Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |      
Autore: Vichannie    24/06/2012    5 recensioni
Annyeong, Bielibers!! ^^
Inizierei col dire che NO, non mi piace JB, per poi continuare dicendo che NO, non sto scherzando xD
Mi "diverto" a controllare anche i fandom che non frequento abitualmente per vedere un po' come se la passa la gente (??) e, notando che non c'era neanche uno yaoi qua, mi è venute l'idea di fare questo esperimento.
Sì, io scriverò una ff yaoi su un artista che neanche seguo °^° ma lo yaoi è lo yaoi, e io per essere rispettata rispetto, quindi sto cercando di "fare amicizia" con tutti ^^
Vorrei proporre questa ff in cui Bieber sarà...attratto da un ragazzO, rigorosamente Coreano (lol) perché mi piacerebbe sapere che ne pensano un po' le fans.
Io no conosco voi o i vostri gusti, quindi non sto accusando nessuno di omofobia o cercando di offendere il vostro idolo dandogli del gay (cosa che non trovo un'offesa)
Okay, se vi va leggete e fatemi sapere ^^
Non ha ancora senso mettere una parte della ff, visto che non ho scritto granché, ma spero di aggiornare al più presto e così sistemare l'anteprima :D
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Just...a dream

 “Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.”
Paulo Coelho

 
 Finalmente avevo una giornata libera! Era da un sacco che non potevo uscire e svagarmi. Tutto quel lavoro mi stremava. Certo, amavo ciò che facevo… era pur sempre il mio sogno! Ma ogni tanto avrei voluto poter premere il tasto pausa. Ogni tanto il mondo continuava a girare senza di me ma attorno a me, e mi faceva sentire spaesato; non riuscivo a seguirlo, e la cosa mi dava fastidio.

 Mi ero sempre sentito come pressato, con un fardello sulle spalle. I miei avevano sempre voluto grandi cose da me. Mi ricordo della volta in cui, durante il giorno del ringraziamento, davanti a tutta la famiglia che era riunita in cerchio attorno al tavolo, avevano placidamente dato inizio al periodo travagliato della mia vita. Avrò avuto più o meno otto anni, e nel preciso momento in cui avevano aperto bocca parlando delle loro aspettative nei miei confronti, tutto il mio mondo infantile mi era crollato addosso.

 Parlavano di media dell’A, università, un buon lavoro rigorosamente sedentario in un qualche ufficio comunale… casa, moglie e pargoletti! Ero ancora troppo piccolo per capire a cosa si riferissero, ma nel giro di due anni circa, quando stavo per iniziare le scuole secondarie, cominciarono davvero a pretendere tutto ciò. Non potevo andare più in basso di una B+ o uscire a giocare se prima non facevo tutti i compiti scritti più un’ora e mezza di studio; non potevo frequentare ragazzini che avessero un reddito minore del nostro, o che comunque loro non accettavano come “una buona compagnia futura”. Però qualcosa di buono la fecero per me.

 Quando, alla fine delle medie, dopo aver ottenuto per tutti e tre anni la borsa di studio con la media dell’A - come loro desideravano - e aver poi ottenuto il punteggio migliore in tutta la scuola all’esame finale per l’ammissione alla McDonald High School, in altre parole la scuola migliore di tutta la regione, mi avevano regalato ciò che poi avrebbe cambiato la mia vita, per poi diventarla lei stessa.

 La mia prima chitarra classica.

 Da quel giorno tutto cambiò, ovviamente. Iniziai a passare giornate intere a suonare e imparare canzoni dei miei artisti preferiti, mi feci una grande cultura musicale. Lasciai stare lo studio, la mia media che decadeva sotto gli occhi in fiamme dei miei genitori. Ma niente e nessuno avrebbe mai potuto separarmi dalla mia ormai compagna di corsa qual era la vita; la mia amica così oscura, dolce, leggera e melodiosa in qualunque cosa fosse occupata; la mia partner che non mi lasciava mai neanche per un momento, stando sempre dietro di me a salvaguardarmi le spalle dai colpi più inaspettati che avrei mai potuto ricevere.

