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Autore: Lele07    22/06/2012    0 recensioni
Un racconto che renderà più forte la fratellanza tra due gemelli, che non sono mai andati d’accordo, ma che, in fondo al loro cuore, scopriranno di poter riacquistare la loro voglia di volersi bene. Ammetto che questa storia ha preso spunto da alcuni film, ma spero soltanto che questo non rovini la vostra voglia di leggerlo. Buona lettura ;D
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una sera come tutte le altre e un uomo era appena tornato dal lavoro, pure un po’ tardi. È una persona di 37 anni, ha una moglie, Dorothy, e un figlio, Andy. Come lavoro fa lo scrittore, e da poco ha scritto un libro che ha chiamato “IL FRATELLO MAI NATO”. Era venerdì sera e quando appoggiò la borsa da lavoro davanti alla porta, andò in cucina a mangiare la parte avanzata della cena. Finito di mangiare andò in bagno e si preparò per andare a letto, lavandosi i denti e mettendosi il pigiama. Prima di andare a dormire, andò nella camera del suo bambino per vedere se stesse dormendo. Ma invece di vederlo nel pieno del sonno, lo vide con il libro che aveva appena pubblicato. Con una voce molto stanca e anche un po’ arrabbiata disse:
- Che ci fai ancora sveglio Andy?? -.
- Scusa papà, volevo leggere il tuo nuovo libro… - disse il figlio.
- A quest’ora?? Ma starai scherzando…sono le 9.45, devi dormire dai…buonanotte -.
- No papà aspetta!! Per favore…possiamo leggerlo?? Ti prego!! -.
- Non posso Andy!! Vorrei andare letto…dai su…vai a dormire!! -.
- Ti prego!! Ti prego papà!! – disse il figlio, ammiccando.
- Uff…e va bene dai…fammi spazio - disse cedendo il padre.
- Grazie!! Ti voglio bene papà – disse Andy abbracciandolo.
- Anch’io te ne voglio -.
Si sdraiarono tutti e due sul letto, il padre prese il libro e cominciò a leggere.

Questa è la storia di un sedicenne di nome Cody, un ragazzo abbastanza calmo che ama molto la letteratura, fa la ragioneria e abita in una famiglia con un padre di nome Henry Wong, un uomo diplomato in ragioneria che come lavoro fa l’imprenditore commerciale e ha 43 anni, una madre di nome Rika Taylor, una donna diplomata in alberghiero che momentaneamente è disoccupata, licenziata per la crisi che ha avuto il ristorante in cui lavorava, e un fratello di nome Evan, il suo gemello, un ragazzo molto amichevole a cui non piace dire bestemmie e parolacce. Anche lui studia alla ragioneria, ma con i voti va un po’ meglio. L’unica volta che andarono a scuola insieme fu alle elementari.
I due gemelli litigavano per molti motivi, persino per quelli più banali, per la televisione, per un quaderno, per una caramella, per un cibo, per gli amici, per la xbox, e per tanti altri. Insomma, erano dei gemelli che non andavano tanto d’accordo, erano come gatto e topo.
Il 15 marzo del 1991 a Cody cambiò totalmente la vita.
Egli si alzò alla sua ora quotidiana per andare a scuola, alle 6.15, e andò a fare colazione in cucina con suo fratello. Per lui era abitudinario che la madre gli preparasse la colazione, ovvero un caffelatte con dei biscotti. Dopo 10 minuti arrivò il fratello che, come faceva sempre, stava zitto con il viso arrabbiato, anche senza un motivo. Quando Cody stava per mettere un biscotto dentro il caffelatte, Evan, dato che era in vena di prenderlo in giro, gli fece muovere il braccio, facendogli cadere la tazza dove stava bevendo.
- Ops!! – disse Evan con un tono arrogante e scherzoso.
- Non è per niente divertente!! – disse Cody.
- Oh si che lo è!! Hahaha -.
- Ma le vuoi prendere!!!??? – disse minaccioso Cody.
- Dai provaci!! -.
Quando stavano per mettersi le mani addosso, arrivò la madre dalla sala.
- OOOhhh!!! Ma cosa sta succedendo qui?? Smettetela tutti e due!! -.
- Come al solito dai la colpa è di tutti e due, vero mamma!! - disse Cody.
- Mamma stavolta non è colpa mia, te lo giuro – disse Evan.
- Smettetela!! Preparatevi…dovete prendere il pullman!! -.
- Ok mamma - dissero Evan e Cody.
- E mi raccomando…non fate sceneggiate in giro e non parlate con gli estranei -.
- Cavoli Mamma!! Sempre le solite cose ci dici…che palle!!! - disse Cody.
