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Autore: HitomiKisugi    23/06/2012    3 recensioni
Fanfiction ispirata a due personaggi della mitologia greca.
Il reality sta per finire. È tempo di lasciarsi definitivamente, o forse no.
 
Il mio secondo tentativo. Un’altra Jock (modificata nel 2013).
Attenzione! Possibilità di OOC!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brick, Jo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Isola dei perdenti, Canada.
 
Il rumore di un tuffo in mare diede suono nel buio di quella che era stata, fino a quel momento, una tranquilla serata.
Lentamente, la persona che era stata scaraventata con la catapulta riemerse, sfidando quella gran massa di acqua e facendo riemergere velocemente la testa.
Raccolse l’ossigeno che le serviva e finalmente liberò la sua voglia di sfogarsi, una cosa che le bruciava dentro e decisamente impossibile da essere ignorata.
-Ti detesto, palestrato!-
Sì, parlava proprio di Lightning. Colui che all’inizio si era alleato con lei e poi, avendo capito il suo gioco, aveva complottato con Cameron per la sua eliminazione. Incredibile: quelli lì, un essere privo del novanta per cento di neuroni nel cervello, era miracolosamente riuscito ad usare i rimanenti per mettere in moto quel tradimento ai suoi danni. Ma per lei il palestrato rimaneva sempre una testa bacata, uno che non era mai riuscito a capire o a vedere chiaramente che lei era una donna! La collera nei suoi confronti era talmente tanta che, prima di essere trascinata nella catapulta, glielo aveva urlato in faccia, finalmente! Chissà se adesso lo aveva capito, tuttavia era un dubbio che le sarebbe rimasto sempre!
 
Jo nuotò fino a riva, fortunatamente non trovando qualche squalo mutante o calamaro gigante. Mise i piedi nel bagnasciuga e cominciò a strizzarsi la felpa.
Che rabbia! Aveva perso la corsa per il milione ed adesso anche lei era una perdente come tutti gli altri. Quanto odiava quel termine che non avrebbe mai dovuto addicerle proprio a lei! Che umiliazione, che figura davanti ai conoscenti che avevano seguito le sue avventure a Wawanakwa! Avrebbero commentato ironicamente e magari anche riso? Sentiva che la rabbia le stava ancora scorrendo nelle vene e, se avesse incontrato qualcuno in quel momento che l'avrebbe stuzzicata, sarebbe esplosa.
 
-Hey ciao! Com’è l’acqua stasera?-
Ecco che arrivava puntualmente la voce del prescelto che si sarebbe subito il suo sfogo, neanche avesse evocato con tutte le sue forze che sarebbe dovuto venire proprio all'istante. Calamity lanciò un’occhiataccia appena in fondo a sinistra. Come osava lui parlarle in quel modo? E come osava lui sorriderle divertito? Avrebbe dovuto tacere e basta o meglio nemmeno farsi vedere. Ma se cercava guai l'avrebbe servito immediatamente.
-Bagna braghe! Immagino che tu sia lì per aggiungere la beffa al danno, giusto?-
-Ti hanno complottato per eliminarti, giusto? Sei stata ripagata con la stessa moneta, signora!- la stuzzicò la recluta, facendo intendere che era a conoscenza di tutto. Nei suoi occhi non c'era ombra di risentimento per essere stato preso in giro da lei, si poteva dire che fosse riuscito in qualche modo a perdonarla. O forse semplicemente voleva non pensarci più.
La bionda detestò dover ammettere a se stessa che Brick aveva ragione. Ma non era obbligata a dirglielo, dopotutto. Tra l'altro il suo orgoglio non l'avrebbe perdonata per simili... bassezze.
-Abbassa la cresta, soldato! Sei stato eliminato prima di me! Sei più perdente di me, quindi taci!- replicò stizzita. Quanto avrebbe voluto strappargli la bocca!
Lui la fissò paziente. Sapeva che lei era una tipa con un carattere complicato e indomabile. Eppure doveva imparare a tener a bada la sua testardaggine, ad accettare i suoi errori e gli sarebbe piaciuto farglieli notare senza suscitare tante discussioni e polemiche inutili. Decise allora di provare ad assumere un tono perlomeno garbato alla circostanza.
-È così dura per te ammettere che hai sbagliato la tua strategia di vittoria? Hai fatto di testa tua e ti sei scelta le alleanze sbagliate. Ecco perché sei fuori dal gioco!-
-Se vuoi che ti faccia a pugni, dimmelo!- esclamò ancora e questo bastò ad ammutolirlo.
Sebbene avesse raggiunto il suo scopo, Jo decise di non rimanere più lì con il cadetto per non ricevere altre frecce avvelenate al suo orgoglio che avrebbero di nuovo messo in discussione le sue convinzioni. Era meglio, invece, dirigersi verso le casette di villeggiatura e liberarsi di quei indumenti zuppi. Fece qualche passo ed all’improvviso si fermò, mettendosi a guardarlo con sospetto. C'era una cosa che non tornava...
-Un momento… Ma tu che ci fai qui fuori a quest’ora se hai paura del buio?-
Brick trasalì come se avesse preso una scossa. Si grattò nervosamente la testa. La voce gli uscì stridula e quasi balbettò.
-Beh… quella volta nella grotta ho acquistato un po’ di sicurezza… E poi… stasera non è poi così buio… c’è una bella luna piena.-
Quella risposta non la convinse tanto, ma non restò nemmeno a porsi altre domande. Aveva certamente di meglio da fare.
“Tsk!” fu il commento della ragazza prima di riprendere il suo cammino verso la sua nuova stanza.
 
