Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Dearly Beloved    20/06/2012    8 recensioni
Sora&Riku in: Alla ricerca della monetina perduta~
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riku, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

FIND THE MUNNY!


Sora&Riku in: Alla ricerca della monetina perduta~






Nella lista pressoché infinita di cose che divertivano Sora Stewart, c’erano le cacce al tesoro e i videogiochi. Specie quelli dove il giovane protagonista va in giro per tanti mondi alla ricerca di qualcosa o qualcuno che non troverà prima della laurea -leggi Kingdom Hearts-.
I suoi genitori gli avevano regalato una Play Station 3 per la promozione, più una fornitura completa dolci. Una di quelle con le caramelle al sale marino (come il gusto di gelato più popolare di Crepuscopoli), i marshmallow e i cioccolatini “Mai più nel peso forma!©”, sufficiente per un anno, ma che Sora si mangiava a sbafo puntualmente in meno di una settimana.
Quando i signori Stewart avevano visto la sua pagella erano scoppiati in lacrime, più che altro perché non se l’aspettavano che uno come loro figlio superasse senza debiti la prima liceo del KH- Institute Of Technology, il  tecnico più chic, nonché dalla “bocciatura facile” di Crepuscopoli.
Il KH- Institute Of Technology vantava i migliori studenti della regione, le migliori attrezzature e una rigidissima selezione per entrare consistente in un test d’ammissione che avrebbe dato del filo da torcere perfino al Re di Secchionilandia (no, non è un mondo Disney, e non è neanche il Regno dei Secchi Grandi trollolol! ndDearlyB), e che Sora aveva brillantemente superato affidandosi al lancio della monetina.
La monetina in questione non era una monetina qualunque. Si chiamava Charlie, e per Sora era un po’ come la Numero Uno per Paperon De’ Paperoni.
Solo che Sora era più stupido dotato di un intelletto più scarso rispetto a quello di Paperon de’ Paperoni.
Charlie era la prima monetina che aveva messo nel suo salvadanaio a forma di cinghiale porco maialino rosa con la codina arricciata quando aveva cinque anni, ed anche l’unica che l’avesse mai abitato, perché il risparmio non era il punto forte di Sora.
Charlie aveva un gran valore emotivo, e Sora le si era affezionato così tanto da decidere di non investirla in nessuna delle Santissime uscite di Topolino.
La gente non capiva se ci facesse o di fosse, ma ogni volta che qualcuno gli chiedeva qual era il suo trucco per andare così bene a scuola, Sora rispondeva con uno dei suoi sorrisi a trentadue denti che accecavano puntualmente chi gli stava intorno “E’ Charlie, è Charlie che mi suggerisce nei compiti in classe!”
E l’ormai cieco interlocutore puntualmente chiedeva “E’ il tuo compagno di banco?”
E lui “No, è il mio migliore amico!” e tirava fuori dalla tasca la monetina con aria trionfante.
La reazione più comune da parte degli altri, era quella di annuire e arretrare lentamente.
Quel giorno Sora era andato al negozio di videogiochi, come ogni singolo giorno della sua spensierata esistenza, per vedere se era arrivato il nuovo e soprattutto sanguinario videogioco delle “Principesse vs Sirene 4 – THE LAST BLOODY FIGHT!”, con in copertina la Principessa Honey in tutina nera attillata col bazooca piantato dentro la scatola cranica della Sirena Chantal.
“Non ancora” aveva detto il commesso “arriverà venerdì pomeriggio, se vuoi quando arriva te lo metto da parte”.
“Grazie…!”
Sora avrebbe iniziato a saltellare da una parte all’altra del negozio se non fosse stato interrotto da un ragazzo con la divisa scolastica della KH e l’aria da figo-solitario, che lo ignorò alla grande.
“Scusi, cercavo Principesse vs Sirene 5 – THE FINAL BLOODY BATTLE!, quello splatter, di violenza tra donne, senza la censura, ha presente?”
Sora lo guardò ammirato con la bava alla bocca.
“Quello dove alla fine la Principessa Honey e le sue sorelle vengono sconfitte dall’armata di sirene capeggiata da Ariel-the-killer?! EPICO!”
Il ragazzo lo guardò storto “Grazie per avermi rovinato il finale.”
Sora si grattò la testa, smontato del suo entusiasmo “Scusa, non volevo… MI CHIAMO SORA!”, concluse poi, tornando a sorridere.
L’albino bofonchiò qualcosa come ‘e chi te l’ha chiesto, sfigato’.
“Ehhhh. Che hai detto?” fece il castano, senza demordere.
“Nulla, mi chiamo Riku Gay Gray -ma per te, Gray e basta- piacere.”
“Oooookkei Rikkun~~~”
All’albino iniziò a pulsare una vena sulla fronte, e fece per protestare quando l’altro si mise le mani in tasca e lanciò un grido “DWAAAAAAAAAARG!”
“Che succede?!” chiese allarmato.
“C-charlie… l’ho perso… non lo trovo più…!!!” Sora iniziò a tremare, e si accasciò a terra.
“Chi è che hai perso?” fece l’altro sedendosi accanto a lui, mentre il commesso, a metà di quel teatrino si era dileguato, sospirando, con un ‘io vado in pausa caffè… pff, anni e anni di specializzazione per questo’, ma nessuno l’aveva considerato.
“Charlie… è il mio migliore amico…” disse il castano con la voce rotta dal pianto.
“E da quanto tempo non lo vedi?”
“D-da ieri sera!”
“E non ti sei recato a sporgere denuncia?”
Sora lo fissò inebetito, senza aver capito una sola parola di quella frase, per poi scoppiare a piangere “PERCHE’ DICI BRUTTE PAROLE?! NGUEEEEEEEEEEEE!!!”
Ma… ma che cazz…?!
Riku, non sapendo cosa fare, gli diede due pacche sulla spalla “Su, su, coraggio…” tirò fuori un fazzoletto di stoffa dalla tasca “Tieni, asciugati”.
“G-grazie…” prese il fazzoletto e ci si soffiò il naso, per poi riconsegnarlo ad padrone, che lo fissava sconvolto. Ma con che ca*** di troglodita ho a che fare?!
Sora, adesso, lo guardava con la faccina da orsetto coccoloso, e Riku, che in fondo aveva un buon cuore, gli chiese, esasperato “Cosa posso fare, io, per te?”
“ANDREMO A CERCARE CHARLIE!” fece il castano alzandosi e fissando il vuoto con determinazione in una posa molto yeah. Riku protestò “Veramente io avrei un impegn…” ma lasciò in sospeso la frase, quando si accorse che Sora lo fissava accigliato, con gli occhioni lucidi da cucciolotto, e la bocca incurvata in una strana smorfia di delusione mista a rabbia.
Cazzo, è adorabile, quando mette il broncio.
“Okay, verrò con te”.
Sora gli saltellò incontro, e lo prese per il braccio, stampandogli un bacino sulla guancia “Grazie fratellone!”.
Cazzo, è adorabile… di nuovo.
“Però lasciami il braccio, che se andiamo in giro così sembriamo brutti froci” cercò di darsi un contegno. Sora lo guardò male “Sei offensivo, sai?”
“Sei frocio?”, lo guardò spaventato, staccandoselo di dosso.
“No, sono Sora!”.
Riku pensò che non sarebbe arrivato a casa in buone condizioni mentali, quella sera.



