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Autore: Iam_a_mess    21/06/2012    0 recensioni
Il sogno di Kurt di andare a New York si era infranto. Superati i vari ostacoli, riuscirà ad avverare il suo sogno: trasferirsi a New York. Là lo aspetta una nuova vita. Ma tutto questo basterà a renderlo felice.
Questa è la mia prima fanfiction, siate buoni...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si era già immaginato la sua vita a New York con la sua migliore amica e il suo fratellastro. Un appartamento all’ultimo piano, luminoso e ben arredato a pochi passi dalla NYADA.  Nella sua piccola stanza, più piccola della cabina armadio condivisa con Rachel , sopra il letto ci sarebbe stata una grossa scritta “CÔURAGÉ” e nell’angolo vicino alla finestra una scrivania con un po’ di libri e un computer portatile con webcam incorporata ,così ogni volta che avrebbe voluto vedere il suo Blaine l’avrebbe accesa e si sarebbe connesso, tanto lui era sempre lì ad aspettarlo. Ma qualcosa nel suo futuro programmato  era andato storto…lui non era stato preso alla NYADA.
Ora si sentiva una nullità mentre era lì a salutare la sua migliore amica che stava realizzando il suo sogno. Era contento per lei ma in quel treno diretto alla ‘grande mela’ avrebbe voluto esserci anche lui.
Dopo che ebbe salutato le New Direction si avviò verso la macchina insieme a Blaine. Durante il tragitto verso casa Anderson  pensava silenziosamente, guardando fuori dal finestrino, alla sua vita... cosa avrebbe fatto ora? Il silenzio regnava sovrano in macchina ma fu presto interrotto dalla voce un po’ preoccupata di Blaine:
-“ Kurt… tutto bene?” disse mentre gli poggiava una mano sul ginocchio. A sua volta Kurt rispondeva con un sorriso falso:
-“ Sisi, non preoccuparti”
-“ Non pensarci dai…che ne dici di andare a prendere un caffè?”
Kurt, questa volta più convinto, accettò l’offerta, era da un po’ che non si godevano un bel caffè insieme.
Arrivati al parcheggio della caffetteria,  Blaine parcheggiò la macchina e appena scesi si incamminarono verso l’entrata del bar. Alla cassa ordinarono i loro soliti caffè: un cappuccino medio per Blaine e un latte macchiato-scremato per Kurt. Blaine pagò come un perfetto gentiluomo e si sedettero ad un tavolo vicino alla finestra.
Kurt incominciò a guardare fuori. C’era un uccellino giallo che svolazzava in quel cielo blu. Gli ricordava molto Pavarotti e gli tornò in mente come un tempo quell’usignolo gli dava tanta forza, cosa di cui ora aveva tanto bisogno. Dopo aver osservato il cielo per qualche minuto decise di parlare, si voltò verso Blaine e disse:
-“ Voglio trovare un lavoro”
Blaine  annuì e dopo aver bevuto un goccio di caffè rispose:
-“Mmmh… Potresti fare il commesso da Gap, così tutti i San Valentino verrei a cantarti una canzone d’amore!!”. Kurt rise e la sua risata contagiò anche Blaine.
-“ No, non credo che il proprietario ne sarebbe molto contento...” disse mentre ancora stava sghignazzando.
-“ Dai… Parlando seriamente voglio veramente trovare un lavoro.”
-“ Cosa vorresti fare?”
-“ Non lo so, di certo non andare nell’officina di mio padre, nemmeno per pulire, mi si rovinerebbero le mani!” esclamò Kurt ironicamente, in realtà odiava solamente lavorare con le automobili.
-“ Cosa ti piace fare?”
-“ Cantare…” disse Kurt sospirando, non riusciva  a pensare ad altro, come aveva fatto a fallire?
Blaine, sventolandogli le mani davanti alla faccia, lo riportò all’attenzione
 -“Kurt, Kuuurt… Ci sei?”
-“ Si , scusami, stavamo dicendo?”
-“ Parlavamo del lavoro che volevi fare”
-“ Si, giusto. So anche qualcosa di moda, ma… dove potrei lavorare?”
-“  Ho sentito che il negozio che vende intimo cerca un commesso… che ne dici?”
-“ Si, così per il tuo compleanno potrò regalarti un bel paio di slip… Sexy... AHAHAH”
Anche Blaine rise e poi, prendendogli  la mano che era appoggiata sul tavolino, gli disse, guardandolo negli occhi:
-“ Ti amo Kurt e qualsiasi  cosa tu vorrai fare per me andrà bene”
-“ Ti amo anch’io Blaine”. Poi restarono in silenzio continuando a bere i propri caffè.
