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Autore: Gale    20/06/2012    2 recensioni
Raccolta di Missing Moments su vari parti di "Catching Fire".
Mi dirigo verso di lei ma mi rendo conto che non so che dirle. Mi fermo. È quasi come se fossimo tornati indietro. Due sconosciuti. All'epoca mi limitavo solo a guardarla da lontano. Ora neanche quello, anche se è vicina.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cinna, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

QUADRI

PEETA

Appena Katniss ci raggiunge a pranzo ci accorgiamo che ha qualcosa che non va. Cercano di farla partecipare al discorso, ma lei li ignora semplicemente.

Nella sua espressione c'è qualcosa che la turba e i suoi occhi indicano che è qualcosa di opprimente. Vorrei aiutarla ma da quando siamo tornati dagli Hunger Games a malapena ci guardiamo e so che è colpa mia. Non dovevo diventare freddo in quel modo. Potevamo rimanere amici, continuare a vederci, a parlare, ma grazie alla mia stupida gelosia l'ho allontanata da me.

Dopo un po' il treno rallenta fino a fermarsi completamente e subito dopo un cameriere viene ad informarci che c'è un pezzo guasto che deve essere sostituito.

Questo causerà un'ora di ritardo. Effie comincia ad agitarsi, tira fuori il programma e controlla come questo ritardo influirà su ogni evento futuro.

“Non importa a nessuno, Effie!”grida Katniss. Tutti la fissiamo.

“Sì, a nessuno!” dice alzandosi e uscendo dalla carrozza ristorante.

Katniss deve aver aperto di forza lo sportello d'uscita perché una specie di allarme si attiva, e infatti la vediamo allontanarsi dal treno seguendo i binari. Un inserviente corre da noi ma Haymitch lo ferma ancora prima di parlare dicendo che era tutto a posto.

Non me lo sarei mai aspettato che si mettesse ad urlare addosso a Effie. È vero, a volte è esasperante con i suoi discorsi sulla puntualità del programma che dobbiamo seguire, ma sappiamo bene quanto lei ci tenga, specialmente alla nostra educazione e gridare a dosso alle persone non è certo buona educazione.

Nessuna parla. Effie vorrebbe parlare ma appena apre bocca la richiude e giurerei che sta trattenendo le lacrime. Ci è rimasta molto male. Haymitch sembra quasi che non si è accorto di nulla. Si rigira ancora tra le mani il muffin preso all'inizio del pranzo.

Cinna e Portia continuano a mangiare lanciando di tanto in tanto occhiate che partono da Effie, a Haymitch fino ad arrivare a me. Ma che cosa posso fare io? Non ho neanche il coraggio di guardala. Ma sento che lei ha bisogno di qualcuno ora, e forse è arrivato il momento di affrontarla.

“Vado a vedere se riesco a riportarla indietro”dico alzandomi da tavola.

Apro lo sportello e salto giù. L'aria tiepida mi avvolge subito e il sole quasi mi acceca. Non mi ero neanche accorto del cambiamento climatico. Quando eravamo partiti dal Distretto 12 faceva molto freddo e la neve ricopriva tutto quanto. Ma al confine col Distretto 11 tutto era cambiato. Qui gli alberi sono verdi e ci sono immensi campi che vanno fino all'orizzonte.

Vedo Katniss non molto lontana dal treno, seduta a guardare in lontananza.

Mi dirigo verso di lei ma mi rendo conto che non so che dirle. Mi fermo. È quasi come se fossimo tornati indietro. Due sconosciuti. All'epoca mi limitavo solo a guardarla da lontano. Ora neanche quello, anche se è vicina. Come posso andare da lei e pretendere che mi racconti ciò che la turba quando io l'ho esclusa da me? Certo sono stato malissimo quando ho capito che il suo amore per me era finto e tutto faceva parte di una commedia di cui io partecipavo, ma non ero stato informato. L'ho lasciata sola. E adesso lei è lì che affronta il dopo Hunger Games in solitudine. È orribile ed io so cosa si prova.

