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Autore: Cristel93    19/06/2012    2 recensioni
"La Palude" è un famoso reality. Ventidue partecipanti ne faranno parte: Dean, Sam, Crowley, Meg, Cass, Gabb, Jo ... E molti altri. Queste persone dovranno stare per un mese vicino a una palude piena di zanzare a sopportare prove divertenti e difficili. Alla fine uno di loro vincerà due milioni di dollari... Se qualcuno resisterà fino alla fine!
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: La Palude
Autrice: Cristel93
Personaggi: Dean, Sam, Meg, Cass, Gabb, Jo, Crowley e altri 15
Note: AU, comico, folle
Rating: Arancione
Avvertimenti: I personaggi non mi appartengo. Non scrivo con alcun scopo di lucro.


Dean passava una vita monotona. Da tempo si era pentito del suo matrimonio con Lisa.
Non che Lisa non lo amasse, anzi, ma lui si era stufato di lei. Non era un tipo facile, il signor Winchester.
A lui piaceva l’avventura, gli piaceva esplorare nuovi posti e fare nuove conoscenze, mentre a sua moglie piaceva restare tranquillamente a casa a stirare o a svolgere le altre faccende domestiche.
Poi c’era il punto che lui non aveva mai amato Lisa, ma lei gli aveva chiesto di sposarlo e lui aveva accettato, nonostante provasse per lei solo un affetto infinito. Aveva fatto una scemata e ne stava pagando le conseguenze.
Ma un pomeriggio d’estate qualcosa cambiò.
Dean era comodamente seduto su una poltrona a leggere una rivista, quando, girando una pagina, trovò l’avviso per un reality chiamato “La Palude”. La pubblicità era invitante e non costava poi così tanto partecipare a questo reality, quindi Dean decise che ne avrebbe sicuramente parlato a sua moglie. La reazione di Lisa non fu delle più positive.
“Ma Dean, non puoi andartene proprio ora! Lo sai che stiamo per compiere un grande passo.”
“Lo so, Lisa, che vuoi adottare quel bambino di nome Ben dato che  non puoi avere figli, ma voglio divertirmi un po’, sono in ferie dal lavoro e mi sto annoiando a morte!” Si lamentò il biondino.
“Tu ti annoi con me? Potevi benissimo dirmelo, signor Winchester!”
“Non intendo questo, ma tu sei sempre al lavoro …” Protestò Dean, cercando di persuaderla a lasciarlo andare. Sua moglie era una ragazza autoritaria.
“Va bene, va bene … Quanto starai via?” Cedette Lisa.
“Un mese. Dopodiché potremmo andare al mare noi due insieme.”
“Ok, però per i soldi ti arrangi.” Dean se ne andò soddisfatto in camera sua: finalmente aveva un pretesto per allontanarsi da casa per qualche giorno! E per fare nuove conoscenze!
                                                                                                                                                        *°*°*°*°*°*°*

Sam era sotto la doccia quando il telefono squillò. Imprecò, poi si coprì con un asciugamano e corse a rispondere alla chiamata, simulando un tono calmissimo. Chissà perché la gente lo chiamava sempre quando era sotto la doccia.
“Si?” Chiese, educatamente.
“Ehi Sammy sono io, Dean.” Era da un bel po’ che non sentiva suo fratello. Non erano molto legati.
“Ciao Dean, non mi aspettavo questa chiamata.” Rispose. Suo fratello chiamava solo quando voleva che gli facesse un favore o che gli prestasse qualcosa.
“Stavo pensando che noi non siamo mai stati molto legati …” Continuò il biondino.
“Lo so, per favore arriva al punto, ero sotto la doccia.” Si spazientì Sam.
“Ho convinto Lisa a farmi partecipare ad un reality, ma lì non conosco nessuno, quindi ho pensato a te: magari per i primi giorno potremmo stare insieme, dopotutto anche se siamo fratelli non siamo molto legati e praticamente non ci conosciamo. Ovviamente pago io anche per te. Che ne dici?” L’offerta di suo fratello era allettante, ma a lui non andava di andare in televisione.
“Non mi va di andare in tv.”
“Dai Sammy, sarà divertente! Non voglio andare lì da solo … E tu non hai il “problema moglie” perché non sei sposato ma solo fidanzato! Forza, non deludermi!” Insistette Dean.
“Va bene, ok, mi hai convinto. Quando si parte?”
“Fra tre giorni.”
“Cosa?? Ma allora non possiamo andare! Ci siamo presi troppo in ritardo!”
“Tranqui, Sam. Io sono ricco, con qualche soldo in più ci faranno passare.” Detto questo, Dean chiuse il telefono lasciando Sam con la cornetta in mano. Dopo pochi secondi la appoggiò e ritornò sotto la doccia, pensando che lui in tv non ci voleva assolutamente finire.

