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Autore: chiupetta    19/06/2012    12 recensioni
Scrutai il mare nero centinaia e centinaia di volte al secondo, pur di trovare quella stella, quella stella tanto birbante da far capolinea nell’atmosfera terrestre.
Tanto stupida da voler consumarsi nell’impercettibile.
E finalmente arrivò.
Chiusi gli occhi e…
“Desidero che la mia vita cambi totalmente, desidero di poter essere un’altra ragazza, una qualunque, che non sia io.”
..Ma in quel preciso attimo, solo un’altra ragazza stava esprimendo lo stesso medesimo desiderio..
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jeley.

Cap.21

 

 

 

 

 

 

 

 

Eley's chapter.

 

Visto e considerato che hai deciso di darmi una seconda opportunità e che il sottoscritto -si indicò con l'indice il petto, poi tornò concentrato alla guida- non vuole sprecarla, ti porterò in un posto che so che adori.” concluse il discorso fiero di se.
Nonostante quel poco tempo passato insieme a causa dell'evento più che paranormale, io e Justin riuscimmo a conoscerci affondo.
Eppure non riuscivo a collegare nessun luogo alle sue parole. Dove aveva intenzione di portarmi?
Prima ancora che potesse introdurre qualche argomento acculturato come gli indovinelli, tra cui il colore del cavallo bianco di Napoleone, lo rimbeccai più che convinta.
Non ti azzardare a portarmi in spiaggia.” lo gelai con lo sguardo.
Non è la nostra meta, mi dispiace.”
Meglio così.” 
Di che parliamo? Oh, ci sono! Lo sai il gioco del no e del neanch'io?” si trattenne dal ridere ed assunse un'espressione a dir poco impagabile.
Cedetti alla domanda e passai qualche secondo a riflettere.
Emh... no.” lo osservai in attesa della risposta.
Lo vidi puntare gli occhi al cielo e mimare un 'si' di vittoria, poi rispose.
Neanch'io!” e di tutto punto cominciò a ridere, da solo, senza che nessuno gli desse retta.
Era pessima.” ma senza accorgermene coinvolse anche a me.
Solamente che io ridevo per compassione se non per pena.
Trascorremmo il resto del tragitto a cantare. Dopotutto amavo la sua voce, e niente mi rendeva più felice di quella dolce melodia.

 

 

