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Autore: Francy_92    19/06/2012    2 recensioni
[REVISIONE COMPLETATA]
What if della fanfiction "When dance is love"
Cosa sarebbe successo se Robert non avesse tradito Kristen con Annabelle?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Eccomi di nuovo qui con "When dance is love". Sin dall'inizio mi sono chiesta come sarebbero andate le cose se Kristen o Robert avessero preso decisioni diverse da quelle che hanno preso nella storia. Ci sono tanti momenti in cui loro DECIDONO, ma quello che ha cambiato tutto è stato il momento in cui Robert ha tradito Kristen con Annabelle, lo ricordate?!
Questo "What if?" parte da lì... quindi buona lettura e spero che vi piaccia :D
Saranno soltanto cinque capitoli, però spero di fare qualche altro "What if?" sempre su loro due :D
Un bacione
Francy

You and me: just one thing

-Capitolo 1-


Arrivo davanti la sua camera… sento della musica e sorrido. Quante volte l’ho sorpreso intento ad ascoltare alcune canzoni per addormentarsi.
Adesso, probabilmente starà facendo la stessa cosa, quindi meglio non disturbarlo.
Eh no Kristen… Muovi quelle chiappe verso la stanza di Robert. Devi dirglielo
La mia coscienza, puntualmente, mi incoraggia.
Si, ok, devo… devo soltanto prendere coraggio.
Faccio un respiro profondo e poggio la mano sulla maniglia. La abbasso e apro piano la porta.
Mi investe un forte odore di alcol. Ma che ha fatto?
Mi avvicino alla finestra e la apro per far cambiare l’aria, anche perché io potrei vomitare da un momento all’altro.
Mi volto verso di lui e sorrido ancora. Proprio come pensavo, lo trovo disteso sul letto. Un braccio sugli occhi e l’altro abbandonato sul materasso.
Mi avvicino al letto e mi siedo sul bordo, cominciando ad accarezzargli la mano.
Percepisce la mia presenza, perché toglie il suo braccio dagli occhi e alza un po’ la testa «Ehi…» mormora con voce roca.
«Ciao» rispondo io sorridendo e continuando ad accarezzargli la mano.
«E’ successo qualcosa?» chiede preoccupato stringendo la mia mano.
Si, è successa una cosa bellissima, ma io ho paura di dirtelo.
Come reagirai?
Mi lascerai da sola?
«Kris…»
«Mi manchi» dico di getto e credo che sia stato il modo migliore per iniziare questa conversazione.
Si, assolutamente.
Robert si alza e mi abbraccia di slancio «Mi manchi anche tu…» mormora contro il mio collo.
Sorrido e lo stringo più forte a me, tirandogli la maglia.
«Devo dirti una cosa» dico all’improvviso e mi rendo conto di aver sbagliato approccio.
Che cretina…
«Spero che non sia un “Robert non andiamo più d’accordo dopo quello che è successo. Tu meriti di meglio e io devo lasciarti”» dice e mi guarda timoroso e io non so che dire.
Come può pensare sempre che io voglia lasciarlo?!
È proprio stupido il tuo papà” dico al mio bambino.
Sorrido impercettibilmente, e guardo Robert. «E’ così? Ho indovinato? Kristen se è davvero così io… io… sul serio non so che fare per dirti che tutto quello che voglio sei tu. Non mi importa di nessun altro. Solo di te e non mi interessa nemmeno quello che pensano i miei nonni, perché non…» scuote la testa, si morde il labbro e si alza dal letto cominciando a fare avanti e indietro. «Mi dispiace non aver preso le tue difese quella sera, ma ero scioccato, almeno quanto lo eri tu e so che non avrei dovuto esserlo perché dovevo pensare a te e non permettere che mia nonna ti attaccasse in quel modo e… davvero, perdonami. Io non voglio lasciarti e non voglio nemmeno che lo faccia tu perché, a costo di diventare ossessivo e uno stalker, ti seguirò ovunque. Soltanto la prigione può fermarmi, ma non mi farai arrivare a tanto, vero?»
Si ferma e si inginocchia davanti a me. Sorrido e lo fa pure lui, guardandomi con occhi speranzosi.
«No, non ti farò arrivare a questo e sai perché?»
«Perché non vuoi lasciarmi?» chiede sorridendo timido.
«Perché quello che è successo la settimana scorsa non mi interessa. L’ho rimosso dalla mente dopo tre giorni e non mi importa più, davvero…»
