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Autore: twobirdsonesong    25/06/2012    0 recensioni
Una serie di adorabili racconti sui fratelli Anderson, dalla loro infanzia all'adolescenza, narrati in tanti brevi capitoletti; momenti di vita quotidiana, problemi, lacrime e risate, sempre all'insegna dell'amore fraterno.
Traduzione della fan fiction americana "No Fortress so Strong" di Twobirdsonesong, su Scarves&Cofee.net
Basically backstory about the relationship between the Anderson brothers.
Told in a series of vignettes.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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San Valentino non va esattamente come da programma.
 



Blaine aveva diciassette anni e qualcun altro stava insidiando il suo ragazzo; e non vi era niente che potesse fare al riguardo.

Cooper ritornò a casa da lavoro, quel giorno di metà settimana, per trovare Blaine accucciato sul salotto del divano, con una copertina rossa di plaid avvolta intorno alle spalle. I suoi piedi erano piantati sul cuscino, le braccia che avvolgevano le gambe e il mento che poggiava su di una delle sue ginocchia. Stava fissando tristemente qualcosa, il suo occhio scoperto era scuro e turbato.

Vi era un bellissimo bouquet - con due dozzine di rose rosse - in un vaso di vetro, sul tavolino da caffè.

<< Oh, wow. Kurt le adorerà! >> esclamò Cooper. 

Sapeva quanto potesse essere morboso suo fratello quando si trattava di Kurt; non avrebbe mai dimenticato quel ridicolo anello fatto con le cartine della gomma da masticare, o la gratitudine di suo fratello di fronte al regalo di Natale.

<< Come hai fatto ad uscire e comprargliele? Non ti è permesso guidare con quella benda sull'occhio, o sotto effetto dei medicinali. >>

Blaine si limitò semplicemente a grugnire e strofinò il suo mento contro le proprie ginocchia. Era un gesto che Cooper aveva visto precedentemente, quando Blaine era piccolo e arrabbiato per qualcosa, ma non aveva voglia di parlarne.

Cooper si sedette al tavolino da caffè di fronte a Blaine; riusciva a sentire la dolce, delicata fragranza delle rose, gli ricordarono i mazzi di fiori che si trovavano solitamente sul davanzale della finestra nella cucina della loro nonna.

<< Va bene, che sta succedendo? >>

Blaine chinò la testa in avanti e si nascose la faccia fra le ginocchia, facendo attenzione a non fare alcuna pressione contro il suo occhio. L'intervento era andato perfettamente, ma gli era stato imposto di tenere la benda fino alla fine della settimana. Non ne poteva più. Faceva caldo contro la sua guancia, la cinghia sfregava contro il cuoio capelluto e gli tirava i capelli.

<< Kurt ha un ammiratore segreto. >> mormorò Blaine fra le sue ginocchia, non molto più forte di un sussurro.

<< Cosa? >>

<< Non farmelo dire un'altra volta. >>

<< Ti ho sentito, è solo che... beh, non capisco. >> 

Cooper aveva trascorso alla Dalton l'intero periodo della scuola superiore e non sapeva come funzionassero esattamente le cose in un liceo pubblico. Ma aveva una certa difficoltà ad immaginarsi un ragazzo mandare  regali romantici ad un altro, specialmente in una scuola dove granite in faccia e spintoni contro gli armadietti erano apparentemente all'ordine del giorno.

<< Qualcuno sta mandando a Kurt dei regali di San Valentino, a scuola. Lascia queste stronzate nel suo armadietto: Caramelle, fiori, cartoline. Un dannatissimo Gorillagramma! >>

Blaine praticamente urlò quell'ultima frase, ed il dolore e la rabbia nella sua voce fecero sussultare Cooper. La mano di Blaine si richiuse in un pugno stretto, ed un paio di piccole cicatrici spiccarono bianche sulla pelle abbronzata delle sue nocche.

<< E lui pensa che sia io. Pensa che sia io che lo sto facendo, e non è così. Sono il suo ragazzo e non sono io a fare tutto questo. >>

Blaine premette le sue labbra assieme, e da quella distanza Cooper riuscì a vedere le lacrime accumularsi nel suo occhio sano, prima che le scacciasse. Riusciva a vedere il flettersi dei suoi muscoli mentre Blaine serrava e rilassava la mascella.

<< Dovrei essere io. >>

Cooper sapeva che se Blaine si fosse sentito meglio si sarebbe messo a camminare avanti e indietro, agitando selvaggiamente le mani per l' emozione che sentiva, ma che non era in grado di esprimere a parole. 

