Anime & Manga > D.Gray Man
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Autore: orofarne    06/01/2007    6 recensioni
Introduzione rimossa perchè non presenta nessun riferimento alla trama della fanfiction.
Inserirne al più presto una valida.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rabi/Lavi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ahahahahahahahahahaha

Ahahahahahahahahahaha!

Lo dico io che ascoltare le OST fa male. E ora vi beccate questa cosa qua!

Speriamo abbia senso visto che l'ho scritta in un'ora!>.<

PAIRING: LaviXYu Kanda

NOTE: Avendo letto solo fino al volume 4 praticamente tutto è inventato!^^ E' collocata prima della missione di Allen e Linalee, ma quando di preciso decidetelo voi!^^

L'ispirazione mi è venuta da 5 misere vignette del volume 4, quando Lavi dice ad Allen che Kanda si chiama Yu!^^

DEDICHE: Dedicata alla Totta ( che non la leggerà mai ) che qui su manga è iscritta come uo-chan!

Ti voglio un mondo di bene!^.^

DISCLAIMERS: I personaggi di D.gray-man appartengono tutti a Katsura Hoshino ( anche se Lavi è mio!ù.ù ), la storia non è scritta a fini di lucro.

Kiss Kiss

Bia-chan

SONO LAVI, PIACERE

Capitolo unico.

Kanda allentò frettolosamente i primi bottoni del soprabito dell’ordine.

Si sentiva soffocare e non ne capiva ssolutamente il perchè.

L’ultima missione era stata piuttosto semplice anche se gli Akuma sembravano non finire mai e non aveva riportato gravi ferite.

Tutto come al solito.

Allora perchè?, si chiese quasi ringhiando mentre si distendeva sul letto.

Quel senso opprimente al petto, un dolore che addirittura lo schiacciava.

Ghignò, conoscendo bene la risposta.

Era il peso della solitudine.

Una solitudine che si era autoimposto, finchè non avesse ritrovato quella persona.

E fino ad ora era tutto andato benissimo, senza intoppi.

Si girò su un fianco nascondendo la faccia nel cuscino bianco e morbido del suo letto, nella sua stanza del quartier generale.

Fuori per il corridoio non si sentiva neppure un rumore.

Quasi tutti gli esorcisti erano in missione mentre le altre persone erano state messe sotto torchio da Komui perchè finissero il suo lavoro, mentre il supervisore beveva tranquillamente il suo caffè.

Si mise nuovamente seduto sul letto, inquieto.

Nella semi oscurità della stanza intravedeva la lama opaca di Mugen.

Se normalmente fissarla lo tranquillizzava, questa volta non ottenne il risultato sperato.

Si sentiva come un leone in gabbia e la cosa lo infastidiva enormemente.

Decise di uscire da quella stanzetta soffocante e si infilò un maglione a collo alto, scuro come i pantaloni che indossava.

L’aria all’esterno era più fresca e si sentì subito un po’ meglio.

Vagò qualche minuto per i corridoi e poi decise di andare nella sala comune, solitamente vuota a quell’ora dato che tutti stavano mangiando.

La stanza era bassamente illuminata dai vecchi lampadari che pendevano dall’alto soffitto e sembrava deserta.

Sembrava.

Perchè su uno dei divani sistemati vicino alle grandi finestre stava disteso, e apparentemente addormentato, uno strano ragazzo con i capelli rossi.

Aveva una benda nera sull’occhio destro e una pettinatura al quanto assurda.

Ma per lo meno stava in silenzio e questo a Kanda bastava.

Si sistemò un po’ distante da lui e lontano dalle finestre come a sfuggire la poca luce del tramonto che filtrava nella stanza e che rendeva i capelli del misterioso addormentato ancora più rossi, quasi vivi, come il fuoco.

Tornò con lo sguardo su di lui e si soffermò un momento sul suo viso.

Eppure gli era vagamente familiare.

Anche quella lunga sciarpa rossa avvolta intorno al collo che staccava così tanto dal resto della sua divisa, come i capelli.

Ma certo!

Ora ricordava.

Quello era il ragazzetto allievo del vecchio Bookman.

Quel nonnetto insopportabile!

Lo aveva incrociato poche volte alla sede, dato che era sempre in missione, e non aveva mai avuto occaione di conoscerlo personalmente.

Non che ci tenesse, sia chiaro.

< Ho qualcosa di strano in faccia? >

Solamente il suo grandissimo autocontrollo impedì a Kanda di saltare in piedi con un grido.

