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Autore: SalazarSerpeverde    20/06/2012    5 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 28 - L’esperienza dice che i luoghi per ragazzi speciali non sono affatto divertenti
 
La mattinata iniziò con un urlo poco virile.
Io: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
SBAAMMM (MAMMA ENTRA IN CAMERA CON UN RETINA PER CAPELLI IN TESTA E UNA SCOPA IN MANO)
Mamma: “Che c’è figliolo, c’è qualche stupratore femmina oppure omosessuale?”
Io: “Prima cosa, no. Seconda cosa, CHE? Terza cosa, ho avuto un incubo. Il peggiore di tutti.”
Mamma: “Che palle, hai sognato di nuovo Manny Tuttofare?”
Io: “No, peggio.”
Mamma: “Uao, racconta.”
Io: “Ho sognato che vivevamo in un mondo dove c’erano vari istituti che dovevamo frequentare per oltre 15 anni tutte le mattine tranne la Domenica. E la cosa peggiore era che tornati a casa dovevamo fare dei malvagi esercizi che nessuno capiva.”
Mamma: “Oddio, che ritardato! Forza, adesso vestiti che è tardi.”
Io: “Tardi? Dove devo andare?”
Mamma: “In un luogo per ragazzi speciali.”
Io: “Siiiiiiiiiiiiii, sono speciale!”
DOPO 10 MINUTI, A SCUOLA
Io: “Cosa? Ma allora era tutto vero?”
Mamma: “Si, ora vai dentro e fai il bravo.”
Io: “Va bene mamma.”
DOPO 20 SECONDI
Preside: “Salve signora.”
Mamma: “Che ha fatto?”
Preside: “Ha cercato di evadere facendo una corda con i capelli rifatti del prof. Strabbubbulo.”
Mamma: “O, caro e Onnipotente Dio. Ma da dove l’hai fatto uscire quel ragazzo.”
Preside: “Non è tutto. Visto che si trova qui vorrei parlare di altre cose di suo figlio che ci preoccupano e che in alcuni casi portano al suicidio i nostri insegnanti.”
Mamma: “Speriamo sia una cosa corta, ho il pasticcio a base di cola nel forno e nel ripiano superiore una torta alle mentos. Se il pasticcio di cola si dovesse surriscaldare si scontrerebbe con le mentine e si innescherebbe una reazione chimica e si allagherebbe casa.”
Preside: “Sorvoliamo la sua cucina a 5 stelle. Ultimamente suo figlio ha fatto parecchie cose che infrangono le regole della nostra NON rinomata scuola. Ecco la lista.”
Il preside diede un rotolo in mano a mia madre e lei lo srotolò. Il rotolo continuò ad andare e ad andare fino ad attraversare il Sahara e l’Atlantico.
Mamma: “Oddio, ma avete scritto tutte le cose sbagliate che ha fatto su un Rotolone Regina?”
PUBBLICITÁ
Uomo: “Comprate i Rotoloni Regina. Efficaci anche per scrivere le malefatte di Claudio (sponsor offerto dal Preside)
FINE PUBBLICITÁ
Preside: “Le conviene leggerlo quel rotolo, soprattutto da riga 346 a riga 5423.”
Mamma: “Certo, quando avrò dodici anni di tempo lo leggerò.”
Preside: “Bene.”
Io: “Ehi mamma, meno male sei qui. Ho preso otto al compito, lo sai?”
Mamma: “Otto? Ma è fantastico figliolo.”
Io: “Si, ho preso otto diviso 7.”
Mamma: “Ma a stento fa uno!”
Prof. Pitagora: “Precisamente ha preso 1, 142857142857143.”
Mamma e Io: “VA VIA!”
Preside: “Mi ridà un secondo il rotolo?”
Mamma: “Certo, ecco.”
Preside (scrivendo): “Ha preso l’ennesimo voto negativo. Ecco di nuovo a lei.”
Mamma: “Delusione umana, cioè, figliolo, torna in classe.”
Preside: “Prima che suo figlio torni fra 23 secondi con un altro brutto voto in mano volevo dirle che se continua così non supererà l’anno.”
Mamma: “Oh, è lei cosa consiglia?”
Preside: “Di mandarlo per un poco di tempo in un collegio, così per raddrizzarlo un poco.”
Mamma: “Ottimo consiglio. Lo prelevo subito.”
DOPO QUALCHE MINUTO
Io: “Ehm, mamma, devi firmare questa nota sul diario.”
Mamma: “Cosa? Ma questo diario è pieno di note! Ma dove scrivi l’assegno?”
Io: “E cos’è l’assegno?”
Mamma: “Probabilmente la causa di molte di queste note.”
Io: “Continuo a non capire.”
Mamma: “Come al solito. Comunque adesso lascerai per un po’ la scuola ed andrai in un posto per ragazzi speciali.”
Io: “L’ultima volta che l’hai detto mi sono ritrovato qui.”
Mamma: “Non preoccuparti questa volta. Fidati di me.”
 
Autore: “Ti rendi conto che tua madre vuole portarti in un collegio?”
Io: “Si, ma non preoccuparti. La convincerò a non farmi andare. Sono molto bravo a persuadere a parlo le persone. Figurati che una volta sono riuscito a fregare un neonato e mi sono preso la sua caramella.”
Autore: “Prendere a cazzotti un neonato per fargli mollare la caramella dalle sue strette mani, non è raggirare.”
Io: “Ma alla fine sempre gliel’ho presa.”
Autore: “Solo perché la madre aveva iniziato ad allattarlo, altrimenti credo che ti avrebbe battuto al Tiro Della Caramella.”
Io: “Probabile, ma io ho un metodo nuovo.”
Autore: “Cioè?”
 
Mamma: “Forza, vieni ““““Tesoro Della Vita””””.”
Io: “No mamma no! Ti prego, faccio il bravo! Non ruberò più dal tuo portafogli, non attaccherò più sotto il tavolo la tua ““““squisita”””” minestra e non metterò più tantissime virgolette sarcastiche quando parlo, però non farmi andare li!”
Mamma: “Che palle.”
DOPO DUE ORE DI ROTTURA DI TESTICOLI
Autore: “Uao, l’hai convinta, perché purtroppo sei ancora qui.”
Io: “Già.”
Autore: “Allora il tuo metodo ha funzionato.”
Io: “Macché! Ho colpito in testa mia madre con una padella per farle perdere la memoria.”
Autore: “E...”
Io: “Si è ammaccata la padella.”
Autore: “MACCHISENEFREGA! Voglio sapere se l’ha persa!”
Io: “Certo, circa 15 anni fa quando ha incontrato mio padre ed hanno approfondito il rapporto.”
Autore: “Non credo parliamo della stessa cosa.”
Io: “Oh bé, basta che non vado in un collegio pieno di Professori che davvero si fanno rispettare.”
Tutti i professori della scuola di Claudio: “CHE INTENDI DIRE!?”
  
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