 
La mattina dopo.
 
I vecchi eliminati erano tutti fuori dai loro dormitori ed osservarono curiosamente Jo e Brick sfidarsi ad una gara di corsa sulla spiaggia, un posto poco distante da dove stanziavano. Le voci cariche di determinazione e voglia di vincere dei due contendenti riempivano l'aria.
-Vedrai, soldato! Sarò io la prima che riuscirà a fare tutto il giro dell’isola!-
-Non credere che in tua assenza io sia rimasto lì a poltrire sul lettino! Ti darò filo da torcere!-
-Ma dai? Vedremo!-
Si scambiarono un attimo un sorriso complice, di pura sfida, per poi guardare di fronte la strada insabbiata che avrebbero dovuto percorrere, lasciando insieme quel punto di partenza che li avrebbe poi rivisti tornare divisi, uno dietro l'altro. Al segnale della ragazza, iniziarono a correre.
 
-Cavoli! Jo è arrivata solo ieri sera e già lei e Brick non hanno perso tempo a sfidarsi! Quei due sono davvero instancabili!- osservò Mike leggermente incredulo, vedendoli un poco alla volta allontanarsi.
-Non so chi sia il più pazzo tra i due. Se Brick pur sapendo che probabilmente perderà o Jo che si diverte a strapazzarlo come un uovo!- aggiunse saccente Ann Maria provando un po’ di pena nei confronti del ragazzo.
-Quei due mi ricordano Atalanta ed Ippomene!- disse Dawn dopo un'improvvisa illuminazione.
-Atalanta e… chi?-
-Sono due personaggi della mitologia greca.- le spiegò pazientemente la lettrice di anime. -È la storia di Atalanta, una ragazza molto forte alla quale nessun ragazzo era mai uscito a sconfiggerla nelle sue sfide. Solo uno ci riuscì e quello fu Ippomene, un tipo che le era inferiore ma che usando uno stratagemma riuscì a batterla in una gara di corsa!-
-È chiaro! Morale della favola: se Brick vuole sconfiggere Jo deve trovare il suo punto debole ed usarlo a suo vantaggio!- ipotizzò allora, compiacendosi di essere riuscita a capire ciò che intendeva dire la biondina.
-Ma no, Ann Maria! Ti dimentichi di un particolare: lui è un gentiluomo, non farebbe mai una cosa del genere!- le fece osservare Sam.
-Sam ha perfettamente ragione!- lo appoggiò Dakota. –E poi sfruttare i punti deboli è una specialità di Jo!-
-Bene, piccioncini! Allora avete altre idee migliori per lui?- sbottò infastidita Ann Maria dopo essere stata intelligentemente contraddetta. Tirò fuori dalla chioma la bomboletta di lacca e la agitò. –Povero ragazzo, quanta pena mi fa! Per fortuna presto la sua agonia finirà e sarà libero da quella specie di schiacciasassi! Vado gente! La piscina mi aspetta!- e concluse il suo discorso col rumore dello spruzzo della sua lacca nei suoi immacolati capelli.
-Ja! La galanteria è stata inventata dalla mia pro pro pro pro zia Gertrude! Prima di lei gli uomini si comportavano in modo rozzo e le donne li punivano a suon di schiaffi! Ah ah!- aggiunse di punto in bianco qualcuna.
-Per favore, Staci!- sospirò qualcuno.
-Dovevo pur parlare anch’io!- si difese lei.
 