Tutti e due uscirono. Arrivarono alla fermata e ad aspettare con loro il bus c’era il loro amico Alex, un ragazzo che aveva frequentato le elementari con loro. Come al solito, Evan andò da lui a parlargli in segreto, fu logico che stesse parlando del litigio accaduto quella mattina, ma, non sapendo il perché, non ne parlò davanti a Cody. Faceva così ogni volta che litigavano e lui non riusciva mai a capire perché facesse così. Arrivò il bus e salirono, ma quando salì, Evan gli schiacciò il tallone del piede e lo fece cadere, facendogli fare una brutta figura davanti alle persone e ad alcuni suoi compagni di scuola che prendevano il suo stesso pullman.
Già da quel momento le loro strade si divisero, ognuno andò dai suoi amici. Arrivati a scuola scesero dal pullman. Evan aumentò il passo con i suoi compagni e suo fratello pensò subito che facesse così perché non voleva vederlo. Cody rimase a parlare un po’ con se stesso:
- Perché mio fratello continua a comportarsi così?? Infondo non gli ho mai fatto niente di male!! Certe volte vorrei tanto che non fosse mai esistito. No no…non devo pensare a queste cose… -.
Una decina di minuti dopo suonò la campanella ed entrò in classe. Per tutto il tempo pensò a suo fratello.
Erano le 13.00 e finirono le lezioni. Intanto che aspettava il pullman, vide Evan che stava chiacchierando con i suoi compagni. Ad un tratto, però, vide che lo stava indicando, fu chiaro che stessero parlando di lui. Dopo un po’ di tempo arrivò Evan con la sua classe e si misero attorno a Cody.
- Dimmi un po’, ma è vero che tu vieni sempre preso in giro da tuo fratello?? - disse uno del gruppo.
- Perché ti interessa?? Chi te l’ha detto?? - disse Cody.
- Sei proprio un handicappato!! - disse il ragazzo indicandogli chi è stato a dirglielo.
- Oohh!! Ma come cazzo ti permetti!!! - disse Cody, andandogli incontro con tutta la forza.
Iniziò una lite che non finiva mai, pugni e calci sul muso, sullo stomaco, su tutte le parti del corpo. Dopo un po’ arrivarono parecchi ragazzi che, invece di fermarli, vollero godersi lo spettacolo, incitandoli a continuare. Ad un tratto arrivò il professore di lettere di Cody, che li fermò mettendosi di mezzo.
- Ehi ragazzi!!! Ma non vi vergognate?? Alla vostra età!! O la smettete o vi sospendo!! - disse con un tono minaccioso.
I due ragazzi si allontanarono e Evan, invece di andare a parlare con suo fratello, andò a parlare con il suo amico. A Cody gli scese qualche lacrima, era veramente arrabbiato ma allo stesso tempo triste. Nessuno che lo confortava, era solo.
Arrivò il bus e i due gemelli salirono. Cody prese un posto ed Evan decise di mettersi vicino a lui. Nonostante tutto, lo lasciò sedere. Iniziò un discorso tra fratelli.
- Ricordati Cody…chi passa dalla parte della violenza è quello che sbaglia - disse Evan.
- Stai zitto!! Stai zitto!!!!!! Come ti permetti di parlare, proprio tu, che ogni volta mi minacci con le botte!! - disse Cody, arrabbiato come non lo è mai stato.
- Lo so…hai ragione…ma - non gli fece neanche finire la frase che intervenne subito.
- MA cosa!!!! Non c’è nessun MA!!! Tu ce l’hai solo con me!!! E lo hai dimostrato prima che invece di venire da me sei andato dal tuo amico!!! Per me non sei più un fratello, scordati di me!!! -.
- Cody…non è come credi…fammi spiegare perché sono andato da lui invece che da te!! -.
- Non mi interessa Evan…non voglio sentire le tue menzogne…sei tu che l’hai portato da me…ti ho visto che mi indicavi!! -.
- Frena un po’…non è come sembra!! -
- Ah no!!?? Beh già mi immagino quello che vuoi dirmi…sicuramente stavi indicando un altro…non è così!!?? Basta non voglio sentire una sola parola in più da te!! -. Concluse Cody che si alzò.
- Aspetta!! Perché ti alzi?? Manca ancora una fermata… -.
- Voglio stare da solo…lasciami stare -.
Scese dal bus e si avviò verso casa facendo la strada più lunga, ma non si stava accorgendo che stava andando incontro alla sua più grande catastrofe.
Ad un tratto vide una via più lunga che portava lo stesso a casa e così decise di intraprenderla, tanto per tardare un po’ di più, quando, dopo un po’ di strada, vide un cartello con su scritto “Risolviamo tutti i tuoi problemi”. Cody fece un verso come per dire “che cavolata”. Ma ad un tratto, mentre stava per andarsene, sentì una voce.
- Perché vuoi scappare dai tuoi problemi?? - disse una persona vestita da medico.
- Non sto scappando da niente io!! - disse Cody girandosi verso la persona.
- Non è vero…tu stai scappando dai problemi che hai con tuo fratello, ed è per questo che hai preso la strada più lunga, non è vero?? -.
- Ma chi è lei?? -.
