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«Spero tu stia scherzando Chichi???» anche a casa Son la situazione non sembrava delle migliori...
«No tesoro... te l'ho detto... o vai a questo corso plurisportivo oppure... non mangerai più!».
Dannazione... Chichi aveva tirato fuori l'arma letale, quella minaccia che lo aveva sempre messo alle strette...
No... il cibo no!
«No Chichi ti prego... toglimi tutto ma non il cibo! O gli allenamenti... già che ci sei non togliermi nemmeno il tavolo... o il letto... e il divano naturalmente... senza contare che la televisione è off-limits e...» Chichi sospirò... Goku era partito...
«ZITTO!!! TU DOMANI ANDRAI A QUEL CORSO CON L'ALTRO SCIMMIONE... SONO STATA ABBASTANZA CHIARA???»
L'urlo di Chichi non lo prese alla sprovvista... il Saiyan tirò fuori dalla tasca della tuta arancione dei foglietti che si era fatto preparare da Gohan e recitò...
«Oui, mon capitane…» al che... persino Lumière della Bella e la Bestia si sentì indegno di appartenere al popolo francese... ma questa è un'altra storia.
Chichi rimase allibita... il suo Goku aveva imparato il francese!!!
Poi notò i bigliettini...
Ciò che successe quella sera... beh... nei monti Paoz fu ricordata come... la Terza Guerra Mondiale di casa Son...

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«Ma ti rendi conto Angel??? Noi istruttrici dei mitici Goku e Vegeta!!!» esclamò Cava in preda all'euforia totale.
«Già!!! Adesso è arrivata la lettera... vediamo chi di noi due dovrà insegnare a Goku...» rispose Angel furbetta, sperando con tutta se stessa di essere lei la prescelta...
«... e a Vegeta...» aggiunse l'amica, se a lei fosse capitato Vegeta... si sarebbe prostrata davanti ai piedi di Dende ringraziandolo in greco, latino, aramaico e burgundo...
«Bene... al mio tre lo apriamo...» annunciò Angel con una curiosità che l'avrebbe uccisa...
«Uno...»
Ti prego fa che sia Vegeta!!! [Cava]
Ti prego fa che sia Goku!!! [Angel]
«Due...»
Ti prego fa che sia Goku!!! [Angel] Ti prego fa che sia Vegeta!!! [Cava] «... Tre!»
Le ragazze aprirono le buste e... inorridirono...
Cava urlò, Angel svenne con al posto degli occhi due X...
Il contenuto delle buste rovinò sul pavimento... tutte e due recitavano le stesse parole...
"Carissime Cava e Angel... a voi sono stati assegnati due principianti dello sport del tennis, comincerete domattina alle 10.00.
Ad Angel sarà affidato Vegeta.
A Cava sarà affidato Goku.
Distinti saluti, la direzione"
«No...non è possibile...Io con quel meschino pagliaccio nano presuntuoso arrogante non ci faccio un bel niente!» Angel (che si era miracolosamente ripresa dallo shock) incominciò a battere i pugni contro la nuca dalla disperazione.
«Calmati Angel! Credi che io sia felice di insegnare ad un ebete rincoglionito?! Dovrò insegnargli addirittura a tenere in mano la racchetta!!! Buaaa! Io voglio il mio Veggie!» Cava cominciò a piagnucolare.
«Te lo lascerei volentieri! Credimi...»

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Casa Brief, o forse è meglio dire: Villa o Reggia Brief, dato che quella è.
Trunks, era entrato da poco e aveva già notato l'atmosfera strana che aleggiava in casa.
In giro non c'era nessuno. Il silenzio più totale.
«Ma dove si saranno cacciati tutti?»
L'enorme salotto era vuoto. Così come la cucina, camera sua, il laboratorio della madre, la gravity room. Percorse il lungo e buio corridoio che lo portò alla scalinata. Da lì, sarebbe arrivato alla stanza dei genitori. Sapeva che lì non gli era permesso entrare.
Suo padre diceva che bisognava rispettare la privacy, e sua madre la pensava allo stesso modo, dicevano che lì avvenivano anche strani esperimenti che c'entravano con dei semi e dei salami...
«Sai quanto me ne importa di quello che pensano loro sulla privacy e sui loro esperimenti...»
Proprio mentre stava salendo le scale, il cigolio di una porta che si apriva attirò la sua attenzione, e il bambino, corse di tutta fretta fino all'entrata.
«Ciao Trunks! Sei già a casa?»
«Sì, sennò non sarei qui!» Bulma stava posando per terra un paio di borse firmate "Nike" e Trunks osservò la scena incuriosito.
«Nike? Cos'hai comprato?» Bulma incominciò a ridere mentre un Vegeta scocciato entrava in casa.
«Io non ci trovo niente da ridere donna!» Vegeta lanciò un'altra borsa per terra. Aveva un aria infuriata, e dopo aver posato il carico che si portava, uscì per recarsi alla gravity room.
«Cos'ha papà?!»
«Hihih! L'ho iscritto a un corso plurisportivo!» Bulma sussurrò all'orecchio del bambino che si rotolò a terra dalle risate.

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A casa Son, sui monti Paoz, padre e figlio confabulavano, mentre Chi-Chi preparava la cena.
«Un corso di sport?! Ahah! Non vorrei essere al tuo posto! Come farai a controllare la tua forza?!»
«Gohan, io parlo con te sperando che tu possa essere di consolazione!»
«Io vedo le cose come stanno! E vedo che ci sarà da ridere! Ehm, ehm...che sport vi faranno fare?»
«Ma io che ne so! Un certo Mellin! Tipo le pappette che prendevi tu da piccolo...»
«MELLIN?! Papà! Che diavolo stai dicendo?!»
«Ma si! Quello dove si prende la pallina con una ragazza brutta!»
«Che?!»
«Eddai Gohan! Non fare il cretino! La... la racchietta!»
«...Papà...io non ho parole. Chiedo pietà per i tuoi istruttori, e per la loro sanità mentale... tu sei un caso disperato. È il tennis! Altro che pappette! E non sono donne brutte! Racchette! Ignorante! Speriamo che almeno con la pratica tu vada meglio. E mi raccomando. Controlla la tua forza!»
«Ok figliolo! Ce la metterò tutta!» Gohan gli mise una mano sulla spalla in modo consolidare.
«In bocca al lupo papà!» sospirò il figlio rassegnato.

-Continua-