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Autore: Gwen Chan    23/06/2012    3 recensioni
Se i colori avessero ciascuno un odore tipico, Zafkiel saprebbe riconoscere il freddo pigmento in cui ha intinto le dita.
E trova strano che un artista dell'Assiah abbia definito la pittura mestiere da ciechi, che dipingono memorie trasfigurate dal tempo, attinte nell'anima, dove ora lui ricerca i lineamenti della propria donna.

[Terza classificata al Flash contest/arte in ogni sua forma di Alex_J]
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zafkiel
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Nickname :  Gwen Chan
Titolo: Picture of memories
Fandom: Angel Sanctuary
Rating: giallo
Avvertimenti: drabble
Genere: generale, drammatico, introspettivo
Nda:
 
Decidendo di usare oltre al prompt la citazione riferita alla cecità ho trovato inevitabile utilizzare il personaggio di Zafkiel che è cieco. Pertanto l’aspetto psicologico dietro allo schizzo del dipinto diventa il suo amore tormentato per la bella Anael.
 

 
PICTURE OF MEMORIES

 
Se i colori avessero ciascuno un odore tipico, Zafkiel saprebbe riconoscere il freddo pigmento in cui ha intinto le dita.
E trova strano che un artista dell'Assiah abbia definito la pittura mestiere da ciechi, che dipingono memorie trasfigurate dal tempo, attinte nell'anima, dove ora lui ricerca i lineamenti della propria donna.
 

Avorio la morbida pelle,
 grano la massa  ondeggiante sulle spalle,
blu le profondità dell'iride.
 

"Rasiel, per favore, dimmi quale colore è questo".
"Bianco" è la titubante risposta.
 
 

Bianco il ventre ancora tiepido di vita, su cui il crudele capo dei Troni versa il proprio pianto.
Bianche le lenzuola sui corpi
sacerdoti del rito proibito.
 

"E questo?"
"Rosso" assicura il ragazzo, abituato alle stramberie del suo mentore.
 

Rossi gli occhi dei bambini il cui sangue imbrattava i lettini dei laboratori di Anael.
Rossa la parrucca nell'ultima immagine che di lei conserva.

 
 
"Ora?"
"Nero, signor Zafkiel".
 

Nere di morte le dolci labbra di Anael, ricolme di orgogliose parole o gonfie di preghiera quando
intrecciava le dita con i suoi capelli corvini.
Neri gli occhi, ciechi di violenza e di peccato.
 

 
Il capo dei Troni impasta emozioni sulla tavolozza.

 

Bianco di purezza violata, rosso di forza vitale negata e nero d'oblio si mescolano sulla tela a
riempire le vie tracciate dallo schizzo,
a fornire un ritratto di donna non reale, ma frutto del ricordo che ancora lo ossessiona.

 

Quanto era bella Anael.
 
 
"Che cosa vedi, Rasiel?" domanda, offrendo il quadro concluso.
"Un grumo di colore. Forse un viso, signore?"
 
Quale immagine contemplano i limpidi occhi del candidato? Quanto è diversa dalla propria visione?
 
"Una donna pallida con una zazzera rossiccia" rettifica.
"Ottimo, ora vai a preparare un tè."
Zakfiel lo sospinge fuori dallo studio, macchiandogli la camicia di pittura fresca.
 
 
 
 
Nella solitudine accarezza l'adorata sposa e ne bacia la bocca amara.
   
 
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