La violenza
La violenza acceca,
racchiude l’uomo nel grembo
dei suoi bestiali istinti,
senza capire,
senza vedere.
Dolore è la violenza,
l’uomo ne è ingordo
come un bambino con un’innocua
scatola di caramelle.
E l’uomo ne è nauseato,
e nel contempo goloso.
Malattia è la violenza,
chi ne è affetto da solo non guarirà.
Solo puri occhi e sinceri,
scorgeranno le cicatrici
sui vessatori palmi.
Solo un viso, un nome, un dolore lacerante
vedrà il sangue che macchia,
e che mai smetterà di grondare.
E quando la Violenza abbandonerà
ogni sua fibra
acuta la sentirà…
nel Rimorso.
E il rimorso diverrà lacrime.
E le lacrime righeranno
l’aguzzino viso.
Ma se neppure il Rimorso
volesse la sua anima
la Malattia invaderà l’inutile corpo,
sino a permeare la mente,
La carpirà tra le sue bianche braccia
e stringendola al cuore
la soffocherà,
spegnendo i flebili suoi lamenti
sull’ansante petto.
E fumo incolore aleggerà nell’aria
portando con sé l’essenza delle emozioni
e il corpo trascinato nell’oblio.