Suo fratello era molto spesso uno studio di contrasti: cercava con tutte le sue forze di mantenere la calma ed avere coraggio, ma dentro dì sè, sotto i cravattini, i capelli impomatati e la sua eleganza, era solamente un ragazzo pieno di emozioni, che non sempre sapeva come esprimere.

Erano gli Anderson: la paura, i dubbi e l'ansia non facevano per loro.

Cooper abbandonò la sua postazione al tavolino da caffè e scivolò sul divano di fianco a Blaine; il ragazzo era in tensione e stava vibrando di energia nervosa vicino a lui. Sistemò la coperta in modo da coprire anche le sue spalle, accoccolando entrambi nel suo calore e nella sua piacevole morbidezza.

Cooper si ricordava ancora di quando Blaine aveva ricevuto quella coperta; era appartenuta al loro nonno, abbandonata sullo schienale della poltrona del salotto di casa dei loro nonni per anni. Ogni volta che andavano a fargli visita, Blaine si addormentava su quella sedia, avvolto nella soffice coperta; fino a che dopo una visita, quando stavano per andarsene e montare in macchina, il loro nonno non aveva avvolto la coperta attorno a Blaine e gli aveva detto di tenerla.

Per molto tempo aveva odorato della crema da barba del loro nonno e di tabacco da pipa; adesso sapeva dell'acqua di colonia di Blaine e dello shampoo di Kurt.

Ci volle un momento, durante il quale Blaine era ancora fermo e immobile di fianco a suo fratello, ma poi finalmente il giovane Anderson si rilassò e scivolò contro Cooper, accoccolandosi al suo fianco.

<< Avevo un piano, sai? Avevo un piano, perchè questo è il nostro primo San Valentino assieme e se pensavo di aver rovinato lo scorso Natale, con San Valentino ho fatto persino di peggio! >>

Cooper si morse un labbro e smise di sorridere. 

All'epoca Blaine era così dannatamente eccitato all'idea dell'esibizione dei Warblers da GAP. Cooper non aveva avuto il cuore di dirgli quanto quell'idea fosse terribile; certe volte, un ragazzo ha bisogno di imparare dai propri errori, da solo.

<< Gli avrei portato tanti piccoli regali a scuola per l'intera settimana. Avevo fatto una lista. >> Blaine poggiò la testa contro la spalla di Cooper << E poi avevo programmano un numero sensazionale per venerdì, e Tina e Mercedes mi avrebbero aiutato, e sarebbe stato tutto così grandioso e poi...e poi è successo questo maledetto incidente al mio occhio e non ho potuto fare niente di tutto ciò. >>

Blaine si interruppe e Cooper lo sentì tirare leggermente su col naso; il dolore del tradimento dei Warblers non si sarebbe lenito tanto facilmente.

<< E lui... lui è così felice di tutto questo. Così felice! La scuola è sempre stata uno schifo per lui e adesso ecco che qualcuno gli manda tutti questi regali. In pubblico! E va bene. E' venuto qui oggi pomeriggio e aveva con sè i palloncini che aveva ricevuto da quel cazzo di Gorilla Gramma e continuava a guardarli e a sorridere, per poi guardare me con quei suoi enormi, stupidi occhi perfetti e...cazzo. Cazzo! >>

Cooper appoggiò la sua guancia contro le tempie di Blaine; i suoi riccioli erano morbidi e privi di gel, per una volta.

<< Hai idea di chi possa essere? >> chiese.

 << No! Non c'è nessun altro ragazzo gay al McKinley. E non riesco ad immaginare nessuno che possa fare una cosa del genere. Non è come la Dalton, è... lì è pericoloso. >>

<< A quanto pare è pericolosa anche la Dalton. >> Cooper non cercò neanche di nascondere la punta di veleno nella sua voce.

Ancora non riusciva a credere che il Preside della Dalton non avesse punito Sebastian per ciò che era successo. La sua sfuriata in presidenza e la sua richiesta di espellere il ragazzo, o quanto meno sospenderlo, era stato un gesto inutile. Per quanto spalancare rabbiosamente quelle porte lo avesse fatto sentire dannatamente bene.

<< Coop, non... no, ti prego. Non adesso. >>

<< Allora, che cosa pensi di fare? >>

<< Ci sarà una festa, un ballo, da Breadstix. Per San Valentino. >>  

Blaine sospirò dal profondo del suo petto e si strinse maggiormente al fianco di Cooper. Aveva una relazione complicata con i balli, soprattutto dopo il ballo del terzo anno, e Cooper sapeva che non sarebbe stato facile per lui scegliere di andarvi.