- Questo non ha tanta importanza, quello che importa è chi sei tu?? Perché non ti accomodi?? -.
- Io non mi accomodo da nessuna parte se lei non mi dice chi è!! -.
- Sei proprio una testa dura…vero Cody?? -.
In quel momento Cody rimase sbalordito.
- Come fa a sapere il mio nome!!?? -.
- Ooh io so molte cose su di te…allora vuoi accomodarti?? -.
Cody non sapeva che fare, e ad un tratto si ricordò di quello che gli disse sua madre: “non parlate con gli estranei!!”. In quel momento pensò “lo so che non dovrei farlo…ma sicuramente vuole qualcosa da me, quindi resto solo 10 minuti, poi me ne vado”.
- Va bene… - disse Cody con una faccia molto curiosa.
Questa specie di indovino lo fece accomodare e cominciò una discussione. Questa era una persona non molto alta, circa 1,60 metri, con una barba corta e con una faccia piena di nei. Assomigliava a una persona di circa 50 anni.
- Allora Cody…parlami di quello che ti è successo a scuola - disse l’indovino offrendogli un caffè.
- Beh…presumo che lei lo sappia già…infondo è un indovino, non è così?? -.
- No…non sono un indovino…mi chiamo Albert, non ho fratelli, per fortuna, e faccio un lavoro particolare… -.
- Particolare in che senso? - disse Cody finendo il caffè.
- Io cambio la vita!! -.
- Wow…fantastico…adesso basta con gli scherzi, mi dica che lavoro fa -.
- Dammi del TU Cody, mi da molto fastidio farmi dare del LEI…è troppo da signore. E comunque non sto mentendo…io cambio la vita -.
- E se ti dico che non ci credo?? -.
- Ti convincerò, e comunque, per rendere viva questa magia, bisogna firmare un contratto con delle condizioni per la persona che firma e per me -.
- Si certo, e scommetto che ce la solita fregatura -.
- E come fai a dirlo se non ti ho neanche spiegato di che cosa si tratta?? - disse Albert, che si alzò e andò a prendere il contratto, mostrandolo a Cody, appoggiandolo sul tavolo che c’era di mezzo, e continuò - basta che si firmi questo semplice documento - disse portandogli anche la penna, come se sapesse che prima o poi avrebbe firmato.
- Ma perché mi mette sul tavolo tutte queste cose...perchè dovrei firmare?? Io sono apposto così…cosa dovrei cambiare nella vita?? - disse Cody.
- Mah…non so, questo lo devi decidere tu… -.
- E quanto costerebbe sentiamo… -.
- Non costa assolutamente niente, l’unica cosa che mi devi dare è una condizione -.
- in che senso?? -.
- Nel senso che anche io farò parte di questa tua nuova vita…ma devo avere una condizione…se no non ricevo niente in cambio -.
- E per quanto tempo durerà questa specie di magia?? -.
- Durerà per un giorno…e quando sarà finito l’incantesimo tutto tornerà come prima…come se non fosse mai successo niente…pensaci bene…è un’occasione unica Cody!!-.
- Dice? Beh forse… - disse Cody, ma ad un tratto retrocedette - No no…non posso firmare…poi è tardi devo andare a casa…mi dispiace…grazie per il caffe, ma devo proprio andare -. Disse avviandosi verso l’uscita.
- Per tornare da tuo fratello?? - disse Albert, facendo bloccare a pensare Cody, e continuò - Potresti anche fare qualcosa per tuo fratello, dopo tutto quello che è successo oggi, presumo che tu abbia tanto bisogno di questo contratto -.
In quel momento gli venne in mente tutti i momenti negativi passati con il fratello, tutti i litigi, tutte le sofferenze che ha dovuto sopportare per tutta la vita. Allora Cody si girò lentamente con una faccia molto arrabbiata, ma allo stesso tempo felice.
- Se firmo…potrò godere un giorno come lo voglio io?? O c’è sotto un tranello?? -.
- Sapevo che eri una testa dura, ma non fino a questo punto…e comunque non c’è nessun tranello…puoi fidarti di me - disse Albert facendogli un piccolo sorriso.
- Come faccio a fidarmi di te che conosco solo il tuo nome e il tuo lavoro!!?? Non so niente di te!! -.
- Hai ragione…hai ragione…infondo sono solo una povera persona anziana che sta cercando di aiutarti…e mai possibile che i ragazzi di oggi pensino solo al detto “Fidarsi è bene non fidarsi è meglio”?? Oltre a offrirti un contratto magico, ti sto dando anche l’opportunità di farlo gratis…dato che sei un principiante…non pensi che questo sia abbastanza vantaggioso Cody?? -.
- Dove vuole arrivare?? Vuole per forza che firmi questo maledetto contratto!!?? -.
- Pensaci bene Cody...oggi ho visto quello che è successo tra te e tuo fratello…e io penso che un giorno di libertà vada bene a tutti…cosa ne dici?? -.
