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Autore: Brodos    24/06/2012    0 recensioni
Giorgia aveva una vita tranquilla nel background di odio che si era creata... Ma non avrebbe mai dovuto tentare di aiutare un vecchietto. O forse per il bene della terra si?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- La vita è una scala - Diceva sempre il prozio Smith mentre si correggeva il caffè con la grappa - devi fare, anzi CONQUISTARTI ogni singolo gradino grazie alla tua… -
- Perseveranza? Bravura? Meriti? Ernia al disco? – Tentava di terminare la frase la piccola Giorgia, al tempo seienne.
- No. Grazie alla tua fortuna. E devi stare pure attenta, perché se la sfiga ci mette lo zampino ti può girare e te nella tua vita ti ritrovi a scenderla quella maledetta scala! –
In effetti quel lontano parente era morto cadendo da quest’ ultima. La sfortuna, probabilmente risentita da questa visione della vita, gli aveva dato un sonoro calcio nel sedere… Senza neanche girarlo.
Erano questi i ricordi che accompagnavano la sua prigionia, era passato un giorno dall’ultima visita dei suoi aguzzini e sarebbero riapparsi a momenti.
Entrò uno dei due, Giorgia non aveva ancora imparato a riconoscerli, sapeva che Cacchionepensos aveva un menisco più corto dell’altro, ma lei un profumo che si chiamasse così non l’aveva mai sentito e non poteva certo mettersi ad annusarli!
- 7 lettere, verticale: “deve muoversi per andare a comprarsi una tuta da sci” – Disse Spremimeningis sventolando un cruciverba. – Perché ha un rito d’iniziazione da compiere. -
- CLESSIDRA! – Buttò lì la ragazzina. – Sette più due! Cerca le caselle jolly! -
- Giorgia – Rispose l’altro.
Dannazione alla sfortuna! Pensò delusa.
Fu slegata e incappucciata e in breve tempo si trovò in una normale strada cittadina. Il mondo dopo centoventicinque anni era uguale a quello che si ricordava, alla faccia di quelle seghe dei maya o di quel gran mattacchione di Nostradamus.
Un vecchietto stava per attraversare la strada e Giorgia dovette trattenersi a stento dall’andare ad aiutarlo. Una mano si era appoggiata sulla sua spalla, era Cacchionepensos che con uno sguardo serio la spronava ad essere forte. O forse…
- Zanzara sulla spalla – Disse ritraendo la mano. Come non detto.
Entrarono in un negozio con un’ insegna che recitava: “Tute da sci per gite in Portorico”
Faceva per lei. Per loro. Oh andiamo avete capito.
La commessa, una signora piuttosto grassa con una sigaretta in bocca, si piantò davanti a loro.
- Parola d’ordine? -
- Cammelli estatici – Disse uno dei due alle spalle di Giorgia.
- Ecco la tuta rosa –
- Non voglio la tuta rosa! La voglio rossa! – Protestò la ragazzina.
Uscirono dal negozio con una tuta rosa e la giovane mummificata su una spalla, stordita da un cazzotto.
Ci fu uno scambio di parole tra i due:
- Non ci sono più gli ostaggi di una volta. -
- Quest’ ostaggio è di centoventicinque anni fa, penso che invece si debba modernizzare. –
Avevano tutto l’occorrente.
  
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