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Autore: Iclemyer_Penguin    25/06/2012    2 recensioni
Questa storia racconta il passato di Blaine Anderson. Mi girava in testa l'idea già da qualche mese e poi l'ho buttata giù. Credo che sia bello sapere qualcosa in più su di lui, anche se totalmente inventato. Spero vi piaccia!
-Grazie ad Anna per la revisione.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sabato mattina Blaine si svegliò rilassato, senza pensieri in testa. Si stiracchiò appena ed emise uno dei più lunghi sbadigli del mondo. Si voltò verso il comodino e guardò l’orologio; erano le 8:13 am «Oh merda. Perché non è suonata la sveglia oggi?» Era in totale ritardo. Accese il cellulare mentre scendeva di corsa le scale per andare a fare colazione. Non trovò alcun messaggio il che era molto strano! Si fecero le 8:17 am ed era in bagno a lavarsi i denti per poi andare a vestirsi. Si preparò in fretta e furia ma ormai erano già le 8:25 am. Prese lo zaino e poi salutò sua madre, che si era appena svegliata. Lei gli chiese perché stesse andando a scuola visto che era chiusa per la disinfestazione. Tornò in camera, strisciando i piedi per terra e poi si buttò sul letto, borbottando qualcosa di incomprensibile; poi si addormentò nuovamente. Ebbe un sonno leggero ma molto lungo. Lo svegliò la vibrazione del cellulare verso le 12:00 am, con gli occhi ancora appannati lesse il messaggio che era di Rachel. «Ho un problema. Dalle 9 am sto provando vestiti ma non me ne piace uno. Devi aiutarmi!» Blaine guardò nel suo armadio, aveva già selezionato dalla sera prima i vestiti più adatti alla festa, ma era anche lui indeciso. Poi le rispose «Anche io sono indeciso. Vengo da te così ci aiutiamo a vicenda?» «Certo! Avviso i miei che vieni per pranzo così mangi insieme a noi e poi ci mettiamo all’opera! Non tardare!» «Metto tutto nello zaino e arrivo cara :)»

Blaine arrivò a casa di Rachel dopo una ventina di minuti, fortunatamente quel giorno non pioveva nonostante ci fossero le nuvole. Appena arrivò pranzarono e poi si fiondarono in camera di Rachel per scegliere i vestiti. Iniziarono con lo scegliere quelli dell’Hobbit, visto che erano di meno. Dopo varie prove optarono per qualcosa di non troppo elegante, ma nemmeno troppo sciatto. Un jeans con risvolto sulla caviglia, maglietta bianca con scollo a “V” che faceva intravedere buona parte del petto, un cappello di paglia con una fascia nera e delle scarpe blu con i lacci bianchi. «Sei perfetto Blaine. Davvero perfetto!» Disse lei, in effetti i pantaloni gli calzavano alla perfezione e la maglietta non era né troppo attillata né troppo larga, ma lasciava spazio a delle fantasie non troppo pure. Sfortunatamente per Blaine, la scelta dell’abito di Rachel risultò davvero difficile. L’hobbit eliminò subito i vestiti un po’ troppo vistosi, come ad esempio quelli con i fiori o roba simile. Alla fine di tutto restarono due vestiti, uno monocolore, rosso che arrivava appena sotto il ginocchio e l’altro un po’ più colorato; aveva il busto di color nero, mentre la gonna a strisce blu e bianche, queste parti separate da una fascia rossa che aveva un fiocco sulla destra. Entrambi optarono per il secondo vestito, aveva qualcosa di particolare che rispecchiava le esigenze di Rachel.

Erano le 5:45 pm. Blaine prese le sue cose e tornò a casa, doveva ancora lavarsi e poi sistemarsi per la festa e, anche se mancavano poco più di tre ore, voleva apparire perfetto. Anche se non c’era Lui a quella festa, o così sembrava, voleva comunque fare la sua figura. Arrivarono le 8:32 pm e Blaine era pronto per buttarsi in pista; così inviò un messaggio alla Nasona, il nome con il quale identificava Rachel sul suo cellulare, per sapere se anche lei era pronta per entrare in scena. Blaine, dopo che ebbero deciso dove incontrarsi, scese per strada e iniziò ad andare verso casa di Rachel.