Cody rimase zitto, non sapeva più cosa dire.
- Pensaci bene…questa sarà l’unica volta che una persona ti darà la possibilità di fare una cosa del genere. Cosa ne dici?? Le possibilità sono due: la prima è il rifiuto…tornerai a casa tua e litigi continueranno, e la seconda è la firma, ti godrai un giorno senza problemi e alla fine tornerai alla vita. La differenza tra queste due scelte è molto ampia…pensaci bene Cody -.
Cody era ormai stato convinto. Era arrivato al punto di non tornare più indietro, e alla fine disse:
- D’accordo…firmerò il contratto -.
- Eccellente!! -.
- Ma voglio le mie condizioni!! -.
- Ok ok…puoi sceglierne una -.
- Ok…vorrei che io non fossi mai diventato il fratello di Evan…solo per un giorno, è questa la mia condizione -.
- Ok…scrivila sul documento e firma -.
Cody prese la penna e in una decina di secondi il contratto fu firmato.
- Ok…ho firmato…e adesso che succede?? - disse Cody.
- Goditi la giornata Cody!!! - disse Albert con un tono e una risata maligna.
Ad un tratto ogni cosa sparì, Cody non sapeva cosa stesse succedendo, era tutto strano. Fu avvolto da un incantesimo che lo fece cadere in un mondo parallelo. Stava cadendo al suolo ad una velocità assurda, ma proprio quando arrivò a sfiorarlo si fermò e poi si appoggiò.
Con un mal di testa incredibile, si alzò, tutto confuso, era accaduto tutto all’improvviso. Ad un tratto vide cadere dal cielo un foglio…era il contratto. Si appoggiò sulle mani, e quando capì che tutti quello che voleva fu realizzato, gli venne un sorriso stampato in bocca. Non vedeva l’ora di tornare a casa, ma si trovava ancora nel posto in cui firmò il contratto, e, stranamente, in quel punto non c’era niente, nessuna anima viva, e allora Cody pensò: “Deve essere stata la condizione di Albert…probabilmente ha deciso di fare qualcos’altro di particolare, ma adesso è meglio che vada a casa, non vedo l’ora di passare la giornata senza mio fratello”.
Si avviò verso la sua abitazione, erano le 14:15, e perciò la giornata sarebbe finita 24 ore dopo. Mancavano pochi chilometri all’arrivo e Cody stava correndo felice. Ma quando arrivò all’abitazione notò un altro nome scritto sul campanello: “Hopkins?? Ma io sono sicuro che questa sia la mia casa!! Questo non faceva parte del patto…come faccio a trovare la mia famiglia adesso…un attimo…forse noi non ci siamo mai traferiti allora…vuol dire che abitiamo ancora nell’altra casa…è meglio che vada subito lì”. La famiglia Wong abitava in un altro posto prima di trasferirsi, ovvero ad 8 km di distanza. Cody non perse tempo e si avviò, correndo come un dannato.
Passo una mezzoretta ed arrivò a casa, vide la scritta Wong sul campanello e quindi decise di suonare, ma quando stava per premere il tasto del campanello, vide aprire la porta di casa, ma c’era qualcosa che non andava. C’era suo fratello…che stava litigando con suo padre.
- E meglio che te ne vai!! Non voglio più vederti per il resto della giornata!! - disse il padre.
- Guarda…su questo ci puoi giurare, oggi non torno neanche a casa la notte, vado a dormire da Paul, almeno posso stare tranquillo e non c’è nessuno che mi rompe le palle!! - disse Evan.
- Vattene!!!!! -.
Evan non aggiunse parola e si avviò. Intanto Cody continuava a pensare: “ Cosa ci fa qui mio fratello?? Ma che razza di patto ho fatto allora!!?? Devo assolutamente seguirlo!!”.
Cody gli rimase vicino senza farsi scoprire, e ad un tratto lo vide con la stessa persona con cui aveva litigato qualche minuto prima di firmare il contratto. Allora era proprio Paul la persona con cui aveva litigato. Andarono a fare un giro con un pacchetto di sigaretta a fargli compagnia. Cody non ci credeva: “No!! Non è possibile…mio fratello odia il fumo…non può essere vero!!”.
Ad un tratto vide che Paul si stava per allontanare. Allora Cody decise di intervenire immediatamente:
- Complimenti…allora ti sei dedicato al fumo…ma non ti vergogni!!! -.
- Ma tu chi sei?? -.
Cody rimase paralizzato, non pensava proprio che suo fratello non lo avrebbe proprio riconosciuto.
- Evan smettila…sono io tuo fratello, non mi riconosci?? -.
- Io non ho nessun fratello…sei tu che stai inventando palle!! -.
- Evan…basta con gli scherzi…possibile che tu non mi riconosca?? -.
- Senti…io non so tu chi sia, ma se non ti levi di mezzo giuro che ti spacco la faccia!! -.
- Non ti riconosco più…il fratello che ho io non ama dire parolacce…è un ragazzo tranquillo -.