«E allora perché non abbiamo parlato prima?» chiede confuso.
«Perché prima ero arrabbiata, poi… ehm…» abbasso lo sguardo e guardo le mie mani torturarsi…
Dai, dai… devo dirglielo!
«Poi?» chiede Robert alzandomi il mento con il suo dito. Mi sorride e io, improvvisamente, mi tranquillizzo.
«Come ci riesci?» chiedo ipnotizzata dal suo sorriso.
«A fare cosa?»
«A tranquillizzarmi con un sorriso»
«E’ il gene della mia famiglia» risponde sorridendo ancora e io continuo a sciogliermi sempre di più. Sono sicura che, se il bambino fosse stato abbastanza grande, avrebbe scalciato!
«Che stavi dicendo?» mi chiede sorridendo ancora.
Prendo un respiro profondo e lo guardo negli occhi «Dopo mi sono spaventata» dico.
«Spaventata?» chiede confuso.
«Si. Uhm… sai quando abbiamo litigato in quel ristorante?»
«Si, ricordo…»
«Bene… ehm, il… il giorno dopo, ho…» deglutisco con forza ma non riesco a continuare.
«Kristen… è tutto ok. Qualsiasi cosa sia, sono sicuro che non è grave. Lo affronteremo insieme»
A quelle ultime parole sento il bisogno di sapere se affronterebbe anche la mia gravidanza.
Oddio… e se dovesse dirmi di no?
O che non si sente pronto?
Lo abbraccio di slancio e scoppio a piangere, mentre lui mi accarezza la schiena «Affronteresti anche… Anche una… una gravidanza?» chiedo tra le lacrime e, istintivamente, trattengo il respiro.
La sua mano si blocca sulla mia schiena, mentre io continuo a tenerlo stretto a me, come se sapessi che quelli saranno gli ultimi momenti che passeremo insieme.
Ma io non voglio che siano gli ultimi momenti.
Dopo qualche minuto di mutismo e di assoluta immobilità, mi allontana un po’ da lui e mi guarda negli occhi.
«Sei… sei contento?» chiedo stupidamente.
«Io… non… non lo so» dice ancora sotto shock, credo, ma sorride. Sta sorridendo.
Che significa?
«Mi dispiace Robert…»
«No, non dire che ti dispiace, per favore»
Abbasso lo sguardo e piango «Sono incinta e presto single» mormoro scoppiando in lacrime.
«Ma che… guardami» dice e cerca di alzarmi il volto, ma sposto la sua mano e mi alzo, ma lui mi segue.
Mi abbraccia da dietro, mentre una sua mano, forse inconsapevolmente o forse no… o forse sono solo io che voglio credere che lo abbia fatto di proposito, si ferma sul mio ventre.
«Ti amo» sussurra e mi bacia il collo «Voglio questo bambino» dice e continua a baciarmi il collo, ma io sono troppo contenta per concentrarmi sui baci.
Mi volto verso di lui e, in un lampo, le mie labbra sono sulle sue.
«Ti amo anche io» dico tra un bacio e l’altro.
Robert sorride e mi prende in braccio, uscendo dalla camera ed entrando in quella sua, dove io ho dormito da sola nell’ultima settimana.
«Che stiamo facendo?» gli chiedo mentre sono ancora sulle sue braccia e lui chiude con un calcio la porta della camera.
«Voglio stare con te»
«Anche io lo voglio»
Mi lascia piano sul letto, mentre toglie la sua maglia e io faccio lo stesso con la mia.
Ritorna su di me, ma non sento il contatto con il suo corpo.
«Rob… che stai facendo?» chiedo mentre lui si sposta un po’ alla mia sinistra.
«Ho paura di fare qualcosa di brutto a te o… o al bambino»
«Sarà grande quanto due lenticchie Rob. Non gli farai niente e non farai niente a me»
«Sei sicura?» chiede ancora e stavolta posso sentire che è spaventato.
«Sicurissima. E’ più di una settimana che non stai con me»
«Scusa… avrei dovuto parlarti prima»
«Anche io ho le mie colpe» dico accarezzandogli la guancia. «Avrei potuto mettere da parte l’orgoglio e porre fine a questa storia…»
Ma a quelle parole Robert mi guarda spaventato e sento il suo corpo irrigidirsi sopra il mio. So cosa ha pensato. «Non la nostra storia» spiego sorridendo e baciandolo. «Io ti amo così tanto Robert…»
«E’ bello sentirtelo dire, tu non sai quanto!»
Sorrido e riprendo a baciarlo, mentre, minuto dopo minuto, il corpo di Robert comincia a rilassarsi sempre di più, fin quando finalmente non si convince che del buon e sano sesso riappacificatore non fa male né a me né alla piccola lenticchia dentro il mio ventre.
 
