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Autore: Acquamarine_    25/06/2012    4 recensioni
One-shot che narra dei sentimenti di Regina in quel momento particolare, mentre guardava Henry e piangeva, ma che riflette anche su tutto ciò che ha fatto, su Daniel, sul Sortilegio, su Emma, sull'odio che ha avuto per anni.
Primo esperimento nel fandom. ♥
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname (EFP e forum):  Acquamarine_
Titolo: Bum, bum. Bum, bum.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste
Avvertimenti: One-Shot, Spoiler! (per coloro che non hanno visto la 1x22)
Rating: Verde
Personaggio/i:  Regina Mills, Henry Mills, Emma Swan (accenno), Daniel (accenno)
Introduzione: One-shot che narra dei sentimenti di Regina in quel momento particolare, mentre guardava Henry e piangeva, ma che riflette anche su tutto ciò che ha fatto, su Daniel, sul Sortilegio, su Emma, sull'odio che ha avuto per anni.

 
Primo esperimento nel fandom. ♥
Hope you like it!



«Abbiamo fatto il possibile».

«Mi dispiace, è troppo tardi...»

 

Il cuore batte, forte.

Bum, bum. Bum, bum.

Vorresti strappartelo dal petto. Vorresti darlo a lui.

Henry ha pagato per colpe che non erano sue. Lei sarebbe dovuta essere lì, in quel letto, al posto del tuo bambino.

Il tuo bambino, quello che non è mai stato realmente tuo; quello che, da quando è arrivata lei, ha cominciato a sentirsi suo.

Mille immagini ti scorrono davanti agli occhi.

Ne è valsa la pena, Regina?

Volevi punire tutti, Biancaneve, sua figlia. Tutto il tuo mondo.

Daniel era morto, e con lui il tuo cuore.

Daniel era il tuo cuore.

Dovevano pagare. Se lo meritavano, anche per il semplice fatto di continuare ad esistere, dopo che tutto ciò che amavi era andato in pezzi. Per una parola di troppo di una bambina chiacchierona.

Se ci avessi pensato, forse non avresti dato tutta la colpa a lei. Ma mentre il dolore ti saliva in gola, mentre il cuore ti si frantumava, mentre nel respiro potevi sentire l'abbondanza di ossigeno, ma mancanza di profumo di fragole, tu avevi il bisogno di sentire che qualcuno era colpevole, e che costei era sotto il tuo potere. Che potevi schiacciarla da un momento all'altro.

L'odio verso te stessa, per non essere riuscita ad evitare la morte dell'uomo che amavi, si era unito all'odio per quella ragazzina impicciona, ed era scoppiata una tempesta.

C'era stato il sortilegio e il tuo tentativo di cancellare tutto ciò che era stato, probabilmente. Non volevi solo punire, volevi anche dimenticare.

Ma, sfortunatamente per te, avevi ricordato qualsiasi cosa. Daniel ti accarezzava i capelli, quando dormivi. Sentivi le sue labbra sfiorare le tue, e udivi persino la sua voce, quando il vento era forte.

Nella brezza ritrovavi lui, e un pezzo del tuo cuore. Per questo sorridevi, quando il vento ti accarezzava.

Ti eri aggrappata al tuo odio prima, alla magia poi, come un uomo in mare che non sa nuotare s'aggrappa ad un pezzo di legno che galleggia; avevi cercato di non affogare, ma ti eri ritrovata a combattere con i crampi alle gambe, il vuoto nello stomaco, la paura che il legno potesse cedere.

Infine, quando neanche ci credevi più, era arrivato lui. Henry.

Era diventato, pian piano, la tua ragione di vita. Non era figlio tuo, ma l'avevi cresciuto come tale.

I “ti voglio bene” che gli avevi sussurrato non erano menzogne.

Quando Emma Swan era arrivata a Storybrooke, però, il tuo mondo aveva cominciato a girare in modo sbagliato: quello stesso mondo che tu avevi scelto, che esisteva grazie a te e al tuo desiderio di vendetta.

Si era presa tutto ciò che avevi.

Si era presa Henry. Aveva alimentato le sue credenze sul mondo delle fiabe, sul sortilegio, sul fatto che tu fossi la Regina Cattiva. L'aveva portato a disprezzarti. A considerarti la causa di ogni male.