Il gruppo cominciò a sciogliersi spargendosi in giro come i raggi del sole. Solo Mike, Dawn e B rimasero ancora uniti.
Il ragazzone silenzioso alzò gli occhi al cielo.
-Sì, hai ragione B! Ann Maria non ha capito proprio niente!- tradusse a parole la bionda.
-Però su una cosa sono d’accordo. Non è giusto come si comporta Jo nei confronti del nostro amico! E Brick dovrebbe fare qualcosa per ribellarsi.- sostenne Mike.
-Mike…- s'intromise gentilmente l'altra. -Il reality finirà tra pochi giorni. È il loro modo di salutarsi. Lascia che si divertano così!-
-Che si divertano?- Alter Ego la guardò perplesso. Poi lentamente le sorrise come un gatto che ha visto un topo. –Ho l’impressione che tu sappia molto più di quello che ci hai detto finora!-
-Può darsi…- gli disse sibillina.
 
 
Passò un po’ di tempo.
I due sfidanti erano sempre in piena esecuzione con la loro corsa.
Avevano fatto talmente tanta di quella strada e fin a quel momento Jo era naturalmente in testa e Brick la distanziava di quasi un paio di metri. Il ragazzo aveva già il fiatone e stava accarezzando l'idea di fermarsi almeno per un po'. Benché fosse nelle sue stesse condizioni, la bionda lottava ancora per resistere e non cedere. Voleva dimostrarsi la migliore, sempre, ovunque e con chiunque. Era la sua natura e non voleva separarsene.
-Fermiamoci, dai!- propose la recluta. –Nemmeno tu ce la fai a proseguire!-
-Ma se nemmeno abbiamo finito il giro!- sbottò Calamity smaniosa di vincere.
Non sentendo più i passi regolari del soldato, si fermò anche lei. Si girò e si accorse che la stava guardando formulandole una muta richiesta di pausa. Erano stanchi tutti e due e si trattata solo di una sospensione, pareva dirle poi. Jo si morse l'interno della guancia: era mai possibile che dovesse dar ragione a lui anche stavolta?
-E va bene, pausa.- si arrese la ragazza. –Riposiamoci all’ombra di quel pino laggiù.-ed indicò l'albero interessato nella zona alla sua destra.
Poco dopo erano entrambi lì, seduti ad un metro di distanza fra l’una e l’atro. Entrambi avevano gli occhi fissi sul paesaggio marino che presentava davanti a loro. Era tutto tranquillo, rilassante: c'erano le onde che si muovevano placide, il sole che con i suoi raggi rendeva l'acqua un manto lucente, i gabbiani che a gruppi si muovevano in cielo. Uno spettacolo che avrebbero osservato ancora per qualche giorno e lasciato per tornare in città a riprendere la vita di sempre. Tanti, forse troppi, pensieri a riguardo si accavallarono nelle loro menti. Di ogni tipo, perfino malinconici.
 