Appena ebbero finito uscirono dalla loro solita caffetteria, The Lima Bean, e si avviarono verso la macchina. Prima di entrare nell’auto Kurt domandò:
-“ Ti dispiace se non vengo a casa tua? Vorrei andare a casa per vedere come sta Finn, hai visto anche tu come è scoppiato a piangere dopo avere rincorso il treno…”
-“ Ok, non ti preoccupare. Ti accompagno a casa”
-“ Grazie”
Salirono in macchina e imboccarono la via per casa Hudson-Hummel, Durante il viaggio rimasero in silenzio. Arrivato davanti casa del suo ragazzo, Blaine gli diede un bacio leggero selle sue labbra rosa e poi lo saluto con un rapido ‘ciao’.
Entrato in casa, Kurt salutò tutti, diede un abbraccio a suo fratello. Aveva gli occhi rossi e una montagna di fazzoletti accanto per quanto aveva pianto. A quel punto Kurt, per tirargli su il morale, anche se il suo era ancora più basso, disse sorridendo:
-“Si vede che abbiamo abitato insieme per un anno, sei diventato più sentimentale di me!”
Finn ringraziò Kurt con un sorriso ma ritornò immediatamente triste. Allora il controtenore si allontano e salì le scale, dritto in camera sua. Si chiuse la porta alle spalle e si butto sopra il letto.  Incominciò a guardare il soffitto e a pensava, pensava al fatto di iniziare un nuovo lavoro, ma principalmente pensava che il suo vero lavoro era cantare… lui amava cantare, era quello che voleva fare nella vita. Pensava alla sua vita, cosa ci faceva a Lima? Lui, ora, doveva essere a New York insieme a Rachel a stupirsi di quanto è bella quella città. Andare a vedere’ Wicked’ e poi trasferirsi a settembre nel suo appartamento con lei.  No, non c’era riuscito.  Senza rendersene conte le lacrime cominciarono a rigargli il viso, non aveva ancora pianto per il suo fallimento, forse perché… non lo sapeva nemmeno lui il perché. Sentì la suoneria del suo telefono e dopo essersi asciugato le lacrime con la mano lo prese e vide che era Blaine, ma non voleva rispondere. Amava il suo ragazzo ma ora aveva bisogno di un po’ di spazio per pensare. Senza rendersene conto si addormentò. Durante la notte sognò di esibirsi sul palco di Broadway con Rachel mentre interpretavano l’opera da lui scritta,che si sarebbe chiamata ‘Struck by Lightning’.
Lui era il personaggio principale, Carson Philips, che all’inizio dell’ opera veniva colpito da un fulmine, reso sul palco da effetti speciali a lui sconosciuti. Rachel interpretava una popolare cheerleader, Claire Matthews, che era da lui ricattata.La storia si svolgeva attraverso dei flashback che mostrano come Carson ricattasse i suoi compagni della scuola superiore di Clover, nel Sud della California, per contribuire alla rivista scolastica da lui diretta. Uno dei ricattati era appunto la cheerleader Claire. Inoltre Sheryl, madre di Carson, si preoccupa di ristabilire un buon rapporto con il figlio, mentre lui si prepara per il college durante il suo ultimo anno di liceo. Era un’idea geniale e, quando si svegliò il mattino dopo a causa della suoneria del suo telefono, si meravigliò del suo subconscio. Qualcuno lo stava chiamando. Stropicciandosi gli occhi e stiracchiandosi un po’ prese il telefono e , visto che ormai il cellulare aveva smesso di suonare, guardò le chiamate perse. Rachel lo aveva chiamato. Non erano passati nemmeno due secondi che lei lo richiamò. Lui pigiò il tasto verde per rispondere immediatamente:
-“ Kurt, Kurt… ci sei?”
-“ Rachel che succede?” disse lui con voce assonnata
-“ Qui è SPETTACOLARE, vorrei che tu fossi qui… Mi dispiace, io ti avevo promesso che saremo andati a New York insieme… mi sento in colpa”
-“ Rachel smettila di sentirti in colpa per tutto… comunque hai già sentito Finn?”
-“ No… voglio un po’ di spazio ora. Tu invece con Blaine come va? Cosa farete oggi?”
-“ Veramente mi sono preso un po’ di spazio anche io. Non so cosa fare Rachel, voglio venire a New York ma ho paura di ferire i suoi sentimenti se me ne vado. Ti ho raccontato cosa mi ha detto nello studio della Pillsbury… non posso fargli questo” le lacrime riaffiorarono nei suoi occhi
-“ Kurt se lui ti ama ti lascerà andare… come Finn” anche Rachel stava piangendo pensando a quello che era successo il giorno prima.
-“ No, Rachel, non piangere. Ti faccio una nuova promessa, ok?” disse con voce tremolante il controtenore“ti prometto che in autunno, quando ti trasferirai, verrò con te. Farò qualcosa aspettando di rifare il provino per la NYADA. Hai ragione, se Blaine mi ama capirà. Ok?”
-“ Ok… mi manchi Kurt… ci vediamo presto. Ciao.”
-“ Anche tu mi manchi, ciao”
Dopo aver riattaccato, si asciugò le lacrime e si soffiò il naso. Ora il problema era dirlo a tutti gli altri, soprattutto a Blaine.
  
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