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Autore: Moncheri    23/06/2012    3 recensioni
E' il 27 marzo, un giorno molto importante per Mu, solo che il nostro arietino se n'è dimenticato.
Ci penseranno dei cavalieri di nostra conoscenza a rinfrescargli la memoria...
Tratto dal testo:
-Mu era sul divano di casa sua, a rimpinzarsi di gelato al cioccolato, mentre inghiottiva un'ennesima puntata di “Ben 10: Forza Aliena”. Nonostente fosse fine Marzo, l'aria era calda e afosa, ad Atene, e il ragazzo aveva pensato bene di mettersi in boxer e di rimanere quindi mezzo nudo. “Tanto sono in casa mia!” aveva pensato “Posso anche mettermi comodo. Chi mai potrebbe venirmi a fare visita?Nessuno!”. Oh, quanto si sbagliava!-
Dedicata a jade stark98 e alla mia mery!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, sono proprietà di Masami Kurumada

COME UNA VOLTA...


Era da poco terminata la battaglia contro Hades, e al Grande Tempio regnava il silenzio. I Cavalieri d'Oro erano stati fatti resuscitare da Athena dopo la conclusione della Guerra  Sacra, come ricompensa per il coraggio, la forza e la determinazione con cui si erano sempre battuti per lei.
Ma la pace non sarebbe durata ancora per molto.
Davanti alla Casa dell'Ariete, delle figure incappucciate erano nescoste nell'ombra e tastavano la situazione.
-Sembra calma. Dite che il suo custode è dentro?- domandò una voce appartenente a uno di quegli individui.
-Si, sicuramente. Lo sapete, non abbandona quasi mai la sua casa, salvo in casi particolari.- rispose un'altra.
-Bene. Ricordate:dobbiamo agire di sorpresa. Mu non deve neanche avere il tempo di reagire.- ribadì una terza voce.-E ora: la cassa-.
Detto questo, un'enorme scatola di marmo venne trasportata da un'ennesima figura incappottata al cospetto della prima.
-Andiamo.-

Mu era sul divano di casa sua, a rimpinzarsi di gelato al cioccolato, mentre inghiottiva un'ennesima puntata di “Ben 10: Forza Aliena”. Nonostente fosse fine Marzo, l'aria era calda e afosa, ad Atene, e il ragazzo aveva pensato bene di mettersi in boxer e di rimanere quindi mezzo nudo. “Tanto sono in casa mia!” aveva pensato “Posso anche mettermi comodo. Chi mia potrebbe venirmi a fare visita?Nessuno!”. Oh, quanto si sbagliava!
Erano circa le nove e mezza quando l'Ariete sentì il portone della Prima Casa spalancarsi e, mezzo secondo dopo, si ritrovò davanti delle figure oscure e all'apparenza sinistre. Manco il tempo di alzarsi per fronteggiare i nuovi arrivati che da dietro una mano gli tappò la bocca, costringendolo a rimanere seduto.
-Non ti conviene opporti. Siamo superiori di numero. Sai perché siamo qui, vero? Il momento che tanto temevi è arrivato, e ora devi fare i conti con il destino.- gli sussurrò qualcuno all'orecchio.
Riconoscendo la voce e, quindi, facendo luce sulla situazione, Mu si liberò dalla stretta ferrea che gli impediva di parlare.
-Milo, ma che stai dicendo?!- urlò mentre, con il teletrasporto, giungeva davanti all'interruttore. Accese la luce, fino a quel momento rimasta spenta, e riconobbe nelle figure incappucciate i Cavalieri d'Oro, suoi amici e compagni di armi.
-Mi dispiace, Mu, ma come ha detto Milo sei in trappola.- ribadì Aiolia liberandosi del cappuccio.
-Si può sapere di che cosa state parlando? E perché vi siete vestiti cosi? Siete ridicoli!- L'Ariete, per quanto si sforzasse, non riusciva a capirci niente in quella assurda situazione.
-Ma come? Hai forse dimenticato che giorno è oggi?- gli domandò il potente Aldebaran.
