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Autore: Emily Liddell    24/06/2012    3 recensioni
Alice Liddell, orfana.
I genitori e la sorella bruciati vivi in casa. Alice dopo aver tentato di suicidarsi un un cucchiaio, viene rinchiusa 10 anni in manicomio. Ma la tortura non è finita: Bumby la sta uccidendo interiormente.
Fanfiction a più episodi -spero- trattanti la vita e i pensieri di Alice.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Alice Liddell viene svegliata dal rumore degli  gli zoccoli che due cavalli provocavano, distesa su una piccola carrozza di legno, intenta a portare del fieno.
Delle improvvise fitte  alla testa la fecero barcollare.
La Balia, con un occhio nero, è seduta di fronte a lei.
« Cosa? Il sangue che ho in bocca… sa di bile. Balia, cos’è successo? Chi era quell’uomo? Dov’è ora?! »
« Quel cretino è scappato. Ma non è morto, purtroppo. »
« E cosa voleva? »
« Soldi che non meritava. Tu piuttosto, cosa pensavi di fare immischiandoti? Potevi farti uccidere! »
« Balia, la mia mente è a pezzi. Devo sapere…! »
« Ancora dell’incendio… » la grassa donna sbuffa « Devi andare avanti, Alice. Come me. »
 
“Almeno non sta più vaneggiando. Quando era a Rutledge urlava, vaneggiava. Diceva sempre che il suo passato era estinto, che li aveva uccisi tutti e che doveva morire. Radcliffe pensava di migliorare le sue condizioni con dei volti familiari. Ricordo che urlava, ti fissava con gli occhi sbarrati e sbavava, ma non aveva mai pronunciato un suono sensato.”
Pensa la Balia, mentre Alice guarda con aria cupa la città grigia, osservando la scena di bambini messi per strada.
“Poveri. Quelli saranno cibo per pervertiti.” Pensa Alice Liddell, quando i suoi pensieri vengono interrotti dalla Balia.
« Se vuoi sapere qualcosa, va da Radcliffe. Mi pare che egli abbia anche il tuo coniglio. »
 
La casa dell’avvocato Radcliffe è arredata con ninnoli in stile orientale: katana appese al muro, quadri e ornamenti cinesi e vasi giapponesi.
“Tanto so che sarà inutile.” Pensa tra se e se la ragazza mentre saliva le scale.
Il vecchio avvocato, in camicia da notte, stava scrivendo su delle carte. Accanto a lui, appoggiato sul bordo della scrivania, il coniglio di Alice era rimasto tale e quale a come lo ricordava.
« Lei ha il mio coniglio! »
« Hai dimenticato le buone maniere, eh? E mi sa cos’altro mi chiedo. »
“Stizzita come al solito. Trasuda negatività ovunque. Dice che ho rubato il suo coniglio. Che pretesto ridicolo. Sempre con quella storia! Non vuole parlare d’altro. Le ho già detto è stata una semplice e orribile sventura, ma lei dice di no e di ricordi che la uccidono. All’inizio pensavo che fosse una piromane. Una volta le è persino venuto un attacco psicotico mentre cercavo di spiegarle!”

 

 ***

Quando Alice si risveglia, davanti a lei ci sono fuoco, fuliggine e macerie che danzano nell’oscurità più assoluta, risucchiati da un vortice.
La valle della Condanna.
« Guarda il mio Paese delle Meraviglie… »
« Cerchi rifugio dal mondo malvagio, Alice? Forse le cose, sembrano essere andate solo all’inferno. » lo stregatto si materializza di fronte a lei.
« Tu non sei un bugiardo, ed io non una stupida. Ma qualcosa di meno catastrofico sarebbe stato ben accetto. »
« Questo disastro è opera tua e sarà anche peggio di così. Il treno segue un orario infernale. Muoviti, il tempo non aspetta. Il disastro, è già cominciato. »
« Questo treno mi sta facendo terrorizzare, Stregatto. Trovati un altro lavoro. C’è davvero…. così poca speranza? »
« Anche di meno. E se sei spaventata, siamo tutti perduti. »
Dopo queste parole, il gatto svanisce.
Alice deve rintracciare il Brucaliffo, forse l’unico che avrebbe potuto darle delle spiegazioni di tutto ciò che stava accedendo fino ad allora.
“Dopo tutto, mille chilometri iniziano con un passo. Devo sbrigarmi a raggiungerlo.”
Saltano tra varie piattaforme di roccia, Alice riesce a raggiungere il punto dove potrà raggiungere il mondo dove risedeva il Brucaliffo.
La ragazza, dopo aver inspirato, poi espirato del fumo, vaporizza da quell’orribile luogo sporco e devastato.

 

***

Il mondo dove risedeva il Brucaliffo assomigliava molto all’oriente. Difficile capire se quello era il Giappone o la Cina. Dall’acqua leggermente torbida, saltavano di fuori pesci di carta e dal cielo cupo, piovevano ideogrammi.
Durante il percorso, Alice si imbatte in piccoli villaggi, abitati da formiche di carta, che man mano venivano distrutti.
La ragazza era sorpresa di vedere che quegli origami, continuassero a pregare seppur la loro condizione. Tutti stavano avvertendo cosa stava accendendo nel Paese delle Meraviglie.
Dopo scalate di montagne, salti controvento e corse, Alice si ritrova davanti alla montagna dove risiede il Brucaliffo.
Davanti a lei, un’enorme statua imponente di bronzo occupa gran parte dello spazio del tempio, situato in alto nella montagna.
« Sono arrivata fin qui, seguita da esseri che volevano intralciarli, dopo aver corso, mi ritrovo… un simulacro?! »
Alice è quasi senza fiato, arrabbiata e delusa allo stesso tempo.
Poi, una voce.
« Se avessi tempo, ti esporrei quanto spesso preferisci affrontare illusioni, anziché ciò che è reale. I problemi che ti rifiuti di affrontare non esistono. Neghi la realtà. »
La grande statua, che emanava fumo, stava parlando ad Alice Liddell.
“Lo so cos’è reale!” pensa la ragazza sbattendo i piedi a terra.
Ad un tratto, il pavimento crolla ai piedi di quest’ultima.
Seppur il pavimento, sia crollato con tanta furia, la ragazza atterra dolcemente.
Un grande bozzolo di seta, al centro del sotterraneo, racchiude il Brucaliffo.
« I miei ricordi sono in frantumi. Questo treno sta distruggendo tutto. E il Paese delle Meraviglie, perirà del tutto con la mia mente. Tutto è cambiato, e non posso aiutarlo, se non so come aiutare persino me stessa. »
« Tutto è cambiato. Ma vedila diversamente. Al contrario, ecco. Salva il Paese delle Meraviglie e potrai salvare te stessa. Il Carpentiere sapeva qualcosa, ma si nascondeva dalla realtà e tu devi accettarla. »
« Dove dovrei andare, allora? Cosa devo fare? Chi mi può aiutare? »
« La Regina, Alice. »
Alice raggiunge il bozzolo, salendo verso le rocce che formavano una sorta di scala fatta di pietra.
Ad un tratto le pareti intorno iniziano a crollare.
« A cosa mi servirà? Cosa sa che io non so? »
« Una volta era qualcuno che conoscevi. Il tempo cambia tutti. Ricordatelo, quando incontrerai la Regina.»
Le macerie iniziano a crollare, tutto intorno si sta sgretolando creando una potentissima frana.
 
Una farfalla spicca con grazia il volo nel cielo.
“Il tempo, cambia tutti.”
Poi, di nuovo il buio.

  
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