§

 
“♪ Sono per strada con Riku~
Ceeeeerco Charlie con Riku~

Riku cammina con me! E…” Sora si fermò per pensare a come fare la rima “e… Ci sono!  …e due più due fa tre! ♪ eheheheheh sono bravo, eh?”
“Bravo. Bravissimo.”Uccidetelo. Adesso.
Sora sentì un brivido gelido lungo la schiena, ma decise di non darci tanta importanza.
“Piuttosto” fece l’albino “Hai idea di dove trovare questo Charlie?”
Sora si fermò “Potremmo chiedere a qualcuno se l’ha visto!”
“No, Sora, davvero, non mi sembra una buona id…” tentò di fermarlo.
“EHI VOI!” fece invece il castano, ignorandolo “Scusate, avete visto per caso il mio amico? Si chiama Charlie e l’ho perso!”
Sora aveva bloccato una coppietta di anziani, che si guardavano stralunati senza capire “Sapete, lui a quest’ora sarà molto spaventato, io sono il suo migliore amico, e lui mi suggerisce sempre durante i compiti, è molto intelligente! Mi vuole tanto be…”
“Sì, insomma, non lo trovano da ieri sera, quindi Sora –lui- è molto in pensiero” intervenne l’albino diplomaticamente.
“Oh, che cari ragazzi, non conosciamo nessuno con quel nome, ma se ci capitasse di vederlo gli diremo che lo state cercando” disse la donna, mentre l’uomo li guardava male, pensando che fossero degli scippatori di anziani (?), e si era messo in posizione di difesa con la stampella.
“Okay, grazie mille, e scusate per il disturbo” si congedò Riku con una piccola riverenza. Sora si sbracciò per salutarli sebbene fossero a poco più di un metro di distanza e gridò “Ciaaaoooo nonnettaaaa, ciao nonnettoooooo!”
In risposta gli arrivò la stampella di quest’ultimo in faccia.