- Beh…forse perché non sono io tuo fratello!!?? -.
- Smettila Evan!!! Sono io, Cody, tuo fratello!!! -.
In quel momento Evan divenne pallido, come se Cody avesse detto qualcosa che non voleva ricordare più. Intanto stava arrivando Paul.
- Devi stare lontano da me!!! - disse Evan allontanandosi immediatamente con il suo amico. Cody non riusciva più a capire niente: “Io non capisco…la mia condizione, invece di farmi stare da solo con la mia famiglia, a fatto diventare figlio unico mio fratello!!! Devo andare a parlare con mio padre e mia madre, loro sono gli unici che mi possano capire”. Non perse tempo e si avviò verso a casa. Suonò il campanello e alla porta gli rispose il padre, Henry.
- Chi è?? -.
Cody decise di non andare nell’occhio e far finta di essere un amico di Evan.
- Buongiorno signor Wong, sono un amico di Evan -.
- Mio figlio è uscito da un po’, passa domani pomeriggio, arrivederci - disse il padre che stava per chiudere la porta, ma Cody lo fermò.
- Aspetti, devo parlarle -.
- Non sono dell’umor giusto ragazzo, e quindi se non ti dispiace… -.
- Aspetti signor Wong, devo assolutamente parlarle, la prego, solo 5 minuti poi non la disturbo più!! -.
Il padre si arrese:
- Ok…solo 5 minuti -.
- Si…grazie mille -.
Il signor Wong lo fece accomodare in cucina e gli preparò una tazzina di caffe.
- La prego signor Wong, mi deve aiutare…Evan non è più quello che era prima - disse Cody.
- Lo so…all’inizio era un ragazzo allegro, ma un giorno gli cambiò la vita, quando… -.
- Quando cosa?? -.
- Quando gli abbiamo rivelato che avrebbe dovuto avere un fratello gemello -.
A Cody gli venne la pelle bianca, non riusciva a credere ai propri occhi.
- Come un gemello?? In che senso?? -.
- Si...quando mia moglie partorì, un gemello si salvò, ovvero Evan, ma l’altro…l’altro non ce l’ha fatta, morì appena nato…quel giorno non me lo scorderò mai, è stata una catastrofe per mia moglie Rika, lo voleva chiamare Cody, pensa un po’, era un bel nome… -.
A Cody gli scese una lacrima di tristezza:
- A proposito…sua moglie come sta?? -.
- Mia moglie…mia moglie se ne è andata da questo lurido mondo proprio qualche mese fa, l’abbiamo sepolta in questo paese...e lei non immagina neanche l’ha uccisa…una persona a noi cara… -.
- Signor Wong, lo devo assolutamente sapere, chi è stato!!?? -.
- Non posso dirlo, ho giurato che l’avrei tenuto segreto…ora se le dispiace vorrei rimanere da solo - disse il padre trascinandolo fuori, ma Cody si fermò.
- No signor Wong lo devo sapere!!! -.
- E per quale motivo…tanto non cambierà più niente!! -.
- Papà!!! Io sono Cody…il tuo figlio che non è mai nato…so che è difficile crederlo, ma è così, sono io papà…devi dirmi assolutamente chi è stato!! Ti prego!! -.
- Se ne vada subito fuori, non voglio sentire nessun altra parola!!! Se vuoi andare a trovare mia moglie, vai al cimitero!!-.
Il padre lo portò fuori con la forza e gli sbattò la porta in faccia.
Cody stava per mettersi a piangere: “Questo maledetto contratto mi ha rovinato la vita…devo andare immediatamente al cimitero”. Il ragazzo non perse tempo e si avviò.
Entrò nel cimitero e, dopo circa 5 minuti, trovò la tomba. Cody scoppiò a piangere e quando smise cominciò a parlare:
- Mi dispiace mamma…ti ho rovinato la vita…me l’avevi detto, “non parlare con gli estranei”, e io ti ho disubbidito…ma adesso sei in un mondo migliore…giuro che cambierò la vita e tornerai in vita…te lo prometto mamma -.
Dopo un po’, inaspettatamente, arrivò Evan e si mise a vedere la tomba con Cody:
- Mio padre ha detto che ti avrei trovato qui - disse Evan.
- Ti ha raccontato tutto…non volevo creare problemi…lo giuro -.
- Sai perché adesso ti credo?? -.
- No, perché mi credi?? -.
- Perché la storia del figlio mai nato non l’ha saputo nessuno, oltre ai nostri familiari, che sono pochi. Quindi mi sembra un po’ strano che uno di loro ti abbia detto questa storia… -.
- Evan…io sono tuo fratello…lo so sembra strano, ma è così...tutto questo è accaduto perché un certo Albert mi ha convinto a… - disse Cody, ma il fratello lo fermò.
- Aspetta, Albert il cambia vita??? Non ci credo!! Hai firmato il contratto di un impostore!!! -.
