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Autore: Pwhore    25/06/2012    1 recensioni
Dopo mesi di separazione e lettere piene di lacrime, Brian torna a casa da Zacky, ma deve confessargli qualcosa che non vorrebbe aver fatto e che lo tiene sveglio ogni notte.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tanto che Zacky e Brian non si vedevano, tanto che il tocco sicuro del moro non faceva fremere il corpo dell'altro con mille gemiti, tanto che il loro rapporto si era sfilacciato a causa della lontananza, a causa della fine del tour, a causa delle vite frenetiche che entrambi conducevano da sempre, ed era tanto che Zacky non aspettava altro che il ritorno del suo amante, che sentire di nuovo il suo calore sulla pelle, che poterlo stringere tra le braccia e gridare al mondo che era di nuovo suo, suo e basta, stavolta per davvero.
Accese una candela profumata per alleviare la tensione che gli aveva assalito lo stomaco e si appoggiò alla parete, fumandosi l'ennesima sigaretta e continuando ad aspettare, sempre più agitato e sempre più atterrito.
E se fosse cambiato? E se improvvisamente avesse cambiato idea e non lo volesse più? E se improvvisamente trovasse la sua personalità stupida, il suo corpo flaccido e schifoso, il suo amore totalmente inutile?
Si abbracciò lo stomaco e inspirò un'ultima volta, attaccandosi alla sigaretta come se fosse la vita ed estraponandone un ultimo sospiro di sollievo, poi la gettò a terra e la spense con la punta del piede.

Sarebbe arrivato a casa presto - ancora una mezz'oretta al massimo e poi sarebbero stati di nuovo insieme come una volta, non solo sul letto, ma in ogni momento della giornata. Sarebbero stati di nuovo una coppia, di nuovo due innamorati, di nuovo due persone dipendenti completamente una dall'altra, di nuovo loro.
Sorrise fra se e se e respirò a fondo, spegnendo la candela con due dita e riportandola in bagno, come nel tentativo di nasconderne il passaggio. Camminò freneticamente avanti e indietro, misurando la stanza a grandi falcate, poi si appostò alla finestra e guardò fuori, concentrandosi sul caotico via vai dei passanti e guardandoli disperdersi a destra e sinistra, alla ricerca di un taxi o di una scorciatoia per casa.
Era caduto in uno stato di dormiveglia quando sentì il campanello squillare e un colpo di nocche battere sulla porta.
Scattò in piedi e la raggiunse, senza perdere tempo a guardare attraverso lo spioncino e aprendola con decisione, riempiendosi poi gli occhi dell'immagine dell'uomo che aveva tanto atteso durante tutti quei mesi.
– Brian..
– sussurrò, mentre un sorriso gli partiva da un orecchio e gli raggiungeva l'altro.
– Zacky – ribatté l'altro, abbozzando una delle sue tipiche smorfie carine. Il castano si sentì avvampare e si spostò dall'uscio, permettendo al chitarrista di entrare e poggiare le sue cose accanto all'armadio come suo solito.
Lo seguì con lo sguardo mentre si snodava la cravatta e la lasciava cadere a terra e s'inumidì le labbra, cercando di scacciare il nervosismo. Brian non avvertiva nessuna tensione, quindi perché crearla? Respirò a fondo un'altra volta, cercando di non farsi sentire, e gli si avvicinò da dietro, sfilandogli la giacca.
– Hai fatto un buon viaggio? – domandò, osservandolo togliersi le scarpe e agguantare una lattina di birra dal frigo.
– Mh, sì, non c'è male – rispose Brian scrollando le spalle e appoggiandosi al muro. Calò un silenzio teso e fuori luogo e Zacky si sentì in colpa, così abbassò lo sguardo e si mosse il labbro.
– Mi sei mancato tanto – mormorò dopo un po' il moro, quando Vengeance ebbe finito anche lui la sua birra.
– Cominciavo a temere che non mi avresti aspettato più – aggiunse poi, ridacchiando sotto i baffi. Zacky lo guardò con aria apprensiva e poi cominciò a scandagliare il fondo della sua lattina, inspirando lentamente.
– Non dovresti pensare queste cose - obiettò.
– Ti ho promesso che ti avrei aspettato per sempre, no? Non ti abbandonerei mai, neanche se mi obbligassero –.
Brian sorrise, rimanendo piacevolmente sorpreso per l'ennesima volta - sebbene si aspettasse una risposta di quel genere, tipica dell'animo romantico del suo ragazzo e della sua enorme fiducia nei suoi confronti. Smise di far girare la poca birra rimasta e posò la lattina sul bancone, avvicinandosi poi all'altro e cingendogli il bacino, avvicinandolo al suo in maniera istintiva e naturale, senza però sottolineare l'idea che si era già formata nella sua mente. Zacky deglutì, sentendolo così vicino, ed esitò un attimo a osservare la sua pelle chiara prima di sporgersi in avanti e baciarlo.