Un luna park? Davvero?” cautamente intrecciò le nostre dita e, con aria esperta, mi condusse all'entrata.
Non ti ho mai detto di amare le giostre... e poi odio la confusione.” lo spiazzai.
Nella sua espressione ci fu un alternarsi fulmineo di gioia e delusione.
Non riuscivo a capire cosa lo tormentasse tanto, non batteva ciglio né era in procinto di pagare il biglietto d'entrata.
Terra chiama Justin!” inspirò serio e si voltò inarcando entrambe le sopracciglia.
Hai dimenticato chi sono? Dobbiamo aspettare solo che le ultime persone escano, poi il parco sarà nostro per l'intera notte.” spiegò autorevole.
'Un momento, ha detto che il luna park sarà solo mio e suo, per una notte? Calma Eley calma. Fai respiri profondi, sorridi, non troppo e non farti venire strane idee. Ricorda: distacco.'
Mi osserva stranito.
'Sorridi!' e così faccio, quando poco dopo lo vedi sprofondare in una sonora risata.
Scrollò la testa.
Devi pensare meno.” mi disse.
Socchiusi gli occhi a due minuscole fessure.
Che significa?”
Sii te stessa, non devi fingere con me.” all'udire quelle parole iniziai a boccheggiare.
Aveva ragione, adesso che avevo accettato di concedergli una seconda chance, tutto sarebbe dovuto essere spontaneo.
Dopo un tempo a me conosciuto, finalmente il parco si liberò di ogni possibile visitatore, così io e Justin potemmo entrare, una volta assicurati che l'area fosse chiusa.
Camminammo per una decina di metri, quando davanti ci si presentò l'autoscontro.
Guarda guarda! Facciamolo, ti prego!” iniziò ad implorare come un moccioso.
Lo squadrai divertita.
Invece di andare avanti con il cervello sei tornato indietro? Parliamone.” lo presi leggermente in giro.
Pensa lei mie Beliebers, loro mi accettano così.” disse per poi iniziare nuovamente la sua lagna.
Sono proprio coraggiose allora.” mi lasciai scappare una risata.
Il cielo ero cupo, le grandi ed imponenti nuvole color marmo grigio si espandevano man mano che il tempo trascorreva.
Di lì a poco sarebbe piovuto.
Senza un briciolo di risentimento accontentai Justin, condendogli almeno tre lunghi ed estenuanti giri.
Dove in uno dei quali scaraventai il piede su uno dei pedali e finì per urlare come una matta di galera.
'Che figura.' non mi facevo che ripetere una volta finito il gioco.
A lui non importava, anzi tutt'altro, ogni qual volta sorridevo di rimando contagiavo anche lui.
Amavo questa nostra intesa, la amo tutt'ora, in realtà.
Unii le nostre dita affusolate in un'unica stretta, poi rivolse uno sguardo al cielo.
Ti fidi di me?” domandò con un tono di trasgressione.
'Mi fido Justin, mi fiderei sempre. Un amore senza ostacoli non è un amore desiderato, non è un amore longevo, non è un amore corrisposto. I pericoli, le liti, i muri, non fanno altro che fortificare il sentimento che c'è tra noi.
E anche se non mi fidassi, non sarei capace di respingerti... ma questo lo sai già.'
Feci un segno affermativo con la testa.
Ci incamminammo verso il confine del luna park, costantemente vicini, come se tra noi fosse presente una sorte di calamita.
Impossibile respingerci.
D'un tratto, proprio quando una grande struttura stava assumendo la propria forma nella nebbia, l'acqua goccia dopo goccia si lasciò abbandonare all'asfalto.
Così, senza neanche rendercene conto, sfrecciavamo nei sentieri aperti di quell'immensa arena di gioco.
Percepivamo entrambi l'aria tagliarsi al nostro arrivo, e nonostante fossimo bagnati fino ai piedi, fu una delle esperienze più indimenticabili della nostra vita.
Mi voltavo quasi estasiata verso il suo viso.
Così beato, così felice, così lui.
Il ciuffo, solitamente sostenuto da un'onda di gel, era inimmaginabilmente scombinato e gli ricadeva zuppo sulla fronte.
Le pupille color caramello sembravano come diamanti nella notte, risplendevano ininterrottamente.
Il sorriso era la mia bussola, ciò che mi guidava, accompagnato dalla sua dolce risata.
Ci fermammo solo quando l'imponente struttura prese forma.
Una gigantesca se non immensa ruota panoramica.
Più la vista metteva a fuoco, più la nebbia sembrava smaterializzarsi e la pioggia intensificarsi.
Justin mi precedette e aprì lo sportello della cabina più vicina a terra.
Mi aiutò a salire e richiuse lo sportello.
In quel minimo spazio il silenzio regnava, interrotto solo dai nostri respiri affannati.

 



Justin's chapter.

 