- Evan…dov’è lui!! Devo andare a farlo a pezzettini!!! -.
- Si trova a pochi minuti da qui…sono state molte le persone che ha fregato che non sono più tornate indietro, ma nonostante tutto, ci sono ancora molti che vanno da lui a firmare tanti contratti, e la fregatura è che a lui bisogna dare una condizione… -.
- E io ci sono cascato nel tranello Evan!! Devo trovare il modo di annullare questo contratto… -.
- L’unica cosa che devi fare è strappare il contratto -.
- Ah…perfetto…allora basta che io lo strappi e tutto tornerà come prima!!! -.
- Non è così facile, Albert non lascia i contratti originali alle persone che hanno firmato, quello che hai tu è una copia, quindi anche se la strappassi non succederebbe niente… -.
- E se non lo strapperò quel contratto entro la fine della mia giornata, cosa succederà?? -.
- E’ questo il problema…se non lo strapperai entro la fine della giornata, verrai cancellato dall’esistenza!!! -.
- Oh cavolo!! Sono rovinato!! -.
- Si sta facendo tardi…è meglio che andiamo a dormire…è meglio che tu venga a casa mia…ti prometto che farò di tutto perché tu possa tornare alla tua vita di sempre… -.
- Evan domani sarà troppo tardi, dobbiamo tentare un attacco notturno per poter prendere il contratto e strapparlo!!! -.
- Hai ragione…quindi lascia che parli con alcuni miei amici…sono dei veri ossi duro…ci metterò una mezzoretta…andiamo a casa mia intanto… -.
- Ok -.
I due ragazzi si avviarono verso casa e, intanto, Evan stava facendo tante telefonate. Arrivati a casa, il padre andò, incredibilmente, ad abbracciare Cody:
- Non so se tu sei mio figlio oppure no, ma se sei sotto il potere di Albert, ti prometto che farò di tutto per liberti da questo incantesimo… -.
- Grazie…papà -.
Tutti e due si scambiarono un sorriso, ma Evan si avvicinò a Cody per dirgli una cosa che lo avrebbe sconvolto:
- Cody, c’è una cosa che devo dirti, e di sicuro non ti piacerà… -.
- Parla di ascolto -.
Ci fu un silenzio di qualche secondo e alla fine:
- Sono stato io ad uccidere mia madre…ma non l’ho fatto apposta!! -.
Cody passò da felice a INCAZZATO come una iena, si avvicinò minaccioso con le mani pronte a picchiarlo:
- Che cosa hai fatto - disse prendendolo per il collo e continuò - Sapevo che eri diventato una testa di cazzo…ma non fino a questo punto!!! Giuro che ti ammazzo!!! -.
- Aspetta…devo spiegarti…è stato Albert!!! Non è colpa mia!!! -.
Cody abbassò le mani e si mise a pensare, con una faccia arrabbiatissima. Evan lo fece sedere e gli raccontò cosa è successo:
- Un giorno mi ero così arrabbiato con mia madre che avrei giurato di ucciderla…in qualsiasi maniera possibile…e un giorno lui mi diede l’opportunità di firmare un contratto che soddisfasse le mie necessità, e la mia condizione è stata quella di uccidere mia madre e di non farla più tornare in vita…ma in quel momento non ero io, Albert mi aveva fatto confondere con il suo discorso, mi aveva convinto a firmare, ma io non volevo farlo, è come se mi avesse fatto una magia!!! -.
- Anche a me è successa la stessa cosa…mi aveva incantato con il suo discorso… -.
- Infatti è questo il suo trucco…il suo incantesimo è la parola, ti confonde e ti convince a firmare il suo documento -.
- Giuro che gli spacco la faccia a quel deficiente!! -.
Appena finita la conversazione, suonarono al campanello gli amici di Evan che erano pronti per l’attacco.
Ci volle un quarto d’ora per arrivare da Albert, ma quando arrivarono, tutti quanti tennero pronte le mazze per farlo a pezzettini.
La sua abitazione era dentro un tendone molto grande. Intanto Cody continuava a temere di quale fosse stata la condizione scelta da Albert. Intanto i compagni non organizzarono nessun piano, l’unica cosa da fare era entrare e distruggere tutto.
Rimasero pochi secondi fermi e poi partirono. Entrarono tutti quanti dentro il tendone alla ricerca di Albert. Distrussero tutto, ma nessuna traccia dell’uomo ricercato. Ad un tratto furono bloccati da dei raggi proprio mandati da Albert tramite le sue mani, e li fece sparire, l’unico che non aveva colpito fu proprio Cody. Iniziò un dialogo:
- Pensavo arrivassi prima, ma oramai sei qui, e quindi sono costretto a farti fuori… - disse Albert.
- Così come hai fatto con mia madre…sei solo un mostro…cosa hai fatto ai miei compagni!!?? -.