<< Beh, sai che cosa dobbiamo fare? Vai a questa festa e riprenditi il tuo ragazzo. >> Cooper strinse la spalla di Blaine << Non hai bisogno di cantargli una di quelle disgustose, smielate e romantiche canzoni a scuola, ma potrai farlo lì. Mostra a questo ammiratore segreto come stanno le cose. >>

<< Coop.. >>

<< Oh, andiamo! Sai che lo vuoi fare. So come sei fatto. Ti aiuterò a pianificare tutto. >>

Blaine gemette, ma un sorriso si fece strada lungo il suo volto.

<< Come se le cose possano andar bene! So come sei fatto. >>

<< Hey, "It's not unusual" andò bene, giusto? >> 

Cooper ricordava con molto piacere di aver cercatato i video della "Carlton Dance"* ed averla insegnata a Blaine; era il modo perfetto per risollevare il suo spirito, quella prima settimana dopo che era stato cacciato di casa.

<< Fino a che Quinn non ha dato fuoco al pianoforte. Povero piano indifeso. >>

<< Beh, Kurt ha adorato quella performance. Così mi ha detto. >>

Blaine gemette di nuovo, ma Cooper poteva dire con certezza, sapeva che Blaine ci stava pensando; suo fratello era sempre stato un tipo da grandi sceneggiate, da gesti ecclatanti, ed era così disperato da voler rendere il loro San Valentino - suo e di Kurt - assolutamente memorabile.

<< Oh, aspetta...sai che cosa dovremmo fare? >>

<< Non riesco ad immaginarlo. >>

<< Dovremmo fabbricarti una benda per l'occhio di San Valentino! A forma di cuore, con strass e glitter. >>

Blaine scoppiò a ridere, ed era esattamente la reazione che Cooper si stava cercando.
 
 


*
 
 


Blaine si stava preparando per la sua grande serata in camera di Cooper, provando diversi cravattini sopra la sua camicia, quando il suo telefono squillò. Cooper capì che si trattava Kurt dalla suoneria, e dal modo in cui il viso di Blaine si illuminò nel momento in cui afferrò l'apparecchio.

<< Heilà! >>

Cooper non sapeva che cosa Kurt avesse detto in seguito, ma capì che non poteva trattarsi di qualcosa di buono, non dal modo in cui l' espressione di Blaine si adombrò improvvisamente. Blaine si voltò dall'altra parte, avvolgendosi un braccio attorno al petto per quanto poteva, ma Cooper riuscì comunque a percepire la confusione ed il dolore sul suo volto. Cercò di non ascoltare - lo fece - e di concedere a Blaine un po' di privacy, ma il suo tono di voce - flebile ed addolorato, nonostante la rabbia che accresceva di secondo in secondo - e il netto abbassamento delle sue spalle era tutto ciò di cui Cooper aveva bisogno per capire che qualcosa era andato storto.

Blaine concluse la chiamata con un quieto, secco "Ok, ciao." e sbattè il suo telefono sul comodino. Rimase in piedi lì, il petto che si muoveva con una rabbia contenuta a malapena, e Cooper sapeva che suo fratello stava sperando che vi fosse un sacco da boxe da prendere a pugni, da qualche parte nei d'intorni. 

Sarebbe stato utile montarne uno in taverna - lo avrebbe fatto quel fine settimana.

<< Va tutto bene, Bi? >> domandò Cooper, muovendo con cautela un passo in direzione di Blaine.

Non avrebbe voluto fare altro che stringerlo fra le sue braccia, ma al momento il ragazzo era ancora troppo avvolto su sè stesso. 

<< Era lui. >> rispose Blaine << L'ammiratore segreto. Era Karofsky. >>

Le sopracciglia di Cooper si inarcarono: << Il ragazzo che ha fatto bullismo su Kurt? >>

<< Fatto bullismo, attaccato, assaltato e minacciato di morte?! Sì, quel ragazzo. >> 

Blaine serrò i pugni e sentì le sue unghie scavare profondamente nei suoi palmi.

<< Per tutta questa fottuta settimana è stato lui. Ogni cosa: le caramelle, le cartoline e i fottutissimi fiori. E ha detto a Kurt di incontrarsi prima della festa e lui lo ha fatto, pensando che fossi io! E non ero io. Niente di tutto questo è stato da parte mia. E lui ha detto a Kurt che lo ama. Che lo ama, cazzo! >> 

Blaine si premette il dorso delle proprie mani contro la fronte, che se ciò potesse servire a tirar fuori dalla sua testa qualsiasi cosa stesse pensando, o immaginando.