-Si, l'ho dimenticato, qualsiasi cosa sia! Altrimenti non sarei in mutande, non pensate? E ora basta giochi di parole, che diavolo ci fate qui?- sbraitò il Cavaliere della Prima Casa.
-Mu, ci deludi. Pensaci bene: oggi è il 27 Marzo... esattamente ventuno anni fa stava succedendo qualcosa di importante...- gli suggerì Death con uno sguardo incalzatore.
E solo allora Mu capì. Improvvisamente sentì le gambe deboli e, forse per la prima volta in tutta la sua vita, ebbe davvero paura. “No, non è possibile!” si disse.”Non adesso, non ora!” . Ma, per quanto potesse sperare, non sarebbe riuscito a fare nulla contro dodici Cavalieri d'Oro e ne era consapevole.
-Ah, percepisco che hai ricevuto l'illuminazione, finalmente. Ci hai messo un po', sai. Comunque, ora, possiamo apprestarci ad iniziare. Dite, Aiolos: mostrate a Mu la cassa.-ordinò Shaka di Virgo.
E i due Cavalieri d'Oro trasportarono il pesante e famigerato oggetto davanti all'Ariete d'Oro.
-Credo tu sappia cosa ci sia dentro, Mu.- constatò Saga.
Il ragazzo annuì, pallido in volto.
-Bene. E ora, vai a cambiarti. Fai in fretta.- gli ordinò con voce oscura Shura.
Il ragazzo eseguì gli ordini, troppo sotto shok per obbiettare. Non pensò tanto a come vestirsi. Come bisogna sistemarsi per occasioni del genere? Per occasioni terrificanti?Così terrificanti? Sarebbero andati bene abito nero perfettamente stirato e bara portatile, ma non possedeva nessuno dei due.
La bara proprio non l'aveva mai avuta, mentre l'abito nero si. Solo che non era stirato. Stava giusto optando di fare un corso accellerato di impara-a-accendere-un-ferro-da-stiro, visto che le donne che in genere si occupavano dei suoi vestiti si erano prese la serata libera, quando sentii i ragazzi fargli fretta dall'altra stanza.
Quindi optò per una semplice t-shirt e jeans.
Decise di uscire finalmente dalla sua camera e di dirigersi in salotto, sudando freddo e con le mani che gli tremavano. Si ripetè più e più volte, prima di varcare la soglia, che avrebbe dovuto tenere il sangue freddo, che doveva dimostrare di essere un Cavaliere d'Oro anche in quella terrificante situazione. Non appena entrò nella stanza, però, urlò. La sala, la sua sala, era stata... demolita, avrebbe detto lui. Addobbata apposta per l'occasione. Mu guardò con sguardo omicida tutti i Gold di fronte a lui che gli sorridevano, improvvisamente ritrovando il coraggio.
-CHE COSA AVETE FATTO?!- sbraitò infuriato.
I ragazzi non lo ascoltarono e, dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa,...
-Buon compleanno!-urlarono sorridenti.
Già. Il compleanno di Mu.
L'Ariete, a questo punto, si portò le mani al viso, disperato. Sapeva cosa l'avrebbe aspettato, da quando Dheaty glielo aveva fatto capire, ma...vivere tutto di persona era mille volte peggiore.
-Oh, guardate! Si è commosso!- notò Milo, sorridendo comprensivo.
-No, testina, non mi sono commosso. Sono semplicemente infuriato con voi! Ma che mi avete combinato? LA MIA SALA!- singhiozzò il ragazzo.
La stanza dove fino a pochi minuti prima Mu si stava godendo le puntate inedite di Ben 10: Forza Aliena, era diventata una sottospecie di discoteca, con tanto di festoni, snack, musica( fatta partire all'entrata dell'Ariete nella stanza) e luci colorate.
Ovviamente, il tutto era stato trasportato dalla famosa “cassa”.
-E dai, guastafeste! Dopo mettiamo tutto a posto noi. Siamo Cavalieri d'Oro, infondo, no?- lo rassicurò Aiolia, accompagnando il suo allegro discorso con una sonora pacca sulla spalla di Mu.
