Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: thatsmylastsong    21/06/2012    3 recensioni
-Tu non mi piaci, lo sai?- disse Joe in tono fintamente acido
-Sbaglio, o meno di cinque minuti fa mi hai proposto di diventare la tua ragazza?-
-Sì, ma l'ho fatto prima di capire che tu non mi piacessi-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mentre le prime luci dell'alba trafiggevano i vetri delle finestre, Demi era già pronta per accompagnare Joe all'aereo porto.
-Dillo- disse Joe
-Dire cosa?-
-Che ti mancherò e piangerai come una femminuccia quando mi vedrai salire su quell'aereo-
-Mi mancherai quanto mi mancherebbe una dissenteria anemica-
-Uh, facciamo le spiritose adesso?-
-Guarda che non stavo scherzando e ora muoviamoci a prendere la tua macchina. Se mia madre viene a scoprire che ti sto accompagnando non mi farà più uscire per un mese. Ma aspetta... io non ho una vita sociale quindi non cambierebbe niente-
-Mi fa stare da schifo vederti così infelice, non te lo meriti-
-Ci sono tante cose che non merito, eppure ne sento il peso sulle spalle-
-Di quali cose parli?-
-Oh, ehm... di niente. Coraggio, si parte!-
 
Demi era assolutamente incantata dall'enormità dell'aereo porto. Non aveva mai messo piede fuori Dallas, quindi per lei era come trovarsi in un terreno sconosciuto
-Buongiorno e benvenuti. Grazie per aver scelto la nostra compagnia aerea, ecco a voi due biglietti- disse con voce squillante, una addetta alla biglietteria di evidenti origini orientali
-Oh, nono, il biglietto è solo per me- disse Joe
-Mi scusi- disse lei desolata -pensavo che anche la sua ragazza venisse con lei- non era di certo la prima volta che Demi veniva etichettata in questo modo, ma dopo aver dormito abbracciati, all'udire di quelle parole, si sentiva scombussolata
-Beh, ecco, veramente io non sono la sua ragazza, noi... non stiamo insieme. Cioè, siamo insieme ma non stiamo insieme, non in quel senso... sa', io sono ancora single, sto ancora aspettando il ragazzo giusto... non che lui non sia giusto ma... insomma, è giusto ma non si sa è giusto per me. Lo sa, lui sta per diventare famoso...-
-Ambarabàcciccìcoccò, tre civette sul comò, ma sì, aggiungiamo anche questo a tutte le cose completamente private e irrilevanti che hai detto, ti va?- disse Joe, infastidito
-Va bene, ecco a lei UN solo biglietto- quando si allontanarono, Joe prese Demi per un braccio
-Ma che ti è preso? Sembravi posseduta dal fantasma delle feste alcolizzate- Demi scoppiò a ridere ma accorgendosi che per Joe non era altrettanto divertente, ritornò seria
-Non lo so... è stato un impulso che spero non si ripeterà-
-Sì ma ora quella lì crede che io non sia il ragazzo giusto per te-
-E lo sei?-
-Sì! Volevo dire, no! Addio Demi, è stato bello finché è durato- Demi lo trattenne per braccio destro
-Andiamo, mi dispiace- disse lei, con quel sorriso che riesce a far sciogliere ogni cuore
-Il fatto è che non riesco ad arrabbiarmi con te-
-Non riesci... o hai paura di farlo per le ripercussioni che pensi potrebbero avere su di me?-
-No, davvero non ci riesco. Ma se vuoi parlare di quello, beh, sappi che io sono sempre qui-
-Mi sono pentita solo di aver tirato in ballo l'argomento. Comunque... è l'ora dell'addio, giusto?-
-Non è un addio! E' un 'ci vediamo presto'- e si abbracciarono. Fu un abbraccio lungo e profondo. In quelle braccia forti, Demi si sentiva al sicuro, protetta e quando le avrebbe lasciate, sarebbe stata, come per tutta la sua vita, vulnerabile
-Aspetta... ho una cosa per te-
-Adoro le cose per me-
-Non ti eccitare troppo, sappi che non mi è costato nulla. Veramente, non sto scherzando... l'ho trovato nello scantinato, ma sono sicura che lo apprezzerai-
-Non ci credo! Il nostro cd in vinile di 'Moon River'. Mio Dio, da piccoli lo avevamo consumato a forza di ascoltarlo. Sei meravigliosa!- e si abbracciarono di nuovo, ma questo abbraccio, profumava di addio
-Sai com'è, se ti dovessi sentire solo-
-Mi sentirò nostalgico, più che altro-
-Ora vai, l'aereo sta per decollare- disse Demi, controvoglia
-Ci vediamo presto-
-Sì, ci vediamo presto-
 
