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Autore: fatimazucchi    24/06/2012    1 recensioni
«Miss Universo ti invidierà per sempre. Finn tu sei perfetto, in ogni campo e in ogni momento» non stava mentendo e neppure stava più scherzando, anche se lasciava che lui lo credesse.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Cosa devo fare per convincerti a farmi scendere?» Zoey trattenne una risata e continuò «Dai Finn ti supplico».
Il miglior amico l’aveva sollevata come un sacco di patate con la testa all’ingiù, quando tra scherzi e risate cercavano di far passare il tempo mentre attraversavano le solite stradine che portavano alla casa di Zoey.
«Se solo ritirassi ciò che hai detto, magari potrei farti scendere» fece Finn.
La sua voce era calda e amichevole e il suo magnetico sorriso faceva sempre venire le classiche farfalle allo stomaco a Zoey.  Il suo viso avrebbe fatto cedere chiunque.
«Oh, e va bene. Zac Efron affiancato a te è come … come un moscerino sul parabrezza».
«Puoi fare di meglio» la sfidò lui.
«Miss Universo ti invidierà per sempre. Finn tu sei perfetto, in ogni campo e in ogni momento» non stava mentendo e neppure stava più scherzando, anche se lasciava che lui lo credesse. Era dell’idea che non gli avrebbe mai detto la verità, perché questo voleva dire rischiare di perderlo e il loro legame era troppo importante per Zoey.
«Mi hai convinto» Finn appoggiò delicatamente Zoey a terra, che lo seguì un po’ barcollante. Lui si mise a ridere. «Mi sento un Dio adesso!» urlò forte mentre Zoey scuoteva la testa rassegnata dalla sua indecenza.
«Mi devi 5$ per le stupidaggini che ho appena detto»
«Scordatelo principessa».
Continuarono a camminare in silenzio mano nella mano, come sempre d’altronde. Fu Zoey la prima a rompere il silenzio.
«Allora, com’è che oggi hai tanto bisogno di complimenti?»
Finn alzò gli occhi al cielo «Mi hanno spedito dal preside per aver usato un “linguaggio inappropriato”» cinguettò pronunciando le ultime parole strappando un sorriso all’amica «a quello schifoso di Paul» continuò.
«Che ha fatto stavolta?» si limito a dire lei, conscia che un fiume di parole sarebbero uscite dalla bocca di Finn su come anche stavolta l’aveva difesa prontamente.
«La cosa incredibile è che ancora non gli abbia dato un pugno su quella faccia da schiaffi. Che immenso idiota! E’ saltato su mettendosi a sghignazzare per ogni piccola cosa: prima i tuoi capelli, poi i tuoi occhi, il naso, la bocca, i denti, il modo di parlare, di scrivere … persino di ridere! E così non sono più riuscito a trattenermi e ho iniziato a dirgliene a non finire e il resto lo sai già. Dio, quanto può essere demente un essere umano?! Lui è la prova vivente che il valore è piuttosto alto. Se il professor Carter non ci avesse divisi, giuro, gli sarei saltato addosso. Ma cos’ha di sbagliato? E in più...»
Zoey gli chiuse la bocca con le mani costringendolo a zittirsi.
«Santo cielo, Finn. Ne hai di rabbia dentro» disse appena lui si calmò un minimo.
«Ma non ti ho ancora spiegato»
«Occhio per occhio immagino» lui annuì brevemente e Zoey continuò:
«Non torniamo più sull’argomento, va bene? Paul è un cretino, fine della discussione» Zoey lo sapeva bene. Erano stati insieme per circa 2 anni e quando lei l’aveva lasciato dopo aver capito, un po’ in ritardo, chi era davvero la persona che aveva davanti, Paul si era sentito in dovere di deriderla per il resto della sua esistenza, ma oramai lei ci aveva fatto il callo e non gli aveva più dato importanza passato il primo mese di separazione. Al contrario, Finn non riusciva a sopportare che Zoey venisse presa in giro in continuazione e perdeva il controllo. Zoey non era certo contenta che lui rischiasse sempre per difenderla perché sapeva bene che a rimetterci era lui. Anche se, ogni tanto si lasciava prendere dalla situazione ed era felice che il legame con Finn fosse tanto intenso. Lei avrebbe fatto lo stesso per lui. Finalmente giunsero a casa di Zoey, il che voleva significare che avrebbero passato un pomeriggio intero sui libri ma, almeno, avrebbero smesso di camminare. Zoey aprì la porta  e lasciò che Finn la precedesse. Si richiuse la porta alle spalle, quando l’amico aveva già raggiunto il salotto dove i genitori di Zoey stavano bevendo una tazza di caffè mentre discutevano e si divertivano insieme. Era quello che la figlia sperava tanto di trovare: una persona che l’amasse almeno la metà di quanto suo padre amasse sua madre. Loro erano sempre in armonia, a parte qualche litigata di rado che li aiutava a eliminare la tensione. Appena il padre di Zoey vide Finn gli sorrise. Suo padre era cotto di quel ragazzo.