-Ora pensa a divertirti, anche se questo genere di cose non ti piacciono. Compi ventun'anni, lasciati un po' andare!- Gli consigliò Camus.
Giusto. Aveva detto bene. Quel genere di cose non gli piacevano. Era da quando avevano meno di quindici anni che a Mu toccava subire quell'inferno. Una festa di compleanno. La sua, e non solo, visto che i ragazzi lo costringevano a partecipare anche a quelle di tutti gli altri.
Dopo che i bronzini avevano scalato le dodici case per salvare Athena, con la conseguente morte di alcuni Cavalieri d'Oro, l'Ariete non aveva più dovuto subire quel supplizio, almeno per qualche tempo. E pensava che, dopo la Guerra contro Hades e dopo essere stati riportati in vita, i suoi amici fossero un po' maturati. Beh, pensava male. E questo significava quindi che l'avrebbero trascinato anche alle restanti undici(quelle di Saga e Kanon nello stesso giorno) feste. All'infinito, magari.
-Allora, che vogliamo fare? Apriamo i regali? Eh, eh? Dai, Mu, apri i regali?Eh? Li apri?- Milo, come del resto si era sempre dimostrato alle feste di compleanno, era eccitatissimo.
-Apriamo i regali.- acconsentì con tono neutro il ragazzo dai capelli lilla.
Veloce come un fulmine, lo Scorpione andò a raccapezzarne uno.
-Tieni. Questo è da parte mia, di Camus e di Aiolia.- lo informò Milo.
-Grazie.- rispose Mu, annoiato.
Naturalmente, trattandosi di un regalo fatto da dei Cavalieri d'Oro, era incartato con il sedere ma, si capiva, anche con il cuore.
Mu scartò la carta, eh... gli brillarono gli occhi. Una decina di DVD della sua serie preferita erano tra le sue mani e imploravano di essere visti.
-Abbiamo pensato che se guardavi sempre Dragon Ball un motivo c'era.- sorrise Lia.
-Io...grazie. Davvero.- rispose commosso Mu.
-Non c'è di che.- alzò le spalle Camus.
-Ok. Ora tocca al mio e di Saga.- intervenne Kanon.
Mu sbuffò, ma se ne ritrovò pentito: i gemellini(in entrambi i sensi) gli avevano comprato una stupenda maglietta dell' Hard Rock Cafè di Athene, un negozio che lo aveva sempre incuriosito(e in cui non aveva mai avuto il tempo di entrare).
-Forte!- riuscì a dire tra lo stupore.
-Beh, lo sappiamo. Se no perché te l'avremmo presa?- lo sfotté Kanon.
Risero insieme, i goldini, fin che Mu non scartò il succesivo regalo, esattamente quello di Aldebaran
e Shaka: un biglietto per un concerto dei Red Hot Chilly Papers, il suo gruppo preferito!
Gli luccicarono gli occhi anche alla vista di una sveglia a forma di Ariete, che invece di trillare feceva il verso della pecora, regalatogli da Shura e Aiolos, e di una collanina d'oro con un ciondolo contenente una foto di loro tredici insieme, rigorosamente da parte di Dite,  Death e Dohko.
Dopo quest'ultimo regalo, Mu non proferì parola per due minuti buoni, limitandosi ad osservare il pavimento con sguardo neutro, seduto per terra e con le ginocchia strette tra le braccia.
-Aoh, ma te sei 'mbambuladu?- chiese Death con la sua solita finezza.
Silenzio. Nessuna risposta.
-Che cacchio hai?- domandò Milo.
Niente.
-Mu? Ci sei o ci fai?- fu l'intervento di Aiolia.
Macché.
-Wella, amico! Ci vuoi fare invecchiare?- aggiunse Aldy.
Nada.
-Non è sinonimo di pura educazione ignorare gli amici, per giunta se questi stanno cercando invano di riportarti con la mente sul pianeta dove il tuo corpo risiede vulnerabile.- fece notare con fare da maestrino Shaka.
Nothing.
-Ehmmm... Mu?Forza, svegliati!- ordinò Shura.
Rien.
