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Autore: Juniper Fox    22/06/2012    3 recensioni
Da quando Peeta ha fatto quella dichiarazione d’amore all’intera Panem, tutti si crucciano per i due innamorati sventurati. Guardare lo schermo comincia a diventare difficile, poiché ora che sono rimasti in pochi i due sembrano l’unico argomento che le telecamere amano riprendere. Cerco di non dare peso ai sentimenti contrastanti che provo, ma temo di provare fin troppo affetto per quella ragazza leggermente scorbutica che non riesce a capire quali sono i propri sentimenti. Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cinna, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Juniper Fox
Titolo: Canto del cigno
Avvertimenti: Oneshot.
Pairing: Cinna/StecchinoApatico. Pardon, Cinna/Katniss.
Prompt: Onesided dalla parte di Cinna, 1500 parole minimo, piume nere e bianche.
Rating: Verde.
Parole: 1545 (secondo Word)
Introduzione: Da quando Peeta ha fatto quella dichiarazione d’amore all’intera Panem, tutti si crucciano per i due innamorati sventurati. Guardare lo schermo comincia a diventare difficile, poiché ora che sono rimasti in pochi i due sembrano l’unico argomento che le telecamere amano riprendere. Cerco di non dare peso ai sentimenti contrastanti che provo, ma temo di provare fin troppo affetto per quella ragazza leggermente scorbutica che non riesce a capire quali sono i propri sentimenti.

- In risposta alla sfida di Emme, che voleva una Cinna/Katniss onesided da parte di Cinna, di almeno 1500 parole, prompt: piume bianche e nere.

 

Canto del cigno

 

La prima volta che mi parlano di Katniss Everdeen non so cosa aspettarmi. Il video della Mietitura è un ricordo vivo e importante nei miei pensieri, ma in realtà dice poco. Katniss Everdeen è una ragazza che si è offerta volontaria per prendere il posto della sorella minore. Niente di più e niente di meno. Il mio staff mi fa notare che, forse, in pochi si sarebbero offerti per andare incontro a morte sicura. Vista da questo punto di vista, la ragazza ha fegato.
Quella sera mi ritiro presto nei miei alloggi e mi sdraio sul letto a disegnare. Il distretto dodici non è mai stato granché, alle presentazioni, ma da quel poco che ho visto sarà possibile lavorare su Katniss. Non è brutta, ma di certo deve essere tirata a lucido. Devo progettare qualcosa che lasci senza parole e, se possibile, senza fiato. Forse si potrebbe provare a creare un vestito che sottolinei l’ardore che Katniss aveva quando si è offerta. Ardore.. fiamme. Magari con delle piume arancioni e rosse tra i capelli. No, le piume non sono adatte alla presentazione, distolgono solo lo sguardo.
Il giorno seguente richiedo la foto di Katniss, cosicché io possa lavorare con qualcosa di concreto. Con la foto arriva anche la notizia che Katniss arriverà da me verso sera. Perfetto. Ho tutto il tempo di osservare la foto captando ogni minimo particolare, dal disegno che prenderanno le sopracciglia una volta sfoltite al fatto che le sue dita dei piedi sono particolarmente affusolate. Le mie mani si muovono velocemente sul foglio bianco, che pian piano si colora grazie a schizzi e disegni vari. Ho sempre amato questo mestiere, ma è la prima volta che mi sento così eccitato. Probabilmente il motivo principale di questa eccitazione è la mia partecipazione agli Hunger Games. Certo, il dodici è l’ultimo distretto tenuto in considerazione, ma nella sfilata saranno i miei abiti a suscitare stupore nel pubblico. Quella ragazza, Katniss Everdeen, sarà perfetta. Torno ad osservare la foto e non posso fare a meno di sorridere. Quando mi rendo conto di perder tempo, però, scaccio via i pensieri e provo a concentrarmi nuovamente sui bozzetti.
“Cinna, è arrivata.”
Una sola e semplice comunicazione mi fa cadere la matita di mano. Emozione, forse. Katniss è qui. Annuisco e mi do un’occhiata allo specchio prima di raggiungerla. So che lo staff l’ha già preparata. Quando entro, lei è distesa sul lettino ed è nuda. Ha gli occhi chiusi, forse perché si sente in imbarazzo.
“Ciao, Katniss,” paleso la mia presenza e aspetto che lei apra gli occhi. Non ci mette molto. Si gira verso di me, guardandomi dritto negli occhi. “Vestiti pure,” le dico allungandole un telo morbido per coprirsi, “vorrei solo fare due chiacchiere con te.”
Katniss annuisce e prende il telo, coprendosi. Torna a mettersi seduta. “Tu chi sei?” I suoi occhi mi stanno scrutando molto attentamente, e io non posso fare a meno di pensare che avevo ragione: le sue sopracciglia sono perfette, adesso.
“Io sono Cinna, il tuo stilista.” le dico con un sorriso. “Sono quello che ti farà splendere durante la sfilata dei carri.”
I miei modi semplici e amichevoli sembrano metterla un po’ più a suo agio, così cominciamo a conversare del più e del meno. Alla fine della chiacchierata prendo nota di quello che ho scoperto. Questa ragazza fa la dura, ma in realtà sembra aver paura di esternare i propri sentimenti. Si è dovuta far forza da sola facendosi carico della famiglia. Oltre ad essere bella, Katniss ha una forza interiore davvero grande. Forse, dopo tanto tempo, il distretto dodici potrebbe avere un nuovo vincitore.