Devo chiederle scusa e trovare una soluzione. Mi avvicino. Sono alle sue spalle quando la sua voce mi sorprende.

“Non sono dell'umore giusto per una paternale”

“Cercherò di essere breve” rispondo sedendomi accanto a lei.

“Pensavo fosse Haymitch” dice.

“No, lui è ancora lì che studia il suo muffin. Giornataccia, eh?”

“No, non è niente” mente lei.

Sospiro. È arrivato il momento.

“Senti, Katniss, volevo parlarti del modo in cui mi sono comportato sul treno. L'ultimo treno, voglio dire, quello che ci ha riportato a casa. Sapevo che c'era qualcosa tra te e Gale. Ero geloso di lui ancora prima del nostro incontro ufficiale. E non è stato corretto agire con te in base a qualcosa che è successo durante il reality show. Mi spiace.

Mi guarda sorpresa. Non se lo aspettava che avessi affrontato questo argomento. Be', fino a stamattina non me lo sarei aspettato neanche io.

“Dispiace anche a me” risponde.

“Non c'è niente per cui tu debba dispiacerti. Lo facevi solo per tenerci in vita. Ma non voglio che andiamo avanti così, ignorandoci l'un l'altro nella vita di tutti i giorni e cadendo abbracciati nella neve quando c'è in giro una telecamera. Quindi penso che se io la smettessi di fare quello col cuore infranto, forse potremmo provare a essere amici”

L'ho trovata. Ho trovato la soluzione. Ma spetta a lei decidere.

“D'accordo” risponde.

Sorride debolmente. Ma almeno un po' della tristezza che aveva se n'è andata. Diventare amici forse le dà forza. E la dà anche a me. Ora devo scoprire che cosa cela dietro la sua maschera.

“Allora, cosa c'è che non va?” chiedo.

Si mette a giocherellare con un ciuffo d'erba lì affianco e non mi risponde. Mi imbarazzo un po'. Siamo appena diventati amici non posso farmi raccontare tutto ciò che le passa per la testa.

“Be', partiamo da qualcosa di più elementare” dico.

“Non è strano che io sappia che tu rischieresti la tua vita per salvare la mia, ma non...qual'è il tuo colore preferito?

Non so cosa mi sia passato per la testa, ma ad un tratto mi sono reso conto che oltre alla sua famiglia e altre poche cose, sapevo poco o niente che riguardavano lei.

Un sorriso le compare lentamente sulle labbra alla mia domanda. “Il verde. E il tuo?”

“Arancione” rispondo.

“Arancione? Come i capelli di Effie?” chiede sorpresa.

Me li immagino. “ Un po' meno carico. Più come...il tramonto”. “Ora che ci penso, lo uso quasi in tutti i miei quadri” dico. Senza che me ne accorgessi l'arancione prevaleva in tutti i quadri che avevano in comune lo stesso soggetto...

“Sai, vanno tutti matti per i tuoi quadri. Mi spiace di non averli visti” dice.

“Be', ne ho una carrozza piena, sul treno” mi alzo e le tendo la mano. “ Vieni”.

È bello risentire le sue dita strette alle mie. Specialmente ora che non stiamo fingendo di avere un legame. Rientriamo sul treno e lei si ricorda che deve scusarsi con Effie. “ Non aver paura di esagerare” la incoraggio. Katniss domanda scusa in maniera molto grandiosa a Effie, e lei sembra accettarle, ritenendo che Katniss abbia reagito in quel modo per tutto lo stress che ha accumulato.

Dopo di che, guido Katniss fino alla carrozza contenente i quadri che sono riuscito a portare.

Non so cosa si aspettasse che dipingessi ma di certo non questo. Non gli Hunger Games.

Rimane a fissarli per un po'. Forse non dovevo mostrarglieli. Lei ne ha paura. Ha paura a ricordarli, a ripensare a ciò che è successo nell'arena. A Rue, agli ibridi, alle bacche...