-Dai, smettila di prenderci per il sedere!- ridacchiò Aiolos.
Zitto.
-Guarda che ti vengono le rughe...- constatò Dite.
Keine.
-Per piacere, dai! Così ci fai preoccupare!- si fece sentire Dohko.
Nulla.
-Sto perdendo la pazienza...-
Neanche dopo la mal celata minaccia di Camus, Mu si distolse dai suoi pensieri. L'Arietino, infatti, si riscosse solo dopo che i due gemellini gli ebbero urlato con tutta la loro voce nelle orecchie, rischiando di rompergli i timpani.
-Ma che avete, insomma!?- si incacchio il custode della Prima.
-Tu che hai?! E' da un'ora che ti stiamo chiamando! Ci è mancato poco che Cam ti congelasse!- contrabbatté Milo.
-No, scusate, è che...prima di tutto sono ancora un po' sottoshok, e poi... stavo pensando a quando avevamo quindici anni... al vero primo “party” che avete organizzato, ovvero il mio. Vi ricordate?- domandò Mu con una punta di amarezza nella voce.
-Certo che ci ricordiamo! Quella festa è stata indimenticabile! Senza considerare che è stato anche il capro espriatorio!- convenne Death.
Mu ridacchiò, nervoso: - Mi mancano i bei tempi. Quando eravamo ancora dei ragazzini ingenui e così...felici. Mi ricordo che quel giorno avevate invitato anche tutte le donne del Grande Tempio,  Sacerdotesse e ancelle comprese, perchè dicevate che quella era “l'età delle conquiste”!-
-Si, peccato a te non ne andava a genio neanche una!- fece notare Aldy.
-Comunque è vero: ora i tempi sono cambiati, ragazzi. Mu ha ragione. Siamo diventati dei vecchietti isterici come Dokho.- si lamentò il Leone.
-Ehi!- fu la reazione della Bilancia Dorata.
-Scusa amico.-
Nessuno aveva avuto il coreaggio di ridere o commentare in qualche modo le poche battute che si erano appena scambiati Libra e Leo. Le parole di Mu avevano colpito nel segno.
Seguì un minuto di silenzio.
-Ma ora basta piangersi addosso! Che inizi la festa! Ragazze, potete entrare!-
Dopo queste inaspettate parole di Death, la porta della Prima si aprì e, sorpresa delle sorprese, nella casa dell'Ariete fecero capolino tutte le donne del Santuario( Athena compresa ), come quella volta, tanti anni prima.
Rallegrato e sorpreso, Mu sorrise. Infondo, anche se erano cresciuti e, si presume, maturati (certo, come no!), lui e i suoi amici erano rimasti quelli di una volta, solo un po' più... forti.
Rise di gusto guardando Death e Kan cercare di rimorchiare due apprendiste prossime all'investitura, Milo fare i complimenti a una Silver per le sue scarpe,  Aldy che sghignazzava bonariamente trascinandosi dietro Dohko, e Saga che divorava senza contegno tutti i salatini sul tavolo. Il tutto ulteriormente reso ridicolo da Marin e Seika che facevano una scenata di gelosia ad Aiolia e Aiolos per aver, a loro parere, "sbavato dietro ad un'apprendista molto formosa", Aphro che dava consigli di estetica ad un gruppo di ancelle, Shura che aveva invitato a ballare una ragazza a cui faceva il filo da tre mesi, Cam che per il nervosismo di trovarsi vicino alla tipa più bella del Santuario aveva congelato un pezzo di pizza e Shaka che, nonostante tutto, non era riuscito a tenere gli occhi chiusi al passaggio di una Sacerdotessa dal bel fondoschiena...
Brindarono tutti insieme per Mu e, dopo che tutte le donne se ne furono tornate alle loro dimore, i Goldini rimasero a dormire alla Prima, come sempre avevano fatto in quelle occasioni.
Quella notte l'Ariete fece sonni tranquilli, nonostante il russare incessante degli amici: la consapevolezza che, tutto sommato, i tempi non erano poi così cambiati, lo faceva sentire così...felice.
Proprio come una volta.

  
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