Lui non sapeva e tu non potevi spiegare.

Non potevi dirgli di Daniel, di ciò che la madre di Emma aveva fatto. Non potevi dire nulla. Sarebbe significato rivelare ciò che era successo.

Il tempo che Emma Swan aveva passato nella città di cui eri il sindaco era stato il tempo in cui ti eri ritrovata a mani vuote, a stringere l'aria. Gli occhi castani di tuo figlio osservavano, sorridenti, la sua vera madre. Colei che lo aveva abbandonato, rifiutato.

Le mani del tuo bambino stringevano quelle dell'altra donna.

Il suo cuore era diventato, pian piano, suo.

E il tuo, invece, era stato spazzato via, definitivamente.

Aveva creduto di poter tornare a battere, aveva visto uno spiraglio di luce.

I cocci avevano cominciato ad assemblarsi.

Ma ora ti ritrovi qui, ad osservare tuo figlio in un letto di ospedale.

Morto.

La linea sul display appare piatta. Il suono della morte è assordante.

Le lacrime cominciano a scorrere ancor prima che tu possa tentare di fermarle, ma sai che non l'avresti fatto. Non hai la forza di provarci.

Di porti una mano al petto, sentendo un crack che non dovresti udire.

Cos'è, Regina? Senso di colpa? Odio? Rancore?

No. Non è niente. È il vuoto.

La sua risata ti riempie la testa. Si ripete.

Ti appare il suo viso sorridente, lo senti chiamarti “mamma”.

Hai ucciso tuo figlio, Regina. Sei la causa di quel rumore.

E mentre quella linea si rincorre, uguale a se stessa, e la risata della morte continua, il tuo cuore continua.

Bum, bum. Bum, bum.

E vorresti strappartelo dal petto. Vorresti darlo a lui.

Ma non puoi.

Avevi tutta la magia del mondo, Regina. Ma adesso sei niente.

Sei vuota. Sei sola. Hai ucciso tuo figlio.

Bum, bum. Bum, bum.

 



Angolo Autrice:
Salve! Eccomi qui che approdo anche su questo fandom!
Erano mesi che volevo scrivere su OUAT, e finalmente oggi, vedendo la puntata finale mi è venuta quest'idea, e così l'ho scritta. Ammetto che è venuta molto, molto più lunga di quanto credessi, ma ho lasciato che le parole venissero fuori così, da sole, e spero che l'idea vi sia piaciuta.
Scritta in seconda persona perché, mentre guardavo la scena - scena che mi ha fatto piangere -, mi sono immaginata Regina che parlava con se stessa, e questo è il risultato.
Un'intera riflessione sulla vita di Regina, che si ritrova a perdere i due uomini più importanti della sua vita. Volevo inserire il risveglio, ma poi mi sono detta che andava meglio così. Volevo scrivere una cosa triste e l'ho fatto.
Assolutamente sono conscia di non poter mai, mai, mai avvicinarmi a descrivere in modo esatto i sentimenti di una madre che perde il figlio, so che è una cosa che non si può riassumere.
Lei amava Henry, lo amava davvero come una madre. Credo che lui sia stato l'unico a cui non abbia mentito. Certo, omettendo la storia del sortilegio e tutto, ma non poteva parlargli di questo. L'avrebbe odiata.
Per quanto io ami Emma, mi è risultato difficile non scrivere certe frasi, dal punto di vista di Regina. Dovevo dare motivazioni corrette per odiarla, e spero di essere risultata convincente.
Ah! La risata della morte sarebbe il "bip bip" del macchinario che segna l'andamento del battito cardiaco, nel caso di Henry, fermo.
Che dire, mi auguro che non sia stata un completo disastro!
Ci sentiamo - spero - presto!
Baci,
Mari ♥

p.s. Le due frasi iniziali, cioè quelle tra virgolette, sono prese dalla puntata; sono andata molto a memoria, quindi non so se fossero le parole corrette, ma dovrebbero avvicinarsi molto. Se fossero sbagliate e me le segnalaste, sarei ben felice di correggerle! :)
   
 
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