– Mi ero dimenticato quanto fossi bello dal vivo – scherzò Brian sulle sue labbra, posandoci poi sopra un bacio.
– Io no – mormorò Zacky, – ho seguito tutti i tuoi movimenti, letto tutti i tuoi tweet e riguardato tutti i tuoi messaggi almeno mille volte. Sono stato uno stalker da paura, Bri, rimarresti sorpreso da quello che ho fatto –.
Brian rabbrividì nello scontrarsi con gli occhi azzurri dell'altro, così profondi e illeggibili da sembrare misteriosi e affascinanti quanto l'universo stesso e tutti i suoi pianeti, ma cercò di sorridere.
– Ah sì? Devo proprio esserti mancato molto – gli sussurrò sull'orecchio, mordendogliene il lobo. Zacky sentì un'ondata di calore diffondersi dentro le sue vene e deglutì, mentre le mani grandi del moro gli stringevano il torace.
– Voglio averti, Vee, voglio sentirti di nuovo mio – esclamò sottovoce, lanciandogli un'occhiata maliziosa.
– Voglio sentirti di nuovo vicino, reale, e non un'immagine della mia mente, un mio sogno del cazzo che si concluderà con me che piagnucolo e desidero di essere a casa dal mio fidanzato – continuò, mentre le sue mani esploravano il petto dell'amante, che teneva gli occhi socchiusi e gemeva solo nel sentire il tocco della sue dita sulla pelle.
– Voglio saperti di nuovo qui, accanto a me, pronto a sopportare tutte le mie manie e i miei sbalzi d'umore, voglio sentirti urlare il mio nome e giore con me come facevamo prima della mia partenza, voglio sentirti di nuovo mio, Zacky, come se nulla fosse successo e nulla dovesse accadere – sussurrò, sfilandogli delicatamente la maglietta e andando a leccargli e annusargli il collo, affibbiandogli poi dei morsetti e dei succhiotti là dove la pelle era più sensibile. Si tolse la camicia e la lasciò cadere su una sedia, concentrandosi solo sul suo ragazzo e desiderando con ogni sua cellula di sentirlo e farlo nuovamente suo, tra un morso e l'altro, tra una spinta e l'altra, tra un urlo e l'altro. Sentiva l'altro sospirare e venir travolto dal desiderio, finché a un certo punto, tra le lenzuola, non furono di nuovo una cosa sola, annullando ogni distanza imposta dal tempo e dallo spazio, diventando nuovamente una sola entità, una sola anima, un solo essere con due cuori e tanto amore a disposizione.
Aspettò che i battiti rallentassero e si voltò a guardare l'altro, che giaceva soddisfatto accanto a lui.
– Zack.. Ehy bello, stai dormendo? – lo chiamò sottovoce. L'altro scosse la testa, aprendo gli occhi per guardarlo.
– Sai che sei più bello quando stai con me? – osservò Baker con un misto di devozione e dolcezza.
Brian sorrise, intenerito, e lo baciò sulla fronte, lasciandoci le sue labbra per una lunga manciata di secondi; poi lasciò passare un altro po' di minuti e si rivoltò a guardarlo, sistemando le lenzuola alla bell'e meglio sul suo corpo nudo.
– Ehy Zack, tu c'hai mai pensato, a tradirmi? – domandò.
La domanda, così semplice e diretta, arrivò inaspettata a Vee, che cominciò a chiedersi se ci fosse qualcosa sotto.
– No, mai, neanche nei momenti più bui – rispose con sincerità, abbassando lo sguardo.
– Perché, tu sì? – aggiunse poi, assumendo un tono più malinconico e mordicchiandosi le labbra. Brian deglutì e si sentì un verme, mentre il sudore freddo gli correva lento lungo la tempia e si univa a quello di prima, innocente e voglioso di azioni e sentimento. Quell'attimo di esitazione colpì l'altro come un treno a folle velocità.
– Be', ecco, vedi.. c'è stato un momento, quand'ero nel Carolina, in cui ho preso una sbronza colossale dopo un concerto ed ho perso totalmente l'istinto della ragione e del pudore, e la mattina dopo mi sono ritrovato a letto con un altro musicista, completamente nudo e profondamente addormentato. Non mi ricordo nulla di quella notte e tanto meno voglio farlo, ma il rimorso mi sta divorando e vorrei davvero non aver mai lasciato questa casa..
Storse la bocca, mordendosi il labbro inferiore, e respirò forzatamente. Sapeva che Zacky lo stava ascoltando e che taceva solo per farlo continuare a parlare, quindi radunò le forze e riaprì la bocca.
– Vedi, fosse stato per me l'avrei rimosso subito e l'avrei raccontato solo a te per chiederti scusa, ma qualcun altro lo è sicuramente venuto a sapere e.. be', se ne ha metterà certamente delle foto.. – aggiunse, esitando un attimo. Come dettaglio non era affatto rilevante, ma aveva bisogno di buttar fuori un altro peso e di essere più sincero con Vengeance, visto che era l'ultimo a meritarsi un fidanzato amatore dell'alcool come lui.