-Tra pochi giorni il reality finirà.- esordì Brick.
Jo fece spallucce. Tanto ormai non le importava più niente di quello stupidissimo spettacolo.
-Chi credi che vincerà? Io vorrei che vincesse Zoey o Cameron.-
Ecco che di nuovo le faceva ricordare di essere stata eliminata. Forse lo faceva apposta, pensò stizzita la bionda guardandolo male.
-A me invece non me ne importa più un accidente. Dovevo vincere io. Punto.- borbottò risentita. Certi scotti erano difficili da smaltire quando si erano tipi estremamente orgogliosi.
-Cosa farai quando torneremo a casa?-
-Che domande. Me ne andrò in palestra ad allenarmi. Ho perso tempo per niente a partecipare a questo stupido show. Immagino che tu, invece, tornerai all’accademia militare.-
-Certamente. E senza rimpianti.- affermò senza remore.
La ragazza lo fissò incuriosita e sbigottita. E poi cos'era quel suo sorriso fiero? Non riusciva proprio a comprenderlo.
-Senza rimpianti?! Non aver vinto il milione per te non è più importante? Stai scherzando? Perché hai partecipato, altrimenti?-
-Avevo partecipato per mettermi alla prova e poter essere di aiuto agli altri.- le spiegò. -E mi sono fatto anche degli amici. Qualcosa di buono me lo porterò a casa.-
“Amici, eh? Sai che bella conquista!” Calamity alzò gli occhi al cielo, esasperata. –Bah, contento te! Io invece non ci ho guadagnato niente e non pensare che mi deprima per questo, sia chiaro! Posso sempre riscattarmi altrove, ho altre vittorie che mi attendono!-
Seguì qualche secondo di silenzio. La bionda pensò che ormai Brick non avesse altro da aggiungere. Meglio così che continuare a tirar fuori qualcos'altro che riguardava l'argomento aperto in precedenza.
-Ehm… Jo?-
-Parla.- disse dopo aver sbuffato, ormai rassegnata alle sue sorti.
Ella notò che il cadetto si era fatto nervoso. Le sembrava di averlo visto pure arrossire lievemente, sempre se quello non era dettato dalla calura estiva.
-Senti… ci potremmo… trovare… anche fuori dal programma?- chiese buttando fuori con tanta fatica il suo coraggio.
La ragazza lo guardò come se davanti avesse avuto un marziano.
-E cosa sarebbe questo? Un appuntamento?-
-S-sì… cioè volevo dire… no… cioè… è… è… un appuntamento di sfida!-
-Spiegami perché vorresti di nuovo aver a che fare con me! Ti immaginavo felice alla prospettiva di non avermi più fra i piedi!- e certo, pensò lei, chi mai avrebbe avuto tanto fegato a chiedere di rivederla? Solo un pazzo!
-No, non è proprio così!- si affrettò a dire. Brick si accorse improvvisamente di essere stato troppo precipitoso. Cercò di concedersi una breve pausa per calmarsi. –Ehm… cioè… intendevo dire che… mi sarebbe dispiaciuto perdere un’avversaria valida come te, ecco!-
Jo non seppe spiegarsi perché, ma ciò che aveva detto le piacque e non poco. Forse era per il fatto che qualcuno le dava importanza, che non la voleva dimenticare. –Non so proprio se definirti pazzo, coraggioso o incosciente, soldato!- gli confidò con uno sguardo compassionevole.
-E tu? Ti… dispiacerebbe avermi come avversario in meno?-
-Di avversari ne posso sempre trovare in giro.-
Brick venne colto da una fitta di delusione per quella sua affermazione diretta. In un certo senso si sentiva messo da parte, quando lui voleva prendere il meno possibile le distanze da lei.
-Sì… certamente…- mormorò.
Ella stessa si chiese perché mai gli aveva risposto così. E perché anche il tono di lui si era fatto basso, come se fosse dispiaciuto. E quel suo dispiacere la contagiava, le faceva sentire in colpa. Non riusciva facilmente a scacciarlo, a reprimerlo prontamente. Forse se ne sarebbe disfatta se avesse parlato. Ma perché tutte quelle sue insicurezze erano nate così all'improvviso? Cosa diamine stava succedendo?
-Può darsi che… anche a me dispiacerà… non averti più come avversario.- dire quelle parole le costò molto fatica, ma stranamente le fecero sentire un po' meglio.
Brick abbozzò un piccolo sorriso e insieme si trovarono a fissarsi senza una ragione particolare.
Jo si sentì strana. Non seppe perché. Non era mai capitato prima stando in compagnia di un ragazzo. Qualunque cosa si fosse trattato, doveva smettere di pensarci. La trovava estranea e cominciava ad inquietarla. Ruppe il contatto visivo e proseguì a parlare, con la speranza che sarebbe passata.
-Quella volpe di McLean potrebbe trattenerci e farci fare una nuova stagione. Era già successo per ben due volte con i vecchi concorrenti.-
-Può darsi… ma nessuno può dirlo con certezza. L’unica cosa certa della vita è la morte.-
Già, la morte. La fine di ogni legame. Era un'altra cosa triste a pensarci. Quella sì che faceva riflettere che ogni cosa aveva una sua scadenza. E se l'associava al fatto di rivedersi o meno, non sapeva nemmeno lei quale fosse la decisione migliore.
Si diede immediatamente della stupida. Non doveva rimuginare su cose che potevano renderla debole.
Eppure fu proprio questo che diede l’impulso nuovamente di parlare.
-Brick.-
Il cadetto la guardò sorpreso. Miracolo che stavolta non lo avesse chiamato con uno dei suoi ridicoli nomignoli o soldato.
Calamity fece in modo che lui non la potesse vedere, spostando la testa da un’altra parte. Solo questo e basta, si fece promettere. Dopodiché sarebbe tornata alla dimensione che le apparteneva, lontana da ogni forma di debolezza.
-Hai solo pochi giorni di tempo. Se riuscirai a superarmi in una gara di corsa allora ti permetterò di sfidarmi anche fuori di qui. Vedi di impegnarti seriamente, ok?- usò il modo più schivo, duro e indifferente che conosceva. Occultò volutamente il fatto che avrebbe potuto rivalutare la proposta. Ci avrebbe ripensato al momento giusto.
Il cadetto sorrise.
-Sì, signora! Prometto che ce la metterò tutta!- aggiunse il saluto militare.
-Devi.-
 