§



“Oh, guarda Rikkun!” il castano indicò un venditore ambulante di gelati.
“Che ne dici, facciamo una pausa dalla ricerca?” ridacchiò l’altro, vedendo come Sora sbavava alla sola vista del furgoncino dei gelati.
“Shììììì!” Sora lo prese per mano “ti faccio provare un gelato buonissimo!”

Si erano seduti su una panchina a mangiare il loro ghiacciolo, di un inquietante color bluastro.
Riku pensò che avesse un aspetto davvero insolito. “Che gusto è, So’?”
“Sale marin… aspetta, come mi hai chiamato?” gli saltò addosso, rischiando di fargli cadere il gelato dalle mani, con gli occhi che luccicavano e le pupille dilatate.
“Spostati, ehccheccavolo! Mi andava di abbreviarlo, non vuol dire che diventeremo amiconicicciaepappaforevah.”
“Sei cattivo, Rikkun” fece Sora mettendo il broncio e tornando a sedere composto.
L’altro lo guardò di sottecchi, per capire se se la fosse presa sul serio, e gli diede una gomitata non troppo forte nella pancia, ma Sora continuò a guardare dalla parte opposta.
Allora, per farlo innervosire, diede un morso al suo ghiacciolo mentre era di spalle. Ma se ne pentì amaramente.
“MA CHE SCHIFO E’…?!”
Riku scattò in piedi, iniziando a sputare il gelato per terra, e corse alla fontanella per sciacquarsi la bocca bestemmiando, mentre Sora si piegava in due dalle risate.
“Ma ti piace davvero quella roba?!” chiese l’albino con le lacrime agli occhi.
L’altro annuì, rotolandosi a terra dalle risate.
“Sora, non. È. Divertente.”
“Lo dici perché non hai visto la tua faccia! Ahahahahahahahah!”
Riku sospirò, e alzò gli occhi al cielo.
Non gli restava che attendere che smettesse di ridere.
Charlie avrebbe dovuto aspettare.
 

§

 
“Sora, non mi va di fermare gli sconosciuti per strada per chiedere se hanno visto Charlie! Questa ricerca va fatta con un po’ di criter…”
“CIAAAAAAAAAAAAAAAAO RAGAAAAZZI!!” Sora partì di nuovo alla carica.
Oh, no.
“Ciao, tesoro, noi siamo Marluxia e Xigbar, cosa possiamo fare per te?” dissero i due figuri in nero con sguardo da scippatori di anziani (?).
“Ciaaao, io sono Sora, e sto cercando un mio amico… con Riku!” Sora si strinse al braccio dell’albino, percependo nel loro sguardo una scintilla malvagia.
“Sì, ma scusateci, vi abbiamo confuso per dei nostri conoscenti, arrivederci!”
Riku trascinò lontano Sora.
“Sora, devo dirti alcune cose importanti” disse poi, con il ragazzo ancora attaccato al braccio a mo’ di koala, che lo guardava in silenzio con gli occhioni lucidi.
L’albino se lo staccò di dosso e lo prese per le spalle “CI SONO QUATTRO SEMPLICI REGOLE DA RISPETTARE D’ORA IN AVANTI:
PRIMO, NON PARLARE SE NON SEI INTERPELLATO.
SECONDO, NON CANTARE, PER L’AMOR DEL CIELO.
TERZO, NON AVVICINARE TIZI CHE SEMBRANO BOIA, PEDOFILI, O LONTANI PARENTI DEL GATTO E LA VOLPE, PERCHE’ SEI UN PINOCCHIO INCREDIBILMENTE FUNZIONALE PER IL RUOLO.
QUARTO, NON MUOVERTI SENZA CHIEDERMI IL PERMESSO, NON PARLARE CON NESSUNO A MENO CHE NON TE LO DICA IO, E  TI PREGO, NON PRENDERE MAI PIU’ L’INIZIATIVA.”
Sora lo guardava ancora con gli occhi blu sgranati “Mi sono fermato a ‘se non sei interpe…’ oddio, com’era quella parola? Mmh…”
Riku ci perse definitivamente le speranze.
“Fa niente. Continuiamo la ricerca, Sora, il tuo amico potrebbe essere finito nei guai.”
Il castano annuì deciso, e ricominciò a correre in una direzione del tutto random.