- Tranquillo stanno bene…li ho nascosti nei miei sotterranei…e non credo che riusciranno a uscire facilmente…ma perché non ti siedi?? - disse Albert che, con una magia, fece avvicinare una sedia che fece sedere Cody con la forza. Gli furono in catenati tutti e due i polsi e non riuscì a muoversi.
- Adesso tu penserai, probabilmente, che con la mia condizione abbia fatto qualcosa di grande…ma non è proprio così…ho solo voluto far accrescere i miei poteri in modo da essere invincibile…ma comunque, io ti do l’opportunità di firmare un altro contratto, dove puoi decidere quello che vuoi e non mi dovrai dare nessuna condizione… -.
- Si…certo…un altro tranello…Albert non ci casco più adesso…tu mi hai solo rovinato la vita con quel contratto…non mi avevi detto che ci sarebbero state brutte conseguenze in quello che ho firmato -.
Albert fece apparire la copia originale del contratto di Cody:
- Oh…si si…qui è tutto chiaro…tu hai scritto di non voler essere mai diventato il fratello di Evan…beh…credo proprio che si sia avverato…io credo che se tu avessi scritto qualcosa tipo “vorrei che Evan non fosse mai diventato mio fratello” la giornata sarebbe andata diversamente, no?? -.
- Invece no, non sarebbe cambiato niente, e ora firmerò il contratto con la mia condizione -.
- Ah…a proposito, vorrei informarti che non puoi distruggere il contratto firmando un altro contratto…è contro le regole -.
- Infatti non voglio distruggere il mio contratto, ma che liberi i miei amici dalla tua prigione -.
Il contratto fu firmato e il suo desiderio si esaudì. Tutti quanti apparvero fuori dal tendone interi. Ma Cody fu portato nei sotterranei:
- E così tu pensi che così risolverai le cose… -.
- L’importante è che loro siano salvi, e anche mio fratello -.
- Ah si?? Beh…perché non glielo chiedi direttamente?? -.
Evan era dentro la prigione.
- Evan?? -.
Cody fu buttato contro suo fratello e Albert chiuse la prigione
- Albert, avevamo un patto, avevo detto che avresti liberato tutti quanti -.
- Non proprio, hai detto “tutti i tuoi amici”, ma lui non è un tuo amico, non è così??? -.
Albert se ne andò facendo una risata maligna, e intanto Cody ed Evan si misero a parlare:
- Sei stato molto saggio Cody…tu si che sei un vero fratello…tu pensi sempre a tutti…invece sono solo un egoista -.
- Non è vero Evan…tu, nel mio mondo, sei un egoista, ma in parte, tu, quando sono in difficoltà, mi sei sempre stato vicino, nel bene e nel male, io l’ultimo giorno che sono stato con il mio vero fratello, abbiamo litigato per vari motivi, ma alla fine lui voleva scusarsi, ne sono sicuro, ma io ero troppo arrabbiato e non gli ho voluto dare ascolto… - disse Cody che si sedette per terra e continuò - Oramai sono fregato -.
- Non proprio… - disse Evan, che tirò fuori il telefonino e continuò - a casa di NOSTRO padre c’è un fucile…possiamo provare a minacciarlo per darci il contratto e strapparlo…che ne dici?? -.
- Direi che è un ottimo suggerimento!! Dai chiama!!! -.
Evan non perse tempo che chiamò suo padre:
- Pronto papà…abbiamo bisogno di te… -.
Il padre non perse tempo…prese il suo fucile e si avviò verso il tendone di Albert. Raggiunse gli amici di Evan, che organizzarono il piano.
Entrò dentro il padre senza il fucile chiamando IL CAMBIA VITA:
- Albert, sono il padre di Evan, ci sei??? -.
Albert apparve magicamente:
- Buongiorno signor Wong, posso esserle utile?? -.
- Può essermi utile solo se libera mio figlio e Cody -.
- Ok ok…ma deve firmare un contratto con in cambio una mia condizione -.
- Facciamo che il contratto, questa volta, glielo offro io a lei… -.
Fu quello il segnale, entrarono tutti quanti e uno di questi gli puntava il fucile, eppure, senza sapere il perché, invece di sparire, mise le mani in alto:
- D’accordo, mi sa che sono messo un po’ male - disse Albert.
- Adesso liberi immediatamente i MIEI figli -.
- Subito… - disse Albert, tranquillo.
Scese nei sotterranei e liberò i due gemelli. Ma quando arrivarono fuori dal tendone Albert disse:
- Ok…adesso mi avete fatto davvero incazzare… -.
Creò subito un falò incredibile che fece accecare tutti quanti. Cody vide che stava scappando e riuscì subito a riprendersi, a prendere il fucile e a inseguirlo. Corsero per molti chilometri, fino a che Albert fu bloccato dal vuoto. Nel punto in cui stava il terreno finiva e cominciava un abisso di almeno 10 metri. Erano le 14:10, mancavano 5 minuti alla fine della giornata. Cody rimase a distanza da Albert per qualche metro, con il fucile puntato.