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Castiel gettò il libro fuori dalla finestra, arrabbiato. Suo padre, un uomo sempre assente, aveva improvvisamente deciso di farlo divertire iscrivendolo ad uno stupido reality. Ovviamente l’aveva iscritto due mesi prima senza però dirgli nulla. Si passò una mano tra i capelli scuri, sospirando.
Se c’era una cosa che odiava era andare in un luogo schifoso dove avrebbe incontrato sconosciuti schifosi e dove per non essere eliminato avrebbe dovuto sopportare prove schifose. E invece era proprio lì che a distanza di tre giorni doveva andare.
Anche perché della sua infinità di fratelli era quello meno loquace e quello più strano. Eppure suo padre aveva pensato di mandare proprio lui a “La Palude”.
Tirò fuori da uno scaffale un trolley nero e lo abbandonò in mezzo alla stanza. Non aveva alcuna voglia di preparare le valigie. Si buttò sul letto e chiuse gli occhi.

                                                                                                                                                                    *°*°*°*°*°*°*

Meg e suo cugino Crowley si stavano fissando, ma nessuno dei due si decideva a parlare.
Erano perfetti sconosciuti, non si erano mai parlati, eppure il destino aveva fatto vincere a entrambi un biglietto per partecipare ad un reality. E quindi dovevano conoscersi, ma nessuno dei due ne aveva voglia.
A Meg, Crowley era de sempre sembrato un tipo molto antipatico e presuntuoso, che richiede tanto e non dà mai niente, e di certo la grande differenza d’età non facilitava quell’orrenda situazione in cui erano incappati.
A Crowley, Meg sembrava soltanto una schifosa puttana. La ragazza sapeva bene cosa pensava di lei il cugino, ma non gliene importava nulla, dato che riteneva che lui avesse il cervello uguale a quello di un’ameba, e bisogna sapere che le amebe non hanno il cervello.
Ma a differenza sua, la famiglia di Crowley era conosciuta in tutti gli Stati Uniti, grazie alle capacità affaristiche del cugino, che tutti ritenevano un prodigio. Tutti tranne lei.
“Vuoi qualcosa da bere?” Le chiese impacciato Crowley, mentre versava in un bicchiere un po’ di birra. Lei scosse la testa, mentre pensava che un’altra cosa insopportabile del cugino era quella che si vestiva sempre di nero. Crowley finì di bere la sua birra, poi si alzò.
“Bene, io me ne vado, ho cose più importanti da fare che perdere tempo con una puttana che non ne vuole saper niente di me” Detto questo uscì.

                                                                                                                                                                      *°*°*°*°*°*°*

Jo non si sentiva tranquilla. Fra tre giorni avrebbe dovuto partire e non sapeva assolutamente cosa mettersi. Guardò fuori dalla finestra, sapeva che il suo vicino di casa era nella sua stessa situazione.
Gabriel incontrò lo sguardo di Jo, ma subito si girò da un’altra parte, come infastidito. Odiava essere spiato, quindi chiuse perfino le tende. Non si sentiva al sicuro.
Sarebbe partito fra tre giorni e non sapeva chi avrebbe trovato al reality. Sapeva che i partecipanti erano ventidue in tutto e sapeva anche che la sua vicina di casa sarebbe partita con lui. Una cosa schifosa. Non aveva mai rivolto la parola a Jo Harvelle per tutti gli anni che erano stati vicini di casa e ora si trovavano a dover vivere nello stesso posto per un mese. Inorridì. Sperò almeno di trovare qualche persone decente con cui scambiare qualche parola. Ma di certo fra ventidue persone qualcuno di decente ci sarebbe stato, o no?  

  
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