Era passata mezz’ora circa.
Sora andava sempre più rabbuiandosi in volto, ed anche il sole stava tramontando.
“Ehi, scemotto, c’è qualcosa che non va?” chiese Riku dandogli un pizzicotto. Pensava che Sora se la sarebbe presa per quell’appellativo, invece disse “Pensavo…”
Sarebbe meglio se non lo facesse! Pensò l’altro terrorizzato dalle ipotetiche conseguenze.
“…pensavo che se non trovo Charlie, non avrò più amici”
Riku si fece serio. Lui non aveva amici per colpa del suo caratteraccio, e per quel piccoletto così solare doveva essere ancora più triste.
“Non posso farci nulla”.
“… ma tu vuoi essere mio amico?”
“…e passare tutti i pomeriggi della mia vita con te a vomitare gelato salmastro? No no!” Riku scosse la testa ridendo.
Sora sorrise, ferito, ma sentiva che per quanto ne potesse dire lui, erano già un po’ amici.
Una voce familiare lo scosse dai suoi pensieri “Ciao fratellino, ciao povero malcapitato che dà retta a mio fratello”.
Sora sollevò lo sguardo, ed incrociò quello di due occhi azzurri identici ai suoi e dei due occhi verdi che lo scortavano ovunque. “Quanto sei acido oggi, Roxy” il rosso si rivolse poi a lui con un bel sorriso “Buonasera, Sora!”
“ROXAS! AXEL!” fece il castano sorridendo e abbracciandoli. “Lui è Riku, il mio nuovo amico!”
L’altro fece per replicare, ma poi guardò Sora, che gli sorrideva felice. Gli fece tanta, tanta tenerezza.
So che me ne pentirò. Ma…
 “Esatto, sono il nuovo amico di Sora.”
L’altro si mise a saltellare intorno a lui, per poi attaccarsi al suo braccio, come d’abitudine ormai.
Riku chiese loro “Stiamo cercando Charlie, l’avete visto per caso?”
“Ma cosa? La moneta?” Roxas sbuffò e alzò gli occhi al cielo “Ora capisco perché sei amico di Sora”.
“Aspetta, che vuol dir-?!”
“L’hai visto da qualche parte, Rox?” chiese invece speranzoso il castano.
“Ti stavo cercando per questo, Sora, mamma l’ha trovato nella tasca dei tuoi pantaloni sporchi prima di metterli in lavatrice, sapeva che ti saresti disperato senza, quindi… ecco”
Riku non capì più di cosa stessero parlando, quando Roxas lanciò un munny arrugginito al fratello, che lo prese al volo.
La situazione fu palese quando Sora strinse la moneta forte al cuore, e iniziò a urlare saltellando “CHARLIE! CHARLIE SEI PROPRIO TUU! STAI BENE!”
All’albino vennero meno le forze. “A-aspettate un secondo, QUELLO è Charlie!?”
Roxas sollevò un sopracciglio “Certo, Charlie, chi se no?”
Riku si accasciò a terra e scoppiò in una risata isterica, sotto gli sguardi sconvolti dei due fratelli e del rosso.
Svegliati, Riku, poteva mai essere un essere umano il migliore amico di quella… creatura?!
Quell’amicizia non cominciava nel migliore dei modi, ma non poteva più tirarsi indietro.
Ne avrebbe viste ancora delle belle.






MA CHE CAZZ..?!
Mi sono appena resa conto della merdaccia che ho partorito.
Ma chissà, forse un sorriso ve lo strappa, almeno uno, di compassione nei confronti di me fumata, magari.
Commentate, vi prego ç_ç
Sapete qual è la mia filosofia?
Per ogni visualizzazione, c’è una testa pensante che ha letto quello che ho scritto e che può aver gradito o meno.
Care teste pensanti, fatemi conoscere il vostro pensiero, qualunque esso sia~



Dearly B.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Dearly Beloved