“Cosa ne pensi?”

“Li detesto” risponde. Mi fa male sentirglielo dire, ma in fondo lo sapevo.

“Io non faccio che andarmene in giro cercando di dimenticare l'arena e tu l'hai riportata in vita.

Come fai a ricordare queste cose con tanta precisione?”

“Le vedo ogni notte” le spiego.

Lei ha trovato questo modo per cercare di ritornare a vivere. Io avevo cercato a lungo una soluzione. Avevo provato a concentrarmi solo sulle torte, di giorno e anche di notte, quando i ricordi affioravano negli incubi facendo diventare il sonno un momento di angoscia e paura costante.

E proprio dopo un risveglio da un incubo in cui correvo nei boschi dell'arena alla ricerca di Katniss, mi venne l'idea. Provare a rappresentare questi incubi. Far capire anche agli altri, specie a quelli di Capitol City, cosa vedevo e cosa provavo quando ero lì. Far capire la paura che c'era e che ci perseguita anche fuori dai Giochi.

“Succede anche a me” replica. “Ma aiuta? Dipingere gli incubi?”

“Non lo so. Credo di avere un po' meno paura di andare a dormire la sera, o almeno mi dico che è così” rispondo. “Però non se ne sono andati”

“Forse non se ne andranno mai. Quelli di Haymitch non l'hanno fatto” Ha ragione.

“No, ma io preferisco svegliarmi con in mano un pennello piuttosto che un coltello” cerco di sdrammatizzare.

“Li detesti davvero?” chiedo un po' amareggiato.

“Si. Però sono incredibili, sul serio” dice. “Vuoi vedere il mio di talento? Cinna ha fatto un ottimo lavoro”. Mi fa sorridere. “Più tardi” rispondo.

Sentiamo il treno ripartire e le campagne del Distretto 11 ci scorrono veloci dai finestrini.

“Forza, siamo nel Distretto 11. Andiamo a dare un'occhiata” dico.

Arriviamo fino all'ultima carrozza, dove ci sono poltrone e divani e i finestrini posteriori si possono aprire, dando così la sensazione di viaggiare fuori, all'aria aperta. Davanti a noi ci sono campi dove pascolano libere mandrie di mucche, ma all'improvviso, davanti a noi si erge una recinzione. È peggio di quella che abbiamo nel 12. Ci sono torri di guardia con sentinelle armate.

“È un po' diverso, qui” dico a Katniss.

È solo la prima tappa del nostro Tour, ma la voglia girare tutta Panem per festeggiare la nostra vittoria è già scomparsa. Mi sono chiesto tante volte il significato di questo tour. Non provi certo allegria, felicità o gioia trovandoti davanti a migliaia di persone che ti odiano perché tu hai vinto mentre i ragazzi del loro Distretto sono morti. Specialmente quando sei di fronte alle famiglie dei tributi morti vorresti essere morto tu.

Mi vengono in mente Rue e Thresh. Lei che è morta tra le braccia di Katniss, lui che l'ha risparmiata e di conseguenza ha salvato me. Non ho mai parlato con loro, ma mi piacevano. Katniss mi aveva detto che avevano fratelli, mi pare. Voglio fare qualcosa per le loro famiglie. La loro morte non è stata inutile. Loro hanno vinto, hanno vinto con noi e questo tour sarà anche per loro.

È con questa idea che devo farmi forza, e devo darla anche a Katniss. Possiamo affrontare questo. Insieme.

 

 

 

Salve a tutti. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto questa fanfiction. Grazie di cuore.

Sono alle prime armi e so che devo far ancora molta strada per diventare brava, ma mi impegnerò. Mi piace molto Hunger Games ( ho già letto i libri e il film l'ho visto 4 volte XD) quindi potete capire la mia pazzia per questa saga.

Ci tengo molto a questa storia e mi farebbe molto piacere se lasciaste una recensione, così da spingermi ad andare avanti e non mollare.

Gale.

  
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