Cooper aggiunse il nome di Karofsky alla sua crescente lista di persone delle quali non avrebbe mai avuto una buona opinione.

<< Non ci riesco. Io non... perchè è sempre tutto così...perchè deve sempre.. >>

Blaine si interruppe, prese un respiro profondo e chiuse gli occhi per un lungo momento. Cooper vide un milione di emozioni volteggiare attorno al suo viso, prima che Blaine raddrizzasse le proprie spalle e si voltasse verso lo specchio. Afferrò l'estremita del cravattino che aveva scelto e si ritrovò a combattere per annodarlo correttamente, mentre questo continuava a scivolargli dalle dita.

Cooper sospirò e andò a raggiungere Blaine, togliendo di mezzo le sue mani ed afferrando le estremità del cravattino nelle proprie.

<< Non so se questa sia una buona idea. >> mormorò Blaine, leccandosi le labbra secche.

Lasciò che suo fratello lo aiutasse con il farfallino, dal momento che le sue mani erani diventate improvvisamente troppo piccole e tremolanti per fare un lavoro decente. La rabbia scorreva dentro di lui, lasciando una sensazione di dolore, dubbio e sofferenza nel suo  fegato, che minacciava di risalire in cima fino alla sua gola.

<< Cosa? No, non puoi tornare indietro adesso. Devi essere lì fra mezz'ora. >> Cooper diede al cravattino rosso di Blaine un ultima stretta finale, per assicurarsi che fosse perfetto.

<< Sì, ma adesso.. dopo..sopo questo.. >>

Blaine si fermò dal dire qualsiasi altra cosa; si infilò le mani nelle tasche e strofinò il pavimento con la scarpa.

Non credeva Karofsky gli sarebbe mai piaciuto, non dopo tutto quello che aveva fatto a Kurt e sicuramente non dopo questo. Blaine non riusciva ad immaginare di diventare amico della persona che aveva mandato al suo ragazzo dei regali per San Valentino e dichiarato il suo amore per lui, ben sapendo che Kurt gliene avrebbe parlato.

<< Non lasciare che quel Karofsky ti rovini le cose, che le rovini ad entrambi. >> Cooper mise entrambe le mani sulle spalle di Blaine e costrinse suo fratello a guardarlo
<< Questa è una faccenda fra te, Kurt e nessun altro. Mi capisci? >>

Blaine annuì.

Certe volte amava suo fratello; il resto del tempo non sapeva che cosa avrebe mai fatto senza di lui.

Cooper sorrise e attirò Blaine in un rapido abbraccio, baciando la sua fronte.

<< Molto bene, allora. >> si staccò ed afferrò dal comodino la nuova benda per l'occhio fatta in casa << Non riesco a credete che tu non mi abbia permesso di ricoprirla di lustrini; avresti avuto un aspetto strepitoso. >>

Blaine roteò gli occhi, entrambi ( e accidenti, se lo faceva sentire bene ) , prima di indossare la benda per un'ultima volta. 

<< Come se pensassi anche solo lontanamente di lasciarti vicino ad una pistola per colla a caldo. Non di nuovo, non dopo l'ultima volta. >>

Cooper lo aiutò a sistemarsi la benda a forma di cuore - che si abbinava perfettamente con il suo cravattino -poi lisciò i risvolti della sua camicia.

<< Hey, i glitter finalmente stanno uscendo fuori, vedi? >>

<< Uh-uh, certo. >>

<< Aspetta. >>  Cooper andò verso il suo armadio e si mise in punta di piedi per afferrare qualcosa dal ripiano superiore.

<< Ecco. >> posò un cappello a cilindro sulla testa di Blaine; era un po' piccolo, ma funzionò << Va a prendere il tuo ragazzo! >>
 
 
 


*



Ore più tardi, il telefono di Cooper vibrò con un messaggio: 

" Kurt resta a dormire qui. Non farti trovare."

Cooper rise e digitò un rapido messaggio di risposta.

" Ricevuto, ragazzo. "










N.d.A: * Se casomai qualcuno non avessa mai visto la Carlton Dance, ecco qui un breve video, particolarmente esplicativo. Notate delle somiglianze? :)  http://www.youtube.com/watch?v=zS1cLOIxsQ8

C
hiedo scusa per il ritardo nel postare la traduzione, ma ieri contavo di tornare a casa presto e invece...dannati genitori. >_< Ma il prossimo aggiornamento arriverà puntualmente domenica prossima, non preoccupatevi. :)

Un bacione.
 
  
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