Lo vidi quella sera e non lo vidi più, avevo solo tredici anni, ero piccola, forse era troppo grande e bello per me. Era bello, occhi e capelli marroni, magro, alto e ballava, si muoveva bene. Me ne pentii di non avergli chiesto, neanche, come si chiamava. Ciao, sono Annie. Ho quindici anni, sono alta, capelli e occhi marroni, magra, sono simpatica e sociale. Mi sono trasferita, da poco, A Pescara. Mio padre ha trovato lavoro quì e ci siamo trasferiti, mia madre è morta quando avevo cinque anni. Mio padre mi segnò alla scuola 'Di marzio', faccio il secondo superiore. Il primo giorno di scuola, mio padre mi lasciò difronte al cancello, io vidi tutti quei volti nuovi, ed il cuore mi batteva a tremila. Ero emozionata, questo era certo. Ero nervosa, ma cercavo di non farlo notare, sbuffavo, per calmarmi, e guardavo altrove; cercavo di non incontrare gli sguardi delle altre persone. Dopo un paio di minuti, la campana suonò. Volevo scappare, volevo andarmene, ero troppo agitata, feci un sospiro e iniziai a camminare, un passo dopo l'altro. Andai in direzione e mi feci dare una cartina della scuola, prima di entrare in classe aggiustai i capelli, guardai in alto, bussai ed entrai. La classe era piena di ragazzi che scherzavano, ridevano e giocavano, si tiravano le carte. La professoressa non era, ancora, arrivata. Io entrai e mi sedetti al primo banco, libero. Le ragazze mi vennero incontro e si presentarono -Ciao, io mi chiamo Martina -Io sono Vanessa -Io sono Benedetta -E io valentina -Piacere, io sono Annie- Esclamai, con un sorriso smagliante. Poi un 'cafone' sbattè la schiena contrò la mia, mi girai di scatto -Ei stai atten... Lo guardai, era lui. Era il ragazzo che due anni fa vidi, in quella discoteca. Rimasi scioccata, lui mi chiese scusa, io annuì e feci un sorriso. Le professoresse entrarono, si presentarono e iniziarono a fare l'appello, sentì che lui si chiamava Mike. Alla fine delle lezioni la campana suonò, ci recammo tutti alla mensa. Io mi sedetti da sola, ad un tavolo, avevo preso solo un succo di frutta, e avevo chinato la testa a giocare con il tappo del succo. Poi sentii una voce, alzai gli occhi ed era lui