Benché fosse fradicia fino al midollo, la bellezza che possedeva in quell'istante era qualcosa di soprannaturale.
Rimasi immobile a fissarla per interi minuti, se non giorni.
Il tempo sembrava essersi fermato.
Le sue gambe gelate a contatto con la mie per lo più accaldate mi donavano semplici ma intensi brividi lungo le vene, mentre i capelli intrisi d'acqua mi solleticavano l'incavo del collo.
Le ero così vicino da percepire il suo cuore battere.
Fuori i vetri di tanto in tanto piccoli ma vivaci fulmini si scagliavano sulla meravigliosa Los Angeles.
Non avevo mai vissuto uno spettacolo del genere e farlo con lei rendeva tutto più magico.
A mettere la parola 'fine' a quell'atmosfera fu un rumore sordo.
Stava tremando, e tutto quel chiasso era provocato dai suoi denti, che non sembrava volessero fermarsi.
Alzai il sedile in ferro del posto davanti e tirai fuori una coperta.
Subito notai il suo sguardo sbalordito.
D-dove l'hai p-presa?” balbettò digrignando i denti.
Sono o non sono Justin Bieber?” detto questo l'avvolgei tra la lana e, una volta privatomi del giubbotto, glielo posizionai sopra la coperta.
Adesso però ero io ad avere freddo.
Stai t-tremando anche tu.” mi fece notare.
Non importa.”
A me importa.... avvicinati.” si sdraiò la testa sulle mie gambe e mi attirò dal colletto della maglia.
Senza neanche rendermene conto le nostre labbra contavano la distanza di due spanne.
Sentivamo il fiato l'uno dell'altra.
Sto impazzendo.” le confessai paralizzato.
Un fulmine illuminò le nuvole, poi il buio ripiombò.
Mi manchi.”
Siamo insieme.” risposi confuso e intontito.
..il lampo rombò spaventoso, poi il silenziò tornò a governare.
Non in quel senso, mi manchi mi manchi... scemo.” ed ecco che con due semplici movimenti del collo alzò il viso, unendo dopo un tempo infinito le nostre labbra.
Era tanta la foga e l'eccitazione che mi coinvolse che subito intensificai il bacio, stringendo e impossessandomi della sua lingua.
Rilevai le sue dita tra i capelli. Si muovevano esperte e stringevano i ciuffi umidi.
Sapeva già che ciò che stava torturando era il mio punto più debole, al solo pensiero mi agitai il doppio.
Poteva davvero farmi quest'effetto?
Mi scappò d'istinto un gemito soffocato, come di consenso, pensando di averle fatto un'impressione troppo ferrata.
Non mi sembri neanche reale per la tua perfezione.” biascicava tra un bacio e l'altro.
Risposi stringendole i fianchi.
Non sono io quello perfetto qua.” lasciammo correre il tempo così: tra baci e carezze.
Ma, essendo sincero, temevo di avere qualche problema dei pantaloni se non mi avesse lasciato respirare... almeno un po'.
Mi staccai a malavoglia, lei invece mi guardò delusa, quasi implorandomi di continuare.
Cosa speri di ottenere da me?” le domandai cupo.
Pensò qualche attimo, sembrava persa.
Io... io..” balbettò in cerca di una risposta.
Ero convinto fino all'ultimo che mi stesse usando e che, magari, il giorno dopo mi avrebbe dimenticato nuovamente.
Mi stai solo usando.” mi uscì di getto.
Non è vero e questo lo sai anche tu, Justin.”
Ma davvero? Credo proprio di sì. Cos'altro? Vuoi fare sesso con me e abbandonarmi domani alle prime luci dell'alba? No grazie, io ti amo ma non sembra importarti.”
Il suo sguardo scioccato mi colpi dritto come una lancia.
L'avevo forse ferita?
Cosa dovrei fare?” piangeva.
Non fare niente, è stato tutto un errore e questa è l'ennesima conferma.” di colpo i suoi occhi si riempirono di rabbia e tutta la dolcezza si volatilizzò in un millesimo di secondo.
Ti ricordo che sei stato tu ad abbandonarmi... o forse hai le idee confuse.” mi ringhiò contro.
All'udire quelle parole mi si gelò il sangue. Abbassai il capo.
I-io non volevo.” disse.
Sembrava quasi dispiaciuta per me, nonostante avesse tutte le ragioni del mondo.
Aprì lo sportello della cabina e mi girai un'ultima volta.
I suoi occhi mi pregavano di restare, sembravano così disorientati e spaesati.
Sarei andato via.
Ciao Eley.” ma poco dopo mi afferrò salda dal polso.
Una stretta così potente da farmi provare dolore.
Le guance colme di lacrime roventi, la bocca umida da quest'ultime, era talmente bella da sentirmi inferiore.
Non lasciarmi, ti voglio più di ogni altra cosa! Arriverei ai confini del mondo pur di avere un tuo bacio. Ho sopportato abbastanza questa distanza, ma non sono forte... non lo sono.”
A quelle parole mi voltai per sentire cosa stesse dicendo.