 

*

 

Katniss è entrata nell’arena. Osservo, grazie alle telecamere di Capitol City, ogni suo movimento. Sono contento che riesca a rimanere viva, ma sento che qualcosa non quadra. Tutte le volte che le si parla di Peeta, Katniss fa un’espressione strana, come se soffrisse per lui. Da quando Peeta ha fatto quella dichiarazione d’amore all’intera Panem, tutti si crucciano per i due innamorati sventurati. Guardare lo schermo comincia a diventare difficile, poiché ora che sono rimasti in pochi i due sembrano l’unico argomento che le telecamere amano riprendere. Cerco di non dare peso ai sentimenti contrastanti che provo, ma temo di provare fin troppo affetto per quella ragazza leggermente scorbutica che non riesce a capire quali sono i propri sentimenti.
Per non avere certi pensieri, decido di seguire l’azione dal mio studio. Forse, lì, riuscirò ad avere una visione più chiara della situazione. Cerco nei cassetti qualcosa che possa aiutarmi a passare il tempo, ma sembra non esserci niente di adatto. Ad un certo punto vedo qualcosa di indistinto in un angolo: è a macchie bianche e nere. Mi avvicino meditabondo, cercando di capire cosa sia. Tirando fuori il sacchetto impolverato noto che sono delle piume. Piume bianche e nere. Una pazza idea comincia a formarsi nella mia mente, un’idea che potrebbe essere un buco nell’acqua, ma che vale la pena portare avanti perché ci si deve preparare ad ogni eventualità.
Afferro quasi con rabbia dei fogli da disegno per poi cercare una matita che, come al solito, non ne vuole sapere di farsi trovare. Ripiegando su di un pennarello a punta fine, stendo i fogli e preparo vari disegni. Ce ne devono essere per tutte le occasioni: feste, cerimonie, vestiti da sposa, tute e abiti che si possano usare per andare a caccia o più semplicemente per lavorare. Per alcuni disegni mi stanco e li lascio da parte, mentre di altri vi sono rifiniture e tessuti allegati per i sarti. Quello su cui mi devo concentrare, però, è uno solo. Dovrà essere il mio capolavoro, perché sarà l’ultimo abito che Katniss indosserà in vita sua.
Il disegno viene bene, lo riempio di particolari e cerco di non tralasciare niente. Per questo decido di dare vari spunti per il trucco che dovrà avere. Gli occhi dovranno essere contornati di nero, completamente, ad eccezione di un tocco di bianco che servirà a dare luminosità al viso. Anche le labbra dovranno essere colorate di nero. Panem impazzirà. Dopo varie ore passate a scegliere i tessuti più adatti posso passare a creare il vestito. Nel farlo, immagino che Katniss sia qui con me e mi scopro a sorridere. La parte superiore, ovvero il corpetto, sarà composto da piume nere. Una volta mi pare di aver letto che gli uomini del passato ascoltavano della musica classica, e uno dei compositori aveva composto un pezzo chiamato Lago dei cigni. Katniss sarà il mio cigno, e il vestito che indosserà il giorno del suo funerale ricorderà la morte di un cigno. Sarà una danza lenta e logorante, un tripudio di piume bianche e nere che esalteranno la sua bellezza. La gonna, invece, sarà bianca e asimmetrica. Mentre realizzo il vestito, tuttavia, non posso fare a meno di ascoltare gli aggiornamenti degli Hunger Games. Mostrano molte scene con Katniss e non posso fare a meno di fermarmi ad osservarla. Avanza, corre, si ferma, ma lo sguardo rimane fiero e determinato. Hanno appena comunicato un cambio nel regolamento e Katniss urla a gran voce. Di nuovo, penso che sarebbe stato meglio non vedere né sentire niente. Ignorando l’orario – sarà almeno mezzanotte – continuo a cucire l’abito. Tengo da parte qualche piuma per me, in modo da poter avere qualcosa di coordinato a lei. non mi do pace finché non finisco, il mattino seguente all’alba. Stanco, mi trascino verso la mia camera cadendo subito in un sonno profondo.