«Come stai?»
«Benissimo, tu?» chiedo ridendo.
«Adesso meglio…» risponde lui e mi bacia. «Ciao» mormora sorridendo e mordicchiandomi il collo e cominciando a scendere giù verso il mio seno. Mi bacia anche lì, fin quando non arriva alla mia pancia.
«Ciao anche a te piccolino»
Sorrido e gli passo una mano fra i capelli, mentre, chiudendo gli occhi, mi rilasso sotto il tocco delle sue dita sulla mia pelle.
«E’ come prima» dice all’improvviso.
«Cosa?»
«La tua pancia. Non è cambiata per niente»
«Sarò si e no di un paio di settimane, è ovvio che non sia cambiata per niente la mia pancia, ma non preoccuparti che presto spunterà» sorrido e un po’ l’idea mi spaventa.
«Ho ancora paura» dico.
«Di cosa amore?»
«Di dirlo a mio padre o ai tuoi genitori quando torniamo»
«Non preoccuparti. Ci sarò sempre io con te»
«Ho avuto paura che scappassi»
«Non potrei mai. Ho fatto tanto per averti con me e riconquistare di nuovo il tuo amore e la tua fiducia»
«Ti amo» dico mentre le nostre bocche si scontrano.
«Voglio portarti in un posto un giorno di questi»
«Dove?» chiedo portandogli i capelli corti dietro le orecchie.
«E’ una sorpresa»
«Eh dai…»
«No»
«Ma perché mi dici che vuoi portarmi in un posto e poi non me lo riveli?»
«Così la tua curiosità aumenta e poi sei preparata»
«Adesso mi fai preoccupare»
«No amore, stai tranquilla. Non è niente di pericoloso e poi non puoi»
«Non è che sono malata Rob. Sono soltanto… incinta»
Il suo sorriso mi fa capire che l’idea gli piace parecchio «E’ bellissimo»
«Dici?» chiedo storcendo la bocca.
«Dico» risponde lui e comincia a baciarmi.
«Poi comincerò ad ingrassare, ad avere attacchi improvvisi di pianti, tempeste ormonali…» sorrido e lo guardo.
«Resterò ugualmente al tuo fianco» risponde sorridendo.
«Si?»
«Si»
Scoppio a ridere e lo abbraccio forte «Ti amo e amo Londra»
Anche lui ride e continua a baciarmi. «Sai che sei stupenda?»
«Chiedimelo di nuovo tra qualche mese»
«Lo sarai ancora di più. Già lo so»
«E sai anche che tra poco finirai fuori da questo letto se non la smetti?»
«Si, so anche questo» risponde ridendo «Per oggi non te lo dico più»
«Grazie» rispondo e uno sbadiglio mi coglie alla sprovvista scatenando la risata di Robert.
«Non è divertente Rob»
«Scusa amore. Puoi dormire»
«Resterai qui?»
«Ci puoi contare»
Sorrido e mi accoccolo contro il suo petto, sprofondando velocemente in un sonno tranquillo e sereno.
Adesso che Robert sa del bambino mi sento più leggera.
E sono felice.
Molto felice. 

   
 
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