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Autore: Marty_Winchester    20/06/2012    6 recensioni
Sweety (nome scelto da Gabriele) è un angelo che scopre di provare dei sentimenti e di essere ricambiata dall'arcangelo Gabriele, con cui scappa sulla terra.
Cosa farà una volta ottenuto il libero arbitrio? Si lascerà coinvolge dagli avvenimenti oppure sceglierà una vita nell'anonimato, come il suo amato Gabriele? Come reagirà Ariel/Sweety a tutte le terribili azioni compiute dai suoi fratelli?
L'angelo Aliel, sua migliore amica, non sarà un aiuto per le sue cause, anzi: il loro rapporto andrà incontro a molte difficoltà, ma per quali ragioni? Cosa arriverà a fare Aliel?
Storia diventata a quattro mani: White Snowflake Crystal sarà la mia socia.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gabriel, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ogni creazione di mio padre è meravigliosa, la natura è in un pieno equilibrio, quasi troppo: ci voleva qualcosa che spezzasse tutta questa perfezione, ci voleva l’uomo.
Gli essere umani vivono in mezzo alla sporcizia, non curano l’igiene, litigano, portano rancore, fingono di volersi bene ma poi si pugnalano alle spalle. Sembra inverosimile che possano anche provare un amore smisurato, quasi cieco. Papà ha perfettamente ragione: sono perfetti nelle loro contraddizioni.


«Allora, cosa vuoi fare oggi?»
Sussurra Gabriele al mio orecchio, ma non è davvero di mia proprietà questo corpo.

«Non saprei…»
Mi metto seduta e prendo le ginocchia tra le braccia, questo corpo è così… limitato.

«Che cosa succede?!»
Mormora l’arcangelo, tirandosi su e stringendo le sue mani nelle mie.

«Niente, ma è proprio necessario dover possedere gli umani? Mi sento così… in colpa»
Qualcosa di bagnato riga la mia guancia; la mano di Gabriele, anzi del suo tramite, corre ad asciugarla.  

«Oh Sweety non fare così e poi abbiamo chiesto il permesso»
Risponde con tono da bambino birichino, stringendomi forte al suo petto. Lo allontano, delicatamente, rimanendo a specchiarmi nei suoi occhi.

«Si, ma…»

«Niente ma»
Taglia corto lui, chiudendomi la bocca con un bacio. All’inizio erano leggeri e sfuggenti, ma con l’aumentare del nostro amore sono diventati sempre più appassionati. Rifarei senza esitare le stesse scelte, adesso capisco perché gli uomini arrivano a farsi la guerra per amore: questo sentimento è la cosa più bella e vera che esista, l’invenzione più straordinaria di mio padre.

«Vorrei… andare nel futuro, mi sono stufata di queste condizioni igieniche»
Esordisco dopo circa dieci minuti, sistemandomi i lunghi capelli biondi: potrei anche abituarmi a questo contenitore.

«Possiamo andare ovunque tu voglia»
Mi accarezza una guancia e si alza, ma lo afferro per un braccio e lo faccio sdraiare ancora.

«Non adesso, che fretta abbiamo»
Sorrido e mi metto sopra di lui, senza preoccuparmi di poterlo schiacciare (il mio involucro è talmente esile). Lui mi incornicia il volto con le mani, così calde e morbide, e poi le fa scorrere sul mio corpo. Non credevo esistessero simili emozioni, non pensavo che un angelo potesse provarle.
Siamo così presi dal turbinio di passione che ci avvolge da accorgerci tardi della presenza di un estraneo. Ci alziamo in piedi, di scatto, involontariamente faccio scivolare la mano su quella di Gabriele.

«Lucifero, cosa ci fai qui fratello?»
Gabb si rivolge con molta leggerezza a nostro fratello, io non ci riuscire mai: Lucifero è l’angelo più vicino a nostro padre, il più luminoso di tutta la schiera celeste.

«Non sono qui per uccidervi, sto reclutando angeli ribelli: facciamo capire a nostro padre che i suoi cari umani sono solo degli aborti»
Noi siamo stati codardi, ma quello che vuole fare Lucifero è peggio. Michele lo sbatterà… no, impossibile, l’inferno non esiste. Oppure si? Anche se fosse, il nostro comandante non potrebbe mai condannare Lucy a un simile destino.

«No grazie, fratello. Noi stiamo bene come stiamo»
Posso solo fissare Lucifero in tutta la sua Grazia, quello che vuole fare è folle! Noi angeli siamo violenti e senza scrupoli, ma fedeli sempre al paradiso.

«Ariel, è davvero questo quello che vuoi? Una vita passata a ingannare la gente fingendosi divinità pagane, a spostarsi da un anno all’altro solo per trovare il letto giusto su cui scopare?»
Si rivolge a me come un nonno si rivolge al nipote, ma le sue parole sono taglienti come una lama.