 

*

 

Katniss è sopravvissuta agli Hunger Games, non ha avuto bisogno del mio vestito. Sono contento. L’ho tenuto comunque da parte, perché le acque si stanno agitando. Da quando è uscita dall’arena, lei e Peeta sono ancora più attaccati di prima. Il pubblico è in delirio per la loro vittoria e non è pronto per lasciarli tornare a casa. Nemmeno io sono pronto. In questi giorni ho visto Katniss raramente, è sempre sotto la stretta sorveglianza di Haymitch ed Effie. La incontro per la prima volta la sera dell’intervista, quando mi portano da lei per vestirla. Non appena mi vede, il suo viso si apre in un sorriso.
“Cinna.”
“Katniss. Te l’ho detto che avrei scommesso su di te.”
Rimaniamo in silenzio e le prendo la mano, quasi volessi mostrarle il sostegno che nell’arena non ho potuto darle. Avrei così tante cose da dirle, ma il tempo è esiguo. L’aiuto a vestirsi e chiamo il resto dello staff affinché ci aiutino a prepararla per la grande intervista. Quando esce sul palco per parlare con Caesar, Peeta le stringe la mano. La stessa mano che fino a pochi attimi prima era al sicuro nel mio palmo. L’indomani mattina partiranno molto presto, quindi non ci sarà tempo per i saluti. Mi apposto dietro le quinte e, finita l’intervista, fermo Katniss giusto per pochi attimi. Riesco ad abbracciarla e tutto sembra dissiparsi. Per quell’istante, Panem non esiste, così come non vi sono distretti e i giochi sono solo un’invenzione. La lascio andare troppo presto, purtroppo. Ci rivedremo sicuramente, tra qualche mese. Nel frattempo, continuerò a disegnarle i vestiti e le scriverò una lettera di spiegazioni.
Dietro mio ordine, l’abito di piume viene spostato in un luogo sicuro. Quando sarà il momento, Katniss lo indosserà e i nostri due nomi potranno comparire, finalmente, l’uno accanto all’altro. Per l’eternità.





Autore: Juniper Fox

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

   
 
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