Era seduta sul divano. Guardava l’orologio a pendolo e i minuti scorrere lentamente.
La persona seduta di fronte a lei era immobile come una statua. I loro sguardi si incontrarono, lei appena vide quegli occhi di ghiaccio sentì un brivido lungo la schiena.
Si alzò sorridendo timidamente, andò in un’altra stanza. Aprì la finestra e prese un po’ d’aria, quell’atmosfera era davvero soffocante.
Fu raggiunta dall’uomo che era nel salotto con lei. Rimase immobile, vicino allo stipite della porta. Il suo portamento era tipico di un soldato, sembrava che fosse sull’attenti; non smetteva di fissarla, come se volesse dirle qualcosa ma non ne avesse il coraggio.
Si avvicinò piano, nello stesso modo in cui il cacciatore si avvicina alla sua preda, si fermò vicino alla donna. La prese per il braccio, forse in modo troppo violento, e fece avvicinare i loro corpi: l’uno troppo esile e fragile, l’altro troppo imponente. Egli aveva paura di farle del male, di spaventarla, di rovinare la sua purezza.
Esitò per qualche istante, tuttavia guardando i suoi occhi desiderosi i dubbi che aveva si dissolsero. Cinse la vita della donna e la baciò.
Quel bacio fu la realizzazione del loro sogno … il sogno di essere amati profondamente.