«Sempre meglio che andare incontro a un destino inevitabile e terribile: essere cacciati da Michele a suon di spada e ridotto a chissà quale miseria»
Le parole escono dalla mia bocca con impeto, troppo velocemente per potermele rimangiare. Lucifero estrae la sua spada, l’unica arma in grado di uccidere un angelo: mai avrei pensato che sarei finita in una situazione simile. Faccio qualche passo indietro, andando a sbattere contro il letto. Gabriele si avvicina al fratello, mettendosi tra me e la morte.

«Lucifero: se tutti gli altri fratelli ti volteranno le spalle, io non lo farò»

«Gabb, ma…»
Il mio arcangelo si volta, rivolgendomi un’espressione eloquente, sufficiente a farmi stare zitta.

«è un patto?»

«Si Lucy, è un patto»
Conferma Gabriele con una voce che non ho mai sentito uscire dalle sue dolci labbra. Il Portatore di luce* annuisce, mi rivolge un sorriso compiaciuto e sparisce.

«Mi dispiace Gabb, io…»
Alza una mano e si volta, non l’ho mai visto così distante. Adesso capisco le persone che si tolgono la vita dopo una delusione amorosa, tutte le cose create da mio padre sono un’arma a doppio taglio. L’amore può esistere solo in presenza di tanta sofferenza, così come la luce può brillare solo nel buio. Inizio a… piangere, no di più, mi dispero.

«Gabriele non odiarmi ti prego, non posso… io non posso…»
Lui si gira verso di me, un’espressione affranta in viso.

«Sweety non fare così, non sono arrabbiato per il patto - cui non dovrò mai tener fede - ma perché ti stavi per far ammazzare!»
Mi asciugo le lacrime e distolgo lo sguardo dal suo viso:  mi sento troppo in colpa per guardarlo in faccia.

«Perché dici che non dovrai mai adempire al patto?»
L’arcangelo scoppia in una risata, ma quando porto il mio sguardo su di lui, torna serio.

«Semplicemente perché Michele lo ucciderà, o peggio»
Annuisco e sparisco: ho bisogno di stare un po’ da sola.


 
Cammino in una malconcia città, perdendomi ad ammirare tutte le invenzioni dell’uomo. Imperfette, come chi le ha costruite, ma perfettamente capaci. Entro in un locale pieno di esseri umani, sporchi e puzzolenti; mi guardano come se avessero capito la mia natura angelica, ma saranno solo stupiti di vedere una donna in un bar invece che a casa.

«Che ci fai qui, splendore?»
Borbotta un uomo, seduto in maniera scomposta vicino al bancone.

«Vorrei bere qualcosa che producete voi, ho sentito che è capace di far dimenticare brutte esperienze»
Tutti i presenti scoppiano a ridere, non capisco per cosa; cerco di uscire, ma un uomo mi si para davanti. Mi mette una mano nei capelli, posso sentire la puzza nauseante del suo alito.

«Sei molto carina, vieni con me»

«Arturo sei ubriaco. Lascia in pace la fanciulla»
Interloquisce l’uomo dietro al bancone, con il solo risultato di far arrabbiare Arturo.

«Tacci e pensa al tuo sudicio bar»
Risponde malamente l’uomo, tentando di baciarmi. Una strana emozione si fa largo dentro di me: tocco l’essere umano sulla fronte, apparentemente dorme beato, ma sta vivendo un incubo terribile che finirà solo quando avrà imparato la lezione. Fisso per un po’ l’uomo a terra, cercando di capire le ragioni del mio gesto. D’improvviso sento qualcuno battere le mani, alzo lo sguardo e rimango a fissare quella strana creatura dagli occhi bianchi, apparentemente umana, ma non lo è.

«Molte bene, davvero brava. Gli esseri umani sono tutti difettosi, ma quelli di sesso maschile sono peggio. Così impara»
Si alza e viene verso di me, non ho mai visto niente di simile. Che mio padre abbia creato una nuova specie?

«Che cosa sei tu?»

«Il mio nome è Lilith. Esisto grazie a Lucifero, prima ero una putrida umana, ma adesso sono un sublime… demone. Una versione migliorata di questa specie tanto… repellente»
Si ferma con un finto conato, indicando una pozza di sangue. Inorridisco di fronte a quella scena: tutte le persone nel bar sono morte, il loro corpo è martoriato in modo orribile.

«Chissà cosa dirà il tuo paparino quando saprà che l’angelo a lui più vicino ha migliorato la creazione a lui più cara»
Non posso credere alle sue parole, Lucifero è andato così oltre?

«Non ti preoccupare, Dio rimetterà tutto a posto, la tua anima tornerà a brillare»
Il demone alza le spalle e sparisce, lasciandomi sconvolta e incredula. Mio fratello Lucifero ha trasformato un umano in un “demone”? La corruzione che ho sentito provenire da quella creatura è possibile solo con la tortura, ma gli angeli non si permetterebbero mai di violentare un’anima - pura e potente come quella umana - ma Lucifero l’ha fatto.
Faccio tornare tutti in vita e raggiungo Gabriele, sarà sconcertato quanto me.




* il nome Lucifero significa "portatore di luce"

*angolo dell'autrice*
eccomi tornata ^^
tutto bene? ;) lasciate una recensione e mando un bacio speciale alle mie sorelline ^^

   
 
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