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Autore: Shuchan    07/01/2007    8 recensioni
House è di fronte ad una strada buia, senza uscita. Chi verrà in suo aiuto tendendogli la mano?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano stati dei mesi terribili per lui.
Era stato costretto a disintossicarsi dagli antidolorifici così da ridurre il loro uso.
La Cuddy lo aveva sospeso fino a nuovo ordine. Mai stato fatto sbaglio più grande.

House, testualmente viveva per le poche cose che avevano valore.
Senza poter svelare misteriosi e intriganti enigmi, non faceva altro che pensare al dolore.
L’astinenza l’aveva fatto diventare l’opposto di quello che era: un uomo che a causa della sofferenza, non riusciva più a fare nulla tanto meno ad usare l’intelletto che tanto lo contraddistingueva.

Più o meno da allora erano trascorsi due mesi.
House attraversò dei momenti in cui avrebbe preferito mollare piuttosto che continuare a lottare… quello in cui si trovava ora, era uno di quei momenti.

Il sole alto nel cielo, l’assenza delle nuvole permettevano la vista di un cielo limpido e terso, i rumori in lontananza della gente.
House sentiva la leggera brezza che aleggiava nell’aria a quell’ora di mattina, la vista era appannata a causa della vistosità della stella del giorno, i suoi raggi gli rendevano impossibile alzare appena lo sguardo verso l’alto.

Lui amava i posti in alto, agli altri lo avrebbe motivato dicendo che erano luoghi adatti ad un dittatore come lui, in verità invece, amava la calma e la quiete oltre alla veduta dell’insieme che solo lì poteva avere.
House era seduto sul muretto di un tetto, non uno sconosciuto ma quello del PPTH, lì aveva riflettuto a lungo in merito ai problemi più rilevanti che lo affliggevano.
Ora invece, la sua mente era totalmente vuota. Non c’era spazio per pensieri, ragionamenti o raziocini.

In quel momento, House voleva solo smettere di soffrire…

-

La segnalazione di un passante, l’arrivo delle volanti della polizia.
Cuddy venne messa al corrente della presenza di un uomo sdraiato sul bordo del tetto dell’ospedale.
Fece in tutti i modi per far allontanare quel terrificante presentimento che l’aveva tormentata dal momento in cui era venuta a conoscenza di tutto.

La sua intuizione era esatta.
Lui era proprio lì, per quanto lei tentasse inutilmente di rinnegarlo, lui era lì.
Seguendo gli agenti, lei e Wilson irruppero nel terrazzo che dominava il tetto dell’edificio.
House era posato lungo il muretto situato nel perimetro della zona.

Aveva le mani raccolte dietro la nuca, a fargli da cuscino.
Le gambe erano poggiate l’una sull’altra.
Le sue palpebre erano abbassate.

Intorno a lui si era creato un clima molto intenso.
Dovevano fare in modo di farlo ridestare senza che il soprassalto gli facesse perdere il gia precario equilibrio che aveva.
Su consiglio degli ufficiali, Cuddy si avvicinò lentamente iniziando a chiamarlo.
House improvvisamente alzò palpebre continuando a guardare in alto.

HOUSE: non farei un altro passo se fossi in te

Cuddy si fermò repentinamente.

CUDDY: che… che ti è saltato in testa?!

L’uomo tirò su la schiena e accavallò le gambe una verso il vuoto e una all’interno.

HOUSE: porta via i tuoi sbirri

WILSON: Greg… che intenzioni hai…?

HOUSE: pensavo di farmi un bel viaggetto, non sono ammessi spettatori ne tanto meno compagni

CUDDY: sono pronta a trattare, vieni via da lì e avrai ciò che vuoi

HOUSE: non puoi darmi ciò di cui ho bisogno

CUDDY: ritirerò la sospensione e ti continuerò a prescrivere il Vicondin

HOUSE: questo ormai ha poca importanza, tutto passa in secondo piano da questa prospettiva

WILSON: dicci cosa vuoi e te la faremo avere

HOUSE: forse o sbagliato scenario, sto per caso tenendo in ostaggio qualcuno?

WILSON: tutto questo non è da te Greg

HOUSE: andatevene, non è una richiesta

CUDDY: House non-…

Un agente si avvicinò alla donna e la fece indietreggiare.

AGENTE sottovoce: non lo contraddica, dobbiamo assecondarlo

AGENTE: dottore, noi rimarremo fuori dalla porta. Per qualsiasi cosa ci chiami

HOUSE: ma andate al diavolo

Cuddy e Wilson furono portati dagli agenti sul pianerottolo che li divideva dal tetto.
La porta venne accostata in modo da lasciare uno spiraglio per tenere sotto controllo la situazione.

AGENTE: nella peggiore delle ipotesi dei nostri colleghi sono di sotto con un telo

WILSON: la strada è ampia, non si puo prevedere che direzione prenda, senza contare che il vento non accenna a calmarsi

AGENTE: è tutto ciò che possiamo fare. Dobbiamo concentrarci per convincerlo a farlo allontanare da li

CUDDY: ha rinunciato alle poche cose di cui ha bisogno… come crede possiamo fare a fargli cambiare idea?

AGENTE: non ci sono genitori o amici da contattare?

WILSON: se House vedesse i suoi, si butterebbe immediatamente

AGENTE: dobbiamo assolutamente contattare qualcuno che possa incidere su di lui

CUDDY: le assicuro che siamo gli unici che hanno una tale capacità

Wilson sembrava stesse riflettendo a fondo, un’idea gli balenò in testa, cercò più volte di scacciarla ma sembrava l’ultima possibilità che gli restava.

WILSON: è adatto chiunque riesca a provocargli qualche reazione?

AGENTE: la cosa che dobbiamo evitare è lasciarlo indifferente come attualmente, quindi si. Abbiamo bisogno di qualcuno che lo scuoti in qualche modo

CUDDY: a chi stai pensando?

L’oncologo sembrava continuare a riflettere, come per valutare appieno la sua intenzione.

WILSON: dov’è Cameron?
  
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