso di Italia contemporanea... Patetico, forse...
E perdonatemi la verve degna di un lombrico, sono lievemente impazzita di sonno in questi giorni... 
Però ora vorrei la vostra opinione, perchè GIURO che non inizierò mai più una Ff senza qualcosa in mano...
So come procedere, ora, più spedita, ma non voglio rischiare lo sbando. 
o L'uberlin come al solito!!
Bacioni, vado a nanna!!!
Ps: stavolta David Bowie non c'entra
   
 
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