I due si alzarono e s’incamminarono per decidere la nuova linea di partenza e ripresero a correre, cercando di concentrarsi sulla sfida. Mancavano pochi giorni alla fine del reality, quello era vero, ma li volevano vivere intensamente e senza preoccupazioni fino all'ultimo. Finché erano insieme.

 
La mattina dopo.
 
Mike, appena svegliatosi, si accorse che Brick stava facendo le flessioni. Gli andò vicino per salutarlo.
-Buongiorno Brick! Vedo che non perdi tempo ad allenarti!-
-Buongiorno Mike! Eh no, ogni minuto può essere prezioso! Devo battere la mia rivale e ho solo poco tempo per farlo.-
-Ehm… non per farti scoraggiare… ma secondo me dovresti lasciar perdere. Jo è un’avversaria troppo forte per te. Dovresti lasciar perdere.-
Brick gli sorrise comprensivo davanti alle premure dell'amico.
-Ma io non ho alcuna intenzione di arrendermi, soldato!- la recluta si alzò e si stiracchiò. –Bene, ci vediamo più tardi!- Dopo avergli sorriso fieramente, corse verso l’uscita.
 
Appena fuori.
-Davvero B? Ieri sera non era uscito in spiaggia come faceva da qualche giorno? Me lo immaginavo! Per ora siamo solo io e te ad aver capito come stanno veramente le cose!- gli disse dolcemente Dawn. Era bello sapere che chi non sapesse leggere le aure potesse però essere dotato di un buon intuito.
Brick passò davanti a loro di corsa e li salutò velocemente prima di andarsene.
-Ciao ragazzi!-
-Ciao Brick! Buona corsa!-
Mike si unì ai due. Insieme dettero un'ultima occhiata al cadetto prima che potesse scomparire dalla loro vista.
-Io ci ho provato ma non mi ha dato retta. Eppure sembra che Brick sia contento così.-
La lettrice di anime sospirò. Non tutti potevano capire, aapunto.
-Mike… lo sai perché Ippomene volle a tutti i costi sfidare Atalanta pur sapendo di rischiare morte certa?-
Alter Ego la guardò perplesso. Erano dettagli della storia di cui non aveva parlato il giorno precedente e che ignorava l’esistenza. E poi cosa centrava di nuovo quella storia?
-Non lo so. Perché?-
-Perché… in fondo ne era innamorato!-
 
 
 
FINE.
 
 
Nota dell’autrice.
 
Salve! Siete veramente giunte fin qui senza saltare nulla di questa lunga storia?
Non pensavo che ce l’avrei fatta a scrivere così presto, ma non fateci nemmeno l’abitudine.
Ammetto di essere stata un po’ cattivella: Jo non permetterà mai che qualcuno la batti e Brick potrebbe sicuramente non riuscirci mai. Ma le persone possono sempre cambiare idea, no? Chissà. Poi ormai tutti sappiamo che ci sarà una quinta stagione e noi fan della Jock speriamo quell’unica cosa! Personalmente, se non dovessero mettersi insieme (cosa che spero non accada!!!) preferirei pensare che finirà come ho scritto nella storia, con un’ultima sfida e che Jo cambiasse idea e concedesse un’altra opportunità.
 
Basta. Grazie ancora per l’attenzione e alla prossima (forse)! 
   
 
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