«Finn! Com’è andata la partita di football?»
«Alla grande! Li abbiamo battuti all’ultimo ed è stato pazzesco! Avrebbe dovuto esserci»
«Purtroppo non ho avuto la possibilità di venire ma alla prossima non mancherò. Hai molto talento e guardarti giocare è sempre magnifico»
«La ringrazio signor Thompson»
«Quante volte devo ripetertelo che voglio che tu mi chiamo Mike?» gli sorrise. Zoey afferrò Finn per un braccio costringendolo a seguirla.
«Scusa papà ma sarà ora che ti trovi un amico tuo» gridò mentre per le scale si dirigeva verso la sua camera. Finn chiuse la porta ancora ridendo. Era splendido.
«Chimica o Geografia?» chiese.
«Potremmo oziare per dieci minuti? Sono esausta»
«Sì te lo concedo. Devo comprare assolutamente un auto» disse Finn gettando a terra lo zaino. Zoey si buttò sul letto.
«Smettila di ripeterlo. Comprala e basta, ti prego»
«Presto viaggeremo su una magnifica decappottabile rosso fiammante e tutti ci invidieranno da matti. Tu avrai una borsa firmata e io sarò il presidente degli Stati Uniti» Zoey alzò la testa e lo guardò mentre lui stravaccato in poltrona ad occhi chiusi lasciava spazio alla sua immaginazione.
«Aspetta, fammi capire. Tu sei presidente e io ho una misera borsa firmata?»
«Avrai decine e decine di borse firmate e ogni tipo di vestiti esistenti sulla faccia della terra»
«Mi piace. Continua»
«Sarai sposata con l’uomo della tua vita, quello che tanto sogni e vivrete spensierati e felici, proprio come Mike e Theresa»
«Oh, ma tu mi leggi nel pensiero. Prima però dovrò trovarlo» Finn si sarebbe odiato per tutta la vita se quello che stava per dire avrebbe fatto sì che quell’incanto umano si allontanasse da lui ma, data la situazione, non poté che buttarsi. Tenne gli occhi chiusi per non poter vedere la reazione negativa che probabilmente stava per avere Zoey.
«E se l’avessi già trovato?» mormorò Finn a tono davvero basso. A quelle parole Zoey si sentì tremare dentro. Stava forse alludendo a lui? Provava le stesse cose? La fantasia cominciò a galoppare incontrollabile. Effettivamente, non aveva mai pensato alla possibilità che anche lui la ritenesse più che una grande amica. Le mani di Zoey cominciarono a tremare e sotto i vestiti ora si nascondeva un velo di sudore. Era davvero agitata e non sapeva cosa potergli dire. Lui teneva gli occhi chiusi e pareva davvero tranquillo. Probabilmente aveva detto la prima cosa che gli fosse venuta in mente giusto per portare avanti il discorso. Ma lei non riuscì a non cogliere l’occasione. In fondo, prima o poi lui avrebbe comunque scoperto cosa lei provava. Si gettò tra le braccia di Finn e lo baciò delicatamente, eppure senza più timore. Lui permise alle labbra di Zoey di modellare le sue, con una dolcezza infinita al quale Finn non poté resistere. Le prese il viso tra le mani mentre lei, in braccio a Finn, gli gettava le braccia al collo. Fu un momento colmo di verità, la stessa verità che nessuno dei due ragazzi era stato in grado di trattenere dopo tutti quegli anni: un amore covato nel tempo, un amore che sarebbe stato capace di resistere ad ogni avversità. Erano incredibilmente felici entrambi, perché quello che stavano cercando si era sempre trovato davanti al loro naso.
«Ti amo» mormorò lei con le labbra ancora contro quelle di lui.
«Ti ho amata dal primo istante» disse Finn sorridendo.
  
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