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Autore: Safiri    23/06/2012    3 recensioni
Finnick ha raccontato i segreti dell' alta Capitol City, ha raccontato addirittura i segreti del presidente Snow in persona, ma sopratutto ha raccontato una storia, la sua storia.
Finnick Odair non è solo un pezzo di carne, anche se sembra che molta gente l'abbia dimenticato.
Una storia come la sua non può essere raccontata in sole quattro righe, perciò partirò da quando un Finnick quattordicenne vince i sessantacinquesimi Hunger Games. Crede di essere al sicuro, crede di essere libero. Si sbaglia.
Ps. aggiungo l'avvertimento Spoiler per sicurezza, ma in realtà non dice niente di ciò che accade nei libri.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Finnick Odair è il vincitore dei sessantacinquesimi Hunger Games

L'ultimo colpo di cannone risuona nell'aria. Cupo. Pesante. Sinistro. Ho sempre creduto che se avessi vinto lo avrei accolto con gioia, come una liberazione, e invece quel suono mi piomba addosso in tutto il suo terrificante significato. Ho vinto, ho ucciso, ho considerato la mia vita più importante di quella degli altri, sono diventato la star principale dei sessantacinquesimi Hunger Games. La testa mi gira vorticosamente e così crollo a terra, il corpo ricoperto di sangue, solo in parte mio. Mi rendo conto di stare ancora stringendo nella mano il tridente insanguinato, l'arma che mi ha reso un vincitore, l'arma che mi ha reso un assassino. Lascio la presa e rimango sdraiato a terra. Aspetto che qualcuno mi venga a prendere, voglio uscire da questo luogo di morte il prima possibile. Voglio andare a casa, dove potrò urlare, dove potrò piangere, dove potrò essere me stesso. A casa non ci saranno telecamere, non ci saranno quegli stupidi e meschini telespettatori, non ci sarà bisogno di fingere che questo sia tutto ciò che ho sempre sognato. A un tratto mi viene voglia di urlare a Capitol City ciò che ho dentro, di urlare a Capitol City il mio disprezzo per quei giochi atroci, e lo faccio. Urlo con tutto il fiato che ho in gola, e piango finchè non finisco le lacrime, finchè l'Hovercraft non arriva su di me.
L'ultima cosa che percepisco è la puntura di un ago infilato con violenza nel mio braccio.

Mi sveglio al suono di un'insistente serie di “bip” provenienti da una macchina a cui scopro di essere attaccato. Mi metto a sedere sul letto che mi ospita e esamino la stanza intorno a me.
Bianca. Spoglia. Triste. Un ospedale. Mi chiedo se mi trovo ancora sull' Hovercraft o se sono in un ospedale di Capitol City e scopro che la cosa mi interessa poco.
Qualcuno sta parlando fuori dalla porta. A poco a poco il mormorio indistinto acquista un senso e io riesco a distinguere la voce di Mags, la mia mentore. E' decisamente agitata e il volume della sua voce si alza gradualmente.
Voglio vederlo! Voglio parlargli. Gli devo spiegare. Non può arrivare davanti alle telecamere senza sapere. Dannazione fatemi entrare!
La porta si spalanca, e una Mags rossa in volto entra nella stanza aprendosi un varco tra i medici di Capitol City. In piedi dietro di loro ci sono Weith, il mio accompagnatore per i giochi che adesso per qualche ragione mi sta guardando con rimprovero, e Lena, la mia stilista, persa come sempre nel suo mondo.
La porta si richiude alle spalle della mia mentore.
Per qualche istante ci limitiamo a guardarci negli occhi.
Da una parte Finnick, il quattordicenne più bello del distretto 4, il vincitore dei sessantacinquesimi Hunger Games, ancora in parte disitratato, la pelle ustionata, le ferite cucite dai medici ma ancora doloranti.
Dall' altra Mags, la mia mentore, sulla sessantina, vincitrice dei ventiduesimi Hunger Games, forte per me, ma spesso ancora tormentata dagli incubi.
Mags, che mi ha tenuto in vita. Mags, che ha creduto in me. Mags, che prima di entrare nell'arena mi ha salutato premendo le sue labbra sulle mie. Mags, che non mi aveva mai fatto sentire come se camminassi incontro alla morte, solo adesso che ho vinto mi guarda come se non ci fosse più speranza.
Cosa è successo Mags? Ho vinto, no?
Mags mi si avvicina e mi passa le dita tra i capelli.
Quanto tempo è passato? – provo di nuovo.
Hai dormito per due giorni, siamo a Capitol City adesso. Tra qualche minuto arriverà il tuo staff di preparatori per l'intervista di stasera. Lena ha quasi finito il tuo abito e io dovrò pensare bene a quello che dirai...
Perchè? – Chiedo. Dopotutto ho vinto, è così importante quello che dirò questa sera? Di solito i vincitori parlano poco all'intervista, si limitano ad annunciare pubblicamete la loro gioia per aver portato gloria al proprio distretto. D'un tratto capisco.
E' per quello che ho fatto vero? Perchè ho urlato e ho pianto. Perchè mi sono rifiutato di esultare della mia vittoria?

 

Mags annuisce. – Hai vinto nell' arena Finnick, ma gli Hunger Games non sono ancora finiti.


Safiri:
Allora, questo è il mio primo esperimento di long quindi siate clementi.
Detto questo, il secondo capitolo è già in porto e spero di finirlo presto. Non so bene quando tutto ciò si fermerà, credo più o meno con gli Hunger Games di Annie. Spero di aver suscitato almeno un po' di curiosità. 
Temo di essere andata un po' OOC con Finnick, però ricordiamoci che ha solo quattordici anni al momento e che ancora non sa cosa lo aspetta.
Sono ben accette le critiche (possibilmente non troppo cattive ^^).



 

  
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