Non si era assolutamente accorto che l’altro ragazzo aveva aperto gli occhi, o meglio, l’unico occhio visibile, e che ricambiava il suo sguardo incuriosito.

L’assoluta tranquillità, quasi il divertimento, percepibile nella sua voce, poi, lo irritarono ancora di più dell’essersi spaventato così tanto per una sciocchezza.

Proferì solo uno sdegnoso tsk e si girò dall’altra parte, mentre il rossino sorrideva divertito.

< Allora è vero che sei scontroso come dicono, Yu. >

Questa volta l’infallibile autocontrollo fece cilecca.

Kanda si girò di scatto verso il suo interlocutore con gl’occhi spalancati.

Lo aveva chiamato per nome?

A lui?

Credeva che nessuno conoscesse il suo nome o sapesse che ne avesse uno, dato che veniva chiamato da tutti quanti per cognome.

L’irritante ragazzino continuava a fissarlo sorridendo, ma sta volta non gli diede fastidio.

< Scusa non mi sono presentato. > continuò l’altro sempre con il sorriso stampato in faccia.

< Sono Lavi, piacere. >

Avrebbe voluto rispondergli come d’abitudine tsk o al massimo nh, ma qualche cosa gli disse di mettere da parte la scontrosità, per una volta.

< Yu Kanda.> mugugnò come risposta.

< Oh lo so! > fu la risposta immediata di Lavi, che nel frattempo si era alzato in piedi e gli era andato di fronte.

Era alto al massimo un paio di centimetri in più di lui e aveva un buffo martellino attaccato alla gamba destra.

< E’ da un po’ che ti osservo. Volevo conoscerti. > gli disse come giustificazione.

Dopo un attimo di silenzio Lavi si piegò sulle ginocchia e si mise a fissarlo dal basso all’alto.

Inclinò un poco la testa verso destra, studiandolo come si farebbe con un animale strano.

Kanda cominciò a rimpiangere di aver lasciato Mugen nella sua stanza e di essere entrato nella sala comune.

< Lo sai che hai un bel viso? > buttò lì il rosso.

In risposta ricevette uno degli sguardi più glaciali del reportorio del ragazzo con i capelli lunghi.

L’altro ridacchiò divertito e Kanda si irritò ancora di più.

Ma sapeva solo ridere quello?

< Senti si può sapere che vuoi? Lasciami in pace! > gli ringhiò contro.

< Mhmmm...scusa sai, ma è che mi piaci un sacco. >

< Co-come? >

Lavi si rialzò in piedi, sempre sorridendo, anche se ora ancora più dolcemente di prima, e lo fissò intensamente negli occhi.

< Mi piaci. > scandì lentamente.

Kanda probabilmente arrossì come mai in vita sua gli era successo,ma non lo diede a vedere perchè si alzò velocemente tenendo la testa bassa, con la lunga frangia corvina a coprirgli buona parte del viso.

< Smettila di prendermi in giro. > sibilò irato.

< Ma io sono serissimo. > fu la risposta tranquilla.

< Ti sembra che stia scherzando? >

L’esorcista proprietario di Mugen alzò il viso, mostrandolo arrossato e permettendo di vedere anche gli occhi lucidi e confusi.

L’unica cosa su cui non ammetteva comportamenti scorretti era l’amore.

Era un sentimento troppo importante, anche per lui.

Lavi gli passò una mano sulla guancia in una languida carezza, intenerito dalla sua espressione.

< Che c’è Yu? > gli domandò sussurrando.

Ma come poteva quello, uno appena conosciuto, parlargli in quel modo e turbarlo tanto?

Una sola lacrima gli scivolò lentamete lungo la guancia pallida.

Così solo.

Si sentiva così solo.

Il rossino gliela asciugò con il pollice senza mai smettere di sorridere.

Con l‘altra mano gli scostò la frangia dagli occhi neri per vederli meglio e poi avvicinò lentamente il suo viso a quello di Kanda.

Fu uno sfiorarsi lieve di labbra, senza malizia, solo estremamente dolce e delicato.

Il Giapponese socchiuse gli occhi preda di un’emozione a lui sconosciuta, ma che gli aveva lasciato una strana sensazione allo stomaco.

Di nuovo le loro labbra si incontrarono, ora più profondamente, e Kanda fece passare le braccia intorno al collo di Lavi.

In fondo, quella persona avrebbe potuto aspettare.

Questo il suo pensiero, mentre affondava il viso nella sua spalla.

FINE

Scusate gli errori di battitura, se ne trovate fatemeli notare per favore!

Kiss Kiss

Bia-chan

  
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