 La musica divenne esistenza; l’esistenza divenne sogno; io persi la concezione della vita e del mondo che mi circondava e così, da un giorno all’altro, mi ritrovai a essere uno dei ragazzi più amati tra ragazze e ragazzi di ogni età, dai pargoli alle vecchiette più giovanili.

 Senza fraintendimenti, ero felice di poter fare ciò che più amavo al mondo addirittura come lavoro a tempo piuttosto pieno, ma non ebbi neanche il tempo di realizzarlo che mi ritrovai sommerso di fans urlanti e concerti uno addossato all’altro. Avevo bisogno di respiro, e quel giorno l’avrei ottenuto.

 Uscii rimettendomi occhiali e capellino - indispensabili per la mia incolumità - da quel negozio di tecnologia, dopo aver riempito buste intere di regali di Natale. Spesi chissà quanti dollari tra videogiochi, accessori e piccoli elettrodomestici, ma la felicità che avrei potuto scorgere sui volti delle persone cui volevo bene valeva questo e altro. Tanto in quel periodo non avevo certamente problemi finanziari.

 Mi richiusi la porta a vetri alle spalle, vendendo colpito dal freddo secco che riempiva le strade del centro di New York, città in cui mi ero trovato per girare un video di una nuova canzone. Espirai, notando ambiguamente felice la nuvola chiara di condensa che si formava al posto del mio alito. Sorrisi. Mi piaceva il freddo.

 Cercai di muovere un passo avanti, notando di essermi fermato proprio di fronte alla porta del negozio, ma tutto ciò che riuscii a fare fu incontrare il pavimento ghiacciato del marciapiede. Mi lamentai per la botta al sedere che avevo ricevuto e, vedendo le buste totalmente svuotate per terra per via della caduta, mi misi immediatamente in ginocchio sulle pietrine e mi misi a sperare che non si fosse rotto niente, mentre rimettevo la roba nella busta controllando ogni oggetto a uno a uno. Non mi resi certamente conto di avere i pantaloni leggermente bucati e sfilacciati proprio nel sedere, abbastanza da far notare i miei boxer verdi, finché non notai che un ragazzo mi stava poggiando la propria sciarpa di lana rossa sul mio didietro.

 Inizialmente non capii, e gli lanciai un’occhiataccia da dietro le lenti scure continuando a rimettere a posto la roba senza neanche guardala. Ma poi, quando notai lo sguardo imbarazzato che mi stavo rivolgendo, capii che qualcosa non andava.

  Mi alzai tenendo la sciarpa poggiata sui jeans con una mano e sollevando le buste con l’altra ma, non riuscendo a tenerle tutte insieme nella mia presa, qualcuna mi ricadette a terra. Emisi un rumore di frustrazione, ma prima che potessi cercare di riprenderle, il ragazzo le afferrò e, mettendomi una mano sulla schiena, mi sospinse verso una stradina laterale a qualche decina di metri più in là per poi entrare in un palazzotto grigio e cadente a pezzi.


N.d.A. Yay, okay, questo è ciò che ho scritto alle 2.50 a.m. ma potrei anche cambiare qualcosa quando sarò più lucida... Vabbè, comunque...
Cosa ne pensate?? Ho attirato la vostra curiosità?? Eh?? Eh?? Eh?? Okay, sto impazzendo xD
Ricomunque, mi piacerebbe sapere davvero cosa ne pensate, sapere se mi volete prendere a calci o secondo voi può essere un'idea...un minimo carina ^^;;
Spero di aggiornare presto, e avviso che per ora il rating è verde, ma potrebbe cambiare da un momento all'altro *3*

Ps. Se qualcuna di voi fosse disponibile per "consulenza anti-OOC esagerato", può tranquillamente cercarmi in privato ^^ grazie, lo faccio più che altro per non rischiare di storpiare troppo questo artista, poiché non conoscendolo non so bene come si comporti ecc xD

A presto, Vì ^^

Pps. Oddio, mi sono resa conto di quanto possa essere masochista questa idea =_=
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Vichannie