La pioggia era forte e provocava un frastuono inarrestabile.
La feci mia con lo sguardo continuando a ripetermi come un corpo così fragile potesse contenere tanta bellezza.
Poi udì l'inaspettato. Ciò che temevo e aspettavo da sempre.
Fammi tua... io e te. Per sempre.” esalò l'ultimo singhiozzo, infine richiusi lo sportello alla mia destra.
Ero pronto, più che mai.
Le accarezzai il bacino unendo all'unisono le nostre labbra.
Lei mi tolse la maglietta e cominciò una lunga tortura al centro del petto.
Le sue dita congelate sembravano fuoco sulla pelle, ma questo non mi importava, né mi sarebbe importato.
Con un ampio sorriso che mi fece da permesso, guidai le mie mani sotto la sua camicetta di raso viola e scivolai fino all'altezza del sedere.
Lo racchiusi tra le mani e così facendo la sollevai, mentre le sue gambe iniziavano a contenere il mio bacino, poi sempre più su all'altezza delle costole.
La privai così di quell'indumento, abbandonandola solo ai jeans e alla biancheria intima.
Mi concesse il piacere di una scia di baci partendo dall'incavo del collo sino all'elastico dei boxer, il quale, ancora per poco, riusciva a contenere tutto quell'entusiasmo.
Più le nostre pupille si scontravano più la passione saliva e la tensione scendeva.
Era stato un errore chiamarlo “sesso”, poiché tra noi c'era molto più di questo.
Amore.
Proseguì in questo modo la fase dei preliminari, quando capì che lo desiderava più di ogni altra cosa.
Solitamente era di abitudine far penare spudoratamente le ragazze, ma non lei.
Eley voleva semplicemente tenermi accanto, stretto, come se fossi di sua proprietà.
E a me questo non dispiaceva affatto.
Percepivo a pelle quanta agonia le stessi procurando e a stenti riuscì a non odiarmi.
Vuoi?” l'interrogai con le mani negli slip color cioccolata.
Annuì debolmente.
Ti prego.” mi implorò.
Quello fu l'ultimo indumento a toccare terra.
Nessuna vergogna, solo meraviglia.
L'amore e la brava pareva quasi volteggiare nell'aria, materializzarsi, comparire a tratti tanto era voluta.
Ribaltai il ruolo che fino a quel momento era stato adottato -visto anche il poco spazio a disposizione- e fui io a condurre la situazione.
Le rivolsi un ultimo sorriso che fu, con una dolcezza invidiata, ricambiato.
Inspirai profondamente ed entrai così nel suo esile corpo.
I vetri della cabina che poco tempo prima sembravano limpidi come l'acqua, adesso erano logicamente appannati a causa dei noi respiri respiri affannati.
Con mia sorpresa l'esperienza era rimasta intatta e non mi sentì per niente a disagio.
Emise uno, due, tre gemiti di piacere accompagnati sempre da futile sorriso sghembo.
Di rimando le mie dite facevano su e giù sulle sue cosce bianco latte, risalendo poi verso i seni e ripercorrendo i tratti per una seconda volta.
Ma voleva andare oltre, lo sentivo a vista.
I movimenti rinvigorirono sempre più, nonostante le nostre labbra fossero costantemente assemblate.
Passarono minuti interminabili.
Poi l'ultimo grido, l'ultimo da parte di entrambi.
Scivolò dentro la coperta e si rifugiò tra le mie braccia.
Il “silenzio” della pioggia era finalmente ritornato.
Sei bellissimo.” mi confessò baciandomi una spalla.
Mai quanto te.” le sussurrai.
Osservai il vetro dietro il mio corpo, così appannato e impenetrabile per la vista.
Guarda.”
Il dito scorse nel gelido vapore acqueo e quando ebbi finito osservai la mia opera compiaciuto.
Jeley.” lesse lei, regalandomi l'ottava meraviglia del mondo: il suo sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

























Believe in me, gurls .

 

Non posso crederci sdfgjsdfj ho scritto e pubblicato questo capitolo, ma fa così tanto schifo? Perchè boh non vorrei sembrasse stile film porno ahaha. çwç
E visto che la fan fiction non è a raiting rosso, non mi sono... ecco.. data alla pazza gioia con i termini lol.
A parte tutto, quanto sono stupendi insieme? Hanno fatto la pace adesso, yuppy *gente che corre, salta e piange dalla gioia* pftt.
Volevo troncare il capitolo prima del momento hot e inserirlo in quello prossimo, ma poi sarebbe risultata una merda e quindi niente.
Per questo capitolo voglio raggiungere davvero tante recensioni, visto che puntualmente arrivo a 10 e vi ringrazio di cuore.
Siete le mie meraviglie.
Il capitolo 22 sarà l'ultimo di questa storia perciò preparatevi psicologicamente eh.
Au revoir!
Pisello-v. 


Xoxo.

;)

   
 
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