Resto
con te
Primo
giorno di scuola
DRIIIIIIN DRIIIIIIN “Ah! Stupida sveglia! Non suonare una buona volta!”
la ragazza, ancora assonnata guardò con gli occhi socchiusi le lancette
dell’orologio:”Oh no! Questa stupida sveglia suona
sempre in ritardo! Proprio il primo giorno di scuola!!!
Ahhhhh!!!” Kagome si alzò
frettolosa sbattendo forte i piedi sul parket di
legno della sua stanza:”non ce la farò mai ad arrivare in orario!” come al
solito era in ritardo nonostante sapesse bene che gli insegnanti alle scuole
superiori erano meno buoni e carini di quelli delle medie. Si sarebbe ritrovata
nel corso F a differenza di quello C che aveva
frequentato fino a tre mesi prima.
La
ragazza si vestì in fretta e furia borbottando furiosa:”Per
il mio compleanno potevano regalarmi una sveglia nuova, invece no! Sempre i
soliti orsacchiotti di peluche!” lanciò uno sguardo agli odiati orsi e
cagnolini pelosi che ormai infestavano il suo letto:” Kagome, sono dei regali fatti con il cuore e non te li
lascerò buttare via! Li metterò in bella vista sul tuo letto” Kagome imitava la voce della madre con la bocca storta e
poi infuriò:”Ma perché non te li metti sul tuo di
letto?” stava parlando così velocemente e con voce così alta che il fratello si
affacciò dalla porta della sua camera e raggiunse la sorella:”Ehi Kaggy! Sei di cattivo umore?” Kagome
finì di sistemarsi la coda di cavallo e si girò di scatto:”Non
farci caso Sota, sono solo un po’ nervosa” “Ma
parlavi da sola!!” “Non farmi innervosire ancora di più…sennò ti schiaccio!” La
bellissima ragazza dal fisico snello e gli occhi color nocciola uscì dalla
stanza correndo e con i capelli svolazzanti e un po’ spettinati.
Sota si spostò di
lato e si appoggiò al muro:”Eh sì! Quando fa così ha
davvero l’umore nero…per fortuna io faccio ancora le elementari!” ridendo sotto
i baffi, il piccolo bambino moro scese le scale dietro alla sorella per fare
colazione.
Kagome
invece non si fermò per il pasto mattutino:era
terribilmente in ritardo. Afferrò al volo due fette di pane tostato, prese la
cartella pronta sulla soglia della porta e uscì da casa sbattendo la porta. La
madre era rimasta sbigottita e prima che potesse parlare, Sota
le tolse le parole di bocca”E’ di nuovo in ritardo!” “Tipico di Kagome” aggiunse il nonno sorseggiando tranquillamente il
suo tè.
Kagome
era come tutte le ragazze della sua età: disordinata, decisa, un po’ ribelle ma
molto timida e, a volte, paurosa. Anche se non mostrava questo lato del suo
carattere, quella mattina era davvero agitata. Non sapeva come era fatta la sua
classe (e da quali componenti era composta) o che genere di professori ci
fossero. Conosceva a malapena la struttura dell’istituto, mentre le materie
scolastiche che vengono studiate, già le conosceva
bene. Ma non era certo dello studio che si preoccupava anzi! A Kagome piaceva studiare. Era stata studiosa e diligente fin
da quando frequentava le elementari perciò questo non la spaventava affatto.
Piuttosto era intimorita dalle conoscenze che poteva fare nella nuova scuola.
Si
fermò ad aspettare l’autobus guardando preoccupata l’orologio da polso:”Dannato pullman, su che aspetti? Rischio un brutto voto!Già
vedo la mia bella F grande così sul registro!” Mimò un gesto con le mani. Posò
la cartella a terra e si asciugò le mani sudate per il nervoso. Addentò un
pezzo di pane tostato e aspetto ancora un po’ sbattendo freneticamente i piedi.
Finalmente vide l’autobus avvicinarsi. La ragazza prese la cartella e salì
pronta a timbrare il biglietto.
La
nuova scuola non era molto distante da casa sua, giusto un paio di chilometri.
Kagome
scese dal pullman proprio davanti alla scuola. Era davvero molto carina, grande
e ben tenuta. Per non parlare poi dell’enorme cortile! Si fece coraggio e
avanzò. Non riuscì neanche ad attraversare il cancello che una voce la chiamò:”Kaggy! Kagome!
Aspettami!” vedendo Erìca(una ex
compagna delle medie) correrle incontro si sentì risollevata. Accolse l’amica
con un gran sorriso
“Erìca, anche tu frequenterai questa scuola?” chiese la
morettina. “Già” rispose l’amica bionda con la lingua a penzoloni e continuò:” In che sezione ti hanno infilata?” “La F” la risposta di Kagome fu seguita da un urlo di Erìca.
I suoi occhi, azzurri come il cielo di quella mattina, brillavano di gioia:”Siamo insieme!” gridò abbracciando l’amica. “beh, almeno
conosco qualcuno…” Kagome fu subito interrotta:”Non preoccuparti! Te ne farò conoscere altre tre che
frequentano la nostra classe. Tutte molto simpatiche! Ma ora corriamo! I
professori sono molto severi qui, sai?” Kagome
sospirò:”Lo sospettavo!”
Oh
no!!! Ho perso il libro di musica! Non potevo perdere
quello di algebra o di storia? No proprio quello che piace a me!! Ueeeeee! Ciao questa e la mia
seconda fanfic e spero proprio che vi piaccia! Vi
dico già da adesso: non ho preso spunto da nessun libro perciò, quando andrete
avanti a leggere nei prossimi capitoli, non mi dite che l’ho preso da
Leggere)
(noooooo! Leggete prima la mia!!-_-
ndme che supplica)
RECENSITE
E DITE CHE NE PENSATE E ARRIVEDERCI AL PROSSIMO CAPITOLO! KISSSSSSSSSSS