Casa di Curt non era così lontana da loro, però bisognava camminare abbastanza. Si incontrarono sotto una caffetteria, e poi andarono verso la festa. Rachel appena vide Blaine lo fermò e disse «Signorino, se vuole uccidere qualcuno stasera lo faccia bene almeno!» Rise e poi scompigliò i ricci perfetti dell’Hobbit; alcuni cadevano e si incrociavano con il sguardo, il che gli dava un’aria spensierata e lo faceva sembrare ancora più sexy. Iniziarono poi subito a camminare scambiandosi delle battute divertenti talvolta ma anche parlavano del più e del meno. Blaine, durante il tragitto, si  guardava attorno; come suo solito.

Mentre Blaine si guardava attorno, scorse una figura che non riconobbe subito ma che gli faceva pensare a Lui. Però non ci credeva molto a questa sua visione, Cameron non poteva essere lì, aveva sentito voci in giro le quali dicevano che fosse partito. Scosse la testa e continuò a parlare con Rachel, che si faceva sempre più simpatica. Arrivarono alla festa, alla quale non c’era ancora molta gente. «Eccolo lui! Speravo davvero nella tua venuta stasera!» Esordì così Elisabeth non appena vide Blaine varcare la soglia della porta. Lo abbracciò forte e gli stampò due baci sulle guance. Blaine poi le rispose «Sono venuto solo perché Rachel –e indicò la ragazza che sorrideva e si guardava attorno- è stata così carina da venire con me. Oh comunque Rachel, questa è Elisabeth, la mia migliore amica.» Le due di strinsero la mano e poi si diedero due baci sulle guance. Intanto Curt, che era stato in silenzio per tutto il tempo si presentò «Oh e io sono Curt, il suo ragazzo!» E indicò Elisabeth, poi prese per il braccio Blaine  e lo portò in salotto, poi disse. «Complimenti per la scelta, amico. È davvero una bella ragazza.» Sorrisero entrambi mentre però Blaine se la rideva sotto i baffi, sapeva che qualcuno glielo avrebbe detto, prima o poi.

Le due ragazze invece stavano facendo amicizia, e così per non disturbarle, i due ragazzi andarono a prendere da bere. «Oh, Curt, dimmi.. Chi c’è stasera alla festa?» Chiese Blaine, molto curioso di sapere la lista degli invitati, a gradi linee. «Uhm.. c’è quasi tutta la scuola, poi qualcuno dell’istituto privato.. Gente che sicuro conoscerai!»Blaine prese i bicchieri e iniziò a tornare dalle ragazze, mentre si chiedeva se anche Cameron sarebbe venuto. Bevvero un po’ e poi Rachel e Blaine andarono a sedersi nel salotto, aspettavano entrambi qualcosa di speciale quella sera, che sicuramente sarebbe arrivato.

La casa si affollò, molti iniziarono a diventare ubriachi marci, altri fumati di brutto. Ai nostri due amici si avvicinò Scott, un amico di Curt. «Mi concede questo ballo?» Chiede a Rachel mentre le porgeva la mano e sorrideva amichevolmente. «Dovrei chiedere al mio accompagnatore se mi lascia andare via così.» Rise Rachel mentre guardava Blaine, rise anche lui e poi acconsentì. Sì alzò per prendere un drink, si fermò a quel tavolino e iniziò a guardarsi attorno. Era sul punto di tornare al divanetto quando qualcuno prese il suo braccio e lo fermò. «Dove vai tutto solo, carino?» Chiese una voce che Blaine riconobbe subito. Battito cardiaco alle stelle, impossibilità di parlare. Era proprio Lui, Cameron. Blaine si voltò di scatto verso di lui e provò a rispondere «Stavo solo andando a sedermi, mi hanno abbandonato tutti stasera.» Disse con voce malinconica. «Allora vieni con me, almeno nemmeno io mi sentirò solo.» Cameron sorrise e Blaine fece lo stesso.