– Mi dispiace, Vee – sussurrò, mi dispiace tanto..
L'altro rimase in silenzio ad ingoiare quest'ultimo colpo e si sentì vacillare lo sguardo mentre si voltava a guardare il suo ragazzo, che ora appariva straziato e seriamente pentito, e considerò l'idea di prendersi qualche giorno per pensare al loro futuro, ma la scartò non appena vide una lacrima bagnare il petto virile del moro.
– Sono un coglione, Zacky, mi dispiace tanto per essermi comportato male. Ora mi odierai e farai anche bene perché me lo merito, e mi butterai fuori di casa e non saprò dove andare, e andrò a dormire alla stazione e la gente mi riderà dietro dicendo 'Ah, ecco quel coglione che si è lasciato scappare l'uomo più meraviglioso del mondo per aver passato una notte con uno sconosciuto che non ne valeva nemmeno la metà! Che gran coglione!' e io non potrò fare a meno di dargli ragione e unirmi al coretto fino alla fine dei miei giorni – mormorò, stringendosi gli occhi tra le dita.
– E tu li sentirai e ci rimarrai male, perché comunque mi hai amato, ma non dirai niente e passerai oltre; mi vedrai piangere sul ciglio della strada, disperarmi e darmi dell'idiota, ma andrai oltre e non ti fermerai. E io non potrò far altro che darti ragione e desiderare un uomo migliore per te, uno di quelli che potranno soddisfarti in tutto e che non ti deluderanno mai, perché è quello che ti meriti, è quello che dovresti avere, è quello che io t'impedisco di raggiungere e possedere – sussurrò, le guance arrossate e il labbro tremante.
– Ma ehi, anche a questo si può rimediare, puoi buttarmi fuori a calci e ottenere mille uomini migliori di me in meno di un minuto, giusto il tempo per andare in piazza e urlare 'Ehi gente, sono single!' e tutta la stanza sarà gremita e affollata di modelli in costume da bagno, artisti sporchi di pittura e musicisti di ogni tipo. Tutta gente migliore di me, tutta gente più seria di me, tutta gente più significativa di me, che ti potrà dare ciò che ti meriti 
– Cioè l'eternità per pensarti? – ribatté l'altro, senza smettere di guardare il soffitto.
– Hai sbagliato ed è innegabile, ma come sarebbe la mia vita senza di te? Cosa sarei io senza di te? Non voglio perderti per una cosa del genere, Haner, e anche se ci sono rimasto di merda la vita va avanti. Siamo stati lontani per mesi e abbiamo combattuto battaglie più dure, sono pronto a perdonarti purché tu non lo faccia più e rimanga solo mio. Sono terribilmente geloso di te, possessivo da far schifo, e non riesco a tollerare l'idea di doverti condividere con qualcun altro, quindi da ora in poi cerca di evitare, ok? 
– sorrise, voltandosi per guardarlo.
– Se hai voglia di sbronzarti chiamami e mi sbronzerò con te, così poi potrai scopare quanto ti pare. Se hai voglia di fumare fuma, se hai voglia di drogarti drogati, ma promettimi che sarai sempre e solo mio, d'accordo? 
Brian lo guardò, gli occhi ancora appannati dalle lacrime, e deglutì, faticando a reggere il contatto con il suo sguardo.
– Ehi, calmati ora, va tutto bene. A me basta sapere che mi ami e che te ne penta, ok? – lo tranquillizzò con un sussurro, accarezzandogli dolcemente i capelli e baciandogli la guancia.
– Ti amo Vee, scusa – disse l'altro con voce rotta.
Shh. Mi accontenterò delle tue scuse e mi dimenticherò tutto, ma a una condizione – lo incalzò Zacky.
– Quale? – domandò l'altro, il respiro alterato dai singhiozzi.
– Mi devi dare un bacio, ora, e devi promettermi che non succederà più – sorrise il castano.
– Te lo prometto – biascicò Brian, respirando a fondo e riaquistando lentamente il controllo di se.
– Manca la parte più importante – obiettò Vengeance, alzando le sopracciglia. Il moro sorrise sotto i baffi, si sporse in avanti e lo baciò; l'altro schiuse le labbra e lasciò giocare le loro lingue, l'una all'esplorazione della bocca dell'altro.
– Ti amo – sussurrò Zacky, – ed è tutto quello che importa
Lo strinse a se, gli passò una mano tra i capelli scompigliati e lo baciò sulla fronte, guardandolo amorevolmente.
And we have gone through good and bad times, but your unconditional love was always on my mind. You've been there from the start for me and your love's always been true as can be; I give my heart to you, I give my heart 'cause nothing can compare in this world to you – canticchiò, sorridendogli.
– Ti amo, Vee – si sciolse Brian, stringendogli le mani e baciandogliele.
– Anche io. Qualunque cosa sia successa –.

   
 
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