- Vedo che tu non abbia ancora capito che se mi uccidi non cambierà niente, oramai mancano pochi minuti alla fine della tua giornata -.
- Almeno mi sarò tolta una soddisfazione - disse Cody che subito sparò un colpo che colpì Albert in pieno cuore. Il corpo cadde nell’abisso.
Cody si sentì debole, sembrava che stesse per sparire. Si accasciò a terra e ad un tratto arrivò suo fratello con i suoi compagni e suo padre. Evan si mise in ginocchio vicino a suo fratello:
- Tieni Cody…questo è il segno della fine della tua giornata - disse Evan che gli mostrò il contratto originale.
- Strappalo tu per me…Evan, in nome della nostra fratellanza -.
- Ok…………ti voglio bene fratello… -.
E così Evan strappò il contratto, ma intanto Cody sparì. Tutto non cambiò.
- Mi sa che non ha funzionato - disse il signor Wong.
Invece, dopo qualche secondo, tutto spari:
- Sii…sta funzionando!!!!! - disse Evan, e in poco tempo tutte le cose sparirono.
Cody tornò al punto in cui stava firmando il contratto. Aveva la mano con la penna pronta a scrivere, ma quando si accorse di tutto, buttò via la penna, guardò Albert e si gettò contro di lui. - Tu…lurido bastardo…mi hai quasi ucciso con i tuoi trucchetti!!! - disse Cody.
- Vedo che non hai ancora capito che io ti ho messo alla prova…il mio lavoro è quello di fare apprezzare il dono della vita…chi non apprezza il dono della vita non merita di vivere secondo me... - disse Albert che si rialzò e continuò - ora va da tuo fratello, e goditi la vita, che ne esiste una sola -.
- Giuro che questa te la faccio pagare -.
- Me la farai pagare un altro giorno, ora va… -.
Cody non aggiunse altro e si avviò verso casa sua. Era molto felice, non vedeva l’ora di abbracciare la sua famiglia, per poco cancellata dall’esistenza. Arrivò a casa, suonò il campanello e rispose sua madre, che la abbracciò fortemente:
- Mamma… -.
- Tesoro, ma ti senti bene?? Non mi abbracciavi così forte da tanto tempo -.
- Però…doveva pur ritornare quel momento… - disse Cody sorridendo.
Ma alla fine vide suo fratello che andò immediatamente ad abbracciare:
- Fratello mio… -.
- Ma cos’ha Cody?? - disse Evan rivolgendosi alla mamma, che fece un segno per dire che non lo sapeva.
- Evan, scusami per prima, ho sbagliato…ho sbagliato tutto…ti chiedo perdono -.
- Beh…dovrei chiederti perdono anche io…infondo non ti sono stato vicino molte volte e ti ho preso troppo in giro… -.
- Cos’è che volevi dirmi quando ti avevo interrotto al MA, prima sul pullman -.
- Ah sì, volevo dirti che io ero andato dal mio amico per dirgli di vergognarsi per quello che aveva fatto, non avevo sopportato il fatto che ti stava prendendo in giro -.
- E allora perché mi avevi indicato e poi mi avete circondato, volevate prendermi in giro?? -.
- Ma sei matto…no!! Io volevo farti conoscere i miei amici, ma il mio compagno, era una testa di cavolo, avevo timore nel fartelo presentare, ma lui voleva conoscerti, e poi alla fine è scoppiato questo casino…ah…a proposito, scusami per stamattina, quando ti ho mosso il braccio mentre stavi facendo colazione, volevo solo scherzare… -.
- Non ti preoccupare Evan, ma scioglimi un altro dubbio, perché mi hai fatto inciampare prima sul pullman?? -.
- Semplice, ho messo male il piede e ti ho fatto inciampare…è questo il motivo… -.
Scoppiò un altro abbraccio tra i due fratelli, che non smisero mai più di volersi bene e non litigarono più per le cose banali e rimasero per sempre uniti, dappertutto.

- Ti è piaciuto Andy?? - disse lo scrittore.
- Molto papà…grazie per averlo letto…ma vorrei sapere se rimasero fratelli per sempre uniti davvero -.
- Sono sicuro che stanno ancora bene insieme -.
- E tu come fai a saperlo papà?? -.
- Perché io e mio fratello siamo sempre stati uniti, nel bene e nel male -.
- Ma allora sei tu il protagonista!! -.
- Esatto…ora va a dormire che sono le 3 di notte -.
- Tanto domani è domenica -.
- Ma il riposo fa bene a tutti…buonanotte Andy -.
- Buonanotte papà -.
Lo scrittore, Cody, andò in camera da letto da sua moglie Dorothy:
- Allora gli hai raccontato la storia… - disse la moglie.
- Si…era curioso di leggerla -.
- Prima o poi bisognava dirglielo -.
- Eh già…buonanotte amore - disse Cody che stava per mettersi a letto.
- Buonanotte -.
  
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