Cameron conosceva a perfezione la casa di Curt, ma sfortunatamente per loro, i due piani erano totalmente occupati. Così uscirono nell’immenso giardino sul retro, era come un labirinto pieno di alberi, fiori, piante di tutti i tipi. «Vieni, andiamoci a sedere su quella panchina.» Lo portò su una panchina appartata e si sedettero. Blaine ancora si guardava attorno, a lui piaceva la natura, gli alberi, i fiori. Era incantato da quella bellezza; Cameron invece stava fissando Blaine e lo stava studiando, fino a quel momento non ne aveva avuto la possibilità. «Sembri un bambino in un negozio di giocattoli ora. Sei adorabile.» Disse Cameron sogghignando, e solo allora Blaine si accorse che lo stava fissando da chissà quanto tempo; arrossì subito e bevve tutto il suo drink, era già il sesto per lui e iniziava a sentirsi molto strano. «È un negozio di giocattoli, anzi anche meglio.» Sorrise e si appoggiò alla spalliera della panchina, sulla qualche giaceva il braccio di Cameron, che non esitò a spostarsi sulle spalle di Blaine. Appena sentì sfiorare le sue spalle, Blaine sorrise; si sentiva a suo agio con Lui, si sentiva protetto. «Oh beh, mi fa piacere che tu ti senta a tuo agio qui.» E così Cameron si avvicinò di più a Blaine. Erano distanti pochi centimetri e non facevano che guardarsi negli occhi.

Entrambi sorrisero, e abbassarono i capo. Cameron voleva qualcosa di più, lo si leggeva negli occhi, lo si poteva capire dal suo carattere molto impulsivo. Blaine invece era tutto il contrario, riservato e molto sulle sue, però non negava a se stesso che voleva qualcosa di più. Cameron diede un’occhiata all’orario, iniziava a fare davvero freddo fuori, ma il calore che c’era tra i due mitigava il tutto. Era già passata la mezzanotte da un pezzo, infatti l’orologio segnava le 12:56 am. Non era tardi, ma non era nemmeno così presto, Cameron si accorse che se voleva fare qualcosa in più doveva velocizzarsi, e subito. Blaine intanto non credeva ancora a quel che stava succedendo, eppure non era teso come il sabato precedente in mensa. Era stranamente calmo e sapeva che questo era il modo per superare tutto, e magari anche conquistarlo.

«Fa, fa freddo qui, Cameron..» Disse Blaine, in effetti stava iniziando a tremare un po’. Non soffriva molto il freddo, però quando era troppo non lo reggeva più. Cameron, astutamente, eliminò quella poca distanza che era rimasta, e lo abbracciò. Aveva una mano dietro la nuca e una poco sotto, dietro la schiena. Blaine si sentiva già meglio. «Così va meglio, caro?» Disse sorridendo Cameron, poi si morse il labbro, aveva quelle di Blaine distanti qualche centimetro, avrebbe potuto baciarlo in qualsiasi momento. «S-s-sì Cameron, Grazie.» rispose Blaine. Stava fissando i suoi occhi, che lo avevano ormai catturato; Blaine era totalmente vulnerabile in quel momento, e Cameron se ne rese conto. Cameron così pian piano si avvicinava a Blaine, che non opponeva alcuna resistenza. Le loro labbra si sfiorarono, entrambi sentirono il proprio cuore iniziare a pompare più sangue; chiusero gli occhi e poi si baciarono. Blaine dentro era al settimo cielo, finalmente aveva ricevuto un bacio dal ragazzo che lo faceva entrare in estasi solo con uno sguardo. Per Cameron la storia era simile, anche se non apertamente aveva voluto Blaine per molto tempo, ed ora finalmente, lo aveva. Dopo che il loro ossigeno era terminato definitivamente, i due si staccarono, ma non si staccarono gli occhi di dosso. Blaine sorrise timidamente, Cameron invece era più convinto.

Restarono così ancora per qualche secondo, poi iniziarono a riavvicinarsi nuovamente, ma questa volta furono interrotti da una voce, che chiamava Blaine. «Ehi, Blaine! I miei sono arrivati.. Dobbiamo andare..» Disse Rachel, spuntando dalla porta del retro. Blaine chiuse gli occhi e poi guardò Cameron, dispiaciuto. Sorrise e poi disse sottovoce «Scusa, devo andare. Beh, alla prossima Cameron. Ci si vede in giro. Ciao.» Si alzò e raggiunse Rachel, voltandosi ogni tanto per vedere Cameron, che seguiva i due a distanza.

Arrivati a casa Berry, sì perché Blaine si era organizzato in precedenza per dormire da lei, Rachel iniziò a scusarsi per l’avvenuto, ma in fondo non era colpa sua, forse dei suoi genitori, o di Blaine che non si era buttato prima. I due non avevano molto sonno, ad entrambi era successo qualcosa di speciale quella sera. Rachel era stata baciata da Scott, anche se era un po’ ubriaco, e Blaine da Cameron. Iniziarono a raccontarsi tutto, nei minimi particolari, fino all’arrivo dell’alba.
  
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