Appena Demi entrò in macchina per guidare fino alla sua scuola, le scese una lacrima e in quella lacrima, c'era tutto ciò che non aveva detto a Joe. Non provava nessun sentimento particolare nei confronti di Joe, ne era certa. Non credeva che lui fosse la persona giusta per, beh... per niente. Non credeva  che lui fosse la persona giusta in grado di guarire le proprie ferite interiori; ma forse, in questa fase della propria vita, avrebbe solo bisogno di qualcuno con una ferita simile alla propria. Appena scese dalla macchina, ovviamente da sola, Ashley e il suo gruppetto la squadrarono, neanche fosse un foglio per educazione tecnica. Una delle troiette, si avvicinò a lei
-Accidenti Lovato, ci dispiace tanto che quel gran pezzo di figo di Joe Jonas se ne sia andato ad Hollywood, ma d'altronde è meglio così, lui si merita di diventare famoso e si merita soprattutto di non perdere tempo con perdenti come te- Demi non disse niente, non aveva la forza necessaria. Già solo la risata delle bullette davanti a lei, le faceva venire voglia di... danneggiarsi. Percorse a fatica il viale per entrare in quella scuola che tanto la terrorizzava e come colpo di grazia, Ashley in persona le sussurrò
-Sei e rimarrai soltanto una perdente, Demetria. Tu non sei niente. Ops... sbaglio o sei ingrassata?- e se ne andò. Demi lì per lì finse indifferenza ma appena non vide nessuno per i corridoi andò in bagno e si taglio con un coltellino che aveva nello zaino. L'odore del suo sangue la faceva sentire meno vuota, come se avesse qualcosa da colmare. Rimase a tagliarsi i polsi per circa 10 minuti e poi uscì, schifata da se stessa. Appena uscì dal bagno, si imbatté in Miranda Grey, ovvero la preside
-S-signora io stavo andando in classe-
-Oh, non fa niente Demetria, in realtà volevo giusto parlarti, saresti così gentile da seguirmi nel mio ufficio?-
-Ho un altra scelta?-
-Coraggio, non avere paura- ed entrò
-Allora... ho saputo che il tuo grande amico Joe Jonas è partito per diventare una star. Cosa ne pensi?-
-Beh, io penso che se lo meriti. Ha tanto talento e sono sicura che lui e i suoi fratelli faranno furore-
-Veramente, io mi riferivo a come ti senti a proposito della sua partenza. Ti dovrà mancare molto, non è così?- Demi non disse niente, il nodo che tratteneva in gola le permetteva a malapena di respirare, figuriamoci di parlare -Demetria, va tutto bene? Vuoi confidarti con me?-
-Preside Grey, apprezzo il suo interessamento, ma io sto bene e non mi sembra produttivo che io rimanga ancora qui-
-Va bene, puoi andare, ma se ti serve, io sono qui- Demi andò via prima che potesse sentire quest'ultima frase. Non le importava il supporto della preside. Lei era sola. Alla fine delle lezioni, andò a casa, si chiuse in camera sua, si tagliò e pianse per due ore filate. Era ormai sera quando decise di alzarsi da quel letto, con il cuscino bagnato dalle sue lacrime. Dietro casa sua c'era un piccolo lago dove lei si sedeva sempre, quando tutto intorno a lei faceva schifo
-Quanto fa schifo oggi da uno a dieci?- Demi sobbalzò
-JOE! Non puoi essere tu... tu ora dovresti essere in California!-
-Hanno spostato il volo per il maltempo. Parto tra circa un ora- disse lui, sorridente
-Dieci. Da uno a dieci fa schifo dieci-
-E' per colpa di Ashley, vero?-
-Joe... io ti ho mentito- e così, lui si sedette
-In che senso?- avrebbe dovuto dirlo. Avrebbe dovuto dirgli che si tagliava, che stava male, che era emotivamente in fin di vita. Doveva farlo, ma poi... l'avrebbe più guardata nello stesso modo? Demi non sapeva che fare.
  
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